L’arte di procrastinare in 5 semplici lezioni

da Erbaviola
Procrastinare: vecchio tavolo abbandonato nel paesaggio

L’arte di procrastinare è una scienza a cui ti introdurrò con cinque semplici lezioni per elevare il tuo grado di procrastinazione al livello dei più grandi campioni.

Si sarà sbagliata a scrivere il titolo, starai pensando. Avrà voluto scrivere “l’arte di NON procrastinare” e le è scappato il refuso. Perché qualcuno dovrebbe voler apprendere l’arte di procrastinare? In 5 lezioni poi, si è sicuramente sbagliata. Nessuno ha bisogno di imparare a procrastinare, ovvio.

Invece non mi sono sbagliata. In un mondo in cui tutti sembrano mettere in vendita le competenze che non hanno, io ho deciso di distribuire gratis una delle mie più solide competenze: la procrastinazione. Quando mi ci metto d’impegno, sono imbattibile. Bisogna farlo scientificamente però, non è che ci si può improvvisare procrastinatori, altrimenti si finisce per fare di corsa quel che si stava procrastinando.

Però sì, dai, scriverò qui e sottolineerò con il grassetto che è una guida ironica, perché spesso si impara di più ridendo dei problemi e osservandoli da distanza, che non sviscerandoli per trent’anni sul lettino dell’analista.

Posso affermare con cognizione che, negli anni, sono diventata master nel procrastinare. Non so se ci sia un’accademia che mi possa conferire un titolo ad honorem, perché nel caso ci fosse dovrebbe proprio considerare una mia lectio magistralis, nell’occasione. Visto che ormai ci si può laureare anche in Bowling Management, la gestione delle sale bowling, magari c’è qualcosa tipo Procrastination Management. In questo caso ho diritto a un diploma in Arte della Procrastinazione e magari anche a una cattedra in Procrastination Art and Craft, sempre che non ci siano troppi raccomandati ad ambirla, perché quell’esperienza accademica da piccola fiammiferaia l’ho già fatta.

Ma passiamo subito a questa guida gratuita che vi farà svoltare con familiari, amici, colleghi, superiori e inferiori, rendendo le vostre tecniche di procrastinazione infallibili, inattaccabili, epocali.

Procrastinare: molo di legno

L’arte di procrastinare. Lezione 1: non è colpa mia

Per chi è ancora alle nozioni di base dell’arte della procrastinazione, è essenziale esercitarsi molto in questa prima lezione. Altrimenti non si può affrontare il duro lavoro successivo. L’assunto che il motivo per cui rimando qualcosa non sia mai colpa mia deve essere centrale, imprescindibile, in questa nobile arte. Andiamo subito a un esempio pratico.

Esempio pratico della lezione 1 dell’arte di procrastinare

Io ho circa venti post da terminare nella cartella bozze di questo sito. Sono lì da mesi e uno addirittura scritto perfettamente, finito, a tema autoproduzione e anche molto carino, attende lì da un anno e mezzo. Perché non lo pubblico allora? Devo fare le foto. Ma non sono ancora al livello di fotografia che vorrei io per un post così importante. Forse lo pubblicherò dopo che avrò finito il nuovo corso di fotografia, mi dico. Visto che il corso dura tanto, non è colpa mia se sono indietro con i post del sito.

In fondo non è colpa mia nemmeno che il web si sia evoluto così tanto che per pubblicare qualcosa su un sito bisogna essere Oliviero Toscani. Ma questa scusa, da sola, non tiene molto. Allora aggiungerò che questo post è veramente bello e importante: di conseguenza, dopo cinque minuti che l’avrò pubblicato, quelle merdine delle copiatrici faranno dei post, reel, video e altro con la mia idea, scopiazzandola. Probabilmente smembrandola in dieci loro contenuti con cui otterranno un sacco di traffico in virtù del fatto che non perdono tempo a pensare e scrivere, gli basta copiare da altri e metterci il loro bel faccino. Non è colpa mia se con questa situazione mi scappa la voglia di scrivere e pubblicare.

