Torta pasqualina vegan (ricetta per il rifugio Miletta)

da Grazia Cacciola
torta pasqualina vegan

Come state? So che molti di voi saranno in vacanza e io mi riaffaccio solo per una ricetta e per una buona causa. La ricetta, adatta a questa settimana, è una torta pasqualina vegan e spero che sarà utile a chi cerca qualcosa di classico per un pic-nic o per il pranzo. Sono anzi tre ricette… le trovate di seguito. 
L’occasione è una raccolta di foto e ricette vegan per il Rifugio Miletta, di cui vi invito a leggere la storia e gli intenti se non lo conoscete già. Sono persone molto impegnate che curano animali abbandonati o in difficoltà, tra mille peripezie. In questo video potete sentire da Alessandra Motta cosa fa il rifugio e quali sono le emergenze in questo momento. 

Perché una ricetta allora? Perché è un modo gentile e intelligente per far conoscere questa attività. Fare una scelta vegan, infatti, non significa solo cucinare in modo etico ma impegnarsi anche su altri fronti, tra cui il sostegno ai rifugi per animali. Vi ringrazio quindi della condivisione di questo post, perché magari qualcuno interessato alla ricetta, troverà ancora più interessante l’attività del rifugio. 

Pronti allora per un classicone della cucina italiana? Eccovi la pasqualina vegan come la faccio io, un po’ classica e un po’ con il mio gusto, restare negli schemi non è mai stato il mio forte. Anzi, visto che è iniziata la primavera e mi sento generosa come Madre Natura, vi dico da subito che sì, se non avete tempo potete usare anche la sfoglia vegan già pronta. E senza nemmeno farvi una capa così sull’autoproduzione, sono o non sono buona? (Ora sentitevi in colpa e fate la sfoglia!) 

E poi, generosa fino all’ultimo, sono tre ricette in una: la ricetta della sfoglia vegan, ricetta della ricotta vegan e ricetta della pasqualina vegan. Siate altrettanto generosi con il Rifugio Miletta! 

Vi mando un grande abbraccio e vi auguro che questi giorni siano sereni, pieni di sole e di bei momenti con chi amate. 

 

 

TORTA PASQUALINA VEGAN

Dosi per 8 persone – Tortiera da 26 cm

Per la sfoglia vegan

500 + 50 gr di farina 0
10 g di sale integrale
150 g di acqua minerale naturale fredda
200 g di margarina della salute (ricetta in Formaggi veg) o di qualsiasi margarina 100% vegetale

In una ciotola, mescolate l’acqua con il sale e aggiungete a pioggia 500 g di farina e la curcuma, lentamente, mescolando con una frusta finché non diventa una pastella liscia. Questa fase si chiama infatti “pastello”. Coprite con un canovaccio e fate riposare al fresco per mezz’ora. Intanto, mescolate la margarina con i restanti 50 g di farina. A questo impasto un po’ appiccicoso, bisogna dare la forma di un panetto rettangolare spesso non più di 1 cm. Per farlo agevolmente, è meglio utilizzare della carta forno o un foglio di silicone da pasticceria. Riponete il panetto in frigorifero, nella parte più bassa e perfettamente in piano, per almeno mezz’ora.

Passata la mezz’ora, infarinate la spianatoia e stendete il contenuto della ciotola, ossia il pastello, con l’aiuto di un matterello infarinato, creando un tondo di circa 30 cm di diametro. (Sì lo so che tutte le ricette dicono quadrato, ma il tondo è più facile e il risultato non è compromesso). Ponete al centro del tondo il panetto e chiudete portando i quattro lembi esterni sopra il panetto, sovrapponendoli un po’, come se fosse una grande busta postale. (A) Stendete con il matterello, facendola diventare un rettangolo con il lato lungo il doppio di quello corto (il mio lato lungo era sui 30 cm). A questo punto piegate il rettangolo in tre, piegando le due estremità verso l’interno, sovrapposte una sull’altra. Poi ripetere l’operazione fino a ottenere un panetto di circa 30 cm di altezza. A questo punto girarlo di 90° e stendere di nuovo la sfoglia. Ripetere l’operazione da (A) per tre volte.

