Un piccolo pensiero sui cambi di programma forzati. Causa di forza maggiore. Quelli che ti potrebbero far adirare, anche se visti da lontano sembrano sciocchezze, stupidaggini.
Oggi ho lavorato in fretta per questo banale scopo: finire il lavoro prima del previsto, tornare a casa, correre nell’orto, agguantare 5-6 rape, sedano, prezzemolo e magari qualche bieta e seguire la ricetta che Cristina mi ha scritto nei commenti dell’ultimo post. Il tutto per un post di domani a cui penso da due giorni. Mi ero persino ricordata di caricare la macchina fotografica!
Invece, mentre finivo di lavorare, iniziava a nevicare.
E’ il primo anno che non nevica da novembre a marzo, abbiamo avuto un inverno mite fino ad ora, quasi tre mesi di neve in meno rispetto il solito. Fino a oggi, almeno. Ho guardato le previsioni? Sì, per quel che può servire. Dicevano neve da domani pomeriggio. Quindi io mi ero organizzata come sopra.
Tornando a casa mi sono invece inzuppata di neve e acqua ghiacciata, questo solo per salire e scendere dalla macchina, neanche fossi andata a piedi per dieci chilometri. Una bufera, all’improvviso. Arrivata, asciugata, non ci penso proprio ad andare nell’orto adesso, in mezzo al fango e alla neve.
Allora ho fatto un ottimo tè verde con fiori d’arancio che mi è stato donato di recente, usando anche la teiera di porcellana, un tè dai tempi lenti, come ho raramente occasione di fare. Ho accantonato per il momento la ricetta di Cristina e intanto che aspetto il tè in infusione, ho infilato una zuppa di lenticchie e farro nella cucina a legna: sarà pronta per l’ora di cena senza nemmeno mescolare.
Con il tempo che mi è “avanzato” finirò quel maglione in attesa da due mesi. Lo farò davanti al fuoco, sul divano, con i gatti acciambellati vicino e guardando spesso la neve fuori che cade.
Forse, anzi sicuramente, tanti anni fa mi sarei adirata per il programma saltato, per le cose che non andavano come dicevo io, ne avrei fatto un caso di ‘sfiga’ celeste, dell’universo che ce l’ha proprio con me, di scadenze non rispettate e apoteosi di conseguenze nefaste a causa del piano andato a monte. Tanti anni fa avrei detto “hai aspettato tre mesi e proprio oggi dovevi nevicare?! Giusto per scombinarmi i piani?!”. Tanti tanti anni fa. Oggi invece sorrido e basta.
Perché adirarsi per una pianificazione che salta, quando si può semplicemente rimandare e guardare ad altro con felicità, godendosi il tempo liberato? Basta non opporsi agli eventi, cambiare direzione se necessario quando improvvisamente ci si trova davanti una strada momentaneamente interrotta. Inutile perdere altro tempo a recriminare, meglio farsi portare dalla corrente della vita verso altro.
E alla fine, vedo che il post l’ho fatto lo stesso, solo diverso, non quello che avevo programmato. Ma a me pare comunque bello.
Buon fine settimana a tutti!
p.s. la foto è dell’anno scorso, se volete immaginate la stessa strada al buio e con la bufera in corso. Altrimenti guardiamola così che è molto più bella.
29 Commenti
Che bella immagine, sa di inverno anche con meno neve. Mi pare di sentire il profumo della stufa a legna e del tè. Ciao Grazia, buona serata 🙂
buona serata a te cara, quando vuoi siamo qui… magari dopo la neve che è un po’ difficoltoso raggiungerci ora 😉
che bello! da me danno neve per mercoledì, ma tanto la filosofia della lentezza non viene scalfita da ciò.
Ciao 🙂
beh tu poi… più che chiamare l’attività ‘passo lento’ non penso che si possa 😉 Ciao cara!