Ancora insufficiente? Ok, adesso mi impegno. Leggere non legge quasi nessuno, quindi il mio post lo leggeranno solo in due. Le stesse due che mi scriveranno “ahah hai visto che il sito tale ha copiato? Hai visto che la youtuber tale ha detto le stesse identiche cose del tuo post?”. Così dovrò sbollire e rispondere carinamente a chi me l’ha segnalato, perché non è giusto che subiscano loro la mia noia davanti allo schifo che è diventato il web… sembrerei una vecchia brontolona (lo sono dai tempi dell’asilo, intendiamoci, ma non lo voglio sembrare).

Però su, dai, inutile lagnarsi, puoi e devi fare qualcosa per questa situazione anche se non è colpa tua! Sì, vero. Per esempio posso pubblicare io dei video su youtube con i miei contenuti, prima che lo facciano le merdine. Poi fare dei reel e dei tiktok, così le spiazzo sul loro terreno. Motivo per il quale, ora non posso pubblicare il post, perché prima devo fare diciotto corsi di videomaking, video per i social, fotografia per lo storytelling, dizione, canto, makeup, parrucco, stories di instagram vincenti (ma cosa vincono? boh), SEO, meo e marameo.

Non è colpa mia se ci vuole tutta sta scienza per scrivere un blog! Mi mancano cinque o sei anni di studi, poi pubblico il post. Comunque, visto che ora ho un planning di cinque/sei anni, posso anche uscire per fare una passeggiata al mare. Cosa vuoi che siano tre ore su cinque o sei anni… ininfluenti! Mica è colpa mia se la curva di apprendimento è così alta! Ciao gente, io vado al mare e non è colpa mia, sappiatelo.

Procrastinare: barche e abbandono

Lezione 2: la brava bambina

Molte di noi sono state cresciute con l’idea che la brava bambina che piace ai genitori è carina, ben vestita e ben pettinata, mangia tutto quello che ha nel piatto, profuma di viole, è brava a scuola, eccelle negli sport, suona il pianoforte, ha la casa ordinata e pulita. Ci hanno fatto passare queste qualità come essenziali, dovute, scontate. Togline anche solo una e sei già criticabile.
Di conseguenza, molte sono rimaste con queste voci nella testa che martellano incessantemente un solo messaggio: dum! dum! dum! “Non puoi dirigire un’azienda se hai una tazzina sporca nel lavandino” dum! dum! dum! “Lavala e riponila, sciattona!” dum! dum! dum! “Fai la brava bambina!” dum! dum! dum!

Potete pagare l’analista migliore del mondo per vent’anni e quella voce tornerà sempre. Ma… Ottima notizia: da oggi, queste voci diventano amiche! Sì, non bisogna zittirle. L’arte di procrastinare si avvale di queste voci manipolatorie di origine genitoriale-patologica e ne trae grande profitto.

Esempio pratico della lezione 2 dell’arte di procrastinare

Da ore dovrei pubblicare questo post. Ma prima ho dovuto (e sottolineo “dovuto”!) fare due lavatrici, stendere il bucato al sole per sfruttare bene tutte le ore di caldo (Brava! Brava! Ecologista e anche economa!), preparare il caffé per la mia metà anche se sa farselo da solo (Brava! Eccellente! Che donnina premurosa! La regina del focolare!), pulire tutto il piano di lavoro della cucina (perché vuoi mettere, ho fatto un caffé), poi già che c’ero con lo straccio in mano ho dato una passata anche a tutti i pensili e le basi (Bravaaaa! Così si fa!) e a questo punto vuoi non lavare il pavimento? E allungati anche alla sala e all’ingresso, su, che ti costa, è sempre pavimento (Evvivaaaa! La curva sud del tuo cervello esultaaaa!).

Adesso potrei anche recarmi in tuta nel mio studio e scrivere il post, ma sanno tutti che si lavora molto meglio quando ci si veste adeguatamente e con rispetto per il proprio lavoro. Quindi mi sono dovuta vestire bene, abbandonare la tuta per le pulizie, poi pettinarmi, lavare la scrivania, il monitor, sistemare le penne… oh, ma dai, uffa è già mezzogiorno, vabbé il post lo scrivo domani.

Non avrò scritto un cavolo stamattina, però il mio subconscio, traumatizzato da due genitori manipolatori, è veramente soddisfatto del mio essere una brava bambina, si sente appagato. (Epica! Procrastinazione a livello Master of the Universe!).

