Come ho dipinto e rinnovato una vecchia cucina Ikea (Prima parte)

da Grazia Cacciola
cucina ikea dipinta con Novecento Paint bianca e blu petrolio

Nel febbraio di tre anni fa abbiamo dovuto trasferire di corsa una cucina Ikea dalla casina in mezzo al bosco a un appartamento che avevamo trovato al volo. Sui motivi del trasloco improvviso e non programmato, tra l’altro in mezzo alla neve, rimando alla spiegazione qui. Già un trasloco fuori programma è un impegno economico e di tempo, di conseguenza anche il cambio cucina non ci entrava. Aggiungiamoci anche che comprare una cucina nuova per una casa in affitto in cui non sapevamo quanto tempo avremmo abitato non era nella nostra logica. A posteriori, posso dire che abbiamo fatto bene visto che abbiamo dovuto traslocare di nuovo dopo due anni.

La cucina ikea come si presentava subito dopo il trasloco: pezzi mancanti, ante di tre bianchi diversi

Come sono arrivata a dire “dipingo una vecchia cucina Ikea!”

Partiamo allora dal giorno dopo il trasloco. I traslocatori avevano finito di montare la vecchia cucina insieme all’idraulico che ci ha attaccato gas, rubinetti e lavastoviglie, andandosene alle otto di sera. Stremati, ci eravamo fatti una doccia, usciti a mangiare una pizza e rincasati buttandoci sul letto. Quindi l’orrore non ci era apparso chiarissimo, non ancora.
La cucina, la mattina dopo e con la luce, si presentava così come nella foto sopra. Depressione e sconforto.
Dopo averla vista, ho pensato che non potevo convivere con l’orrore nemmeno per un mese, figuriamoci per più tempo. Le uniche cose che avrei salvato in quel momento erano il mio adorato blocco professionale Lofra con fornelli e forno, e il rubinetto Chef di Grohe

Certo, avrei potuto chiudere gli occhi e farmela andare bene così, fino all’arrivo di una nuova cucina. Ma io la vedo tutti i giorni e, visto che lavoro da casa, anche tutto il giorno. La uso continuamente, non credo sia un mistero che scrivo anche di cucina e quindi spesso mi serve per lavorare. La cucina è quindi entrata nella lista priorità dei miei marginal gains per vivere e lavorare serenamente in casa. 

cucina ikea dipinta prima e dopo

I cinque punti del mio progetto per rinnovare la vecchia cucina Ikea

1. Bisognava fare un restauro economico ed ecologico.
2. Non si potevano cambiare basi e pensili, quindi si dovevano pitturare. Con tutte quelle modanature non era possibile fare altro. Non era possibile nemmeno cambiare solo le ante con un altro modello, visto che Ikea nel frattempo aveva cambiato tutte le misure e non ce n’era una sola che potesse combaciare.
3. Mi serviva un’isola che dividesse la cucina Ikea dal resto del living di ben 35 mq, cosa che tra l’altro toglieva dalla vista il dislivello tra lavastoviglie-fuochi e il resto delle basi. Mi serviva un’isola con un piano di lavoro utilizzabile perché altrimenti non c’erano altri posti per fare impasti o lavori più importanti.
4. Mi serviva una lista dei problemi della cucina da sistemare prima di dipingerla. Farlo dopo avrebbe comportato il graffiare o rovinare il lavoro già fatto. La pittura deve essere proprio l’ultima cosa, sempre!
5. Mi serviva la pittura ecologica con il minor sbattimento possibile e una tenuta ad alta resistenza, perché non avevamo un locale a parte dove dipingere le ante, per casa giravano tre gatti il cui accesso al living poteva essere limitato per massimo per una notte, eravamo stanchi morti dopo tutto quello che era successo e quindi non eravamo entusiasti all’idea di dare quaranta mani di pittura con ottantadue prodotti diversi.

