Creare in casa o nel proprio ambiente di lavoro un totem per focalizzare i nuovi progetti è divertente e aiuta molto nel darsi una bella spinta, non perdere d’occhio gli obiettivi e avere sempre davanti un simbolo di ciò che è più importante per noi in questo momento.
Eccoci qui a svelare finalmente cos’è il totem di cui parlavo in questo post precedente. Intanto iniziamo con il dire che, come da titolo e immagini che starete sicuramente scorrendo, non si tratta di un manufatto sottratto a una riserva di nativi americani o, ancor peggio, una sua riproduzione casalinga. Ho riso quando me l’avete scritto! Addirittura qualche mia amica si era preoccupata, arrivando ad offerte di dolci vegan pur di passare a vederlo subito! Invece, complice il poco tempo di questo periodo e la mia indifferenza ai dolci vegan (affermazione che mi sta facendo crescere un naso-totem!), eccoci qui: siete i primi a vederlo! Gli Apache sono salvi, non li ho rapinati.
Come è nata l’idea del totem
L’idea del totem per focalizzare i nuovi progetti mi è venuta qualche anno fa, mentre tenevo dei corsi. Mi ero accorta che per molti è difficile focalizzare un solo progetto alla volta ed è ancora più difficile seguirlo fino in fondo, tenendo ben chiaro obiettivo e cosa si desidera realmente. La vita ci sottopone a continue distrazioni e i nostri progetti, troppo spesso, finiscono per essere le vittime di accantonamento a causa di queste distrazioni. Ho iniziato così a proporre ai corsisti di allestire un gruppo di oggetti nella loro casa o nella loro stanza. Gli oggetti, messi insieme in maniera logica per loro, dovevano evocare il loro progetto al primo sguardo e contribuire a tenerlo sempre presente, in tutte le sue sfaccettature. Negli anni questa pratica si è maggiormente consolidata e arricchita di dettagli, fino a diventare uno dei metodi che utilizzo di più con chi ha problemi a realizzare un progetto. Le classiche persone che ne cominciano uno e poi si fanno entusiasmare da un altro e così via senza concludere nulla. Oppure coloro che hanno così tanti interessi ed entusiasmi che si sovraccaricano di impegni, finendo per mettere all’ultimo posto il loro progetto principale.
Cos’è un totem
Non si tratta di un metodo risolutivo e non è nemmeno tutto qui in queste righe, sarebbe bello che fosse sempre tutto semplice! Quello che trovate qui è abbastanza semplice ed è il metodo base del totem per focalizzare i nuovi progetti. Già nella sua versione base è un metodo che funziona molto bene, anche a livello energetico, per visualizzare adeguatamente il proprio progetto attuale e tenerlo sempre presente con facilità, contrastando le distrazioni.
In ogni società esiste un sistema totemico, una figura rappresentata a cui fa riferimento un gruppo o un clan. Esistono però anche totem personali, come quelli degli animali di protezione (animali totemici, appunto) utilizzati dai nativi americani. La stessa parola totem deriva dai termini ojibwa (la lingua dell’omonimo gruppo di nativi americani detti anche Chippewa) ototeman e nindotem. Ototeman: lui è del mio stesso clan, della mia stessa famiglia. Nindotem: questo rappresenta il mio clan. Nindotem è di solito una figura animale.
In senso sociologico occidentale, il totem è qualcosa o qualcuno considerato lo spirito protettore di una persona o di un gruppo. Il totem dei nativi americani, infatti, riporta spesso la raffigurazione di un animale (aquile, lupi, cavalli) e riferimenti agli antenati o al potere di un clan. Sta lì a svettare in mezzo all’accampamento, ricordando visivamente a tutti questi punti importanti del loro essere e della loro storia.