Procrastinare: barca in legno vecchia rotta

L’arte di procrastinare. Lezione 3: la sindrome dell’impostore

Devo ammettere che questa l’ho imparata di recente. Alla prima volta che l’ho sentita, vista anche la persona piuttosto mendace che enunciava la frase, ho pensato solo “sì, ma non è una sindrome, è il risultato di un tuo narcisismo patologico coltivato con cura”. Invece no, ho dovuto ricredermi, intendeva proprio vantarsi di avere una delle sindromi più autocelebrative del momento. Una sindrome veramente fashion per freelance, scrittori e artisti in genere.

Alla quinta volta in un mese che qualcuno mi ha detto che non è andato avanti in un progetto perché ha “la sindrome dell’impostore”, ho infatti intuito che questa definizione è una nuova moda dei tuttologi di YouTube e sono andata a informarmi. Sui miei testi di psicologia non ho trovato niente. Si vede che è una sindrome da menzogna a tutto tondo, ho pensato.
Invece no, è esistita veramente, ma cinquant’anni fa. Io ho studiato psicologia in epoca ben più recente, su testi più aggiornati che non sono in uso ai life coach di YouTube, evidentemente. Non esiste nemmeno nel DSM, il manuale diagnostico dei disturbi mentali. Questa sindrome è stata abbandonata come i salassi con le sanguisughe. Ma a noi va benissimo che venga riesumata dagli psico-peripatetici su Instagram, perché è una sindrome veramente utile per la procrastinazione.

Godetevi la definizione in fighezza, la riassumo. Si tratta di una sindrome tipica delle persone di successo (wow! la voglio!) che tendono a sottovalutare i propri meriti o risultati ritenendoli alla portata di chiunque. Sminuendosi, si ritraggono dal tentare imprese che gli sembrano banali o per cui si sentono inadeguati, cristallizzandosi in azioni di preparazione come pianificare, fare corsi, inventare strategie inutili pur di non cominciare.
Qui ci ho visto del genio: questa sindrome non solo ti permette di procrastinare, ma ti lusinga anche! Una sindrome che viene solo a persone di successo o molto intelligenti: ma chi non vuole averla? Mia subito!

Esempio pratico della lezione 3 dell’arte di procrastinare.

Sei un’autrice di manuali per l’autoproduzione e sei impegnata nell’ecologia. La gente ti conosce per questo. Poi pubblichi un bel libro di storie autobiografiche, scritte molto bene a parere di tutti, ma fai la cavolata di chiamarlo L’autoproduzione è la vera rivoluzione. Storie di decrescita, d’utopia e d’altre leggerezze. Quasi nessuno nota che c’è scritto “storie” e non “manuale di ricette”. Errore tuo.

Ricevi molte recensioni entusiaste e poche email in cui si lamentano dell’assenza di ricette. Sì, bello ma le ricette? E le ricette dove sono? Ah ce l’avevo lì sulla mensola, l’ho letto dopo quattro anni per cercare la ricetta del sapone di marsiglia e mi sono accorta che non ci sono le ricette, dove sono? Eh, avrei voluto di più dall’autrice, più concretezza, le ricette, soprattutto.
(Potevo inventare il nuovo genere letterario “Autobiografia con ricette” ma mi sono lasciata sfuggire la ghiotta occasione, chiedo venia, mi fustigherò davanti alla tomba di Dante).

A questo punto prendi il romanzo che stai scrivendo e sul quale ti sei arenata procrastinando, decidi che dieci persone in cerca di ricette in un’autobiografia regoleranno d’ora in poi il corso della tua vita e rispondi all’editore “No, lascia stare, se anche scrivessi I Netanyahu. Dove si narra un episodio minore e in fin dei conti trascurabile della famiglia illustre, io invece del Pulitzer vincerei ottanta email al giorno in cui mi chiedono perché non ho inserito la ricetta dell’hummus della nonna Netanyahu e i metodi kosher dei Netanyahu per pulire il gabinetto. Più quindici email iraconde di persone che avevano comprato il libro per sapere come fare a trasferirsi in campagna vivendo con un euro al giorno ma, incredibilmente, si sono ritrovati con un romanzo su una famiglia israeliana, senza nemmeno le loro ricette tipiche!
Mio caro editore, inutile che io vada avanti con il romanzo ora. Sono bloccata dalla fighezza dei disturbi della procrastinazione: la sindrome dell’impostore. Sto andando dalla psicologa, sì. Ti richiamo quando mi passa”.
(Con questa vinco The Master of the Universe of Procrastination).

