Puoi prendere una credenza bassa e farla diventare un mobile alto con vetrina? Sì, è meno difficile di quel che pensi. Ti racconto come ho fatto io a trasformare una vecchia credenza in vetrina, con tutti i passaggi, i materiali che ho utilizzato e una sana dose di inventiva sul momento.
C’era una volta una vecchia credenza degli anni Novanta, in quella che al tempo veniva definita “arte povera”, uno stile inutilmente costoso con cui costruivano mobili simil-antichi basandosi sui modelli delle vecchie case di campagna. I mobili erano per la borghesia di città, nessuno si è mai sognato di usarli in campagna, troppo delicati e troppo finti … avevano persino finti buchi di tarli e finte bottarelle. In realtà sto ridendo di me stessa perché da giovanissima avevo comprato alcuni di questi mobili per la prima casa, facendomi convincere.
La vecchia credenza prima di diventare una vetrina
Questo mobile in particolare, è una versione solidissima fatta da un falegname su misura per la casa di montagna di una mia cara amica, dove in realtà stava anche bene. Anni fa l’amica ha tolto una parete tra il soggiorno e la cucina, così questo mobile non ha più avuto un suo posto. L’aveva già messo in vendita e l’ho acquistato io a una cifra irrisoria, per l’ingresso della mia casina in montagna. Anche lì stava benissimo, addossato a una parete di pietra. Avevo preventivato di decaparlo e tirarlo a cera naturale, giusto per togliere l’aspetto lucido e i finti segni del tempo, ma poi abbiamo cambiato casa e l’idea l’ho lasciata in sospeso.
Il progetto per la vecchia credenza da trasformare
Nonostante l’apparenza piccina, contiene una quantità di cose, anche molto pesanti. Robusto è robusto. Ma, di casa in casa, ora è arrivato in una moderna abitazione al mare, dove ha trovato un angolino perfetto, in cui entra solo lui. O lei? Credenza, quindi lei. Allora, questa credenza si è trovata benissimo in un angolo della cucina. Contiene tutti i miei macchinari di uso non quotidiano, dalle macchine per la pasta, l’estrattore gigante, essiccatore, gelatiera ecc. Utilissimo, non posso farne a meno perché altrimenti non saprei dove mettere tutta questa attrezzatura. Però. Però con questo marroncino lucido anni Novanta non c’entrava nulla con la cucina bianca e nera e con il tavolo nero che gli sta vicino. Inoltre ogni volta che la guardavo mi urlava “borghesia” da ogni lato, mancava giusto una lampada finto Tiffany per completare l’insieme.
Dal punto di vista di molti, sicuramente, questa credenza l’avrò rovinata. Dal mio punto di vista l’ho trasformata e resa ancora più utile.
L’arrivo della vetrina
Mentre ero in cerca di tutt’altro su un sito di vendite tra privati, mi sono imbattuta in questa vetrina sopra che si trovava nel mio stesso paese (foto originale del venditore). Mi è balenata l’idea di appenderla sopra alla credenza e dipingerle entrambe dello stesso grigio della parete. Il costo non era proprio bassino, 100 euro, ma considerando che le misure erano perfette e sono misure non standard, l’ho presa ugualmente. In più, essendo di legno massello come la credenza, potrò trasformarla ancora negli anni e anche farla tornare al suo stato originario, se vorrò.
Prove tecniche riuscite e meno riuscite con la vetrina
Arrivata a casa, pulita a fondo per due ore in giardino prima di farla entrare, l’abbiamo appoggiata momentaneamente sulla credenza. In ogni altro posto avrebbe dato fastidio. Giusto il tempo di capire come appenderla. In questo mi è venuta in aiuto la cara Vera Adiantum, da poco ex abitante di queste Terre Basse essendo ritornata nelle sue altrettanto meravigliose Terre Alte. Con la sua esperienza professionale di mobili su misura, mi ha illustrato come appenderla scaricando il peso solo sui montanti.
