Come molti avranno già visto dalle stories su Instagram, sono stata al Salone del Camper 2022 a Parma. Missione: vedere dal vivo le novità eco-friendly in materia di viaggi e campeggio e farmi un’idea delle possibilità di viaggiare in modo più sostenibile. Oppure viverci, idea che sta affascinando alcuni, sull’onda dei tanti americani che scelgono di vivere in un van camperizzato o in una tiny home su ruote.
La passione della vita in camper
Premetto che io amo appassionatamente i camper da quando ero piccola. Non è dato sapere perché, visto che i miei genitori non ne hanno mai avuti. Devo avere una combinazione gipsy nel DNA. A cinque anni, a chiunque mi chiedesse se ero contenta dell’arrivo della sorellina, rispondevo “No, io volevo la roulotte!”. Sono certa tra l’altro che i miei non avessero mai promesso di comprare una roulotte e che considerassero l’idea del campeggio ad anni luce da loro.
Quindi chi lo sa, è un desiderio mio, innato, che non ho mai realizzato. Ho viaggiato con diverse tende, ma nessuna roulotte o camper. Ancora oggi, guardo i camper degli amici con i luccichii negli occhi, ci salgo, sogno, esploro, progetto di averne uno e poi non se ne fa mai nulla.
Così, l’idea di andare al Salone del Camper per lavoro mi ha fatto brillare gli occhi di gioia pura: seicento camper e van esposti, in cui si può salire, guardare, esplorare e magari decidere finalmente per il futuro!

L’interno del Vanster elettrico della Vanline, Pössl Group al Salone del Camper 2022
Le missioni eco-friendly della giornata
C’è un certo movimento nazionale verso la mobilità sostenibile e si vede finalmente anche nella produzione di auto. Mi attendevo lo stesso anche dal settore van e camper, sebbene cercando di non illudermi troppo visto che spostare questi pachidermi con delle batterie al litio non è semplice. Invece sono stata piacevolmente sorpresa!
Se vi state chiedendo se la nostra prossima dimora sarà un camper, la risposta è no, ma farei meglio a dire “chi lo sa” perché ormai ho perso l’arroganza di prevedere il mio futuro a lungo termine. In linea di massima, però, mi interessava vedere qualche soluzione per viaggiare in modo più indipendente ma che fosse sostenibile. Io quindi sono partita alla caccia di tutto quello che era eco e sostenibile al Salone del Camper.
La parte divertente: mi sono portata dietro la mia metà che non è affatto attratto dai camper e la cui idea di viaggio comodo si concretizza in un’auto a basso consumo con cui andare dove gli pare senza grandi piani, più hotel e ristoranti scelti lungo la strada. Quindi lui ha avuto la funzione di Demolitore Ufficiale di ogni mio entusiasmo camperistico, cosa che gli riesce magnificamente. Per compensare, ho sfoderato l’arma segreta: trovarci al Salone con una coppia di amici avventurosi che viaggiano in una Jeep camperizzata e che hanno più entusiasmo di me! Tanto da incuriosire la mia metà, quest’estate, e fargli dire che forse sì, si potrebbe… però magari con un van… insomma vediamo… ci pensiamo… Insomma, hanno fatto breccia nella mente del Demolitore Ufficiale!
La loro missione: scovare dei miglioramenti per la Jeepsy, dalle batterie alla doccia.

L’incubo del Demolitore Ufficiale: il Porta Potty in van camperizzato (Creation Campers UK)
Una giornata a parlare di bagni
La questione chiave: il bagno. Ora, ammetto che uno dei motivi principali per cui sogno un van camperizzato è il bagno. Onestamente, di dormire sotto le stelle o in mezzo ai prati me ne importa poco. Nella natura ci si va anche senza camper.