Il metodo del totem per focalizzare e realizzare i nuovi progetti
Ho preso questa idea del totem dai nativi americani e l’ho modificata un po’. Mi serviva che ci fosse qualcosa di fortemente simbolico e sempre sotto lo sguardo, che potesse ricordare dove si vuole andare, come, quali caratteristiche si stanno cercando. Da posizionare, come loro, in mezzo all’accampamento: nel mio caso è la zona living o, meno elegantemente, la sala con angolo cottura …o la cucina a vista con sala? Il modo di abitare sta cambiando così tanto che inizio a non sapere più come identificare le stanze. Comunque è la stanza da cui passo maggiormente guardando in giro, nel mio studio di solito ho la testa nei libri o nel computer, non lo guarderei granché. Ma dalla cucina-living ci passo nelle pause, a pranzo, a cena, quando esco, quando rientro. Così lo vedo in continuazione.
Il metodo base per fare un totem che ci aiuti a focalizzare e realizzare i
nostri progetti.
Il metodo base è molto semplice. Niente New Age, viene tutto dalla neurolinguistica (non la PNL, per carità, quella è un’altra cosa). Bene, ecco i pochi e divertenti passaggi. Perché, dimenticavo di parlare di questo aspetto importante: è divertente!
- Selezioniamo il progetto che in questo momento ci sta più a cuore e di cui vogliamo occuparci portandolo a una realizzazione di successo. Uno solo. Se siamo proprio indecisi, scegliamo quello che potrebbe avere più pericoli di distrazione, magari semplicemente perché ci lavoriamo da soli o perché è molto ambizioso.
- Scegliamo un posto della casa in cui passiamo spesso con attenzione, magari perché stiamo passando da un’attività a un’altra
- Selezioniamo dei contenitori e degli oggetti molto evocativi del nostro progetto e che, insieme, ci diano una bella sensazione. Se la vostra casa o il vostro ambiente segue uno stile particolare, dovrà armonizzarsi anche il totem. Bisogna poterlo guardare con molto piacere.
- Eventualmente create o acquistate degli oggetti per comporre il totem. Ve lo sta dicendo una minimalista, quindi datevi il permesso di farlo. Deve piacervi molto, deve ispirarvi.
- Non usate assolutamente oggetti di scarto solo perché li avete sottomano. Usare gli scarti o fare con quel che si ha ci dà subito l’idea che il nostro progetto non valga poi così tanto. Invece ogni oggetto scelto con cura, anche se non costa nulla, deve evocarci piacere e abbondanza.
- Guardiamolo tutti i giorni, più volte al giorno. Risistemiamolo ogni tanto, togliamo e aggiungiamo qualcosa, perfezioniamolo.
- Non lasciatelo impolverare o a portata di cani, gatti, bambini, cormorani… il significato di lasciare che altri lo distruggano è palese, non serve spiegarlo.
- Per lo stesso motivo: non lasciatelo impolverare. Il mio lo spolvero velocemente tutti i giorni. 5 minuti o meno in cui mi concentro solamente sul visualizzare il mio progetto in tutti i suoi aspetti.
Vi sembrerà quasi magico il modo in cui, con questa piccola visualizzazione quotidiana, diventerà più semplice proseguire nel progetto. E come sa bene chi ha seguito i miei corsi, quando ci si impegna a lungo e con concentrazione su un progetto, quando si visualizza adeguatamente, cose incredibili accadono, “cose che altrimenti non sarebbero mai accadute” (Goethe).
Il mio totem
Trovare una nuova casa è attualmente il progetto più grosso e anche quello da cui rischio di distrarmi maggiormente. Mi distraggo più che altro perché la mia voglia di andare a visitare case è prossima allo zero, per tanti motivi che non sto ad elencare qui, sarebbe noioso. Dedico il fine settimana e la sera, quando posso, ma per me è diventato facilissimo cominciare a guardare degli annunci immobiliari e trovarmi dopo cinque minuti a parlare con un’amica, cucinare una torta, poi pulire il forno, poi tutta la cucina, poi decidere che devo rivestire una sedia e riorganizzare il ripostiglio… ed è lunedì mattina. Ho messo in atto quello che la mia amica Serena chiama “la sindrome del lavello sporco“. (Lo so, nella nostra nazione gender non ha senso per la maggioranza dei maschi, quindi voi chiamatela magari “sindrome della playstation“: “faccio una partita due minuti e poi mi impegno nella ricerca casa”, invece dopo otto ore siete ancora lì che cavalcate nell’infinita prateria di Red Dead Redemption).