Ma, ahimé, i montanti di questa credenza hanno un centinaio abbondante di anni e non mi sembrava potessero reggere dei gran pesi, così ho rivisto il progetto: la trasformo in una vetrina con base, ci vogliono solo un po’ di aggiustamenti alla cornice inferiore! (Spoiler alert: questa è una delle volte in cui mi illudo che tutto sia semplice)
Prove colore per trasformare la credenza e la vetrina
Sono partita con le prove colore utilizzando della pittura a base di gesso e resine, la classica chalk paint. Dall’alto, ho provato: lo stesso grigio azzurro della parete, un carta da zucchero che si intona al nero, un grigio fumo. Io le prove colore le faccio sempre sul lato più illuminato e su quello più in ombra, perché a volte variano di tanto. Qui, per esempio, pur essendo tre bei colori in generale, ci sarebbero stati diversi problemi. Il grigio azzurro alla luce sembra un bianco sporco, mentre all’ombra un grigio fumo, quindi il risultato finale sarebbe stato poco piacevole. L’azzurro carta da zucchero era bello solo in ombra, al sole sembrava un azzurro pastello per le pareti di un’asilo. Il grigio fumo non mi convinceva.
Nel frattempo, ho dipinto in smokey black la cassettiera che sta al lato opposto di questa porta… così è iniziato tutto: e che nero sia! Ma con interno vetrina bianco, all’inglese.
Impiego di una tecnica personale, non professionale
Prima cosa ho tolto la cornice inferiore della vetrina, che appesantiva troppo l’insieme. L’idea era di appoggiarla sul piano della credenza, fissarlo con qualche vite da legno lunga e fine. Invece ho scoperto che il legno sotto la cornice era in condizioni precarie, per fortuna solo un centimetro superficiale. Ho quindi piallato fino a dove potevo cercando di non rendere questa parte troppo instabile, quindi il meno possibile. Lavoro micragnoso durato due pomeriggi, una di quelle volte in cui vorrei imparare a sostituire i pezzi!
Poi ho fissato la vetrina alla credenza sotto e riempito gli avvallamenti creati con pasta di legno. Ora, questa non è una pratica consigliata dagli esperti. Un professionista avrebbe smontato e sostituito il bordo inferiore.
Aggirare un problema con noncurante fantasia
Dicevamo, Un professionista avrebbe smontato e sostituito il bordo inferiore. Io invece non sono capace di fare gli incastri, ricostruire pezzi così complicati (per me), non ho gli strumenti e lo spazio per farlo. Soprattutto era agosto, avevo un monolite in corso d’opera in mezzo alla cucina e mi stavo stancando. Così sono andata di pasta di legno, dato che il pezzo non deve sostenere alcunché. Si regge tutto sul piano interno che appoggia sul piano della credenza e sui montanti laterali. Non è un lavoro che deve durare in eterno, è solo un mobile che mi serve per un paio d’anni prima di affrontare tutti i lavori di rifacimento della cucina.
Sempre con la pasta di legno, ho chiuso anche dei buchi e piccole crepe qui e là, ho sigillato lo spazio tra la credenza e la vetrina e ho lasciato asciugare un paio di giorni. Come per la cassettiera, ho usato una pasta di legno colorata, Ecostucco monocomponente senza solventi, che avevo già, anche se di colore troppo scuro. Tanto, dovendo dipingere tutto, non ha importanza il colore. All’interno ho dato prima una mano di fondo per legni resinosi, per evitare che il bianco si macchi di giallo nel tempo, come spiegavo nel caso della cassettiera.
Piccoli dettagli per trasformare una vecchia credenza in una vetrina
Ho smontato tutti i pomelli e maniglie tranne le serrature della vetrina. Questo tipo di serrature per mia esperienza sono delicatissime, toglierle è sempre un rischio. Mi piacciono molto insieme ai loro chiodini arrugginiti e ai pomelli un po’ ammaccati. Hanno la loro età e sono belle così. Con pazienza e un pennellino n.2 a lingua di gatto, ho dipinto il legno attorno alle serrature. Compito reso ancor più piacevole dall’Ispettore Capo Koï che aveva deciso che quello era proprio il momento giusto per fare degli agguati ai laccetti dei miei sandali.
Dipingere un mobile con la chalk paint
Per tutti i dettagli sull’uso della pittura gessosa rimando agli articoli precedenti sul rinnovo dei mobili con le pitture chalck paint. Qui ho dato due mani di bianco all’interno e due mani di nero all’esterno. Per questo progetto ho utilizzato Everything Chalk Paint. 500 ml di smokey black e 500 ml di bianco gesso sono stati sufficienti. Non ho messo protettivi per il momento, vedrò come va, ma a occhio non dovrebbe averne bisogno. Se fosse invece vicino a una zona cottura che magari ha bisogno di essere sgrassata spesso, metterei un protettivo. Per esempio, per rifare i pensili di una cucina non esiterei a metterlo subito.