Procrastinare: barca in legno vecchia rotta

Lezione 4: il momento di crisi

Questa è una tecnica di procrastinazione veramente facile. A prova di neofita. Trova i suoi natali nel primo alunno delle elementari che fece morire la quinta nonna. “Mi dispiace di non aver fatto i compiti, ieri è morta la nonna”. Una balla catastrofica è sempre l’arma invincibile. Ottieni una proroga, che ovviamente sfrutterai al meglio per fare quel che devi, per arrivare puntuale con la nuova data di consegna ecc. Non fosse che sei un master della procrastinazione, quindi non ti basterà nemmeno la proroga.

Prima di tutto, importantissimo per avvalersi del momento di crisi: marginalizza o elimina tutti quegli amici, parenti, passanti casuali e psicologi che vogliono spiegarti che la vita è fatta di momenti di crisi. Non ne sanno niente, non hanno mai avuto crisi come la tua o momenti drammatici come i tuoi. Al momento di crisi: ci si ferma. Ferma, immobile! Una statua di Michelangelo. Non ti muovere finché non è finita la crisi. Non puoi fare nient’altro, solo vivere la crisi, qui e ora, toccare il fondo per riemergerne rinnovata, vivertela tutta eccetera. Gli altri non capiscono niente, la procrastinazione è un’arte, mica improvvisazione.

Esempio pratico della lezione 4 dell’arte di procrastinare

Se non hai ancora capito la teoria, ti fornisco la pratica. Pensa alla cosa più urgente che devi fare. Se ce n’è più di una, vaglia quelle urgenti che coinvolgono altre persone. Scegli quella che bloccherà anche il lavoro o la vita privata di altre persone. Ora prendi questo problema momentaneo della tua vita. Fallo assurgere a dramma pirandelliano. Vai, sei pronta per il momento di crisi.

Piermartina fa la free lance perché “mi sono licenziata per avere più tempo qualitativo di vita e fare un lavoro che mi piace”. In realtà, quando non sta guardando i video su YouTube, fa finta di aggiornarsi sul marketing scorrendo le stories di gente irraggiungibile, con un milione di follower. Sotto consegna si accorge di non aver combinato niente e allora manda il vocale del momento di crisi:
“Sono in un momento di profonda crisi perché mi si è rotta la lavastoviglie, devo lavare i piatti a mano! In più ho il gatto che russa, devo portarlo quanto prima dal veterinario. Non bastasse, si è rotto l’ascensore e mi toccano due riunioni di condominio e chissà che spese! Guarda, non so più da che parte girarmi!!! Appena ho risolto questo momento di crisi, mi rimetto al lavoro bella tranquilla.”. Tre mesi dopo deve ancora consegnare il lavoro perché nel frattempo il gatto è diventato papà. (Simply the Best)

Procrastinare: panorama di abbandono

L’arte di procrastinare. Lezione 5: la risoluzione vincente

Arriva un momento in cui tutte le tecniche sopra saranno inutili o già ampiamente sfruttate. Ma non temete! Quello è il momento migliore per la tecnica di procrastinazione più potente: la risoluzione vincente. Si tratta di una tecnica potentissima che infonde molto coraggio. Si articola in due fasi.

Prima fase. Metti da parte quello che dovevi fare, tanto sei in ritardo, è inutile, non lo recuperi. Non puoi fare il lavoro di tre mesi in un’ora, ormai sei in ritardo cronico, accettalo e passa oltre. Cosa fai, lavori come una matta per un’ora? Non cambierebbe il risultato. Passa alla fase due.

Seconda fase. Sei pronta per i sogni di gloria! Chiederai una proroga e farai di meglio. Gli farai vedere quanto vali e che questo è stato solo un incidente casuale, non per colpa tua. Domattina farai un planning dettagliato con le nuove scadenze, poi segnerai man mano i vari task e ti curerai di chiuderne almeno tre al giorno. Saranno estasiati dalla precisione e bellezza del tuo lavoro! Ah, te li vedi già che si complimentano con te per i risultati, vero? Bravissima, così si fa! Usa l’ultima ora per visualizzarti con il lavoro finito e vai a chiedere la proroga.