Esempio della differenza di colore tra le ante Ikea fallate e quelle sostituite

I problemi più evidenti della cucina Ikea traslocata

Il modello era una cucina Ikea Stat del 2012, in origine bianco ghiaccio. In una piccola cucina in mezzo al bosco era carina e adatta, separata dal resto della casa. Nello spazio vuoto tra i pensili e il frigo c’era una piattaia e mancava la lavastoviglie, inserita nel montaggio e modifiche del trasloco. Il frigo nella casina in mezzo al bosco era da un’altra parte rispetto al blocco cucina, si trovava in una nicchia. Messo insieme al resto della cucina sembrava appoggiato lì in attesa della discarica. Funzionava benissimo, quindi abbiamo trovato il modo di tenerlo. I piani di lavoro originali in legno della vecchia cucina Ikea erano molto usurati e li abbiamo cambiati con piani di lavoro nuovi in fase di trasloco, così ce li hanno tagliati e montati i traslocatori. I vecchi piani di lavoro li abbiamo donati tramite un mercatino locale e sono diventati i banchi da lavoro di una creatrice di gioielli!

In generale però lo stile country di questa cucina Ikea Stat non era adatto a un appartamento. Ma non era il problema maggiore. Purtroppo questa cucina, dopo sei anni ne dimostrava il triplo e le ante della cucina Ikea avevano assunto diverse sfumature di color crema. Il motivo, come ho scoperto chiamando Ikea, è che si trattava di un raro lotto fallato, in cui la verniciatura delle ante era difettosa e con l’esposizione alla luce aveva cambiato colore. Aveva assunto tutte le sfumature del crema fino al giallo, un orrore!!!

Qui devo fare i complimenti a Ikea Italia che dopo sei anni, basandosi sulla loro garanzia di 20 anni, ci ha cambiato tutte le ante di cui avevamo la fattura, visto che erano al corrente del lotto fallato e ce l’hanno detto tranquillamente. Lavorando capita, come sbaglio io sbaglierà anche qualcuno del colosso svedese, l’ho vista così.
Ho dovuto aspettare parecchio per ricevere le ante sostitutive, d’altra parte era un modello di anni prima non più in commercio. L’attesa è valsa perché mi hanno sostituito proprio tutte le ante, tranne due di cui non abbiamo trovato lo scontrino. Mi sento di fare i complimenti per la serietà perché, quando ho telefonato, non avevo grandi speranze, mi aspettavo anzi di dover difendere i miei metodi di pulizia, tipo “no, non uso gli sgrassatori chimici, sì lo so che rovinano i mobili ma non li uso perché non uso nessun prodotto inquinante, no, signorina, no, neanche la soda caustica e l’ammoniaca, mi creda, non le ho rovinate io”. Invece no. Sereni e tranquilli, controllato il lotto, capito che era proprio quello difettoso, avviata la procedura di sostituzione con consegna a domicilio, tutte le persone con cui ho parlato carine e gentili.  Sei anni dopo. Vorrei ri-sottolinearlo: sei anni dopo l’acquisto.