I due problemi principali per cui invece ho iniziato a guardare i van camperizzati sono il non essere legati alla ricerca del bagno pulito quando si è in viaggio e la questione cibo. Già da vegan non era semplice, ma da quando io devo mangiare senza glutine, dobbiamo portarci dietro i pasti pronti. Fino a tre giorni non è un problema, ma potrebbe diventarlo per una vacanza più lunga. Insomma, il desiderio è quello dell’indipendenza dai servizi cibo-scarico cibo.
Mi precipito, letteralmente, ai primi van in mostra e attendo il mio turno per visitare uno di quelli della mia lista, uno che mi sembrava appropriato per noi. Nel mentre, esce un’altra coppia e un lui toscanissimo dice al suo lui: “Non c’è ‘l cesso, nemmeno ‘l secchiaio! Se ‘n ci si può lavare, cosa lo compro a fare?”. La mia metà mi guarda raggiante: neanche si fossero messi d’accordo! Mi ripete l’opinione della coppia toscana e cancello dalla mia lista qualche decina di mezzi da vedere. Distinguiamo così al volo i camper e van per chi va nei campeggi (e usa i bagni in loco!) dai camper per chi fa campeggio libero, che invece hanno il bagno e sono nei nostri interessi. Io ho bisogno almeno un fornello, un lavandino e il bagno con doccia. Senza bagno con doccia, in effetti, abbiamo già l’auto che assolve tutto.
I nostri amici intanto cercano di informarsi sulle compost toilet da integrare al loro mezzo, ma l’unica soluzione, onnipresente, è la Porta Potty (stendendo un velo pietosissimo sul copywriting del nome). Ottimo strumento, intendiamoci, tanto che ormai lo utilizzano anche i campeggiatori con tenda per evitarsi i tragitti notturni al freddo verso i bagni. Ma di ecologico o eco-friendly non c’è nulla, visto che utilizza lo stesso sistema di demolizione con acido che si utilizza nei bagni dei camper (però leggi fino in fondo, un sistema alternativo ecologico c’è!).
Passiamo a chiedere informazioni direttamente agli allestitori di van, quelli che li fanno su misura. Finalmente intercettiamo un van con un wc gigantesco, tanto che io credo di riconoscere una compost toilet di quelle americane che sembrano il trono di Re Artù. La faccio notare agli amici che chiamano il produttore del van per avere notizie. Quello, un omone modello Babbo Natale, appena sente “compost toilet” fa un’aria esageratamente scocciata, si sbraccia in un “no, no, assolutamente! C’è lo scarico lì di fianco, si svuota come tutte le altre!” e così capiamo che è semplicemente un modello ultra, per produttori di compost di una certa stazza, niente di eco-friendly, spiacente. Come corredo, però, ha di fronte un mini-lavandino per lavarsi la punta delle dita, troppo piccolo anche per un bimbo. Certi allestimenti svelano abitudini igieniche che non vorrei mai conoscere…

Questa è magia: questa camera da letto è dentro un camper di soli 7,22 metri della Chausson, il 788.
Il wc, l’argomento topico di tutti
Come dicevo, abbiamo scremato tutti i van senza bagno, che per i nostri viaggi sono sostituibili con un’auto normalissima. Con ottantamila euro di spesa per un van senza bagno, ho calcolato che pago vent’anni di soggiorni con appartamenti Airbnb dove ho bagno, doccia e cucina. Restavano allora tutti quelli con bagno, in maggioranza camper, e ci siamo diretti alla scoperta dell’agognato modello perfetto di wc più doccia.
Abbiamo visto i bagni finti, quelli troppo piccoli persino per un chihuahua, in cui devi comunque usare i servizi del campeggio. Un’altra visitatrice mi dice “Sì, ce l’avevamo così e lo usavamo solo per appendere le giacche, dopo abbiamo cambiato camper, adesso ne abbiamo uno più grande”. Morale: camper piccolo e bagno utilizzabile non coesistono perché i produttori privilegiano maggiormente letto e cucina, poi se avanza spazio fanno il bagno. Bisognerebbe ripensare questa logica del design.
