Gennaio è un mese a dir poco terribile, pieno di corse e progetti che cominciano, la testa piena di cose da fare e da imparare, riunioni in tutte le salse: di persona, al telefono, videoconferenza… mi sembra di essere la dea Kalì che fa il giocoliere tra telefoni, computer, tablet… molto downshifting eh?
Lo so, per quanto io cerchi di fare una vita pacifica, il lavoro tende all’entropia e invade un po’ questa vita. Poco, comunque, rispetto a tanti anni fa e solo in pochi periodi (quando la mia metà leggerà questa affermazione, verrà a vedere a che punto è arrivato il mio naso da Pinocchio!).
Ho delle fantasie di vita lenta, insomma, un po’ come capita a tutti. A volte le realizzo, a volte no. Ecco, questo è più realistico.
Non bastasse il lavoro, a tutto questo caos di ripresa si è aggiunta la nuova edizione di Formaggi Veg. Ecco, questa è la prima volta che mi capita il libro esaurito a soli due mesi dall’uscita! Sono felice eh, anzi ringrazio tutti quelli che l’hanno apprezzato e tutte le persone fantastiche che sto conoscendo semplicemente scambiandoci ricette, pareri e modifiche.
Però ammetto che sono quasi caduta dalla sedia quando me l’hanno comunicato… la seconda edizione degli altri libri è arrivata uno o due anni dopo o più… e in un mese come questo, lavorare ancora a un libro bello tosto e complicato ha significato fare i salti mortali. E le ore piccole. Certo, non è che lavoro in miniera e non mi lamento affatto, il massimo della mia stanchezza è star piegata due ore a fotografare (l’inclinazione a settanta gradi è un balsamo per la schiena!) o picchiarmi sulla testa con il manuale di microbiologia per restare sveglia e finire di controllare i dati (in realtà volevo metterlo sullo scaffale ma mi è ripiombato in testa, ottima sveglia… ho lavorato altre due ore!). Un po’ di foto nuove a sostituire alcune vecchie un po’ orride, un po’ di testi integrativi per spiegare più dettagliatamente (per chi ha già il libro non preoccupatevi: le parti nuove le metterà a disposizione l’editore sul sito… e permettetemi il commento: questo è aver cura dei propri lettori! 😉 )
Così le nostre cenette lente e piene di chiacchiere, che di solito devono tanto all’orto e alle mia autoproduzione, si sono ridotte a… panini! Ottimi panini, eh, con pane di farro e pasta madre, formaggi vegetali, insalata bio della cooperativa. Oppure fette di segale e formaggi veg spalmabili, quelli più semplici e veloci tipo la crema messicana, le creme di tofu ecc.
Complice poi un regalo di Natale di un cliente, con selezione di vari tipi di senape francese, uno dei miei panini preferiti al momento è diventato quello con crema di tofu spalmabile alla senape di Digione (nella foto e ricetta sotto), lattuga e pane di farro. Semplice semplice.
La crema di tofu spalmabile è veloce da preparare e si può tenere in frigo anche 6-7 giorni, in un contenitore ermetico. Io la metto anche in tavola nei ciotolini e la gustiamo con crudité di stagione: carote, sedano, cavolfiore (sì io lo mangio crudo, è ottimo e non odora come da cotto… l’unione con i gusti aciduli della senape è fantastica!).
Con tutto questo super-lavoro, l’orto di gennaio piange. Ho una piccola distesa di bietole, prezzemolo, sedano, carote e rape. Rape rosse a profusione. Ho seminato rape come se non ci fosse un domani… a volte semino con la testa nelle nuvole ed esagero.
Ora regalo rape a chiunque venga a trovarci, a breve perderò delle amicizie o riceverò ricette ottime per le rape! Spero la seconda… anzi, se ne avete, soprattutto di veloci, sono benvenute!
Crema di tofu alla senape di Digione
(ricetta tratta da Formaggi Veg, pag. 117, nella lista di quelli facili!)Ingredienti
200 g di tofu (ricetta a p. 75-79 oppure un tofu industriale non troppo duro)
2 cucchiai da tavola di senape di Digione
50 ml di maionese vegetale (ricetta a p. 161)
1 pizzico di sale integrale
Procedimento
Tagliate il tofu a cubetti, versatelo in una casseruola e copritelo di acqua. Portate a ebollizione e fate bollire 5 minuti. Salate e fate riposare nell’acqua altri 5 minuti.
Scolate il tofu cotto, asciugatelo con un canovaccio e attendete che si raffreddi.
