Sai già cosa fare prima di dipingere la cucina? Ti racconto la mia esperienza nel pitturare la cucina. Non partire subito, la preparazione è importantissima!
Dopo che alcuni anni fa ho mostrato come dipingere una cucina in modo che duri a lungo, ho ricevuto molte domande da chi voleva cimentarsi in un lavoro simile. Oggi sono pronta per dipingere un’altra cucina e ne approfitto per documentare meglio il procedimento e rispondere a tutte le domande, sopratutto cosa fare prima di dipingere una cucina.
Intanto il primo suggerimento è: giù il pennello! O meglio, giù il rullo. Sì perché è normale, quando ci si appresta con entusiasmo a fare un lavoro di questo genere, si pensa solo a un’esperienza di questo tipo: “compro il colore, pulisco la cucina e in mezza giornata la rimetto a nuovo”. Vero? Lo so, beccate in flagrante! Lo pensavo anche io la prima volta.
Niente è più lontano dalla realtà. Non date retta alle brillantone del “dipingi senza smontare le ante e senza nemmeno pulire” oppure alle povere illuse di “puoi fare tutto in un giorno”. A meno che non vogliate un lavoro veramente pessimo – e ne ho visti!
Cosa fare prima di dipingere la cucina?
Con il metodo di cui parlavo sopra, cioè partire senza nessun progetto se non “voglio dipingere la cucina”, sarà facile ritrovarsi dopo tre giorni con il locale sottosopra, una grande stanchezza, colature e altri difetti sulle ante, nervosismo in crescita costante e una gigantesca frustrazione che farà urlare “era meglio se me la tenevo com’era!”.
Contiamo poi che il lavoro viene fatto per tenersi la cucina e non per guardarla per anni con orrore… quindi meglio procedere con logica e pazienza.
Dal basso, bassissimo, della mia esperienza, io procederò con queste fasi. Me le appunto anzi qui per evitare di incorrere in errori fatali. Le spunterò una a una fino in fondo. Suggerisco di fare lo stesso. Solo alla fine di questa lista sarà il momento di divertirsi a dipingere.
Progettare prima di dipingere la cucina
“Devo solo pulire e pitturare la cucina” è un pensiero tremendamente sbagliato. Bisogna sempre progettare, il progetto porta a sviluppare una lista di passaggi in ordine logico, altrimenti ci si ritroverà a fare i buchi per le nuove maniglie sulle ante appena dipinte… una pessima idea, proprio l’anticamera del pasticcio irreversibile e dell’anta graffiata irreversibilmente.
Basta un foglio, un quaderno o un tablet. Qualunque cosa vada fatta, compreso staccare l’adesivo di un vecchio gancio, va inserito nel progetto e spostato nella priorità giusta, altrimenti ci si ritrova a dipingere la cucina passando su quell’appendino o quel gancio che è lì da sempre e i nostri occhi non percepiscono nemmeno più… almeno fino al momento in cui si scontra con il rullo di pittura ed è troppo tardi per toglierlo insieme alla sua colla secca e rognosa!
Il sistema che utilizzo io per progettare prima di dipingere la cucina: un’app qualsiasi che permetta di fare liste con spunta e di spostare velocemente le voci create. Scrivo tutto quello che serve, lo ordino per priorità e man mano che lo faccio… spunto! (vedi immagine sopra)
Le modifiche alla cucina vanno fatte prima!
Bisogna inserire in questo progetto tutte le modifiche alla cucina, anche minime, prima della fase di pittura. Per esempio, io ho inserito dei nuovi contenitori per la differenziata. Sono montati su un binario che li fa uscire dalla base quando necessario, da montare con trapano e avvitatore. Ovviamente questo lavoro lo devo fare prima, perché le attrezzature da usare potrebbero urtare e danneggiare la pittura.
Aggiustamenti, riparazioni, aggiunte di basi o pensili, cambi di destinazione ecc. sono tutti da segnare nel progetto e da fare prima della pittura, per evitare ritocchi a posteriori o errori irrimediabili.