Così ecco il mio totem. Per realizzarlo, ho utilizzato una bacheca a forma di casa. Nello scaffale, che come dicevo riordino e spolvero tutti i giorni, ho messo i miei desideri per la nuova casa:
- piante! Ho bisogno di avere i boschi vicini e le piante, l’orto, il giardino pieno di fiori e frutti da raccogliere.
- i miei due taglia-ravioli preferiti: la cucina per noi è un ambiente molto importante, non può essere un angolo cottura. Devo poter tirare la sfoglia senza sembrare il Cuoco Svedese dei Muppet, cosa che ora invece incarno appieno, dato che devo lavorare sul banco bar/isola, urti ai gomiti e mal di schiena incluso.
- Il blu e una conchiglia. Ci avviciniamo al mare, il che rende ancora più complessa la ricerca.
- Il portachiavi disegnato da Stefano Giovannoni, che da almeno vent’anni porta la chiave della mia bicicletta. Rivoglio un posto in cui girare facilmente in bici e in cui ci sia bellezza, arte, cultura.
- Una candela blu alla lavanda che mi ricorda uno dei miei aromi preferiti e il rilassamento (un’aggiunta di ieri)
- In cima a tutto, un paio dei binocolini da teatro della mia prozia Vania. Per ricordarmi diverse cose: in cima ci saranno sempre gli affetti che porterò con me ovunque, è quello il tetto della mia casa. Devo guardare lontano anche se a volte mi può sembrare che qualcosa sia razionalmente irrealizzabile: ormai ho guardato lontano abbastanza volte da sapere che niente è impossibile. Il panorama: per me è molto importante anche quello che c’è attorno alla casa, che sia bellezza architettonica, storica, naturale, devo poter aprire le finestre ogni giorno con gioia.
Le cose attorno: uno specchio a goccia trovato in un mercatino e un orologio di marca sconosciuta, regalo di un’amica sorpresa di averlo trovato nello stesso identico colore in cui ho ridipinto i mobili della cucina. Le vecchie sveglie. Il tempo, il tempo. Mi ricordano tutti che c’è poco tempo, che dobbiamo darci da fare adesso.
I primi risultati del mio totem
So che alcuni stenteranno a crederci… capita anche a chi mi frequenta dal vivo, non preoccupatevi. Una delle ultime case che abbiamo visto e che rientrava perfettamente nelle nostre possibilità, aveva tutto quello che avevo inserito nel mio totem. Ma aveva anche un grosso difetto. Ho aggiunto allora una candela perché l’unica cosa che questa bella casa non aveva era la tranquillità… strada troppo trafficata, peccato.
Ma di solito questo significa che ci siamo quasi, siamo più vicini alla meta. Speriamo! Fino ad allora, comunque, il mio totem mi terrà sveglia l’attenzione sull’obiettivo principale.
La bacheca a forma di casa mi è stata inviata da PIB Paris, da un po’ presente anche in Italia. Si tratta dello Scaffale da muro del collezionista, realizzato completamente a mano.
Inizialmente volevo farci un allestimento di piantine grasse e non è detto che non lo faccia quando il progetto sarà concluso. Sicuramente è un oggetto che mi piace tanto e che mi porterò dietro per parecchi anni, allestendolo in modi diversi dato che è molto solido, di ottima qualità e si presta a diversi utilizzi.
Spero che la condivisione di questo metodo sarà utile e un’ispirazione anche per voi, per vedere realizzati i vostri progetti! Vi abbraccio e ci sentiamo tra un paio di giorni per gli auguri, con gli iscritti alla newsletter.
Che siano tutti giorni sereni. Un grande abbraccio!
