Come vi raccontavo ieri, l’idea di riciclare oggetti di qualità è divertente e utile per chi, come me, a volte si ritrova con oggetti praticamente nuovi che non sono adatti alla propria vita attuale ma lo sono per quella di altre persone. Uno spreco in meno, in cui si raggiungono diversi traguardi:
- riuscire a liberarsi di cose a cui si teneva sapendo che saranno usate con amore da altre persone
- permettere ad altri di acquistare queste cose a un prezzo modico evitando produzioni di oggetti che esistono già
- realizzare una piccola entrata per acquistare quello che invece ci serve davvero, tipo un lampadario
- incentivare l’economia del ricircolo e del riuso
Informarsi prima su quali oggetti vendere
E’ con questo animo felice che una mattina mi sono portata dietro, in una trasferta di lavoro, lo scatolone con gli oggetti che avevo selezionato per la vendita: nuovi o seminuovi, ancora in ottime condizioni, selezionati in base ai criteri per gli oggetti in vendita che avevo letto sul sito di Mercatopoli. Sostanzialmente la regola è: oggetti ancora in ottimo stato. Avevo già contattato direttamente il negozio di Fontanellato dove volevo andare per sapere se trattavano abiti ed elettronica per la casa, mi hanno specificato “solo abiti di stagione” e ho controllato: tutto ok, ho solo cose invernali.

Poltroncine del vecchio cine-teatro di Fidenza
Pronti per vendere! O quasi…
Arrivata a Fontanellato (che, vi svelerò, è anche il paese d’origine di una mia bisnonna!) ho trovato subito Mercatopoli, un’esposizione grande su due piani. Ho portato dentro le mie cose da vendere e mi ha accolta Matteo, il gestore, insieme ai ragazzi, tutti molto gentili e carini. L’attesa per me è stata difficile, per il mio compagno traumatica: io adocchiavo chicche di design dappertutto, lui sudava freddo al pensiero di doverle caricare in auto. Così siamo apparsi due spostati che mentre erano in fila …
Lui “NO!”
Io, serafica “No cosa?”
Lui “No tutto!”
Io in tono ingenuo “L’albero di Natale?”
Lui impassibile “NO! Ho visto cosa guardi! Quelle sedie restano qui”
Io distaccata “Non sono sedie, sono poltroncine da teatro inizio novecento”
Lui, sibilante “No! Ti ricordi? Solo vendere. Siamo pieni di cose, semplificare! L’hai detto tu!”.
Non è divertente quando ti citano per darti torto, vero?

Matteo e i ragazzi di Mercatopoli Fontanellato inseriscono i nostri oggetti.
Come funziona la vendita a Mercatopoli
In ogni caso è stato salvato da Matteo che ci ha introdotti al sistema di vendita di Mercatopoli Fontanellato. Prima di tutto, ho compilato un modulo con i miei dati e fornito i documenti. In effetti frequentando mercatini e negozi meno organizzati non ci avevo mai pensato: qualcuno potrebbe approfittarne per vendere merce rubata. Il fatto che controllino i documenti e tengano traccia di chi vende cosa mi fa stare più tranquilla anche su futuri acquisti.
Espletata questa poca e veloce burocrazia, mi hanno dato la tessera che serve a comprare e vendere con Mercatopoli. La stessa tessera va attivata in ogni negozio Mercatopoli in cui si voglia vendere o comprare. Per noi che siamo spesso in giro per lavoro sarà molto comoda.

Colpo di fulmine per questa libreria danese… ma era già stata venduta!
Il sistema di vendita è molto semplice: viene deciso il prezzo, tenendo conto che è un usato e quindi non potrà avere lo stesso prezzo del nuovo anche se in condizioni perfette. Gli oggetti poi vengono inseriti nel sistema e, grazie alla registrazione online e alla tessera, si potrà controllare direttamente da casa se sono stati venduti. Molto comodo!
Per gli articoli venduti, si riconosce a Mercatopoli il 50% del prezzo e il restante 50% si incassa in contanti in negozio, un sistema molto semplice e snello. Se invece gli oggetti non vengono venduti, si può decidere di passare a ritirarli o donarli in beneficienza tramite Mercatopoli.

