L’ortoterapia è la pratica che utilizza la coltivazione degli orti come antistress e terapia di lavoro per diverse patologie. Ma dove cominciare per un’ortoterapia che sia davvero efficace e ci dia anche la soddisfazione di verdure fresche da portare in tavola?

ortoterapia e orto sul balcone: allestimento del tavolo da orto su un balcone condominiale, alcune case fa!
Le foto di questo articolo sono vecchissime, provengono da un mio orto sul balcone di tanti anni fa, in condominio. Non mi ero ancora interessata di consociazioni e tecniche particolari! Come vedete, però, la Natura è amica e le verdure son cresciute lo stesso, hanno riempito i nostri piatti stagione dopo stagione. Di sicuro potevo anche metterle più ravvicinate, ce ne sarebbero state tranquillamente il doppio ma… l’esperienza arriva anche così! Ho fatto di meglio negli anni successivi e questo tavolo mi ha seguita fino alla casina in mezzo al bosco, qui per esempio, insalate ombreggiate dalle rose.
Da quali piante cominciare per l’ortoterapia.
Il nonno vi dirà: pomodori e basilico che sono facili! Invece no. Nell’ortoterapia vanno coinvolti più sensi del tatto e del gusto. Se vogliamo che il nostro orto sia una vera terapia di relax, dobbiamo pensare anche ai colori: le piante da orto sono per la maggior parte verdi, quindi andremo ad aggiungere dei fiori, magari da mangiare in insalata, come il nasturzio o il tagete.
Nello stesso modo dobbiamo pensare ai profumi, utili anche per attirare gli insetti impollinatori e aiutare le api a trovare ristori e sopravvivenza. Un orto ricco, lussureggiante di colori, attirerà anche gli uccelli che ci delizieranno con i loro canti (e ci daranno un piccolo aiuto con alcuni insetti non proprio amici dell’orto). L’ortoterapia, per essere tale deve infatti coinvolgere tutti e cinque i sensi.
L’ortoterapia indica queste dieci piante come quelle fondamentali da disporre in un orto aromatico per il risveglio dei sensi: basilico, erba cipollina, aneto, finocchio, lavanda, calendula, menta, origano, rosmarino e timo. Annusando e toccando queste piante, ci possiamo riposare dal sovraccarico sensoriale della vita moderna, fatta di rumori, traffico, smog, cellulari e televisione.

ortoterapia e orto sul balcone: allestimento del tavolo da orto su un balcone condominiale
L’ortoterapia in piccoli spazi, anche sul balcone o un davanzale
Per avere un ottimo raccolto, non serve un grande spazio, anzi! Un piccolo spazio curato, persino un davanzale, sono sufficienti per cominciare a coltivare qualcosa con soddisfazione. Se avessi un solo piccolo davanzale, comincerei con una cassettina e qualche erba aromatica da annusare ogni giorno e utilizzare in cucina. Sembra una cosa piccola, da nulla, ma garantisce grandi soddisfazioni e sviluppi. Se si dispone di un balcone, anche piccolo, si può cominciare un orto sul balcone, a questa pagina trovate tutte le istruzioni e i lavori da fare mese per mese.

Ortoterapia e orto sul balcone: piantine di basilico in crescita
Ma cosa me ne faccio di due vasi di insalata? Troppo poco!
Molti si chiedono se non sia tanta fatica per poco prodotto. Esattamente il contrario, perché molte piante crescono meglio in vaso che in terra.Per esempio in Inghilterra, paese non certo felice dal punto di vista del clima, sono nati i primi movimenti europei di coltivatori in balcone o in cortile, utilizzando il metodo dell’orto sul balcone, ovvero la coltivazione in contenitori. Uno su tutti, il britannico Mark Ridsdill, detto The Vertical Veg Man, ha utilizzato ogni minimo spazio del suo microscopico cortile, coltivando tutto in vaso nei sobborghi di Londra. La cosa gli ha cambiato completamente la vita e, da un primo esperimento, ha iniziato ad avere maggiori rapporti con i vicini, si è sentito chiedere in regalo delle foglie di zucchina da una famiglia del Bangladesh che le utilizzava per una sua ricetta, ha entusiasmato degli altri anziani vicini che tenevano d’occhio lo sviluppo delle sue piante e lo aiutavano nelle annaffiature quando era in vacanza. Altri hanno cominciato a loro volta ed è diventato un movimento, non online ma locale, tra persone vere che abitavano nelle vicinanze. Oggi Mark e la sua famiglia vivono in una casa con giardino e orto, lui continua a parlare dell’orto in vaso come una delle tecniche migliori di ortoterapia.