14 Commenti
Non so perché, la tua casa me la immaginavo diversa…ti immagino ancora in mezzo ai boschi con la cucina a legna! L’idea é bellissima, ci provo e vediamo se finalmente riesco a non farmi distrarre! Ti mando tanti auguri di buone feste e di trovare il tuo nuovo nido … magari definitivo!!!
Greta, è un’idea che hanno in molti 🙂 Purtroppo, lasciata la casina nel bosco, era impossibile anche un po’ troppo strano ricrearla in un appartamento moderno. Ma una casina magari tornerà e io tornerò ad essere nel mio ambiente ideale. Chi lo sa!
Ti auguro che il totem ti aiuti tanto nella concentrazione, fammi sapere! un grande abbraccio!
Quella bacheca é bellissima! E anche le cose attorno… le vecchie sveglie! Adesso però sono curiosa di vedere la cucina ridipinta, fuori le foto della cucina!! Buone feste!
ciao Serena! certo, presto metterò anche quelle foto, sono un po’ indietro con i post ma sto recuperando, l’ideale sarebbe riuscire a postare tutto il restauro che avevo fatto … prima di cambiare di nuovo casa! Intanto un abbraccio di buone feste!
Fantastico!
Mai avrei pensato al totem e al suo potere in questi termini.
Comunque sono bellissime le cose che scegli a prescindere dal significato che attribuisci loro.
Il totem è un simbolo (un raccoglitore di simboli) molto potente, infatti esiste in diverse culture nel mondo. Culture che non si sono mai incontrate tra loro. Grazie per l’apprezzamento, è sempre bello quello che parla al nostro cuore, giusto? Un abbraccio grande e buone feste!
È verissimo. Quello che parla al nostro cuore
è sempre bello e ho notato che in qualche modo quando ha un significato parla anche al cuore degli altri. Non basta mettere oggetti belli in disposizione artistica per suscitare un’emozione, penso che ci debba essere altro dietro e che quando c’è si percepisca.
Ci sarebbe tanto da riflettere sui totem, è un argomento affascinante.
Ho in mente di fare una prova. È un progetto semplice, una cosa banalissima ma che per qualche misteriosa ragione non riesco a realizzare.
Chissà che un piccolo totem mirato non mi aiuti.
Un abbraccio e buone feste anche a te!
Mi farebbe molto piacere vedere la tua prova, se non è qualcosa di privato ovviamente! Sicuramente è un argomento di cui parlerò ancora, era davvero troppo lungo e articolato per comprimerlo in un solo post!
Più che privato è imbarazzante perché è una cosa che gli altri di solito fanno volentieri e non capiscono perché io non ci riesco. Ma sono sicura che sarebbe propedeutica a cose molto più radicali e importanti a cui al momento penso ma non oso nemmeno intraprendere.
E da qualche parte bisogna ricominciare.
Se ne parleremo ancora e se riesco a far partire la prova ti farò sapere senz’altro.
Volentieri Adriana! Tutto sta nel cominciare, è il passo più difficile in qualche modo. Comincia, tutto il resto arriva di seguito 🙂 Un grande abbraccio di buon inizio!
Grazia! Che bello tornare e trovare non le risposte ma i suggerimenti di cui avevo bisogno!
Il totem sarà il mio primo progetto del 2020, ne ho bisogno per mettere a fuoco il mio bisogno più impellente. Sì, ci proverò anche io e ti farò sapere, garantito!
Grazie mille, tanta serenità anche a te!
Grazie Silvia, sì mi farebbe davvero piacere sapere com’è andata con il totem! E’ comunque un argomento di cui tornerò a parlare, quindi tutte le esperienze sono benvenute e per dubbi o suggerimenti sono qui. Buon inizio!
Interessante, ma prima devo concentrarmi su cosa voglio realizzare per davvero.
Buon 2020 Grazia. :*
Certo Elena, è fondamentale! ^_^ Buon anno e un abbraccione anche a te!