Versate il tofu nel mixer e utilizzate la lama per triturarlo 2 minuti. Quando avrete ottenuto una consistenza cremosa, cambiate la lama, utilizzando quella per amalgamare. Unite la maionese e la senape, amalgamate 5 minuti a bassa velocità.
Potete conservarlo in frigorifero 5-7 giorni, in un contenitore ermetico.
Vi saluto con una segnalazione culinaria importante e di cui sono fierissimo araldo: Alice, amica impareggiabile oltre che cuoca vegan sopraffina e fotografa eccezionale, terrà un corso di cucina vegan sui dolci fatti in casa a Verona, il 7 febbraio. Per informazioni scrivere a: corsovegan@gmail.com
Per chi non la conosce ancora, Alice Martini è una cuoca vera, non uno chef autonominatosi online. Ha lavorato anni in un ristorante e poi in una gastronomia vegan, ha un’ampia base tecnica e la passione per le sperimentazioni. Crea ricette proprie, originali, con molta perizia e passione. Raramente ho trovato persone così competenti dal punto di vista tecnico che non perdono però di vista la creatività e … la gola! Mi sento di consigliarvi questo corso con il cuore e con la testa, perché Alice oltre che una cara amica è anche una persona con cui collaboro, ne conosco bene sia le capacità che l’approccio rigoroso ma molto gentile.
(Leggendo sarà andata a nascondersi sotto il tavolo, perché è anche molto modesta, ma giuro che per il giorno del corso sarà uscita! In caso contrario le faccio vedere una delle mie foto sovraesposte e scappa fuori 😛 )
29 Commenti
In effetti sto rannicchiata sotto al tavolo… ahah, dovrei assumerti come pr, sei troppo troppo buona anche se secondo me nemmeno una cuoca sono: solo una che ama -troppo- mangiare e -tanto- cucinare 😀
ma.. ma… persino da sotto il tavolo devi mettere i puntini sulle i? 😀
Questa devo assolutamente farla. io amo la senape francese….anche semplice sul pane quindi….dev’essere miaaaaaaaa
sì, ti piacerà tantissimo, sarebbe super in una delle tue focacce!!!
Oh beh, gennaio è il delirio..non che febbraio sia meglio ma almeno c’è marzo vicino, che vuol dire basta esami. Io svalvolo, seriamente.
Adoro la senape!! Già la metto di norma nella maionese di soia che è piaciuta veramente a tutti quelli a cui l’ho proposta,sia con verdure crude che cotte…questa tua versione più cremosa dev’essere uno schianto, 🙂
Anche io preferisco aggiungere senape piuttosto che limone!
Sì, gennaio è gennaio, tutti gli anni… ma io spero sempre in un futuro in cui gennaio sia tutto pomeriggi oziosi davanti al fuoco del camino…
Mi posso permettere solo un appunto? Comprendo che sia un regalo ma quella senape lì dovrebbe essere di una multinazionale piuttosto cattiva (come se ce ne fossero di buone)…
Ciao Francesca, ti ringrazio perché hai fatto un gesto grandissimo. Ho passato il weekend a chiedermi se chiudere questo sito e farla finita con questa esposizione pubblica a chiunque passi senza che questo significhi una presa di coscienza per qualcuno, se non per cinque minuti al massimo.
Mi hai confermato che è proprio così. Vedi, tu non hai mai scritto su questo sito o a me. Magari lo leggi, ma non ti è mai venuto il guizzo di scrivere qualcosa, magari di positivo. La prima volta che hai scritto qui è per fare un appunto in negativo.
Non hai nessuna colpa, sia chiaro, è il comportamento di molti italiani: oggi si sentono tutti Beppe Grillo e le Iene, sempre pronti a puntare il dito e mai a vedere qualcosa di positivo. Chi, come me, decide di esporsi pubblicamente, magari perché ci crede e vorrebbe cambiare un po’ il mondo, si ritrova invece ad essere il bersaglio ideale per questi soggetti.
Dall’altra parte, vedo sempre più gente che parla di decrescita e vita nei boschi e idillio di caminetti e stufe a legna che poi vive in una casa in cemento riscaldata a gasolio. E ce ne sono, purtroppo in tanti anni ne ho conosciuti molti da vicino. Troppi. Sai cosa però? Sono i più seguiti e amati e adorati, perché sono lì a raccontarvi un sacco di balle e a riempirsi il frigo di latte Valsoia (nella migliore delle ipotesi).
