La concentrazione sta diventando una questione cruciale, sembra essercene sempre meno. Molti, negli ultimi mesi, hanno dovuto imparare cosa vuol dire lavorare da casa e quanto sia più difficile che in un ufficio, specialmente se si lavora in modo indipendente. Dopo un primo momento di entusiasmo sull’onda di “oh sì, finalmente niente gelo delle sette e treno strapieno”, hanno iniziato a notare che distrarsi a casa è molto più semplice che in ufficio.
Ci passiamo tutti e non solo lavorando da casa. A volte la capacità di concentrazione cala. Oppure sembra essere del tutto assente da tempo. Sono periodi in cui la concentrazione sembra abbandonarti anche quando cerchi davvero di impegnarti. Nonostante gli sforzi, dopo un minuto al computer stai invece notando una piccola crepa nel muro sopra il monitor. Oppure leggi fino a metà l’articolo sui marginal gains e ti distrai passando due ore a scegliere una nuova macchina del caffé che, come marginal gain della tua impresa, hai deciso che ti meriti. Aggiungiamoci poi le distrazioni familiari classiche, dai figli alle prese con compiti o bisogni di attenzione, fino al doversi organizzare in spazi che non erano previsti per ospitare anche il lavoro e abbiamo quadri di potenziale attacco nucleare alla concentrazione.

Come si ottiene una concentrazione costante? Come si fa quando il lavoro è molto noioso o non ci piace?
Questa è una delle domande che mi sento fare più spesso quando dico che il cambiamento o il miglioramento parte dal fare benissimo quello che stiamo già facendo, altrimenti si rischia che sia solo una fuga da qualcosa di noioso.
Ma per fare benissimo qualcosa serve sempre la concentrazione, non si scappa. Il che riguarda anche me e, siccome sono umana, ci sono volte in cui sono distratta, non ho proprio voglia o in cui il lavoro che devo fare è così noioso che potrei rischiare di perdere la concentrazione e trascinarlo per mesi.
In quest’ultimo periodo, poi, ve lo dico proprio con partecipazione verso chi non riesce a concentrarsi: io sto facendo una fatica non indifferente con la concentrazione. Un po’ dipende dal fatto che sto uscendo da una sindrome da stress cronico (diagnosticata da due specialisti, sigh) e dovuta a eventi degli ultimi tre anni, coronati dal trasloco, un evento per niente stressante.
Comunque, il problema è che la mia capacità di concentrazione è andata in letargo. Io, quella che ha finito di scrivere la tesi di laurea con i muratori a tre metri dalla scrivania che buttavano giù il muro nella stessa stanza (true story, direttore dei lavori allibito… il mese dopo mi ha chiesto una consulenza per la sua azienda, l’avevo impressionato!).
Ecco, quella persona lì, la stessa, quattro mesi fa non riusciva a mettere giù una frase in due ore. Non un logaritmo, chiariamo, intendo una frase soggetto-verbo-complemento. Mi scordavo gli appuntamenti (io!), accatastavo mucchi di carte di lavoro insieme a quelle della vita privata (sì, sì, proprio io!) e faticavo, in genere, a trovare la concentrazione per stare un’ora sullo stesso lavoro senza distrarmi. Nel mio caso era un meccanismo di protezione della mente che era esausta: distraendomi ero costretta a riposarmi. Quindi la maggior parte del mio problema si è risolto… riposandomi! Il che non ha significato prendermi una vacanza di quattro mesi o smettere di lavorare, ma semplicemente andare a letto molto presto e dormire il più possibile. Se non si può dormire la mattina, si dorme la sera.

Il metodo migliore per aumentare la concentrazione
Mentre mi facevo delle sane dormite, sono anche partita alla ricerca di qualche metodo migliore per migliorare la concentrazione. In realtà cercavo degli oli per aromaterapia adatti a sostenere la concentrazione. Ho trovato, insieme, una quantità di consigli sul potenziamento della concentrazione, quasi tutti uguali quindi anche scopiazzati. Mi sono resa conto però che la massa di questi copia-incolla di consigli tutti uguali sulla concentrazione non prendono mai in considerazione un fattore chiave: l’interesse.
L’interesse vero è già concentrazione. La concentrazione è più facile quando si fa qualcosa che piace, è lapalissiano. Rischierò di cadere nella banalità, ma pare che tutti si siano dimenticati che il sistema migliore è quello di fare qualcosa che piace. In quel caso non c’è distrazione, passa il tempo e non te ne accorgi nemmeno. Se ti stai imponendo da molto tempo di fare qualcosa che non ti piace, non dovesti sforzarti ma trovare un altro lavoro o interesse.
So che qui qualcuno mi dirà “No no Grazia, il mio lavoro piace! Il problema è che se guardo un video o una puntata della mia serie preferita, una tira l’altra e ci perdo mezza giornata senza che mi accorga che il tempo passa“. Ecco, mi stai dando ragione! A te piace guardare i video, non il tuo lavoro. Primo, se ti piacesse il tuo lavoro, lo proteggeresti da azioni che sai già essere molto deleterie. Secondo, se perdi la cognizione del tempo facendo una cosa, una qualsiasi, e quella cosa non è il tuo lavoro: cerca un altro lavoro inerente a quella cosa che ti distrae così tanto perché è l’unica che ti stimola una concentrazione naturale. Sei innamorata dei social, ci passi una quantità di tempo? Trasformalo in una professione, tipo il social media manager. Io quando lavoro o sto facendo qualcosa che mi interessa molto non sento nemmeno le notifiche, mi dovrebbero suonare il corno alpino in un orecchio per farmi interrompere.

