Ho ripensato l’organizzazione del mio piccolo giardino dopo qualche esperimento infelice e la soluzione chiave si è rivelata essere l’utilizzo delle bordure per aiuole.
Eccoci qui, gennaio e febbraio per me sono sempre stati i mesi della progettazione del giardino e dell’orto. Ma perchè io quest’anno sia passata a interessarmi in particolare delle bordure per aiuole è presto detto: il terreno nel mio piccolo giardino è una chiavica.
Devo quindi pensare a soluzioni alternative a quello che avevo progettato il primo anno in questa casa.
Come ricorderete, avevo predisposto una piccola zona orto divisa da una zona giardino. Non ha funzionato bene e mi sono ridotta a coltivare quasi tutto nei vasi, il primo anno.
Il secondo anno, cioè l’estate scorsa, ho rinunciato perché avevo una quantità di impegni, la casa ancora da finire e l’estate in spiaggia da godermi.
Questo progetto non ha funzionato per molti motivi, tra i primi c’è appunto il terreno che è ingestibile, ho provato anche con gli enzimi, ma mi hanno urlato “ehi bellezza, siamo batteri, abbiamo i nostri tempi e le nostre esigenze”. Probabilmente per ottenere qualcosa di decente da questo mucchio di argilla e sabbia ci vorrebbero una decina di anni, un po’ troppi per la mia pazienza.
Il mio sospetto poi è che la precedente proprietaria abbia piantato molte rose, perché non c’è davvero nulla che rovina il terreno come le rose e gli ananas. Dove sono stati estirpati ananas e rose è quasi impossibile coltivare altro, salvo aggiungere molto terriccio nuovo.
Perchè utilizzare le bordure per aiuole
Sono andata allora alla scoperta di un mondo che non conoscevo, in cui ci sono addirittura attività specializzate in progettazione e vendita di bordure per aiuole.
Una soluzione mi è arrivata proprio dalla permacultura. Nei casi in cui il terreno sia proprio scarso e non recuperabile in tempi brevi, si può arginare il problema costruendo delle aiuole rialzate, riempite di nuovo terriccio e pacciamate.
In questo modo, si coltiverà solo sul terriccio soprastante, senza dover sostituire l’intero substrato. Trattandosi poi di un giardino di piccole dimensioni e accessibile solo dall’interno della casa (il resto è recintato senza accessi), trasportare una camionata di terriccio sarebbe impensabile, mentre delle aiuole possono essere disposte poco per volta con dei sacchi di terra.
Per fare delle aiuole che non franino ad ogni pioggia e non siano continuamente da sistemare, sono necessarie delle bordure per aiuole.
Ho provato le bordure naturali per aiuole
Già in passato ho creato dei bancali con il metodo sinergico. In realtà avevo trovato i bancali già pronti sul retro della casa: il precedente proprietario aveva installato queste lunghe vasche in cemento e le aveva riempite di terra “di quella buona”, come mi disse. In effetti era ottima. Sul cemento ero più titubante ma visto che c’era già, l’abbiamo lasciato e onestamente si è rivelato l’orto più comodo di sempre.
Credo si possa realizzare la stessa comodità con delle bordure per aiuola professionali, senza spandere altro cemento… nel mondo ne abbiamo già messo troppo.
In altre case ho realizzato dei contenimenti con del legno di recupero che è durato solo una stagione: il legno sul terreno marcisce velocemente e trovo che sia uno spreco continuare a sostituirlo. Vedo che i manuali di orto continuano a suggerirlo… Io, che oltre a scrivere i manuali sull’orto sostenibile, faccio anche davvero l’orto… non consiglio mai il legno per le aiuole, salvo che si vogliano coltivare funghi. E muffe.
Ho provato anche con le bordure di salice intrecciato ed è rimasto un esperimento a metà. Intanto nelle zone in cui vivo io, il salice non è facile da trovare. Ne serve veramente tanto per creare gli intrecci scenografici che vediamo sulle riviste di giardinaggio. L’unica sponda di salice intrecciato che sono riuscita a realizzare è durata meno di una stagione, forse sono più adatte al giardinaggio che all’orto… comunque è sicuramente colpa mia e di una mia scarsa competenza nell’arte dell’intreccio del salice e, ancor di più, del reperimento del salice.
Mi asterrò dai commenti sull’arella di bamboo che vendono nei vari garden center al prezzo dell’oro 24k. Marcisce come il legno e non sta mai ferma.
Le bordure per aiuole rinforzate
Cambiando casa di tanto in tanto, non è che avessi sempre voglia di ricostruire l’orto con tutti i bancali o le bordure perfette, quindi a volte ho tentato di lavorare solo con i cumuli, senza sponde di contenimento, le bordure appunto. Ho scoperto presto che alla prima bomba d’acqua franava tutto, come si vede qui: l’intero orto distrutto e le aiuole spazzate via in un nubifragio. Con la conseguenza di dover ricominciare l’orto da zero in luglio. Per la terza volta in un anno. Non si può, dai.
Quindi, al momento, ho dovuto decidere quali bordure per aiuole utilizzare per rendere coltivabili almeno tre lati del mio piccolo giardino.
Scartati i metodi sopra, mi sono messa a osservare i professionisti e ovviamente mi sono innamorata subito delle bordure in pietra a secco o in mattone cotto antico, anch’esse a secco. Salvo che io una bordura così ce l’ho già, nella parte anteriore della casa e mi fa dannare perché devo continuamente sistemare i mattoncini che sembrano vivere una vita propria in una discoteca. I “mattoncini deliziosi” sono molto british ma decisamente un lavoro infinito che terrò solo lì per ora.
Parlando con un paio di esperti paesaggisti ho scoperto che, nonostante abbia un giardino in pianura e piuttosto piccolo, devo utilizzare quelle che si chiamano “bordure per aiuole rinforzate“, ovvero delle bordure professionali che vanno anche sotto nel terreno, impedendo ad alcune piante di radicare all’infinito, fino in casa probabilmente. Uno è l’ulivo, che tra un po’ ci sfratterà. Le altre sono dei cespugli di nandina domestica che, come i bamboo, tendono a colonizzare tutto.
Il mio attuale progetto per le bordure per aiuole
I garden center per hobbisti li ho scartati subito. Come nel caso del decespugliatore, hanno soluzioni assurde e costose, tipo le miniature della staccionata di un cottage inglese, però in plastica marrone. Al di là del colore opinabile, durano poco perché la plastica a contatto con il terreno e sotto il sole si rovina rapidamente, andando ad aumentare il problema dell’inquinamento da microplastiche. Personalmente, se posso evitarla, preferisco farlo.
Perciò, il progetto è in corso: quest’anno si torna a coltivare utilizzando le bordure per aiuole ma declinate al metodo sinergico e con le possibilità di un piccolo giardino. Che la stagione delle coltivazioni nell’orto e nel giardino abbia inizio!
Naturalmente, se qualcuna ha idee migliori per le mie necessità, magari che ha già testato nel suo giardino o orto, sono qui in ascolto!
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