Poi ci siamo deliziati con il modello di bagno nascosto in un armadio che slittava in fuori e si apriva nel corridoio, rifacendo il setto nasale all’altro occupante del mezzo. Utile per coppie scoppiate.
Infine un giro nei lussuosissimi mega bagni dei mega camper da cinquecentomila euro della Concorde, dei bestioni che mi evidenziano che guadagno molto meno di un clown del circo. Gli acquirenti, infatti, pare che siano artisti circensi, giostrai e cantanti. Sull’ultima categoria ho delle perplessità, io Vasco Rossi l’ho sempre visto al Grand Hotel di Rimini, non al campeggio Vistamare-Ristopizza di Igea Marina.
A parte queste ville mobili per la riccanza circense, ho visitato una serie di soluzioni interessanti per i bagni, ma più sui camper che sui van. Abbiamo stabilito infatti che nei van, se il bagno c’è, è microscopico e chi è alto più di 1,50 riesce difficilmente a farsi una doccia o anche solo a muovere le braccia per lavarsi o per riaprire la porta. Ma quindi? Risposta di un costruttore: “Perché nel van ti fai la doccia fuori! Vedi il doccino qui? Lo fai uscire dalla finestra così e ci si lava all’esterno!”.
Il Demolitore Ufficiale aspetta di uscire dal van per esternare i suoi dubbi: “Quindi io dovrei spendere ottantamila euro per farla nel vasino di plastica con dentro l’acido e lavarmi sul marciapiedi?!”. Io gli spiego paziente che no, si può far mettere la compost toilet a materiale organico o con sciacquo a enzimi, perché il van te lo allestiscono come vuoi tu, anche per la doccia basta che tieni aperti gli sportelli sul retro e ti metti in un prato…”
“Ah scusa, non avevo capito! Allora sì, conviene. Ottantamila euro per farla in un secchio di foglie secche e lavarmi ai giardinetti, adesso ha senso! Dov’è che si paga? Lo voglio subito!”.
Eco-friendly i camper elettrici?
Finora abbiamo viaggiato con i treni o con la nostra auto che è a basse emissioni, a GPL, ovvero il carburante che inquina meno. Non è ibrida o elettrica per due motivi: ibrida per noi significherebbe utilizzare molte volte la benzina, visto che le colonnine di ricarica sono ancora pochissime e al di sotto dell’Emilia Romagna si può girare in auto elettrica solo a Roma. Secondo motivo: perché in Italia l’elettricità si produce in gran parte con combustibili fossili, quindi spostare il problema delle emissioni dalla strada alle centrali elettriche avrebbe senso solo se almeno la metà fosse alimentata da fonti rinnovabili. Sicuramente in futuro le auto elettriche potranno essere una realtà più utilizzabile, con altre alimentazioni. Per ora, il GPL in Italia sembra essere la soluzione a minori emissioni.
Nonostante ciò, i camper e i furgonati GPL sono rari e in gran parte, mi dicono, sono una chiavica perché non reggono il trasporto a pieno carico. Inoltre il GPL non permette la trazione 4×4, devi scegliere: o il serbatoio GPL o il 4×4, entrambi non si può. Non ultimo, il GPL richiede motori più solidi (quindi scordatevi FIAT e la compagnia dei giocattoli) e controlli annuali (mio consiglio personale: un tagliando annuale evita un sacco di noie improvvise).
Abbiamo visto anche in diretta un conoscente in montagna che aveva comprato il furgone GPL per lavorarci ma la trazione era troppo scarsa, ha dovuto rivenderlo. Non entrerò nei dettagli del perché un’auto GPL ha un’ottima trazione anche in salite notevoli mentre un furgone GPL no, ma è così.
Quindi, eliminata l’idea del van GPL ci siamo diretti sullo scalino successivo del sostenibile: l’elettrico. Le novità qui sono alcune, non tantissime ma ci sono. La nota principale: il modello elettrico costa almeno 20mila euro in più del modello identico a benzina. Tristezza. Questo speriamo che cambi. Purtroppo un sistema poco diffuso è sempre più costoso di uno prodotto su larga scala.