Io ho sempre voluto essere onesta, così come dico di usare la macchina per il latte di soia (e non mi invento di strizzarlo a mano di continuo) così posso dire in tutta onestà che se un cliente, neanche di vecchia data, arriva addirittura a ricordarsi che siamo tutti vegan (sì, tutti dove lavoro, senza sbandierarlo come fosse chissà cosa) e ci dice che invece del cesto classico a noi ha fatto questo regalo perché sono “cose che potete mangiare”, mi spiace ma io non rifiuto, anzi, ringrazio! Lo trovo un gesto di una gentilezza e sensibilità notevole. Pensa che non sa nemmeno chi sia erbaviola o questo sito, peraltro.
Venendo a Maillé, la mostarda o senape che dir si voglia: è una fabbrica indipendente distribuita dal gruppo Unilever che l’ha acquistata quando era sull’orlo del baratro. Ha mantenuto la sua indipendenza, tra l’altro promuovendo in Francia diversi progetti sociali, tra cui le case di accoglienza per donne maltrattate. Non è un prodotto che comprerei di mia volontà, ma neanche lo boicotto se lo vedo nel negozio.
Veniamo ai miei vasetti regalati: ce li ho qui, regalati. Cosa faccio? Li butto perché sono distribuiti da una multinazionale?
Primo non so proprio che dispetto sarebbe per la multinazionale, sono già stati acquistati.
Secondo io non butto via il cibo, in generale. La senape nel compost fa un casino, non si può mettere, soprattutto non 12 vasi interi.
Ho un’idea geniale: potrei usarli e non dirlo. Lo fanno in tanti, posso farlo anche io, tanto tu come te ne accorgi da una foto che ho usato questa e non altro? Potrei scrivere che ho usato la mia senape fatta in casa, evviva l’autoproduzione.
E tu passeresti, guarderesti e siccome non c’è nulla di negativo da appuntare, andresti oltre.
Io però non sono così. Quindi, sempre che rimanga aperto questo sito (e ne dubito fortemente), ripassa spesso o guarda i post precedenti, vedrai che trovi un sacco di errori da additare. Questo non è mai stato un eden finto.
Sai Francesca,mi ricordi chi davanti al mio essere vegana mi sottolinea che ho alcuni stivali in pelle.
Perché poco importa che sono stivali vecchi e presi prima di cambiare alimentazione,l’importante è cercare la pagliuzza per smontare un ragionamento di base alto e fondato su principi alti.
La maggior parte delle persone NON vuole prendere il bello,vuole trovare il difetto per denigrare tutto un ragionamento di base,per poi giustificare i propri comportamenti.
Quindi,è vile il doppio questo modus operandi.
Anna, hai ragione, grazie per la riflessione. Se una ragione a questi comportamenti ci deve essere, probabilmente è proprio il trovare difetti negli altri al fine di giustificare i propri comportamenti. Credo che tu abbia fatto luce su qualcosa che non ero ancora riuscita a mettere a fuoco.
Il meccanismo è sempre il medesimo davanti a chi fa un qualcosa ritenuto difficile se non impossibile,basato su principi alti. Il non uccidere è un principio altissimo. Molti come prima reazione hanno quella di cercare il difetto,l’incongruenza per demolire tutto il discorso,come se uno sbaglio o un inciampo potesse demolire un impegno reale quotidiano,al fine di giustificare che loro non vogliono seguire il comportamento virtuoso. Acquisti cosmetici e detersivi ecobio? Ti diranno che hai l’auto e usi il pc. (Questa del pc è fantastica,l’ho sentita mille volte. Quindi,dato che hai il pc…sversa paraffina liquida nel fiume,tanto inquini con il pc….) Mangi vegan? Ti diranno che anche l’erba soffre. Fantastici…non si fanno remore a macellare vitellini e agnelli,ma sono ipersensibili verso l’erba,che non ha sistema nervoso centrale e non soffre. Ma loro sono ipersensibili e attenti all’erba. Il fine? Chiaro,buttare letame sulle tue azioni e sentirsi giustificati a non mettersi in discussione. Tu che parli,non sei perfetto. Quindi,io faccio ciò che voglio e non mi lascio toccare dai tuoi principi.
Posso abbracciarvi, Anna e Grazia? ^_^
Con piacere.
Diciamo che sono anni di pratica.
Ho dimenticato i salutisti improvvisati,quelli che vanno di uova e burro,ma davanti ad un vegan si dimostrano attentissimi al suo livello di B12,il proprio colesterolo può attendere.
