Auguri in silenzio

da Grazia Cacciola
auguri di buone feste da erbaviola e dalla gattina Kiki che si lamenta perché la vestono da Babbo Natale

Come dicevo nel post precedente, c’è stato un cambiamento e c’è una nuova strada. Una riflessione cominciata mesi fa, di cui avevo parlato come di amor fati, una riflessione così piena di energie che ha fatto vorticare il mondo attorno a me, con qualche evento burrascoso che era necessario. L’ho un po’ chiamato. Sono cambiate un po’ anche le persone attorno a me: chi non sopporta il cambiamento o il miglioramento altrui ha scatenato una guerra e poi si è ritirato borbottando un abbandono vittimistico, chi ama evolvere è rimasto ed è più apprezzato di prima.

In tutto questo caos che ha proprio la forma di un vortice veloce, mi ritrovo a fine dicembre senza aver più scritto niente sul mio caro blog. Ma ho scritto, per la carta, con grande soddisfazione. Per un articolo tra il serio e faceto su FunnyVegan, dedicato alla libera scelta di non avere figli, ho ricevuto così tante email di ringraziamenti che ho finito di rispondere a tutti solo pochi giorni fa. Tornerò sull’argomento anche qui, non è certo esaurito. Come tornerò con novità importanti sull’argomento orto… dopo Natale si riprende a progettare!

Alcuni articoli che ho scritto di recente si possono leggere anche sulla versione online di DolceVita. Se poi vi piacciono, regalatevi l’abbonamento, è una delle riviste più
indipendenti in Italia, senza essere inutilmente alto-intellettuale. Negli ultimi numeri ho parlato di quando ho deciso di lavorare meno e l’ho fatto, della stevia, dell’esistenza di una divisa dei ribelli e del fatto che bisogna desiderare un opulento silenzio.

Perciò ecco: un augurio silenzioso, in sordina, ma presente. Le mie saranno feste familiari, prima chiassose e sociali, poi dal 27 finalmente silenziose, nei miei boschi. E voi cosa farete? Riuscirete a coltivare qualche silenzio per voi?

(Quella nella foto è la gattina Kiki, diminutivo di Yukiko, adottata 13 anni fa)

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4 Commenti

Vale Dicembre 24, 2016 - 11:31 am

L’articolo sul non fare figli mi è sfuggito, aspetto che ne parliamo qui… ma tendo a pensare anche io che non fare figli vada bene, anche se, ehm, ne ho fatto uno…
Eh, e i poverini loro teneri che il brutto perfido mondo gli va sempre contro e si ritirano perché la kattiva Erbaviola non si fa più usare. Kattivissima te! 😀
Hai ragione, niente come gli stravolgimenti (in un senso o nell’altro) ti mostrano e svelano come sono davvero quelli che hai intorno. È una cosa positiva. Space e mind clearing anche dalle persone che trasmettono negatività, che ormai sappiamo tutti uccide i neuroni (e almeno per quel che mi riguarda, sono rimasti pochini, considerando che mi macero di negatività da quasi tutta la vita, e devo preservarli)
(ed è anche grazie a te se ne ho ancora, di neuroni).
Tantissimi auguri a te, al Cinico e ai figli pelosi!

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naturalentamente Dicembre 24, 2016 - 12:04 pm

Tesoro, anche il mio Natale sarà piuttosto silenzioso, una specie di ritiro spirituale. Ci pensano sempre i miei figli a mostrarmi la strada. E stavolta , in particolare, ci ha pensato Stellina, che qualche giorno si è ammalata e che stamane è al culmine con oltre 39,5° di febbre. Ad indicarmi che la calma, la lentezza, il divano, le coccole, il contatto pelle a pelle, il pensiero positivo, la fiducia nel potere di autoguarigione del nostro corpo, il rispetto dei tempi e delle necessità del nostro organismo, l’essenzialità sono forse la vera essenza dello spirito natalizio.
Quattro anni fa, quando elena aveva 11 mesi (uno in più di Stella adesso) si io che lei ci siamo prese una bella bronchite che ci ha costrette a letto abbracciate in penombra per quasi una settimana, donandoci il privilegio di evitare banchetti chiassosi & co. Qualche anno prima è stato il turno di Attilio, che nel bel mezzo del cenone della vigilia (come da tradizione a casa dei miei, con circa 40 invitati fra zii, zie e cuginame vario) è esploso in una febbrona a 40.
La mia insofferenza per l’opulenza, l’ipocrisia ed il consumismo natalizi si è manifestata a 9 anni e non mi ha più abbandonata. Negli anni sono diventata quasi ansiosa con l’avvicinarsi del Natale. Da mamma devo aver trasmesso questa cosa ai miei figli, che puntualmente manifestano un malanno fisico per tenere in qualche modo un po’ alla larga la frenesia del mondo circostante.
Sarà un Natale sobrio, in contemplazione del nostro eco albero di legno, circondati da libri e abbracci e col cuore gonfio di buoni propositi e progetti per l’anno che sta arrivando.
Tantissima luce per te e peri tuoi cari.
Con affetto,
Vale.

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diana pace Dicembre 24, 2016 - 4:16 pm

Anche il mio sarà un periodo silenzioso, non tanto per scelta consapevole di “rifiuto” delle feste chiassose, ma perché inserito in una finestra di adattamento a nuove circostanze familiari meno auto-centrate e dinamiche e più di servizio. Forse, però, troppo silenzio può far male: l’introspezione è ottima ma deve servire a ridefinire un percorso, o anche solo un passo, magari più lento ma comunque un moto.
Ecco, queste sono le mie considerazioni di fine/inizio anno.
Auguro a tutti, me compresa, di seguire un sentiero fra boschi, vallate, colline, con a volte aperture di orizzonte e altre restringimenti di visuale, radure semi-ombreggiate con qualche lama di sole fra le foglie, freschi muschi sulle rocce, ruscelli canterini e falchi in volo nei cieli.

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Francesca M. Dicembre 26, 2016 - 11:41 am

“Sono orfano di tempo e silenzio
Dell’illusione e della sua disillusione
Di uno slancio che ci porti verso l’alto
Di una cometa da seguire, un maestro da ascoltare”
(Niccolò Fabi)

Auguri per un 2017 che ci renda madri e padri di buone (nel senso più profondo) idee. <3

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