La concentrazione è l’interesse in azione
Nella filosofia zen, la concentrazione è interesse in azione. Si è concentrati quando si dimentica sé stessi nell’atto di unirsi a qualcos’altro. Solo in quel momento si domina il proprio ambiente e le ‘distrazioni’ invece di esserne dominati.
Certo, non si può essere sempre a mille con la concentrazione. Quando ero all’università non sceglievo io cosa studiare, quindi a volte era veramente dura concentrarmi. Ci sono stati esami e libri che sembravano non finire mai tanto erano noiosi, ma mi piaceva il complesso di quello che stavo facendo. Tenevo duro per arrivare a quell’altro pezzo che invece mi piaceva o per arrivare a realizzare quello che desideravo, l’esame noioso in sé era solo un gradino scomodo da salire.
Per riuscire in qualcosa, bisogna innanzi tutto che ti piaccia, non ci sono scappatoie. L’ostacolo maggiore alla mancanza di concentrazione è la mancanza di motivazione, tutto qui. Se risolvi la mancanza di motivazione, hai risolto la concentrazione. Non importa quale motivazione, l’importante è che sia la tua, che ti suoni da dentro, fosse anche solo il ricevere lo stipendio che ti permette di dedicarti a quello sport a cui tieni tanto. Poi c’è un livello più alto, per pochi coraggiosi, in cui l’attività che piace tanto diventa il proprio lavoro e lì si cambia proprio vita.
Nonostante tutti questi proclami di tecniche strambe che ho trovato in giro, la verità è non ci si concentra pensando “devo farlo”. Sono inutili i timer sulla scrivania, le regole dei cinque minuti e delle due ore, è inutile spegnere il telefono. Queste sono tecniche che funzionano due giorni, una settimana al massimo. L’unica predisposizione utile alla concentrazione è “voglio farlo, non vedo l’ora di farlo”. Sai che stai facendo quello che ti piace e che sei sulla strada giusta della concentrazione quando dici spontaneamente “a questo messaggio rispondo dopo”, “è due giorni che non guardo i social e non me ne sono neanche accorta”, “vorrei più tempo per continuare”. Sei sulla strada maestra quando il messaggio, i social e il resto del mondo non li noti neanche (ovviamente esclusi i bambini piccoli che vanno notati sempre!).
Tutto il resto, compresi gli oli essenziali che cercavo, è solo un complemento. Non fa sorgere la concentrazione dal nulla.

Quindi alla fine come ho risolto il mio calo di concentrazione?
Primo, ho identificato la causa. Mi sono chiesta se il mio lavoro non mi piacesse più. Non era così, perché avevo idee e voglia. Quindi era proprio la mia testa che vagava altrove. Ho capito che ero stanca, ho dormito e ho usato qualche rimedio fitoterapico per delle integrazioni adatte a me, su consiglio della mia naturopata (non ci si cura mai da soli).
Ho cercato intanto di aiutarmi nel potenziare la concentrazione con degli esercizi di mindfulness che mi avevano già aiutato in passato.
Infine ho utilizzato dei diffusori per casa che aumentassero lo stimolo alla concentrazione durante il giorno, scegliendo le essenze adatte a me perché non esistono consigli generici sull’aromaterapia: è una questione personale, ci vogliono un po’ di prove e osservazione. C’è chi trova la concentrazione con l’aroma di agrumi e chi con il rosmarino.
Un esempio. Questo post della domenica l’ho scritto senza interrompermi, l’ho riletto due volte e sistemato senza interruzioni. Quattro mesi fa l’avrei trascinato almeno per un mese. Nello scrivere, indosso le cuffie ascoltando in sottofondo il mio violoncellista preferito con delle sonate di Bach che so per certo che mi isolano senza distrarmi. Se sentissi invece qualcuno che canta o qualcosa di recente e che mi interessa maggiormente (scusami divino Bach!) verrei distratta da parole, esecuzione, ritmo, tutto. Queste sonate di Bach invece le conosco nota per nota, non mi distraggono e anzi mi aiutano a tenere il ritmo. A volte indosso le cuffie spente, mi aiutano la concentrazione, ho notato che in qualche modo la cuffia in testa alla scrivania a me fa questo effetto. Funziona, quindi benvenute cuffie spente in testa.
Alla fine gli oli che ho scelto sono quelli che mi sostengono di più nella concentrazione, lavanda spiga e menta piperita, perché il mio calo di concentrazione deriva dalla stanchezza e non dal disinteresse.
Sul disinteresse non c’è medicina o tecnica che possa fare il miracolo, si può solo cambiare direzione perché la vita è una e nessuno merita di passarla trascinandosi nella noia.