Poi,ci sono quelli ipersensibili ai batteri,che uccideremmo lavandoci.
La lista è lunga,la motivazione è sempre la stessa.
Io semplicemente ormai me ne fotto.
Si può dire dopo le ore 19?
Credo di si.
Mi auguro che questo blog continui,anzi,incrementi i post.
In mezzo a canali e blog inutili,che sono la trasposizione di comunicati stampa di aziende,una boccata di aria fresca è sempre salutare.
Mi piacerebbe anche seguire Grazia sul tubo più spesso,in una sorta di videopillole con consigli pratici sulla descrescita.
Buona serata
Io la preparo sempre per i bimbi…ma solo tofu, senape e olio d’oliva…proverò sicuramente la tua versione senz’altro più golosa.)
Marta cara, sono sicura che ti piacerà, anche ai bimbi perché è molto delicata e cremosa! Il pacchetto, a proposito, è in partenza! ^_^
finisce sempre così!!!
nonostante tutto lo sforzo per cambiare vita, poi ci si trova con tutt’altri pensieri altrettanto incasinati.
ho il tuo libro delle candele, appena smettono di venire i contadini in casa prendo anche quello dei formaggi 😀
ecco, quale esempio migliore di te? 😀 Ma non sarà che abbiamo una testa che tende a far diventare entropico tutto ciò che la circonda? Comincio a sospettarlo…! Per i formaggi veg, consiglio assaggio sul posto! ^_^
Proverò senz’altro questo tuo suggerimento. Sei sempre un’ispirazione, e volevo dirti che per quanto mi riguarda non sei solo una presa di coscienza per quei 5 minuti in attesa che la posta del lavoro si scarichi. No!
Tu mi hai fatto ragionare e, sebbene in minima parte (perchè ahimè sono troppo immatura e superficiale rispetto a te. E lo dico seriamente) , mi hai trasmesso il tuo punto di vista e non posso che ringraziarti.
No non chiudere questo sito, se posso dire la mia. Poi è chiaro è tuo e fa quel che ritieni più giusto, avrai delle motivazioni valide, ma sappi che mi hai aiutata molto e quindi grazie grazie grazie.
P.S. Scusa sono sempre interrotta e non ho scritto forse seguendo un filo logico..
Ciao, anch’io sono una delle tante che legge e non posta mai una risposta; mi piace criticare 🙂 ma con te mi trovo d’accordo e non mi riesce! Non sono ancora vegana e il mio processo di decrescita e autoproduzione è dannatamente lento, però procede anche grazie a te! Tieni duro Grazia, stai facendo un lavoro fantastico e ti ringrazio tantissimo
Ciao Grazia, la tua super-produzione di rape mi ha ricordato la mega sfornata che qualche anno fa aveva prodotto mio marito con i friggitelli, i peperoncini dolci pugliesi…Per tre mesi è stata consuetudine che nessuno uscisse da casa nostra senza una borsina di friggitelli in omaggio!!
Per le rape ti dò una ricetta collaudata, così cucinate le mangia pure mio figlio, entrato nel periodo in cui le verdure sono entità aliene atterrate nel piatto 😀
Ingredienti: Un etto e mezzo di rape rosse lessate con pari quantità di patate lesse;80 g di pangrattato;40 gr. di farina;rosmarino secco in polvere;se piace un pò d’aglio secco (poco); amido di mais q.b., sale marino;pepe;un cucchiaio di olio extravergine di oliva (più dell’altro per la teglia)
Preparazione:
Nel mixer far andare a velocità moderata patate e rape.L’ideale è lasciar l’impasto grossolano (quindi è meglio far piano col mixer sennò vien fuori un purè 🙂 )
In una ciotola metto il composto e aggiungo gli altri ingredienti amalgamando bene e formando delle palline medie che rotolo nel pangrattato.Dispongo in una teglia da forno leggermente unta di olio extravergine di oliva, e poi in forno a 200° per mezz’oretta circa (d’estate con questo impasto faccio dei mini hamburger con l’aggiunta di zucchine grigliate.Quanti pranzi mi hanno salvato!!).Spero ti sia utile!
P.s. Riguardo certi commenti che lasciano il tempo che trovano mi viene in mente la frase “Non ragioniam di lor, ma guarda e passa…” oppure la più diretta “Quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito”. 😉 Semplicemente GRAZIE per il tuo infaticabile lavoro e per la condivisione d’informazione che fai.:)
Ecco, adoro i friggitelli!!! Purtroppo in montagna non mi vengono bene, restano troppo acerbi, immagino però che gli amici siano stati felicissimi, i friggitelli sono buoni e versatili… mica rape! 😀 Grazie mille per la ricetta, la provo al volo, mi attira tanto!