Esempio della differenza di colore tra le ante Ikea fallate e quelle sostituite

Perchè sono stupita? La mia precedente cucina non era di Ikea ma di un famosissimo brand italiano tanto caro agli architetti (di cui non faccio il nome per non prendermi una querela), pagata ben quindicimila euro, una scelta che oggi non farei assolutamente. Mi aspettavo una qualità alta per quel prezzo. Ma nonostante il costo, nonostante l’osannato brand e l’architetto dello show room che mi riempiva di promesse… mi sono ritrovata con: un cassetto con un difetto evidente che non mi hanno mai cambiato (uno! Non sedici ante come in questa cucina! Un solo misero frontale di un cassetto!); il frigo che si è chiuso male per mesi finché ho chiamato un falegname a mie spese che ha dovuto girare l’anta e rifarla (cosa che al famoso brand sarebbe costato solo un’anta sostitutiva, di serie e non su misura!); infine ho imparato a usare tutti gli elettrodomestici a occhio perché non mi hanno mai dato i libretti delle istruzioni, probabilmente buttati dai montatori insieme agli imballaggi.
Quando, spazientita con lo show room, mi sono rivolta direttamente al famoso brand di design, mi hanno risposto che tutti gli show room fanno a sé e ne doveva rispondere il titolare di quello in cui ero andata. Molto seri. Mi sono rivolta a un’associazione consumatori ma ormai era passato del tempo e avevo provveduto da sola a ripristinare i danni, quindi addio.
Data la serietà del notissimo-brand-di-design-Made-in-Italy-osannato-dagli-architetti, mi aspettavo che il brand svedese economico mi mandasse a spasso. Invece un amico architetto, esperto di Ikea perché usa i loro componenti base per fare cucine su misura, mi ha informata delle loro garanzie e del fatto che le rispettino davvero.
Così ho chiamato, ancora un po’ titubante: hanno controllato gli scontrini, constatato che era un lotto difettoso per la verniciatura e sostituito tutte le ante di cui avevamo ancora lo scontrino (Sparisci Marie Kondo! Avevo tenuto gli scontrini!). Le due ante non sostituite perché mancavano gli scontrini: le avevamo comprate in un secondo tempo, dato che al momento dell’acquisto della cucina erano esaurite. Ma qui non è dipeso da Ikea, abbiamo sbagliato noi a perdere lo scontrino. 
Non so se la mia prossima cucina, ancora lontana all’orizzonte, sarà Ikea o invece un brand italiano artigianale, ma diciamo che sono abbastanza scottata dai fabbricanti italiani …e non solo nel campo cucine! Gente, io vorrei sostenere la vostra produzione locale e pagherei anche dieci volte di più per la qualità, ma magari se il prodotto li vale e se siete onesti. Così, solo per il nome, grazie ma preferisco di no. Poi sicuramente ce ne sono tanti seri e professionali, magari li troverò.
Scusate la lunga digressione ma serviva anche a spiegare il balordo campionario di ante di questa cucina Ikea

sostituzione dei cassetti e delle maniglie con maniglie a scomparsa

Procediamo alle modifiche della vecchia cucina Ikea prima di dipingerla

Iniziamo a montare le ante sostituite da Ikea e aggiungiamo anche una cappa nuova a scomparsa, sempre di Ikea (modello Underverk, ci voleva qualcosa di forte sopra alla Lofra e ai miei esperimenti!), montata con un pensile liscio Metod Veddinge che tutto sommato ci poteva stare. Ovviamente di un altro bianco ancora.
La cappa precedente, nella seconda foto, è stata rotta dai traslocatori che però, facendo finta di nulla, l’hanno installata lo stesso. Pochi giorni dopo abbiamo scoperto il danno irreparabile ma alla fine ci ho guadagnato una scrivania  e ho inserito una cappa più adatta alla cucina di un appartamento… la precedente era proprio fuori contesto, andava bene per una piccola cucina di campagna ma non per la cucina a vista in un open space.

Per finire lo spazio rimasto e dare un po’ di leggerezza all’insieme, abbiamo montato due mensole Lack bianche, di un altro bianco (a questo punto ho perso il conto di quanti bianchi avevamo!). In una cucina definitiva, in una casa nostra, avrei preferito farle tagliare su misura per arrivare fino al frigo, ma qui non avrebbe avuto senso.

A questo punto, mancava l’anta della lavastoviglie, ma visto che avevamo ormai deciso di dipingere la cucina, l’abbiamo fatta noi utilizzando le due vecchie ante ingiallite che non erano state sostituite. Le restanti ante ingiallite sostituite sono state ridate a Ikea.

Già che c’eravamo e per dare ulteriore respiro, abbiamo cambiato le vecchie maniglie con nuove maniglie

Esempio dei problemi nell'adattare le nuove ante Ikea al vecchio sistema Metod

Sostituzione ante con maniglie in una vecchia cucina Ikea

Ci spendo due parole perché, se qualcuno dovesse mai farlo, ci sono alcuni trucchi che possono tornare utili. Intanto, come dicevo, la sostituzione maniglie non era fondamentale ma visto che c’ero, ho tolto le grosse maniglione in stile country e aggiunto delle maniglie semplici a scomparsa. Anni di cucine e case mi hanno dimostrato che una cucina può cambiare completamente l’aspetto già solo con il cambio delle maniglie. 