12 Commenti
Ecco, fare ciò che ci piace.
Il nodo è tutto lì.
Infatti in ciò che amo sono super produttiva e concentrata.
Purtroppo ho ancora due clienti che vorrei far fuori e non riesco, e Infatti lì perdo tempo perché mi dà ansia fare quel lavoro che detesto!
Mi viene da ridere Barbara, perché se ti ricordi ho chiesto proprio a te come dire addio serenamente a un paio di clienti! Se vuoi ti rimando i tuoi illuminanti consigli ? Comunque sì, più facciamo ciò che ci piace e meno abbiamo problemi di concentrazione… invece di forzarci a fare cose che non ci convincono, bisogna che ci concediamo di fermarci un attimo a chiederci dove stiamo andando perché la vita é una e veloce ❤️
Sono d’accordissimo con te, quando si fa qualcosa che si ama, la concentrazione viene da sè, però hai ragione quando dici che la stanchezza gioca un ruolo molto grande. Oppure, a volte, il non potersi dedicare serenamente al proprio lavoro perchè ci sono fonti continue di disturbo come telefonate alle quali devi rispondere per forza. Però, come in ogni cosa, la passione per ciò che si fa è tutto, e la mindfulness aiuta, eccome se aiuta! 🙂
certo, aiuta tantissimo! Si può anche cercare di limitare le telefonate e le improvvisate, che tra l’altro stancano di più. Avevo parlato di qualcuna di queste tecniche negli articoli sul lavorare da casa… sebbene poi sia una questione squisitamente personale. Insomma: nutriamoci di passione e fuori i disturbatori! 😀 Un abbraccio!
Mi sono scritta a lettere cubitali nel mio quaderno di riflessioni LA MANCANZA DI MOTIVAZIONE E’ LA MIA PRINCIPALE CAUSA DI DISTRAZIONE….ultimamente non trovo più stimoli nel mio lavoro…noioso, ripetitivo, tanti km in macchina…Devo valutare se continuare a farlo, come continuare, cosa cambiare…adesso non poso permettermi di mollare tutto e cercare altro perchè sono l’unica a casa a portare una specie di reddito a fine mese….ma la tua frase è stata illuminante!!!! Forse al momento la motivazione è solo…SBRIGATI A TERMINARE STO LAVORO COSì TI RESTA TEMPO LIBERO DA DEDICARE A TE STESSA!!!!
Mi fa molto piacere che questo scambio sia servito Giulia! Non posso che dirti di tenere duro per ora, di cercare il bello che c’è nel lavoro attuale (ci sarà qualcosa, tipo una collega simpatica, un posto carino per la pausa pranzo… ). Poi sicuramente se il tuo desiderio è quello, cominciare a guardarsi in giro e… dentro! 🙂 Un abbraccio!
Eh….. il nodo è proprio li! C’è poco da aggiungere!
I miei amati oli essenziali mi aiutano ma nemmeno loro fanno i miracoli quando mi tocca occuparmi di noiose beghe, pratiche sulla sicurezza, sulle nuove normative ecc…. invece di dedicarmi a ciò in cui riesco bene ed è nelle mie corde!!!
Un abbraccio, sono contenta che tu abbia ritrovato la concentrazione!
La burocrazia infatti è una delle cose più disturbanti anche per me. Capisco la necessità delle regole, ma leggere questi papiri con termini balordi e riferimenti alla legge qui e la legge là mi va venire una tristezza… Per fortuna nel mio lavoro è una situazione molto limitata!!! Un grande abbraccio cara, resisti!
La vita è una e nessuno merita di passarla trascinandosi nella noia o nell’insoddisfazione. Hai ragione Grazia.
Grazie. Il mio sogno è un mondo in cui ognuno esercita il proprio talento! Sarebbe un mondo meraviglioso. 🙂 Un abbraccio Simona!
Il mio commento è che perdiamo di vista che siamo cicliche, la nostra attenzione, concentrazione e rendimento non sono e non saranno mai costanti (anche a costanza di motivazione). Ci sono fasi in cui la mente è fresca, veloce, produttiva, altre in cui è più intuitiva, altre in cui la mente vaga e non c’è verso di concentrarsi. Per me scoprirlo ha significato imparare a guardarmi diversamente, amarmi di più, comprendere meglio e usare al meglio le mie differenti energie, anche per il lavoro. Il guaio è che queste cose dovevano insegnarcele a 12 anni, avremmo faticato meno.
Gabriella, hai ragione. Infatti il mio metodo alla fine è stato anche quello di osservare i miei cicli e destinare la parte più ‘sveglia’ ai momenti lavorativi. Poi qualche momento di pausa ci vuole sempre, ma anche questa è una tecnica che si apprende con il tempo 😉 Sull’imparare a 12 anni… passiamo attraverso scuole che insegnano prima di tutto a usare le agende in modo completamente sbagliato, oltretutto senza insegnare la gestione del tempo, che è la cosa più importante! Da lì in poi è un disastro dopo l’altro, l’unica è apprendere da sole 🙂