I girasoli di Clarissa a Piacenza

da Grazia Cacciola
girasoli a Piacenza sull'area dell'ex tabacchi, dietro una rete di plastica

Clarissa Rossi è un’anima bella e poetica che vive a Piacenza e che Piacenza deve gloriarsi di ospitare. I girasoli di Clarissa a Piacenza sono una piccola storia di seed bombing e di resilienza. Una grande storia vera.

Io e Clarissa ci leggiamo da anni su un social e questa volta mi ha proprio commossa, al punto che ho pensato che questo suo racconto non dovesse sparire tra pochi giorni nella gola profonda e senza memoria di un social. Ho pensato che dovrebbe restare qui, alla luce, sul web navigabile e alla portata di tutti. Magari farà venir voglia a qualcuno di seminare qualcosa o di resistere fino a farcela. Come i suoi fortissimi girasoli. 

I girasoli di Clarissa a Piacenza

Dopo aver perso un lavoro in cui avevo nutrito parecchie speranze, mi sono data alle lunghe camminate per non cadere troppo in depressione. Arrivata la primavera mi viene la brillante idea di unire alle mie lunghe passeggiate, la semina di girasoli. Così ogni mattina partivo con le tasche piene di semi da lanciare in luoghi abbandonati, cantieri, aiuole dei supermercati, ai bordi delle strade. L’ho fatto così, per dare un segno di vita e di bellezza in questa città sempre più spenta e satura di cemento.

Alle prime piogge qualche germoglio qua e la l’ho visto spuntare e io già mi immaginavo tutta Piacenza invasa di girasoli, articoli sui giornali, tipo: “La città dei girasoli”. Ma ben presto, con il caldo estivo e l’assenza di piogge, ho capito che non ne sarebbe sopravvissuto nemmeno uno o almeno così credevo. Stamattina inforco la mia bici per andare in centro e costeggiando i cantieri dell’ex fabbrica del tabacco… sorpresa!
Eccoli lì, dietro la rete metallica e di plastica, nel mio quartiere, sulla terra che presto verrà asfaltata, dove sorgerà l’ennesimo supermercato, i miei girasoli! Cresciuti miracolosamente anche senza acqua e sono pure tanti.
Ora io non ho ancora trovato un nuovo lavoro con cui nutrire sogni e speranze e Piacenza mi fa sempre più schifo sotto tanti punti di vista. Ma oggi, nonostante il mio pessimismo cosmico, guardando questi fiori ho sentito risalire la mia cacchio di anima romantica che ancora, per l’ennesima volta, mi vuol far credere che forse, forse non è proprio ancora tutto perduto.

Testo e fotografia: Clarissa Rossi

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6 Commenti

Vale Luglio 22, 2021 - 6:16 pm

Daje, Clarissa! Che sto mondo lo cambiamo, prima o poi.

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GRAZIA CACCIOLA Luglio 22, 2021 - 7:29 pm

Davvero Vale! Forza!
Adesso attendo le viole mammole di Artena eh! Sarebbe proprio il periodo giusto per piantarle 🙂

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fulvia Luglio 26, 2021 - 8:48 am

Dai Clarissa, averne di più come te, che la speranza anche se è difficilissima da tenere e a volte lo fai con i denti, è il motore che fa partire il cambiamento! Te lo dice una terremotata che da anni fa il salmone per sopravvivere.

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GRAZIA CACCIOLA Luglio 30, 2021 - 5:07 pm

Che carina Fulvia, grazie! Sei una salmona fortissima comunque!

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Marcella Settembre 3, 2021 - 12:21 pm

Che bello leggere queste esperienze che per la maggior parte delle persone sono senza valore invece per me sono ricche di significato.. Penso che dentro di noi ci sia sempre una luce che ti dice dove andare ma bisogna ascoltarla.. Ti farà vedere cose che gli altri non vedono

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GRAZIA CACCIOLA Settembre 5, 2021 - 10:59 am

Cara Marcella, è proprio vero! Secondo me, se ognuno di noi tira fuori la sua piccola luce, come ha fatto Clarissa, stimolerà anche gli altri a farlo. Un abbraccio!

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