Il problema è quando però ci si trova a dover collegare gli elementi interni di una vecchia serie con gli attuali Metod di Ikea, magari con i nuovi agganci completamente diversi e disallineati rispetto ai vecchi, come è capitato a noi. Il problema raggiunge il livello crisi con cassetti e cassettoni.
La soluzione è questa: forare sopra ai punti aggancio in plastica. Sono solidi, si può fare senza problemi usando punte piccole. La cucina ha tenuto benissimo. Sopra c’è un esempio di come è stato rimontata l’anta nuova di un elemento estraibile che aveva il vecchio meccanismo, mentre l’anta a cui doveva agganciarsi, nella foto, era predisposta per i nuovi attacchi.
Per fare questo lavoro bastano: un avvitatore con le punte per legno, metro, bolla, matita, pinza.  Nella foto: da una parte è montato il vecchio gancio che si innesta nel meccanismo dell’elemento estraibile, dall’altra ci sono i buchi per montare il pezzo simmetrico. Le misure come si vede sono prese dalla vecchia anta messa di fianco.

Come far sparire il buco di una maniglia: silicone acetico

(Se dalla foto vi venisse il dubbio che le ante ingiallite della vecchia cucina Ikea fossero solo sporche, ahimé non è così. La verniciatura mancava di un pigmento che evita l’ingiallimento, quindi dove batteva la luce è ingiallita e dove non batteva, sotto il pomello-maniglia, non è ingiallita tanto). 

E le ante con maniglie frontali riutilizzate? Sostituendole non restano i segni dei buchi? Certamente. Ma, dovendo dipingere le ante, basta chiuderli con silicone acetico. Non con altri prodotti perché le ante sono di MDF e se ci si mette lo stucco per legno o lo stucco normale, la parte umida viene assorbita dall’MDF che si gonfia e …benvenuta anta con collinetta! Invece, usando il silicone acetico, non si corrono rischi e si può modellare al meglio, se fuoriesce si toglie l’eccesso con un taglierino. Una volta tappato il buco, si può livellare. 
Di siliconi acetici ecologici non ce ne sono. Ma direi che è meglio che buttare un’intera cucina in discarica. E’ lo stesso silicone che si usa per installare i sanitari e alcuni lavandini in cucina. Dura decenni. 

Fine della prima fase: c'è l'isola e sono state cambiate ante e maniglie

Preparazione prima di dipingere le ante di una vecchia cucina Ikea

Eccoci qua, a questo punto siamo quasi pronti. Le ante sono state sostituite. In seguito ho deciso di togliere anche l’anta a vetrinetta che non mi piaceva proprio in questo contesto e l’ho sostituita con una delle ante chiuse, come vedete in alto nella foto del lavoro finito.

Nel frattempo, ho anche trasformato una vecchia credenza in isola cucina, ma di questa parte ve ne parlo nei prossimi post su come costruire un’isola cucina da un vecchio mobile.

La cucina ikea a Natale: nuove ante e maniglie e nuovo lampadario

Intanto che Ikea ci inviava le ante sostitutive e che trovavamo il tempo per montarle, era arrivato Natale. L’altra cosa che ho cambiato nel frattempo è stato il lampadario, anche questo trovato d’occasione e creato da un giovane designer, Lee Broom, con le forme di tre decanter di cristallo. Questo ce l’ho ancora nella nuova casa e mi continua a piacere.
Poi …nell’attesa ho dovuto fare un albero di Natale destrutturato sopra la cucina perché altrimenti i tre gatti birbanti me lo disfavano! (No, i miei gatti sono addestrati a non andare sui piani della cucina e sul tavolo, sanno che altrimenti me li mangio in salmì! Hanno un sacco di altri spazi su cui arrampicarsi e rispettano il capo-branco). 
Se mi chiedete cosa c’era sulle mensole: tre delle mie passioni che devo faticosamente contenere. Scatoline di té (tra cui la famosa scatola gucciniana con l’indù in latta che Wittgenstein cercava urbi et orbi), macinini da caffé e spezie, teiere e bollitori.
Sì, signora Kondo, mi fanno tutti sbrilluccicare gli occhi, stia serena. 