Ma che meraviglia di post, mi piace assai assai 🙂
bene, bene.. comuni corde che suonano 😉
Ciao. Era tanto che aspettavo un post così. Io preferisco questi post in cui ci racconti i cambiamenti. Anche le ricette van bene, ma visto che scrivi bene….. Ah, anche il gatto Mako non scrive male. Fallo intervenire di nuovo qualche volta. Grazie
Ok, lo ingaggio per un prossimo post ma non prometto niente. Lui è molto impegnato… ora per esempio è tutto preso a guardare la neve che scende e bisticciare con la Kiki per chi deve occupare il cestino più vicino alla stufa… un lavorone! Un abbraccio Carla 🙂
…meglio farsi portare dalla corrente della vita verso altro….E’ sempre stato il mio pensiero, il mio modo x non rubarmi attimi preziosi….Grazie x il tuo garbato modo di scrivere.
Grazie a te per il pensiero, sì lasciarsi portare dalla corrente è proprio quello che intendevo. Un abbraccio!
Belle queste tue riflessioni sull’accettazione e la flessibilità! Per me si tratta di questo, imparare ad essere più flessibile e riuscire ad accettare i cambiamenti di programma imposti dagli eventi, godendo di ciò che ne consegue…..cosa per me piuttosto difficile….ma mi ci sto impegnando 🙂
Grazie
Ciao
Serena
Non che io ci riesca sempre… ma sforzandosi un po’ diventa sempre più facile e soprattutto si è ripagati ampiamente dai risultati… Un abbraccio!
davvero. per esempio, quante persone infelici sto incontrando in questo periodo di crisi economica sempre più incalzante: angosciate, colte alla sprovvista, allo sbando. le capisco, siamo tutti sulla stessa barca, chi più e chi meno. e non è facile accettare che “tutto quello che ci succede è perfetto per noi”, come dice il mio dentista che è una persona un po’ speciale. invece proprio l’accettazione è la chiave per aprire molte porte, al di là delle quali ci possono essere altre soluzioni e stili di vita.
“ma com’è che sei diventata così saggia?” mi dicono, quando espongo questa diversa filosofia esistenziale, che va d’accordo con la mia salute mentale, fisica, psicologica e spirituale. non è che son diventata saggia, rispondo. ci sto provando…
ciao Grazia! grazie di questo bel post 🙂
grazie Fiore. ma come, che crisi? economica? crisi economica? davvero? ma non era finita due mesi fa quando hanno cominciato a dire nelle pubblicità che è finita?
Ok mi ricompongo.
Sì, è vero, si riequilibra tutto a darsi un po’ di pace invece di ostacolarsi sempre lottando contro qualsiasi imprevisto, avversità o accadimento anche minimo. Son contenta che ti sei riequilibrata un po’ anche tu! Un abbraccio cara!
Ciao Grazia, come hai detto tu ci sarà un’altra volta ed un’altro momento per provare la ricetta.Io oggi sperimento con zucca e topinambur, che nel mio orticino non ci sono ancora ma che un’amica sapendo la cosa mi ha regalato inaspettamente.Se vuoi altre ricette, tu scrivi che io sono sempre a pieno regime qui in cucina!!:D
Il tuo post di oggi è caduto a fagiolo, quando un Signor Scombussolamento di Piani Perfetti mi è piombato senza avvisare: hai ragione, dovrò cominciare anch’io a considerare gli imprevisti come altre opportunità.
Buon w.e. anche a te!
“..inaspettamente” è arrivato anche un errore di battitura 😀 …
Topinambur e zucca mi intriga… sìsì… appena la neve mi renderà il mio orto, sarà il momento del fare. Ti abbraccio Cristina e grazie ancora!
Che bello la neve !!! Sei proprio fortunata .Anch’io l’aspetto da Dicembre….è prevista martedi !!!!! hai proprio ragione ,bisogna assaporare tutti i momenti e accettare gli imprevisti con filosofia ! Buona serata !
grazie Sabine! sì, beh, mi devo ancora riprendere dai 5 mesi di neve dello scorso anno… con la mia metà che continua a dire che stiamo solo facendo le prove tecniche per la Norvegia, dove vorrebbe vivere lui! Inizio a guardare la neve con timore, ti dirò 😉 Un abbraccio!
Sarà saggezza che viene con l’età? No, certo che no! Tu sei una giovincella!