La differenza tra campster e vanster
“Questo è un campster, questo invece è un vanster!” ci dice il produttore tedesco, Vanline della Pössl Group. Si tratta di un nuovo trend di chi viaggia leggero e minimalista, quindi ci interessa. Capire però la differenza tra camper e vanster è più complicato.
I produttori ti mettono davanti a due Citroen bislunghe e identiche, solo di colore diverso. Vedi prima foto all’inizio dell’articolo. Te la spiegano così: “Il Campster è il mezzo polivalente completo, anzi con dei pezzi in più come il blocco cucina e il blocco bagno. Quando vuoi farlo tornare un van a 7 posti si sganciano i blocchi e si depositano in garage, rimonti i sedili e via. Viceversa quando lo vuoi nell’allestimento campster, togli i sedili dietro, monti i moduli cucina e bagno e via. Il Vanster invece è ottimo per chi vuole avere più spazio di carico, tanti posti a sedere e la possibilità di dormire comodi nella notte. Volendo poi si trasforma in un camper vero e proprio grazie al blocco cucina e al blocco bagno, da montare all’occorrenza togliendo i sedili.”.
I blocchi sono gli stessi e le auto sono grandi uguali… Vabbè, ci rinuncio. Concludo che il Campster è verde acqua e il Vanster è bianco. In entrambi i casi la cucina è quel blocchetto lì davanti (vedi prima foto del post), il bagno è un mobiletto con il Porta Potty e quando vuoi partire smonti un paio di sedili, monti i mobiletti e vai in serenità. Il Vanster c’è anche 100% elettrico, il più eco di tutto il settore.
Devo dire che è una delle soluzioni che mi è piaciuta di più. Permette di avere un’auto con le misure di una station wagon, da usare nella quotidianità e in più un piccolo camper, tutto in uno. Al bisogno, si inseriscono i moduli del camper, si abbassano o si tolgono del tutto dei sedili ed è fatta: c’è il vanster o campster. Due in uno. Il letto è nel tendalino sul tetto che però è accessibile dall’interno dell’auto, cosa che non succede con le tende letto da montare sul tetto delle auto. Dal mio punto di vista, oltre a offrire molto più spazio all’interno, è una sicurezza a cui non rinuncerei: se c’è qualche individuo con intenzioni non chiare che si aggira attorno al mezzo, si può raggiungere il posto guida e andarsene senza dover uscire. Per chi fa sosta libera è meglio.
Un altro molto carino e secondo me meglio allestito è il Nugget di Ford, in una foto sotto, quello arancione. Si tratta di un altro campster ma con allestimenti fissi e meno posti a sedere, ideale da due a quattro persone. Il letto è sopra nel tendalino, in più i sedili sotto diventano completamente piatti, trasformandosi in un altro matrimoniale.

Esempi di blocchi modulari per camperizzare un van – fate ciao a Titti che si presta per dare l’idea delle misure!
I blocchi multifunzione per il van fai da te
La cosa ulteriormente interessante è che questi blocchi te li puoi comprare a parte, da diversi produttori, e installarli sul tuo van o sulla tua auto se è grandina. Assomigliano molto ai vecchi moduli Westfalia per i pulmini VolksWagen. Per installarli da soli non ci vuole un genio visto che sono già previsti per aggancio e sgancio, per essere utilizzati anche fuori dal van.
Qui nella foto sopra, Titti posa con un modulo chiuso che, aprendolo, contiene doccia, bagno e cucina. Il produttore ci ha detto che costa 3800 euro. Non so dirvi chi è il produttore perché non aveva un QR Code, un biglietto, una brochure, niente… ci ha detto che ha il sito e ci ha mostrato il nome stampato sullo schienale della sua sedia, secondo lui era sufficiente fotografare la sedia e cercalo online. Questa la racconterò sicuramente a qualche amico del marketing.