Grazie mille per la ricetta ma soprattutto per le tue parole! E’ vero, meglio guardare altrove, ci sono cose migliori!
Ah, dimenticavo:io consiglio di solito di farle al forno ma non di friggerle: quando ho provato mi son venuti dei mini laterizi sferici purtroppo anche crudi dentro 🙁 Incidenti di percorso 😀
Credevo di essere già passata invece avevo solo condiviso su Fb.
Mannaggia quanto capisco (in piccolo!) le tue riflessioni. Vedi le nostre chiacchiere su lana & Co.
Sai cosa? quando sono a pezzi mi metto tutto in una mano e chiedo ai bimbi di soffiare via. Posso far dare una soffiatina 🙂 ?
Ah, per le rape..giusto per non fare l’indigestione,qui le adorano sott’olio:affettate sottili e mantenute crude, o sbollentate 3′-5′ secondo il tuo gusto in acqua e aceto.messe in una ciotola e massaggiate con aglio e sale,lasciate scolare 12 ore – e con il liquido si può condire l’insalata.Invasettate alternando con aglio e prezzemolo,riempito di olio ecc ecc, che tu ben conosci.Consumo dopo 4 mesi.Piacciono anche a chi dice che san da terra.Forse le fai già,ho provato a cercare nel blog ma non le ho trovate!
Buonasera Erbaviola.
Non ho mai partecipato e mai avrei pensato di farlo, ma mi è urgente farlo ora. Vorrei solo farti sapere quanto è importante quello che semini nel vento, e quanto attecchisce e quanti frutti produce. Io sono una di quegli “invisibili” che assorbono, leggono, imparano, ma che non hanno il coraggio mai di farsi vivi per ringraziare. Ecco, vorrei proprio dirti grazie per i dubbi che mi hai instillato finora, per tutti gli stimoli che maturano con tempi diversi ma che stanno lavorando. Grazie per aver diviso con me (senza sapere che esisto! senza vendermi nulla!) le tue esperienze, il tuo tempo e la tua passione. Grazie perché ho capito qualcosa e intuito molto, e lentamente sto cambiando, e con me la mia famiglia (bhè… il tofu e “quelle robe lì no, eh mamma” però ci avviciniamo lentamente!). Spero di continuare a leggerti a lungo, e se così non sarà, spero che ne avrai maggior benessere. E per il resto….le malerbe esistono ma anche loro servono a qualcosa…bisogna “solo” trovarne il verso giusto. Un vero e sincero grandissimo saluto! Cristina
[…] e magari qualche bieta e seguire la ricetta che Cristina mi ha scritto nei commenti dell’ultimo post. Il tutto per un post di domani a cui penso da due giorni. Mi ero persino ricordata di caricare la […]
Ciao Erbaviola, : )
anch’io ti seguo sempre. Intervengo poco, magari, ma condivido assolutamente il tuo pensiero e le tue scelte. Certamente sarai consapevole di svolgere un ruolo attivo molto importante, ma forse non immagini quanto e per quante persone sia utile leggerti per proseguire il proprio percorso di presa di coscienza e di cambiamento.
Sembra banale ma vedere che altri, sparpagliati qua e là, sentono e pensano quello che profondamente fa parte anche di me e che si impegnano con tenacia a viverlo come anche io faccio, è una consolazione immensa! Grazie!
Immagino che, in mezzo a tutti gli impegni di lavoro, casa, orto…., sia molto difficile trovare anche il tempo per il blog e soprattutto per dedicare la tua attenzione a ciascuno di noi in modo così affettuoso, ma ti prego se puoi non mollare! Non farlo per una provocazione maligna!
Scrivi magnificamente e sai unire concetti profondi a una grande simpatia, sarebbe davvero un peccato che tutti questi talenti andassero persi.. : )
E ora la nota dolente…..! Ebbene sì, mi chiamo Francesca anch’io, e stasera mi sono vergognata come un verme al pensiero di poter essere confusa con un’altra.
Un abbraccio
Francesca S.
[…] Cacciola, Formaggi Veg, Sonda Ed., Casale Monferrato 2014 – Unico testo in italiano sul tema, alla seconda edizione […]
Che meraviglia! proverò 🙂 grazie!