I vestiti mentre vengono valutati dallo staff di Mercatopoli Fontanellato
Pronti per la selezione dei miei oggetti?
Compreso velocemente il sistema, procediamo con gli oggetti che ho portato. Partiamo dall’elettronica e il beauty che vengono prezzati e messi subito in esposizione. I vestiti invece vengono controllati e accettati a un altro banco, da una ragazza esperta in questo ambito che infatti divide subito sartoria da confezione in serie. Unico rifiutato dei miei oggetti: la tuta da sci! Purtroppo vicino a questo Mercatopoli c’è un enorme magazzino di abbigliamento sportivo cinese a basso costo che rende poco interessante persino una tuta da 400 euro venduta a 20 euro. Probabilmente la accetterebbero in altri negozi Mercatopoli che non subiscono la vicinanza di questa attività.
Finito l’inserimento dei miei oggetti in vendita sul sistema di Mercatopoli, mi ritrovo con: contratto di conto vendita, tessera Mercatopoli e lista dei miei oggetti in vendita con relativo dettaglio dei prezzi applicati. Se verranno venduti, io avrò 61 euro, la metà. Fate il tifo, devo avere quelle sedie!

Materassi nuovi prodotti da un’azienda locale
Cosa si può vendere, cosa no.
In realtà sono pochissime le cose che non si possono vendere con Mercatopoli, una per esempio sono cuscini e materassi, il che mi sembra anche ovvio. La cosa interessante però è che, con i mobilifici nostrani che vanno sparendo, si trovano in vendita da Mercatopoli dei materassi nuovi, fabbricati in Italia, di ottima qualità, a prezzi decisamente bassi, molto più bassi che nel noto magazzino svedese! Quelli che abbiamo visto lì erano addirittura a km zero, da una ditta locale.
Mentre facciamo un giro nel negozio, Matteo ci racconta che quei sedili da teatro vengono dal vecchio cinema-teatro di Fidenza, che poi sarebbe il paese della mia adorata nonna. Mi sono apparsi i cuoricini emoticon al posto delle pupille e ho sentito sussurrare in contemporanea “NO! Ti ricordi? Solo vendere, siamo pieni di cose, dobbiamo semplificare! L’hai detto tu!”. Non c’è giustizia, dai!

La zona dedicata a giradischi, amplificatori e impianti stereo
Però ho imparato cose molto interessanti sulle vendite con Mercatopoli: per esempio che si può vendere un intero arredamento! Una famiglia che è appena emigrata in Portogallo ha lasciato nel Mercatopoli di Fontanellato degli ottimi mobili (io avevo messo gli occhi su una piccola libreria danese, ma era già venduta, sigh!). Ci siamo fatti un appunto per il prossimo trasloco: lo scorso inverno ci siamo dannati a vendere tutto di fretta, quando invece potevamo chiamare un Mercatopoli, farci fare una valutazione su cosa portare lì e lasciargli tutto in conto vendita. Avremmo risparmiato tantissimo tempo!
Ho scoperto che si può vendere anche una quantità di collezionabili, che variano da negozio a negozio. Quello di Fontanellato per esempio, tra le specializzazioni, ha i vinili e ce n’erano di molto interessanti. A saperlo portavo i miei, un’altra cosa che non mi interessa più ma di cui altri possono godere… magari la prossima volta. Uscendo, ho osato proferire un timido “Però, se vendono tutto… convertiamo nelle poltroncine da teatro!”. Non ci crederete ma voleva lasciarmi lì nel parcheggio di Mercatopoli!

Dischi da collezione
In compenso, ci è piaciuto così tanto il sistema di vendita di Mercatopoli, che porteremo altri oggetti in ottime condizioni che non usiamo. La comodità di poter controllare da casa se sono state vendute è la cosa che mi è piaciuta di più. Insieme al fatto che l’invenduto venga donato ad associazioni di beneficienza che magari lo monetizzeranno per attività sociali.
Articolo scritto in collaborazione con Mercatopoli
2 Commenti
Ciao Grazia!Hanno venduto i tuoi oggetti e e hai preso le poltrone del cinema?Niki
Ciao Niki, sì. venduto tutto tranne il bauletto beauty che ho lasciato comunque in vendita perché andasse in beneficienza 🙂 Purtroppo non ho preso le poltrone perché, sebbene mi piacciano moltissimo, non avrei proprio il posto dove metterle 🙁 A volte le cose belle si devono solo ammirare, altrimenti ci si priva di spazi vitali 🙂 Comunque posso dire in conclusione dell’esperienza che mi sono trovata benissimo e che anzi porterò altre cose da vendere oltre ad andare a caccia di alcuni mobili che mi servono per la nuova casa!
Tra l’altro il fatto che tutto sia tracciato e accessibile online mi ha dato la sensazione di una grande trasparenza, sia sull’evitare il passaggio di merce di provenienza non chiara sia per evitare di passare di persona più volte a chiedere se sono stati venduti.