Davanti a tanta cura per il cliente, penso di non voler sapere il nome ma gli posso mandare gratis un link alla mia Guida per mettersi in proprio: fatti almeno un QR Code, è gratis, santo cielo!
Comunque, unico inconveniente di questo modulo: va montato su un binario dentro l’abitacolo. Per usarlo, si apre il portellone posteriore, si scarrella fuori il modulo (che ha anche un tetto) e si utilizza l’interno dell’abitacolo per dormire, mentre cucina e bagno restano in questo allungamento sul retro. Altrimenti ci sono dei moduli costruiti appositamente per restare all’interno del van che costano come metà di un camper nuovo. Però se uno ha già un furgone…

Il Nugget di Ford al Salone del camper 2022
Le tiny home
Piccola storia breve. Ce n’era solo una, molto più piccola di quelle americane. Affollatissima. Ho chiesto a uno degli addetti, che sembrava essere il proprietario, se potevo fargli un’intervista e un filmato alla tiny home (piccola nota: avevo l’ingresso stampa appeso al collo, quindi era ovvio che non fossi una mitomane). Mi chiede per quale rivista, glielo dico, si entusiasma e però… no, non può bloccare per cinque minuti il flusso dei curiosoni. Gli dico di telefonarmi quando può, sarò lì tutto il giorno. Mi direziona a una signora svogliatissima che vuole a tutti i costi prendere un appuntamento per le 15, io le ripeto che le lascio solo il numero per un’intervista veloce, non ho bisogno tutta la consulenza per comprarlo. Ho lasciato il numero di telefono. Voi li avete mai più sentiti? Io no. Sono passata un paio di volte, c’era ancora la solita ressa dei curiosi e ho rinunciato.
Quindi niente, non posso farvi vedere l’unica tiny home che era esposta e non posso scrivere uno degli articoli che avevo previsto. Però ho un pronostico gratis: non ne vedremo molte. Chiunque uscisse dalla tiny home italiana, commentava che era troppo piccola e troppo costosa. Senza contare il problema di parcheggiarla su un terreno (in Italia è possibile solo avendo determinati ettari di terreno di proprietà), farla allacciare all’acqua ecc. (penso ci sarà da sbellicarsi alle risposte degli uffici tecnici di certi piccoli comuni) e non ultimo, ottenere la residenza (improbabile).
Tra l’altro, esci dalla tiny home e attorno ci sono esposti i mega-camper … allo stesso prezzo! E senza tutte le noie per spostarla (ci vuole una motrice dei tir). Secondo me non ha veramente senso in Italia, speravo di convincermi del contrario. Meglio il camper se bisogna vivere su ruote. D’altra parte, se i gipsy hanno dei camper e non le tiny home, un motivo ci sarà… gli esperti della vita nomade sono loro.

Solbio, soluzione biodegradabile e vegan per wc chimici al Salone del Camper 2022
Eco-friendly vari
Mi aspettavo un po’ di sostenibilità nell’area accessori, per esempio bamboo al posto delle plastiche (è anche più leggero!), stoviglie riciclabili, sistemi di risparmio ma sono stata delusa. La stragrande maggioranza dei camperisti cerca cineserie che costino poco, stoviglie usa-e-getta non compostabili e un profluvio di paccottiglia che mi fa perdere la speranza in un mondo migliore. Ci saranno eccezioni, di sicuro, ho qualche amico molto attento che viaggia in camper, ma temo che siano una minoranza ancora più risicata che nella vita quotidiana. Forza, aumentate!
Quindi tutto qui l’eco-friendly, un paio di van elettrici e un sapone? No, non è ancora finita! Intanto mi è piaciuta la soluzione eco, sostenibile e vegan per gli scarichi chimici! Certificata dalla Vegan Society, niente test sugli animali e completamente vegan. Questa è una bella innovazione, perché a differenza di altri disgregatori, questo è a base di enzimi e completamente biodegradabile. Si chiama Solbio e se si deve usare la famosa Porta Potty o il wc chimico del camper, fa una grandissima differenza per l’ambiente.