Ortoterapia e orto sul balcone: uno dei miei primi orti sul balcone
La mia esperienza di ortoterapia con il primo orto sul balcone
L’esperienza di Mark mi ricorda molto la mia. Io nel 2001 cominciai un orto sul balcone, l’idea l’avevo presa da un articolo che parlava degli orti sociali di Manhattan. Ho pensato che, se riuscivano a coltivare delle verdure tra i palazzoni di Manhattan, ci potevo riuscire anche io che avevo un balcone affacciato sul Parco delle Groane. La storia di questo primo orto non ve la ripeto, ma quattro anni dopo traslocavo in una casa di campagna con un grande orto e un giardino. Ho sempre pensato che l’energia e la fiducia che avevo messo in quel primo orticello sul balcone mi avessero condotto sulla strada giusta per avere la mia casa in campagna, senza aspettare di essere lì per cominciare a coltivare qualcosa. Involontariamente, è stata un’efficacissima ortoterapia!

Ortoterapia e orto sul balcone: insalate, basilico, peperoni, peperoncini, pomodori
Perché la coltivazione naturale è fondamentale
L’ortoterapia, per procurare piacere deve essere sana. Intossicarsi con fitofarmaci contro le lumache o contro gli afidi non ha nulla di terapeutico. Eppure queste pratiche sono largamente diffuse anche tra chi fa ortoterapia o ritiene di rilassarsi nel coltivare. Parlate con alcuni anziani che coltivano l’orto e vi diranno che le loro coltivazioni sono sane, naturali e genuine. Quindi a cosa serve parlare di orto naturale? Sono convinti di farlo già e noi ci convinciamo di conseguenza che l’orto del nonno, pulitissimo, senza nemmeno un’erbaccia, di qua i peperoni e di là le insalate, sia un orto naturale. Non è così: è probabilmente il tipo di orto familiare che nasconde più insidie per la salute. Non è di certo una coltivazione per fare una sana ortoterapia, vediamo perché.

Ortoterapia e orto sul balcone: piantati a maggio, a giugno possiamo già raccogliere!
L’orto del nonno non è l’orto naturale
È possibile che il nonno stia coltivando in modo naturale, ma nella maggior parte dei casi non è così. In genere ci sono delle brutte abitudini che rendono questi orti delle vere bombe chimiche. Per esempio, la maggioranza dei provetti coltivatori domestici utilizza il lumachicida, dei granelli di colore blu che spargono allegramente sul terreno per limitare l’invasione delle lumache, divoratrici di insalate. Il problema è duplice: in primis non vengono quasi mai rispettati i tempi di carenza, ovvero il numero di giorni che devono intercorrere tra il trattamento e la raccolta delle verdure, che quindi risulteranno tossiche. Non così tossiche da farci star male al primo assaggio di insalata, ma abbastanza se la pratica è costante e mangiamo magari per una stagione l’insalata protetta dal famoso pellettato blu. Il secondo problema, ben più grave, è che il lumachicida lo spargono direttamente sul terreno invece che in contenitori isolati con entrata e uscita per le lumache. Spargendolo sul terreno, le piogge e le annaffiature lo faranno sciogliere e penetrare in profondità, inquinando la verdura in crescita. Il lumachicida, in genere, è un prodotto a base di metaldeide che può intossicare gli animali, non solo le lumache. I veterinari, purtroppo sanno bene quanti cani e gatti domestici vanno incontro all’avvelenamento da metaldeide! Altri tipi di lumachicidi naturali sono invece a base di fosfato di ferro, che non è tossico per l’uomo e gli animali domestici ma penetra anch’esso nel terreno, creando spesso degli squilibri nutritivi alle piante.