Come trasformare una vecchia credenza in una vetrina
La foto non è granché, fatta di fretta con il cellulare e l’Ispettore Capo Koï che non voleva togliersi da davanti. Stava improvvisando un picchetto perché il mio fotografare la credenza gli sottraeva attenzioni per la sua cena. Se la credenza vi sembra storta: non lo è, si tratta di una distorsione della foto, basta vedere la linea della porta. Farò altre foto una volta terminata del tutto.
Devo ancora finire gli interni sotto, ma intanto è in uso! Urrà! Sopra posso tenerci, a portata di mano, due delle mie pesantissime pentole Bionatural, in questo caso proprio le due più pesanti (la Olla e la casseruola bombata) che, in alternativa, occuperebbero da sole una base della cucina.
Mancano anche le maniglie a conchiglia per i cassetti, momentaneamente ho sfruttato i buchi che c’erano già per infilare due semplici pomelli neri che arrivano da un altro mobile. Appena trovo quelle a conchiglia, simili a quelle della cassettiera vicino, le monterò e farò delle foto migliori.
Questo lato della cucina ha cambiato completamente aspetto, un bel servizio con tante foto “prima e dopo” se lo meriterà.
Quanto è costato questo mobile dall’inizio alla fine?
Veniamo ai conteggi. Tra credenza, vetrina e materiali ho speso circa 230 euro. Non è poco e in effetti la vetrina aveva un prezzo alto per essere ancora da restaurare – e non essere certo in un legno pregiato! Ma, come dicevo sopra, mi piaceva, era della misura giusta e questo non è poco visto che parliamo di misure piccole e fuori standard.
Ho ottenuto un pezzo magari un po’ bislacco ma tutto sommato piacevole, di sicuro un mobile originale e unico. Molto solido, oltretutto, difficilmente in un mobile nuovo potrei caricare tutto quel peso, salvo sceglierne uno di alta qualità o fatto su misura che costerebbe almeno da tre a cinquemila euro. Sarebbe sicuramente più bello, ma per la mia cucina non definitiva non è il caso.
Per me il valore di questo lavoro è anche che ho dato una nuova vita a due mobili che già esistevano ed evitato di comprarne uno, alimentando un mercato che ormai fa dell’obsolescenza la sua bandiera. La qualità è sempre più bassa, in modo che le persone non si tengano più una cucina per trent’anni ma la devano cambiare già dopo dieci – se gli va di lusso!
12 Commenti
Eh, è proprio vero, dieci anni se va di lusso. Bellissima la nuova vetrina.
Grazie! Sì, questa cosa dei mobili sempre meno resistenti fa il paio con gli elettrodomestici a obsolescenza programmata…
per quella vetrina farei follie. è da un sacco di tempo che ne cerco una proprio così!!
Il mobile/credenza è venuto benissimo comunque!!! mi piace un sacco 🙂
Cristina grazie! Tu sei bravissima, ne potresti fare una ancora più bella! Se mi capita di vedere un’altra vetrina simile, ti avviso.
Io la trovo stupenda!!! Sono tentata anch’io da anni di trasformare la mia credenza “borghese”. Al solito tu ti trovi nei bivi delle mie scelte 🥰
Ciao Monica! Sono felicemente posizionata ai bivi ormai 😛 Secondo me, se guardi le tabelle colori… ti lanci nell’impresa! Ti vedo già con una credenza azzurro Grecia!
Io la trovo stupenda e , siccome sono una curiosona, non vedo l’ora di vedere le foto d’insieme, con il tavolo e la cucina.
Mi piace proprio tanto
Eccomi Eloisa! 😊 La tua pazienza sarà premiata… sono stata atterrata da una terribile influenza, adesso sono pronta per le foto di questa zona rifatta!
Grazia, io sono sempre più ammirata! Hai un gusto straordinario! Hai tirato fuori un mobile stupendo da due pezzi difficili da riutilizzare… sembra nato così, è pronto per una rivista di arredamento.
Mi hai fatto venire voglia di mettere mano a una credenza che avevamo messo in cantina 😜 seguirò le tue istruzioni.
Grazie Federica, sei gentilissima! Adesso sono curiosa di vedere la tua credenza rinnovata! 😊 Un abbraccio!
Bellissima idea!
Grazie Francesca cara! 😘