Prossimamente parlerò anche di un bel progetto che ho trovato al Salone del Camper, si tratta di un sistema per sostare in libertà ma in modo protetto con camper, van o tenda, e in posti fantastici, da sogno. Merita un intero post. Curiosità galoppante? Alla prossima puntata allora!

Chausson 788, il camper che mi è piaciuto di più
Considerazioni finali
L’allestimento interno dei camper che mi è piaciuto di più non ha purtroppo nulla di ecologico. Si tratta del Modello 788 di Chausson (foto sopra della camera da letto). La doccia è divisa dal bagno e già questo è un design più intelligente. Gli spazi sono finalmente studiati per far star comode due persone, una tipologia di coppie e viaggiatori che sta aumentando. La maggioranza dei camper invece è studiata per alloggiare famiglie con otto figli senza cambi abiti, a giudicare dalla quantità di letti a scomparsa e la non commisurata quantità di armadietti. Detto questo, non va purtroppo bene per noi perché va a gasolio ed è pesantissimo, un inquinmento a cui non vogliamo contribuire. Aspetteremo modelli più sostenibili, anche se il Demolitore Ufficiale ha dichiarato che ha già fatto troppa fatica a guidare l’ambulanza quando faceva il volontario, non ha intenzione di guidare altri pachidermi, soprattutto con la mia tendenza speciale a scegliere strade sterrate a strapiombo sul nulla. Comunque, ammette, se proprio dovesse essere costretto a guidarne uno, la scelta ricadrebbe su questo.
I vanster e campster sopra sono ecologici nei consumi e sono piccolini. Sarebbero la mia scelta se vivessi da sola e magari ancora in città, dove potrei usarla come auto elettrica quotidianamente e come vanster nel fine settimana o nelle vacanze estive.

Il vanster che mi è piaciuto di più, Ford Nugget (foto di Ford)
Il campster o vanster che mi è piaciuto di più è il Nugget di Ford, ma non esiste elettrico per ora. Tra l’altro, per avere un’idea, è lungo come una Dacia Duster e più basso, ci sta in qualsiasi garage o posto auto. Gli interni sono veramente molto spaziosi e organizzati meglio, secondo me, per due persone. Gli altri, la Vanline della Pössl Group, puntano su trasporti fino a 7 persone e si perde una quantità di spazio con questi numeri di sedili.
Il Demolitore Ufficiale ha detto che se esce una versione a bassi consumi ci potremmo fare un pensiero. Incrocio le dita!
L’idea di camperizzare da soli un furgone usato. L’abbiamo scartata perché nessuno dei due ha competenze di meccanica delle auto, compreremmo sicuramente un ravaldone destinato a farci passare il tempo dal meccanico. Inoltre più vecchi sono e più consumano e hanno emissioni inquinanti, quindi no, non fa per noi. Facciamo tanto riciclo di tutto ma con le auto alziamo le mani. Compensiamo avendo una sola auto in due, a basse emissioni, e usando moltissimo i mezzi pubblici.
I nostri amici customizzatori di Jeep hanno trovato quel che cercavano? Sì, questa fiera è utilissima per chi vuole toccare con mano o implementare il proprio mezzo camperizzato. Hanno trovato diversi frigoriferi da auto che si attaccano alla loro seconda batteria, ora con tutte le informazioni raccolte dovranno solo scegliere. Per chi viaggia come me, è sufficiente la borsa frigo con i ghiaccioli, alla vecchia, mentre per chi fa un mese o più itinerante, specialmente in estate, ha sicuramente senso avere un piccolo frigo alimentato da una batteria, per riporre alimenti a lungo consumo che altrimenti dovrebbe ricomprare di continuo, buttandone anche via la parte non conservabile. Loro per esempio si erano portati in viaggio diversi formaggini vegan autoprodotti e con una borsa frigo normale bisognerebbe consumarli in un paio di giorni, poi fine della scorta.