Alcuni, dopo ogni piegatura, mettono il panetto mezz’ora in frigo. Secondo me è utile solo per la pasticceria, mentre per la torta salata lo trovo un lavoro superfluo, tanto la maggior parte della sfoglia verrà schiacciata dal ripieno in cottura e, come vedete dalle foto, anche una sfoglia senza intermezzi di pieghe in frigo lievita bene e sfoglia sul bordo, unica cosa importante per la torta pasqualina vegan. Al termine delle 3 piegature, fate riposare in frigo per un’ora, sempre nella parte più bassa e coperto con un canovaccio. Per la torta pasqualina vegan, nel frattempo potete preparare la ricotta e il ripieno.

Terminata l’ora, estraete il panetto di sfoglia dal frigo e stendetelo in un tondo di circa 32-33 cm. Posateci sopra un piatto capovolto o un coperchio o una tortiera da 30 cm e con una rotella da pizza o un coltello, tagliate attorno fino a ottenere un tondo ben sagomato di 30 cm. Questo passaggio è utile sia per ottenere un bel bordo uniforme ma soprattutto perché la sfoglia tirata a matterello tende ad essere più sottile ai bordi. Visto che il bordo nella torta pasqualina vegan è l’unica parte ben visibile della sfoglia, vale la pena di sagomarlo bene e non prenderlo dalla fine che può essere più sottile. Se il bordo fosse troppo sottile, addio sfogliatura. Gli avanzi di sfoglia infilateli in forno come sfogliatine! 

ricotta vegan per ripieno della torta pasqualina

Per 450 g di ricotta vegan (da preparare il giorno prima o ore prima)

3 litri di latte di soia preparato in casa (oppure già fatto, ma assicuratevi che sia una marca che caglia!)
7 g di nigari (cloruro di magnesio)
50 ml di acqua minerale tiepida

In una casseruola versate 3 litri di latte di soia. Portatelo quasi a ebollizione e spegnete la fiamma. In questo modo il latte dovrebbe raggiungere gli 85 °C, la temperatura ideale per farlo cagliare con il nigari o il cloruro di magnesio. Se avete un termometro, basta spegnere al raggiungimento degli 85°C.
Intanto che si scalda il latte, diluite il nigari in 50 ml di acqua minerale tiepida.
Incorporate l’acqua e nigari nel latte di soia e mescolate 5 minuti delicatamente, con movimenti lenti e continui. Lasciate riposare 5 minuti incoperchiato, senza muovere o spostare la pentola. In superficie comincerà a formarsi la cagliata.
Con una schiumarola a trama fitta, raccogliete dalla pentola la cagliata e versatela nella fuscella per formaggio. In caso non l’abbiate, potete usare un telo dentro uno scolapasta. Lasciar colare il siero in eccesso per almeno 5 ore, riponendola in frigorifero una volta raffreddata. 

 

torta pasqualina vegan prima della cottura

Per la torta pasqualina vegan

1 disco di pasta sfoglia da 30 cm circa (ricetta precedente) 
600 g spinaci freschi
450 g ricotta vegan (ricetta precedente)
40 g  lievito alimentare in scaglie (facoltativo)
20 g di gomasio autoprodotto o gomasio già pronto (facoltativo)
5 g di erba cipollina secca o 5 fili freschi triturati grossolanamente
noce moscata
sale
pepe nero

Lessate gli spinaci, scolateli e strizzateli molto bene. Tagliateli finemente. Versate in una ciotola la ricotta, il lievito alimentare, due pizzichi di sale, una spolverata di pepe e una grattata generosa di noce moscata. Lavorate l’impasto con una spatola. Aggiungete gli spinaci e mescolate ancora in modo da ottenere un ripieno omogeneo. 
Stendere un foglio di carta forno nella tortiera e stendervi sopra il disco di sfoglia. Versate il ripieno sulla sfoglia e livellate, richiudendo i bordi verso l’interno. Cospargere di gomasio la parte di ripieno visibile, formerà una copertura croccante e profumata.
Cuocere 20 minuti nel forno a 200°C, finché la superficie non risulterà dorata.