La cucina ikea a Natale: nuove ante e maniglie e nuovo lampadario, vista panoramica

Lavori di preparazione prima di dipingere la cucina Ikea

La preparazione, dopo aver aggiustato e cambiato tutto quel che serviva al rinnovo, è stata semplicissima: 

  1. Pulizia. Se la cucina ha un livello di pulizia normale, basta pulire tutte le ante dentro e fuori con acqua calda e alcool. Spruzzino con 70% acqua bollente e 30% alcool, panni in microfibra.
    Se invece si è “pulito” per anni con sgrassatori o prodotti chimici vari, è meglio ripetere il lavoro un paio di volte perché bisogna tirare via tutto il detersivo che è rimasto inevitabilmente attaccato.
    Smontare maniglie e ganci prima di pulire, altrimenti le parti sotto le maniglie restano sporche e possono non far aderire la vernice, creando screpolature attorno alle maniglie. 
  2. Risciacquo con sola acqua bollente, in modo che non resti nessun residuo di alcool o altro sulle ante.
  3. Facoltativo. Leggera scartavetratura con carta vetrata fine, per far aggrappare meglio la pittura. Personalmente non l’ho fatto e quella che ho usato e di cui vi parlerò nella seconda parte è andata benissimo e ha resistito senza aggrappanti o scartavetratura. 
    Se dovessi fare un lavoro a lungo termine per anni di durata, magari per precauzione utilizzerei prima un aggrappante. Però, ripeto, con la pittura che ho usato io non serviva.

Le prossime fasi della trasformazione della cucina: 
Come dipingere una vecchia cucina Ikea (parte 2)
Come costruire un’isola cucina da una vecchia credenza (parte 3)

 

come rinnovare una vecchia cucina ikea, foto del prima e dopo

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23 Commenti

Vale Gennaio 24, 2021 - 4:03 pm

Kondo, pigliatela in saccoccia! ?

Reply
GRAZIA CACCIOLA Gennaio 24, 2021 - 5:22 pm

ahah! sì!

Reply
Mario Gennaio 24, 2021 - 7:36 pm

Bella!

Reply
GRAZIA CACCIOLA Gennaio 24, 2021 - 8:38 pm

Grazie!

Reply
Serena Mancini Gennaio 24, 2021 - 7:58 pm

belle! sia la cucina che la collezione di teiere e macini!

Reply
GRAZIA CACCIOLA Gennaio 24, 2021 - 8:39 pm

Grazie Serena! Non è una bellezza patinata ma visto da cosa si partiva è più che accettabile! I macinini ci uniranno! Un abbraccio!

Reply
Francesca R Gennaio 24, 2021 - 8:27 pm

Splendido lavoro!!! E bellissimi i colori che hai scelto, sai già quando pubblicherai il seguito? Devo fare anch’io il restyling della cucina e vorrei vedere che prodotti hai usato 😛 Buona serata!!! Francy

Reply
Grazia Cacciola Aprile 11, 2021 - 10:36 am

Pubblicati tutti i post sul restauro cucina! Scusa Francesca, ho visto solo adesso il commento 🙂 sono linkati per ordine sopra. Un abbraccio e… buon lavoro!

Reply
Eli Gennaio 24, 2021 - 8:38 pm

Quindi sopra è rimasta bianca e sotto azzurro/ceruleo
Bello, mi piace molto.

Reply
Eliana Gennaio 24, 2021 - 8:39 pm

Quindi sopra è rimasta bianca e sotto azzurro/ceruleo
Bello, mi piace molto.