Hanno trovato anche un sistema di gancio a ventosa per la doccia, che a quanto pare è valso tutta la fiera, mai visto qualcuno così entusiasta per un gancio! Lo vedete sopra nell’allestimento del Nugget della Ford, quello arancione, dove la doccia si attacca al portellone posteriore e c’è poi una copertura da mettere attorno per schermare.
15 Commenti
Ciao, molto preciso e interessante, bisogna attendere. A presto e grazie
Ciao Maria Grazia, grazie! Sì, bisogna attendere ma direi per poco, come vedi c’è già parecchio green nei nuovi modelli 🙂 Evviva!
Grazie, è stato bello leggerti
Grazie a te Arcangela, un abbraccio!
Per caso erano presenti anche gli ovetti su ruote di ElectricBrands? Non oso immaginare quali sarebbero i possibili commenti del tuo demolitore ufficiale, ma l’xbus alimentato completamente a energia solare mi intriga assai (magari, lasciando ai progettisti ancora un anno o due per perfezionare l’idea).
P.s.: hai stuzzicato la mia vena gipsy dormiente al punto che visiterò l’edizione 2023.
Ciao Eleonora, no purtroppo gli ElectricBrands non c’erano quest’anno, ma forse perché sono sommersi dai preordini. Parlavo con un rivenditore italiano e mi diceva che per il momento lui non farà fare altri preordini ai suoi clienti, con configurazione e tutto, perché la consegna è di oltre un anno, da tanti ordini hanno ricevuto. Quindi forse son stati a casa a lavorare 😛 Credo comunque che al Demolitore Ufficiale sarebbe interessato il prezzo, che è sicuramente competitivo. Invece per la misura… temo che avrei io delle difficoltà perché mi sembrano davvero tanto piccoli … però li avrei visti volentieri dal vivo, magari cambiavo idea.
Per la fiera, te la consiglio caldamente perché la vedo come una delle poche utili visto che per fare una scelta del genere dovresti visitare un sacco di concessionari (con relativi consumi), qui invece trovi quasi tutti i brand e se sei già pronta all’acquisto ti fanno degli sconti fiera notevoli (tranne i tedeschi), nell’ordine delle migliaia di euro.
Grazie delle informazioni! (Non sapevo degli sconti in fiera, molto interessante)
Neanche io lo sapevo! Molto interessante!
Sì, non tutti gli espositori ma la maggior parte che esponevano i veicoli facevano grossi sconti. Anche su alcuni accessori di grossi brand del settore c’erano degli sconti fiera, qui però non so quanto fossero reali perché non conosco i loro listini. Sui camper invece sono sicura perché ci eravamo caricati diversi listini ufficiali sullo smartphone e li abbiamo confrontati: erano tutti sconti reali, alcuni proprio alti, specialmente su modelli in consegna dal 2023.
Grazia, mi pare di capire che per te quindi il migliore è Ford Nugget ma non è elettrico, è a benzina giusto? Credi che lo faranno anche elettrico o ibrido, hai sentito qualcosa in fiera? Mi interessa molto la tua opinione, già da questo articolo abbiamo deciso di andarlo a vedere in concessionaria perché abbiamo le tue stesse esigenza (compreso marito Demolitore Ufficiale numero 2!!!). Vedo dalle tue foto che ha una doccia esterna, per il resto noi con la porta potty ce la facciamo tranquillamente anche perché sarebbe per viaggi sportivi (sci, bici, trekking)
Grazie mille per il reportage, non sai che favore ci hai fatto!!! Un sacco di informazioni e ragionamenti che ci servivano, grazie grazie grazie!