Ortoterapia e orto sul balcone: a giugno si iniziano a raccogliere i primi pomodori!
L’ortoterapia in sicurezza
Le pratiche come quelle elencate sopra vengono spesso ignorate o affrontate superficialmente e l’elenco potrebbe essere ancora lungo, dall’uso delle piretrine perché hanno quella bella scritta “consentito in agricoltura biologica”, fino allo spargimento di concimi provenienti da allevamenti intensivi, dove si fa largo uso di antibiotici, ormoni e altri medicinali veterinari.
Una vera ortoterapia deve essere sana per noi stessi e per l’ambiente, sicura per gli animali e di ispirazione per altri che vogliano intraprendere questa attività rilassante.

Ortoterapia e orto sul balcone: la soddisfazione dei primi pomodori!
Le regole del coltivatore felice nell’orto produttivo e naturale
Come dicevamo, coltivare un orto naturale non ha niente a che fare con l’entrare in un vivaio e comprare tante scatolette per sconfiggere le lumache, le muffe, gli insetti e le erbacce. Non stiamo andando in guerra ma stiamo cercando di creare un equilibrio armonioso in cui cresciamo le nostre piante, le curiamo, ci godiamo il sole e i profumi dei nostri fiori e, molto presto, assaporiamo la soddisfazione di poter portare in tavola le nostre verdure fresche.
La natura ha fatto in modo che gli ecosistemi siano equilibrati e uno dei fini dell’ortoterapia è proprio questo: riavvicinarsi ai ritmi naturali, riacquisire la comprensione della Natura. Se un insetto è molto presente in un orto, vuol dire che manca il suo predatore oppure che stiamo esagerando con la coltivazione di un tipo di verdura che attira in particolare quel tipo di parassita e gli permette di riprodursi facilmente. Dovremo intervenire con intelligenza su questi equilibri. Coltivare un orto naturale vuol dire ristabilire un equilibrio con la natura, senza utilizzare, in quantità massiccia o per niente, quelle scatolette magiche dei vivai che promettono risultati strabilianti in breve tempo.

Ortoterapia e orto sul balcone: dopo due settimane si può già gustare il basilico trapiantato!
Nel corso dei secoli, molti hanno studiato i metodi migliori per coltivare in accordo con la natura e questi criteri possono essere impiegati tranquillamente da tutti. Non serve seguire una linea di pensiero o una scuola in particolare, non bisogna diventare specialisti di una tecnica, va bene anche prendere un po’ dall’una e un po’ dall’altra. Nel mio caso, utilizzo molto il metodo sinergico e alcune tecniche di permacultura, ma per stabilire i momenti di semina e trapianto mi affido alla biodinamica, così come per i macerati biodinamici.
Dove trovare tutte le informazioni per cominciare?
Intanto su questo sito trovi molte guide gratuite nel menu sopra: Orto. Si parla di orto in campo e orto in vaso. Tutte le guide e gli articoli sono scritti da me sulla base di esperienze reali, non sono collezioni di tutorial generici che trovi ovunque.
Dopo anni di esperimenti, ho scritto diversi libri sulla materia. Tra questi, il più aggiornato è “L’orto naturale“, Hoepli, nella collana For Dummies (per principianti). Al momento è il libro più completo per la coltivazione esclusivamente naturale sia in vaso che in campo. Sono comprese tutte le scuole di coltivazione naturale, perché mi sembra meglio prendere da tutte del buono e adatto al proprio microclima, che seguirne una in particolare con atteggiamenti da setta mistica (cosa che purtroppo nel settore succede molto spesso). Questo libro offre invece una panoramica completa sui metodi di coltivazione naturali, perché ognuno possa scegliere quello più adatto al suo tipo di coltivazione e di personalità o di stile di vita, dall’orto del far niente di Fukuoka, ai complessi sistemi di riprogettazione ambientale della permacultura. Che sia in terra o in balcone, in montagna o al mare, coltivare il proprio cibo è una grande terapia, un’ortoterapia appunto. Sicuramente è un librone, ma non va letto dall’inizio alla fine prima di cominciare: è costruito in modo da poter consultare solo le parti che interessano in quel momento. Essendo una che fa davvero l’orto e non un borioso professore di agrotecnica che se ne sta incollato alla scrivania, puoi star certa/o che questo libro è decisamente diverso e molto pratico, il libro che avrei voluto avere io all’inizio dell’avventura.