Potete consumarla sia calda che a temperatura ambiente. Si conserva in frigorifero fino a 3 giorni. 

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8 Commenti

Giorgia Aprile 13, 2017 - 7:39 am

Cara Grazia… Grazie!!! Mi hai letto nel pensiero! Erano giorni che pensavo a come fare al meglio una torta così da portare al picnic di Pasquetta… Ed ecco la soluzione bella e pronta, così non dovrò sperimentare con le ricette trovate in giro (perché non tutti sono affidabili come te!!!)
Tanti auguri anche a te e famiglia dalla tua paziente-stalker Giorgia 😛

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Erbaviola Aprile 13, 2017 - 10:54 am

Ma no Giorgia, cosa dici! Non sei una stalker! 😀 Sei giustamente curiosa 🙂 tanti auguri e un abbraccione, cara!

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diana Aprile 13, 2017 - 12:44 pm

Grazie! Io in realtà faccio cagliare il latte di soia con l’aceto di mele. Mi sembra che venga più saporita (o almeno a me piace di più…). E guarda guarda farò la torta pasqualina in una versione con le coste invece degli spinaci e chiusa con un coperchio di sfoglia.
In ogni caso le torte ripiene di verdure sono sempre ottime.
E grazie per la segnalazione del rifugio Miletta.

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Erbaviola Aprile 13, 2017 - 1:35 pm

Ciao Diana, anche io prima la facevo con l’aceto di mele e qualche volta ancora se resto senza nigari. Infatti nel libro Formaggi veg c’è la ricetta con aceto di mele, Ho cambiato per due motivi: il primo è che non ne potevo più dei commenti “non mi viene” di chi usa aceti indecenti da discount o pensa che l’aceto di vino va bene uguale (e naturalmente è sbagliata la mia ricetta, non l’uso improprio che se ne fa, oggi son tutti masterchef 😀 ). Il secondo motivo è che con il nigari viene un quantitativo maggiore e una fioccatura più morbida. In genere cagliando un litro di latte di soia fatto in casa con l’aceto di mele, mi vengono sui 100 g di ricotta, mentre cagliando con il nigari sono 140-150, una bella differenza.
W le torte di verdura, concordo! Magari proverò anche io con le coste, appena son pronte… per ora solo spinaci novelli quassù 😀

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Alessandro Aprile 18, 2017 - 9:14 am

Ciao Grazia bellissima ricetta! Non mi è chiaro però un passaggio della tua ricetta, dopo aver fatto la piega a tre scrivi “Poi ripetere l’operazione fino a ottenere un panetto di circa 30 cm di altezza. ” Non capisco se intendi che bisogna ancora ripegare prima di ruotare/stirare la sfoglia per farlo diventare spesso 30cm (altezza) o altro?

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Erbaviola Aprile 18, 2017 - 8:32 pm

Ciao Alessandro, esatto, il senso è quello: continui a ripiegare nello stesso modo fino a ottenere un panetto di altezza sui 30 cm, poi ruoti e stiri la sfoglia. In pratica arrivi a un punto di piegatura che non è più possibile fare altre pieghe. 🙂 Se ti serve altro sono qui, fammi sapere come viene! Buona sfoglia!

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Alessandro Aprile 23, 2017 - 12:15 pm

Sto provando a farla ma l’impasto mi viene molto sbricioloso, non è che c’è un errore nel dosaggio dell’acqua? (Il tuo articolo indica 150 gr su 500 di farina)

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Erbaviola Aprile 26, 2017 - 6:31 pm

Ciao Alessandro, probabilmente dipende dall’assorbimento della farina, con quella che uso io 150 sono più che sufficienti. Per caso hai guardato quanta in più ne hai dovuta usare? Così lascio l’indicazione per chi usa farine con maggiore capacità di idratazione. Grazie!

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