Ciao Elisa, felice di esserti stata utile! 🙂 Allora, il Ford Nugget è diesel, non benzina, almeno quello esposto. Elettrico per ora non c’è però ho visto che la Ford sta facendo uscire dei van più grandi, dei veicoli commerciali, elettrici e ibridi. Mi pare si chiami E-transit. Magari quindi arriverà anche il Nugget ibrido, ho scritto a Ford per saperlo, se mi rispondono aggiorno la risposta qui. Ti confermo la doccia esterna, a meno che non ci sia un modo per usarla all’interno che io non ho capito… ma mi pare improbabile. Credo sia solo esterna. Però se ti serve per viaggi sportivi, visto come è allestito direi che lavarsi a pezzi è possibile e facile.
ciao Grazia!!! che bella sorpresa leggere questo post, io adoro questo stile di vita. Ho diversi amici che vivono stabilmente in camper, solo un’amica lo ha fatto per vera necessità ma non tornerebbe indietro mai invece tutti gli altri lo hanno fatto per passione. Lavorano, sono meccanici, assistenti agli anziani, custodi di case vuote per vacanze, artisti, cuochi… tutto itinerante.
Non hai menzionato i motorhome, o forse sono io che con il camper identifico solo il mansardato (tipologia che evito anche di guardare …solo l’idea di guidare con una stanza da letto in testa ,,,, brrr). Io e mia sorella, come sai, avevamo la Berta … un vecchio motorhome che purtroppo abbiamo venduto visto che non usavamo più.
Visto che dopo la piccola ristrutturazione della Berta siamo riuscite a venderla a molto di più di quanto l’avevamo comprata, ho deciso di cercare un furgone vuoto e poi di allestirlo completamente da sola. Non so come spiegarti il progetto ma sappi che so come fare doccia e gabinetto all’interno, nel caso ti mando un progetto!.
Secondo me le tiny house in Italia hanno poco successo anche per le strade che abbiamo. Tutto facile quando guidi un rimorchio di 8-10 metri sulla route 66 meno romantico percorrere la E45. Se poi bisogna comprarla solo per viverci senza viaggiare beh… credo che ci siano costruzioni più economiche (non considerando permessi vari …)
Se riuscirò a realizzare il sogno del furgone direi che passerò la pensione su quattro ruote, tanto tra trovare il modello adatto e allestirlo almeno due anni ci vogliono.
Ciao Crisitna!!! I motorhome c’erano ma pochissimi se intendi il design a parallelepipedo su ruote. Quello che ho menzionato come scelta è infatti considerato una motorhome (sopra la cabina di guida non c’è un letto ma un ripostiglio e i sedili si girano verso l’interno, è identica a una motorhome). Mi pare di capire che ora alcuni li chiamino “profilati”. Altrimenti come motorhome ci sono i giganti dimensione pullman granturismo ma non credo siano nelle tue mire…
Detto questo, ovvio che mi piacerebbe molto vedere il tuo progetto e anche seguirlo passo a passo!
Per la tiny home, ti do ragione delle strade italiane che non sono solo a buchi ma anche molto strette per queste case su ruote, l’idea dei produttori sarebbe infatti di trasportarla in loco con una motrice e lì resta fino a nuovo trasloco,.. quindi uno stile di vita del tutto diverso dal camper. Mi immagino anche io una tiny home che sale la Futa! Ti abbraccio e attendo i tuoi illuminati progetti di furgone con bagno!
Molto interessante! Noi viaggiamo da vent’anni con il camper e non conoscevo questa Solbio, corriamo a procurarcela! Nei negozi per campeggio non l’ho mai vista, infatti credevo non esistesse niente di eco per il wc chimico… ottima notizia!
Vorrei dare un suggerimento a chi vuole vivere in camper stabilmente: provate prima per un paio di mesi, in inverno, magari affittandolo… se resistete a due mesi in inverno in camper, andrà tutto bene, se no vi evita scelte sbagliate a lungo termine. 😉 Parola di camperista datata 😜
Ciao Federica, sono contenta allora di aver condiviso questa soluzione eco! Il tuo suggerimento lo sposo completamente, è assolutamente intelligente: prima si prova dal vivo 🙂 Un abbraccio