Qui continua a NON nevicare e a fare troppo caldo: siamo vicini ai giorni della merla e la notte, a stento e solo a volte, il termometro va sotto zero: sto aspettando la tormenta di neve o qualche altro episodio catastrofico perché è tutto troppo strano.
Ma, per restare in tema con il tuo post, pensavo di cominciare a fare qualcosa in giardino ed ecco arrivare un raffreddore; ma come? sono anni che sto bene e mi autoincenso pensando “è vero; i vegani non si ammalano mai!” ed ecco qui un raffreddorone da manuale.
Così uso il tempo, in ordine sparso: la maglia, la lettura di un libro stupendo sui giardini giapponesi (ancora in corso perché per niente facile), di un altro stupendissimo di Gilles Clément (che invece si legge in un baleno), la sperimentazione di qualche ricetta dei tuoi meravigliosi formaggi, e a nanna presto con decotto di corteccia di salice e menta, o malva.
E guardo fuori dalla finestra il cielo azzurro con qualche nuvoletta bianca o grigio chiaro: boh!
seh giovincella… una sedicenne in pratica! 😀 magari! Qui mi sta nevicando sulle rose germogliate, non so che opportunità vederci Diana: fare mazzi di spine in stile Morticia o l’occasione di piantare nuove rose? Vedremo…
Ti confermo che i vegani si ammalano, molto molto meno degli altri ma si ammalano. Qual’è il libro sui giardini giapponesi? (casomai mi prendessi un raffreddore e volessi ignorare una pila di libri ancora da leggere…)
Sarà che quest’anno mi sono ricordata di fare due cicli di argento colloidale e riutilizzarlo ogni volta che dovevo andare in uffici o posti pieni di gente con impianti di areazione puliti l’ultima volta nel 1970… ma per ora neanche un raffreddore. Un abbraccio cara e buone tisane (e copertine calde!!!)
Ciao Erbaviola, : )
ho davvero gustato questo tuo post! Mi sembrava di essere lì a sentire l’aroma del tè diffondersi nella stanza, ascoltando il crepitio del fuoco, mentre fuori la neve disegnava le forme di un paesaggio nuovo.
Chi vive in montagna come noi è abituato a piccoli o grandi inconvenienti, e avendo scelto questa vita l’elasticità è d’obbligo almeno quanto la perseveranza. Arrabbiarsi proprio non serve.. nel corso degli anni mi son resa conto che prendermela per ogni cosa mi sottraeva energia e mi distraeva dai miei obiettivi.
Ho capito che sono molto più malleabile di quello che pensavo e ho modificato con gioia le mie abitudini per avvicinarmi nei fatti alle cose che sento nel cuore. Così da vent’anni mi guadagno con quotidiano impegno il privilegio di godere della natura e di farne intimamente parte: non saprei immaginare per me una vita diversa!
A presto
Francesca S.
Grazie Francesca, è esattamente il mio pensiero ora e ne sono anch’io molto felice. Adirarsi prende un sacco di tempo e energie, è vero! Un abbraccio cara e buona neve “lenta” anche lì 😀
E’ proprio così..
bisogna saper accogliere i cambi di programma e, come dicono gli inglesi “embrace them”
E tutto corre via più liscio.
Bellissimo post, davvero. Menomale che non hai deciso di cambiare il post che avevi in programma!
Un bacione
Fra
Grazie, grazie e ancora grazie.
Ogni tuo post è fonte di ispirazione e riflessione, in più questo regala serenità e saggezza.
Ti prego non chiudere il sito sarebbe per me un vero dolore
A presto spero
domanda: ma mettere un k-way addosso + stivali di gomma ed andare nell’orto a raccogliere la verdura ugualmente? C’è solo un po’ di neve e fango 🙂
non era questo il senso del discorso Simona 🙂 se sei alla fase ‘posso insupparmi e infangarmi per due rape che saranno lì anche tra dieci giorni’, sei ancora in cerca di una serenità di vita 🙂
ah beh sì, ma questo è palese!!!
ma io lo sai Simona che ci sono sempre per te e per una chiacchieratona delle nostre 😉