I comuni che pagano i cittadini per andare in bicicletta

da Grazia Cacciola
donna in bicicletta di micheile henderson

Abiti in Emilia-Romagna e vai al lavoro o a scuola in bicicletta? La Regione ti rimborsa i chilometri percorsi. Vuoi comprare una bici? La Regione ti sovvenziona parte dell’acquisto. Sono tanti altri gli incentivi finanziari previsti dal nuovo piano regionale per promuovere la mobilità su due ruote, che amplificano gli incentivi statali. Qui trovi quali e come ottenerli. 

La Regione Emilia Romagna è impegnata da anni nell’incentivare la mobilità lenta. Sono stati realizzati nuovi percorsi ciclabili a lunga percorrenza, come la Ciclovia del Sole, e viene incentivato l’acquisto di biciclette per gli spostamenti da casa al lavoro o a scuola.

Una delle ragioni per cui io, potendo vivere ovunque, non mi sposto dall’Emilia Romagna è proprio il grande sostegno alla mobilità su due ruote. Ci sono tante piste ciclabili, spesso collegate tra loro, per cui è semplice fare grandi tratti con la bici anche fuori città. Le persone amano ancora girare in bicicletta, mentre ricordo che ho abitato in un paio di cittadine brianzole dove la cosa era vista come una stranezza, dove la gente trovava più normale usare l’auto per fare due isolati. 

Per tornare agli incentivi, i bonus statali del Decreto Rilancio vengono ampliati dalla Regione Emilia Romagna in tutti questi modi di seguito.

Quali sono i bonus che prevede la Regione Emilia Romagna per chi sceglie la bicicletta?

  • 60% di rimborso per l’acquisto di biciclette per i cittadini esclusi dall’analogo bonus statale che risiedono nei comuni firmatari del Pair (vedi di seguito),
  • verranno costruite ulteriori piste dedicate
  • gli incentivi chilometrici per i percorsi casa-lavoro arriveranno a 50 euro al mese,
  • gli abbonati ferroviari avranno un bonus di 300 euro per l’acquisto di bici pieghevoli

I comuni con più di 50.000 abitanti che pagano i loro cittadini per andare in biciletta

Questi comuni sono: Bologna, Carpi, Casalecchio di Reno, Castelfranco Emilia, Cento, Cesena, Faenza, Ferrara, Forlì, Formigine, Imola, Lugo, Modena, Parma, Piacenza, Ravenna, Reggio Emilia, Riccione, Rimini, San Lazzaro di Savena, Sassuolo. 

I comuni con meno di 50.000 abitanti che pagano i loro cittadini per andare in bicicletta

Questi comuni sono: Argelato, Calderara di Reno, Castel Maggiore, Castenaso, Granarolo dell’Emilia, Ossano, Pianoro, Sasso Marconi, Zola Predosa. 
Sono tutti nella fascia di Bologna e il motivo è presto detto: se conoscete il territorio bolognese, è davvero difficile capire quando finisce Bologna e sembra tutto una grande città. Molti abitanti di questi paesi lavorano a Bologna e sarebbero stati tagliati dagli incentivi solo per un fatto di residenza e non di utilizzo del mezzo, quindi sono stati coinvolti per primi per alleviare il traffico sulla città emiliana che ne ha più bisogno. Probabilmente si uniranno altri comuni delle fasce limitrofe di altre grandi città, come Ferrara che è stata la prima a partire con questo incentivo Bike to Work. 

Gli incentivi per tutti gli altri comuni

Ci saranno finanziamenti per la costruzione delle nuove ciclabili, di rastrelliere antifurto per parcheggiare le bici e incentivi all’acquisto di biciclette, segway e monopattini elettrici fino al 60% del costo del mezzo.

Inoltre gli abbonati ferroviari potranno beneficiare di un bonus per l’acquisto di bici pieghevoli. Questi incentivi arrivano a coprire metà del costo della bici, fino a un massimo di 300 euro (quindi biciclette pieghevoli da 600 euro, il valore medio di questo mezzo se di buona fattura).
Ci sarà un ulteriore risparmio per chi passa alla bicicletta pieghevole per i percorsi casa-stazione. Per la bicicletta normale infatti si paga il biglietto ferroviario o del bus come posto occupato, mentre per la bici pieghevole non è dovuto alcun biglietto, è considerata bagaglio a mano. Ottimo risparmio per i pendolari!
Questo tipo di incentivo si attiva attraverso Fer, Ferrovie Emilia Romagna. Sarà solo necessario compilare i moduli per chiedere il rimborso per l’acquisto di una bicicletta pieghevole.

Si paga chi va al lavoro in bicicletta! 

I mobility manager delle aziende si dovranno attivare per far ricevere il bonus ai dipendenti che si spostano in bici da casa al lavoro. I dipendenti riceveranno 20 centesimi a chilometro, per un massimo di 50 euro al mese, il che significa 550 euro per un anno lavorativo (11 mesi).
Non ci si guadagna, ma sicuramente aiuta a mantenere in stato ottimale la bicicletta, senza spese.
Facciamo un esempio:
una persona percorre 5 chilometri tra andata e ritorno per andare al lavoro, un percorso medio. Il suo rimborso sarà di 5 x 0,20 x 20 = 20 euro al mese, 220 euro l’anno. Ci si pagherà i caffè? La manutenzione della bici? Un weekend al mare? L’avrà fatto solo pedalando. 
Per maggiori informazioni sull’attivazione consiglio la pagina dedicata degli incentivi Bike to Work dell’Emilia Romagna. 

In quanto a me… 

Io ho passato l’inverno senza bici. Più i precedenti anni in montagna, perché le salite erano veramente troppo per me. Mi è mancata tantissimo e ora che sono in pianura non vedo l’ora di riprendere il mio mezzo preferito!
La mia vecchiona l’ho lasciata in deposito e andrò a recuperarla settimana prossima per vedere se è ancora il caso di rimetterla in sesto o se devo proprio cambiarla. Ci sono opinioni discordanti in merito ed è ferma da anni. Onestamente spero nella prima ipotesi perché ci sono affezionata e non vorrei dovermene separare. Vorrei contare più sul biciclettaio del paese che sugli incentivi regionali o statali. Vedremo!

Credits: Foto di Micheile Henderson per Unsplash 

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