Reply
GRAZIA CACCIOLA Gennaio 24, 2021 - 8:40 pm

ciao Eliana, sì, sopra è stata dipinta bianco ghiaccio e sotto blu petrolio 🙂 Bicolore! O come dicono gli americani “tuxedo style”! Un abbraccio!

Reply
Marinella Gennaio 25, 2021 - 9:27 am

Splendido, ho un po’ di anni ma leggendoti mi sono ritrovata. Grazie

Reply
GRAZIA CACCIOLA Gennaio 25, 2021 - 7:48 pm

Grazie Eliana, un abbraccio!

Reply
Pia Giovanna Gennaio 25, 2021 - 7:56 am

Mia nonna diceva “mai buttare nulla, si può sempre rimodernare quasi tutto” e come aveva ragione!! Basta un po’ di fantasia….

Reply
GRAZIA CACCIOLA Gennaio 25, 2021 - 7:47 pm

Sì, ne sono sempre più convinta! E vedo in giro recuperi bellissimi, finalmente!

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roberta Gennaio 25, 2021 - 11:16 am

che bella! che lavorone! complimenti, come sempre. Il colore è lo stesso che abbiamo scelto noi per le porte interne, recuperate da dei conoscenti che le stavano buttando (porte in legno degli anni 70). Abbiamo chiesto un grigio azzurro ma poi ci siamo ritrovati con un blu petrolio molto bello e che ci rilassa molto 🙂

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GRAZIA CACCIOLA Gennaio 25, 2021 - 7:50 pm

Ciao Roberta, che bella idea dipingere le porte! In effetti cambiano moltissimo in una casa. Sul buttar via… buon per voi! Ma quanto spreco però, magari solo per seguire mode temporanee…

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roberta Gennaio 27, 2021 - 9:46 am

Ciao Grazia, sul buttar via anche io mi sono stupita del fatto che volessero cambiare delle porte così belle per averne di più nuove e più leggere e completamente bianche. Poi ho rimesso tutto dentro il contesto: coppia di signori anziani che ristruttura casa e cambia delle porte che vede da 40 anni. ci sta, dai 😉 soprattutto perchè così le abbiamo potute adottare noi 🙂

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GRAZIA CACCIOLA Febbraio 4, 2021 - 8:12 pm

o anche gli eco-incentivi che stanno facendo un massacro di rinnovi non necessari, non così ‘eco’ 😉 le porte interne rientrano nell’ecobonus, non ricordo se si recupera il 50 o il 65%

Reply
mrm Gennaio 25, 2021 - 7:02 pm

basilare poter pulire sotto!
avevo una cucina di quelle col frontalino, l’avevo tolto ed erano rimasti a vista dei piedi di plastica orrendi, ma meglio di non poterci pulire 🙂
venendo qui, ho aggiunto un paio di pezzi ikea, diversi, ma vanno benissimo.
in più quei piedi lì che hai messo tu (che ho messo anch’io e che mi piacciono assai) hanno due misure, e così sono andati bene sia per la mia vecchia cucina che per le aggiunte ikea 😉

Reply
GRAZIA CACCIOLA Febbraio 4, 2021 - 8:11 pm

ah guarda, concordo in pieno!!! Pulire sotto è fondamentale, con i battiscopa delle cucine ho un rapporto di odio… e me ne è capitato un altro! Una storia eterna a togliere e mettere per pulire sotto, visto che appunto come dici i piedini di plastica a vista sarebbero veramente orrendi.

Reply
FrancescaV Gennaio 28, 2021 - 11:30 am

Riprovo! Complimenti per la progettazione e realizzazione, un lavoro incredibilmente ben fatto e ben riuscito. Non vedo l’ora di leggere le altre due puntate.

Reply
GRAZIA CACCIOLA Febbraio 4, 2021 - 8:16 pm

Grazie della pazienza Francesca, per i commenti che non funzionavano! Grazie anche per i complimenti, spero che serva ad altri per non mandare subito i mobili alla discarica! 🙂

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