Esempio pratico della lezione 5 dell’arte di procrastinare

Sei un correttore di bozze e gli amici ti invitano al mare la settimana prima della consegna. Non c’è problema, ti dici, tanto la sera del ritorno potrai velocemente passare tutto il libro con il correttore automatico di Word, una cosa che può fare anche un bambino.

Se poi l’autrice e l’editore si lamentano che hai consegnato un documento pieno di refusi che nell’originale non c’erano, risponderai che hai avuto un dramma (vedi lezione 4). Ti farai accordare un altro mese per consegnare e ti ridurrai come sempre all’ultimo giorno per fare tutto. A quel punto, nella fretta, correggerai il libro con Grammarly impostato su Lingua Pidgin del Ghana Meridionale. Se si lamenteranno di nuovo, sarà solo perché staranno tentando di pagarti meno, è un classico. (Triste storia vera)

Conclusioni

Vabbè, direte voi, ma invece di scrivere tutto questo post, non potevi lavorare al romanzo, o pubblicare quel post che hai già scritto, o anche solo imparare a fare un reel per bene?!

Se vi state chiedendo questo, allora non avete capito niente dell’arte di procrastinare. A me tutto questo ticchettare sulla tastiera serviva solo per non scendere in giardino a potare le piante, cosa che non ho proprio voglia di fare. Ho sperato fino all’ultimo che piovesse, poi ho dovuto trovare un’altra scusa. Per fortuna sono laureata in Procrastination Management. Adesso vado che devo pranzare. Forse, se ho fortuna, nel pomeriggio finalmente pioverà. Guarda tu cosa bisogna fare per passare una domenica in pace!

Premio per i talenti del procrastinare

Nei commenti sotto potete richiere l’attestato ad honorem di Master of Procrastination, rilasciato da Erbaviola. Basterà motivare la richiesta con un esempio eccellente di procrastinazione. L’attestato è digitale ma potete stamparlo e incorniciarlo per abbellire il vostro armadio convertito in zona smartworking.

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19 Commenti

Marty Marzo 30, 2023 - 11:19 pm

Io io io! Attestato a me! Ho una specializzazione in “Appena posso” e un master in “non è colpa mia se il cane mi ha rapito l’agenda d nascosto il telefono”. Il diploma in procrastination management completerà il mio curriculum!
Grazie per le risate… e le riflessioni! È stato come guardarmi allo specchio (uno specchio che mi deride!😅 )

Reply
Grazia Marzo 31, 2023 - 8:08 am

Attestato inviato! 😊 quando lo guarderai, saprai di non essere sola 😘

Reply
Vale Marzo 31, 2023 - 7:17 pm

Abbracciamoci.

Reply
Grazia Aprile 1, 2023 - 7:34 am

Ah-ah! Qui ti aspettavo! 😂 E l’attentato ad honorem in Master of Procrastination, che faccio, lo invio? O tardo un po’?

Reply
Rossella Aprile 2, 2023 - 2:04 pm

Eccomi, oltre a quelle citate ho anche che prima di pulire per non fare qualcosa mi invento un motivo per non pulire 😆 master in procrastinazione avvitata
mi merito un bell’attestato

Reply
Grazia Aprile 2, 2023 - 3:42 pm

Oh my, questo é un triplo carpiato dal trampolino! 😅 Attestato in preparazione, con coccarda di chiaro merito!

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Nena Aprile 2, 2023 - 9:52 pm

Stavo per commentare ma poi ho pensato che lo avrei fatto domani, con calma, per scriverlo bene e non di fretta giusto per togliermi il pensiero… che dilemma! Ma alla fine per una volta al diavolo il perfezionismo-scusa, sono qui, me lo mandi lo stesso il certificato? E poi sarebbe bellissimo, visto che per lavoro faccio SEO, potermi fregiare del titolo SEO Meo & Marameo Specialist. Forse i clienti mi prenderebbero più sul serio 😅
È sempre un piacere leggerti, grazie per la guida Grazia! 💕

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Erbaviola Aprile 3, 2023 - 6:47 pm

Cara Nena, ti ringrazio! Certo che ti conferisco ufficialmente anche il titolo di SEO, Meo & Marameo Specialist, con molto piacere. Non ci conterei troppo però sull’essere presa sul serio, salvo che tu voglia accessoriarti anche di una grossa barba hipster e un atteggiamento tra l’arrogante, il supponente e l’annoiato.
Gli attestati sono in arrivo, un abbraccio!