La scelta della pittura per dipingere la cucina
Scegliere il TIPO e MARCA di pittura che si vuole utilizzare, poi il colore che si preferice. Mai scegliere prima il colore, perché poi bisognerà inseguire quella particolare tonalità di blu oltremare tra i produttori, con il risultato che magari compreremo una pittura meno adatta ma del colore giusto. Meglio arrivare a compromessi sulla tonalità, se proprio, piuttosto che sulla qualità e la tenuta negli anni.
Per esempio, io inizialmente volevo dipingere di nero smokey i pensili più bassi (ho già cambiato idea innumerevoli volte, che sorpresa!). Il produttore aveva tenuto online una cartella colori vecchia. Quando sono andata dalla mia ferramenta per acquistarla, non si poteva ordinare. Lei ha contattato il produttore e si è scoperto che quel colore non lo faceva più, aveva solo un nero assoluto lucido che proprio non andava bene. Meglio così, comunque, perché il progetto attuale mi pare migliore. Sempre che non cambi ancora idea! Insomma: prima la marca o un paio di marche affidabili e poi scegli il colore in base alla loro cartella colori in corso.
Quali pennelli e rulli per pitturare la cucina?
Io ho una fissazione per i pennelli e i rulli: se ce ne sono di qualità in offerta, io li compro. Ho sempre una scorta di pennelli e rulli, perché quando invece li devo usare… è il momento in cui li trovo solo a prezzo pieno e magari anche gonfiato. Mi sono sempre impegnata a sceglierli di alta qualità, così che si riutilizzeranno per anni per altri lavori. Non c’è niente come un pennello o un rullo di bassa qualità per rendere una schifezza anche la migliore pittura!
Se guardate le recensioni online delle vernici, vi accorgerete che una quantità di negativi vengono lasciati da gente idiota che compra pennelli da un euro e poi si lamenta che lasciano le righe o che il lavoro è venuto male. O magari che la vernice cola… certo! Se usi un rullo da discount, si caricherà esageratamente di colore, rilasciandolo a casaccio, magari con delle belle righe laterali che formeranno una colata. L’abbinata migliore per dipingere male la cucina è il rullo di gommapiuma cinese con una pittura economica all’acqua o da diluire con acquaragia. Una botta di salute oltre che di elegante perfezione!
Per mia esperienza, per dipingere ogni cucina servono solo due pennelli: un pennello piccolo piatto a setole lunghe fitte per passare angoli, le modanature e i punti difficili. Un rullo da massimo 10-12 cm, nel materiale più adatto alla vernice che usiamo.
Per esempio, per le pitture in resina a fondo gessoso (le chalk paint) vanno bene i rulli in spugna, mentre per le vernici con additivi sono meglio i rulli in microfibra a pelo molto corto. Personalmente, con la chalk paint ho anche dipinto un’isola cucina con il solo pennello piatto, usato per tutto. Essendo un sintetico di altissima qualità, non ha lasciato righe e dura tutt’ora.
Cosa fare prima di dipingere la cucina
La settimana prima di dipingere, preparare dei piatti pronti da riscaldare per una decina di giorni. La cucina non sarà bloccata per tutto questo tempo, non è per questo motivo. Ma rischi di rovinare il lavoro se usi la cucina intensamente subito dopo. Le resine ci mettono almeno dieci giorni a indurirsi abbastanza da sopportare il calore delle cotture. Io per dieci giorni dopo aver pitturato la cucina, scaldo o scongelo nel forno e non cuocio assolutamente sui fornelli nella cucina, non faccio cotture che producano vapore e non friggo (io friggo raramente).
Le stesse attenzioni vanno dedicate a bambini piccoli che sbattono oggetti contro i mobili e a animali abituati a far danni. Contate che se lo faranno nei dieci giorni successivi, lasceranno il segno. In questo caso, io opterei per delle chalk paint senza finitura sigillante, in modo da poter fare dei ritocchi nel tempo. Se la chalk paint è di alta qualità, non si vedrà il ritocco. Da non fare invece con le vernici, specialmente quelle con additivo da miscelare al momento dell’uso, perché si vedrà benissimo il ritocco.