Io ho utilizzato un tavolo da orto sul balcone, ma lo stesso lavoro si può fare con dei vasi 🙂
Le 5 regole di una felice ortoterapia e del coltivare naturale
- È un viaggio di scoperta che non finisce mai, in cui si entra in contatto con la natura e la si osserva per imparare. Collaboriamo con la natura, facciamo squadra con lei, non contro di lei.
- Nell’orto naturale tutto è facile. Non è un corso di fisica nucleare e non è agrotecnica avanzata: è una pratica semplice e millenaria, alla portata di tutti. Se ci è riuscito l’uomo neolitico, ci possiamo riuscire anche noi.
- Non è necessario utilizzare una sola tecnica: possiamo utilizzare quello che ci serve, prendendolo da più tecniche, per esempio possiamo utilizzare i cassoni della sinergica perché sono più comodi (tipo il tavolo da orto nelle foto) e un macerato biodinamico per fertilizzare o arginare una muffa.
- Scegliamo sempre piante adatte al nostro microclima, al nostro terreno, alle ore di luce che abbiamo a disposizione. È inutilmente frustrante cercare di coltivare i cocomeri in un orto esposto a nord e in montagna, così come pretendere che sopravvivano le lattughe in agosto al centro di un orto in pieno sole.
- Non demoralizzarsi, c’è sempre una soluzione. Se state leggendo che l’ideale per il vostro orto è essere situato vicino a una fascia boschiva ma avete solo un balcone in città o un orto in mezzo a una pianura brulla, si può fare qualcosa lo stesso. Per esempio le piante di bambù sono ottimi frangivento e l’humus si può produrre anche in una lombricompostiera da balcone, non solo nel sottobosco.5-bis: Erbaviola! Se avete domande su come iniziare, esperimenti malriusciti, curiosità… sono qui per darvi una mano.
4 Commenti
Questo è l’articolo che volevo!!! Come hai visto ho cominciato anche io con un piccolo orto, che anche se in giardino è tutto in vasi (3 anni fa avevo provato in terra, ma i cani hanno devastato tutto). Non so niente di orticoltura ma voglio imparare il più possibile, il tuo libro arriverà in settimana e non vedo l’ora!!! Sono talmente entusiasta del mio mini orto che mentre lavoro ogni 30-40 minuti mi alzo dalla scrivania e vado a controllare!!!!!!
Che bello Cristina, siamo in sintonia! Sì, ho visto i tuoi allestimenti su Instagram, mi sono piaciuti molto i cassoni di legno invecchiato, immagino che siano barriere per i cagnoloni. Sicuramente ne parlerò ancora perché come dicevo nella newsletter di oggi… ho deciso di tornare alla coltivazione in vaso per un po’, dopo anni di orto in campo. Vedremo come andrà 😀 Ti mando un abbraccione e … aspetto di vedere la crescita passo a passo delle tue coltivazioni.
Seguirò con molto interesse il tuo ritorno ai vasi… E prenderò spunto per (ri)cominciare anche io, che qui solo con i vasi… Purtroppo la condizione del sole è sempre quella. ? Poche ore per pochi mesi. Ma intanto sto già con qualche fagiolino interrato. Dovrò comprare dei vasi quadrati per ottimizzare lo spazio!
ciao Vale, dici che si ottimizza con i quadrati? io mi son sempre trovata poco bene, preferisco i tondi anche perché vado maggiormente sulla terracotta e lo spostabile, quindi faccio piccoli vasi tondi e li sposto a seconda di cosa ci pianto e come crescono. Per esempio, poter ruotare i peperoni perché crescano uniformemente da tutti i lati non ha prezzo! Forse i quadrati molto grandi…
Sull’esposizione a nord… sacchi di patate! richiedono poca luce e crescono alla grande 🙂 poi bietole, ravanelli, spinaci, fagioli… tutto quello che a sud soffre inutilmente per troppa luce!