Reply
Anna Aprile 3, 2023 - 9:55 am

Nulla mi fa ridere di gusto come i tuoi post! Io l’attestato lo voglio anche perchè ho un elemento fantastico in competenze di procrastination, il “ce la faccio a fare anche questa cosina prima (o ce la faccio a perder tempo ancora una mezz’ora su instagram) tanto ho ancora xtempo davanti!” che finisce con un ‘ho solo più 5 minuti per fare tutto, vabbè dai faccio domani’

Reply
Erbaviola Aprile 3, 2023 - 7:05 pm

Grazie Anna! Sì, approvo la tua richiesta, hai un atteggiamento vincente per la procrastinazione, ottimo! 😅 Quasi meglio di Piermartina sopra. Certificato in arrivo!

Reply
Michela Aprile 3, 2023 - 4:54 pm

molto molto divertente e mi ci ritrovo in pieno

Reply
Erbaviola Aprile 3, 2023 - 7:06 pm

Cara Michela, mi fa piacere che in tante riusciamo a riderne! Cosa dici, ne usciamo migliori?

Reply
Elena Aprile 3, 2023 - 7:37 pm

Grazie per questo post,mi ha tirato su di morale! tendo al perfezionismo e finché tutto non è allineato al millimetro meglio rimandare… A data da destinarsi

Reply
Erbaviola Aprile 5, 2023 - 6:29 pm

Cara Elena… come ti capisco!!! 😘 Il perfezionismo è veramente il Cookie Monster dietro la mia scrivania! Bisogna allenarsi a ignorarlo a volte. Per il momento non ho ricette, altrimenti potrei pubblicare un post al giorno per un mese almeno. Mandiamoci un abbraccio solidale!

Reply
Claudia Maggio 7, 2023 - 11:59 am

La lista delle liste di cose da fare è già stato detto?
1. Trovare il materiale di cartoleria adatto per scrivere la lista (ovviamente questo é il primo punto della lista per fare le liste): penne colorate, timbri, washi tape, evidenziatori pastello, glitter, stencil e chi più ne ha più ne metta…
2. Stilare la lista focalizzando le priorità e indicando il tempo necessario al completamento di ogni punto
3. Spuntare tutti gli obiettivi eroicamente raggiunti ( compiti tipo “respirare”, “chiudere gli occhi per dormire” ed altri simili)
4. Predisporre per l’indomani la nuova lista con tutto quello che non si è portato a termine: ad esempio, la mia comincia da alcuni anni con “stirare”
5. Bearsi della sensazione di avere tutto sotto controllo, di aver svolto un eccellente lavoro, meravigliarsi per il livello di produttività raggiunto con questo semplice sistema…

Reply
Rossella Maggio 7, 2023 - 12:24 pm

oh, quanti bei quadernini per le liste ritrovo abbandonati qua e là 🤣
ma alla fine per me funzionano solo i foglietti strappati e infilati nella tasca dei pantaloni 🙃

Reply
Erbaviola Maggio 11, 2023 - 6:59 pm

Ai foglietti nella tasca dei pantaloni ho tentennato tra svenire o istituire un master in procrastinazione in cui ti chiamerò come madrina (ma non ti presenterai mai perché nel frattempo l’appunto dell’invito sarà finito in lavatrice con i jeans).

Reply
Erbaviola Maggio 11, 2023 - 6:56 pm

Grazie per la risata! E’ un’aggiunta bellissima, eccezionale, il punto tre in particolare! Merita un attestato d’onore. In arrivo (ci sto mettendo il mio tempo perché seguo ovviamente la bibbia della procrastinatrice).

Reply
Erbaviola Maggio 12, 2023 - 10:01 am

Grazie per la risata! E’ un’aggiunta bellissima, eccezionale, il punto tre in particolare! Merita un attestato d’onore. In arrivo (ci sto mettendo il mio tempo perché seguo ovviamente la bibbia della procrastinatrice).

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