Nella settimana prima di dipingere la cucina è bene anche raccogliere tutto il materiale necessario, senza ridursi al giorno prima quando potrebbe mancare qualcosa di essenziale. Avvisare anche chi potrebbe passare per un’improvvisata, perché lasciare un’anta a metà è già molto rognoso da recuperare… ma dover lavorare con attorno gente che vuol chiacchierare o che fissa quel che stai facendo, io lo trovo un’inferno.
Cosa fare il giorno prima di dipingere la cucina
Il giorno prima di dipingere, a seconda della pittura scelta, preparo il fondo o scartavetro o lavo tutte le parti da dipingere. Poi posiziono tutto il nastro di carta necessario sulle zone da non dipingere e copro le parti delicate con teli di recupero. Vado a letto quando la cucina potrebbe figurare bene in una puntata di Dexter. La mattina sono pronta per dipingere.
Lo so che un certo numero di portali in cui le “giornaliste” non hanno più dipinto niente dalla quinta elementare, dicono di iniziare scartavetrando e pulendo la cucina. Sbagliato! Prima di tutto: o scartavetri e aspiri la polvere, o lavi. Se scartavetri e poi lavi, trascini polvere bagnata ovunque. Ma, ancor peggio, rischi seriamente di far gonfiare le ante con l’umidità, cosa che farà saltar via qualunque vernice o chalk paint userai dopo.
Quindi: se voglio far aderire al top la vernice, scartavetro con la smerigliatrice elettrica (se no ci metto due giorni e mi viene la tendinite). Poi aspiro fino all’ultima briciola con l’aspirapolvere. Se invece ho una cucina in legno con venature, mi basterà lavarla sgrassandola bene.
Perché non pulire la cucina il giorno stesso in cui si dipinge
La pulizia e impacchettamento della cucina non va fatta il giorno stesso in cui si comincia a dipingere, per tre motivi: richiede tempo, ci si stanca ed è meglio se tutto è perfettamente asciutto e pulito quando bisogna cominciare a dipingere. Altrimenti, se cominciassi la mattina stessa con la pulizia e impacchettamento protettivo, dopo quattro ore sarei sfinita e inizierei a dipingere con la mano tremolante e la voglia di farlo di un quindicenne che deve riordinare la sua camera.
Ultimo ma non meno importante, anzi cruciale. Le pitture essiccano con una media di 8 ore tra una mano e l’altra. Organizzandomi così, riesco a dare due mani in un giorno e la mano finale (se necessaria) il giorno dopo, rimontando anche tutte le ante per la sera. Esempio: venerdì sera facciamo tutta la preparazione, sabato e domenica dipingiamo finendo l’ultima mano domenica mattina e domenica sera si rimontano le ante.
Come pulire o sgrassare la cucina prima di dipingerla
La cucina non si pulisce con lo sgrassatore o qualunque altra porcheria di detersivo industriale che inevitabilmente ci resterà attaccata! Se restano tracce di detersivo, qualunque vernice si metta reagirà con il detersivo o l’alcol o ancor peggio i siliconi contenuti. Il risultato sarà che non aderirà bene e si scrosterà.
L’ideale per pulire o sgrassare una cucina prima di dipingerla è usare acido citrico e acqua, o aceto e acqua, sciacquando bene. Questo diventa velocissimo se una (io) passa con acqua e acido citrico e l’altro (lui) segue con risciacquo all’acqua.
Altrimenti si può utilizzare un pulitore a vapore, sempre che il tipo di cucina lo consenta.
Ho letto consigli di usare addirittura la soda caustica. Gli organismi acquatici e l’ambiente devono crepare solo perché avete la cucina con due dita di grasso rappreso?! Ah non ce l’avete? E allora non vi serve la soda caustica! Comunque. anche con la cucina di un accumulatore seriale, funziona benissimo l’aceto con un raschietto.
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