Questo è un metodo semplicissimo a fatica zero per pulire l’argento ed è anche un gioco divertente da fare con i vostri figli se volete spiegargli le basi dell’elettrochimica. Magari anche per spiegargli come le multinazionali della chimica hanno imposto prodotti meno efficaci e inquinanti convincendo le persone che senza i loro prodotti non si può fare niente. Nulla di più falso, si può fare e anche molto meglio, senza inquinare.
Veniamo subito all’utile, ovvero pulire l’argento, una cosa odiosa di solito, tanto che molti evitano come la peste questi oggetti in giro per casa. Lo capisco, mi sono disfatta della gran parte di quelli che avevo anni fa e ho tenuto solo alcune cose di famiglia. Ma non mi annoio a pulirle, si puliscono da sole!
Visto il risultato nella foto? Perfetto, potete farlo anche voi in cinque minuti.
Che cosa ci serve per pulire l’argento naturalmente e senza fatica?
– un ciotolone o una grossa pirofila in vetro o pirex, abbastanza grandi per contenere quello che dovete pulire
– carta di alluminio per cucina. Se dovete pulire solo dei gioielli in argento, va benissimo un piccolo contenitore in alluminio per alimenti, riutilizzabile molte volte
– bicarbonato di sodio
– sale da cucina (cloruro di sodio)
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Il procedimento veloce per pulire l’argento naturalmente e senza fatica:
Misurate la capacità del vostro contenitore in litri, riempiendolo fino a 3/4 di acqua. Versate l’acqua in una pentola e portatela a ebollizione.
Intanto che bolle, foderate di alluminio la ciotola con il lato più lucido verso l’interno. Io ne ho una molto grande che uso solo per questi lavori (o un giorno se mi capiterà di fare un’insalata per 30 persone…)
Calcolate 2 cucchiai di bicarbonato e 1 cucchiaio di sale per ogni litro di acqua e versateli nella ciotola foderata.
Appena l’acqua comincia a bollire bene, versatela nella ciotola. Si leverà una fumatina bianca e sentirete uno sfrigolare e frizzare: nessuna paura: se avete rispettato le dosi non schizza e soprattutto non fa male né come fumo né a contatto.
Preparatevi con un paio di guanti di gomma a immergere gli oggetti nell’acqua bollente. Potete aiutarvi anche con una pinza da fritti. I guanti servono solo a non scottarsi, questa miscela non è per nulla tossica o irritante per la pelle come tutti gli altri detersivi per pulire l’argento.
Importante: una parte dell’oggetto d’argento deve sempre toccare una parte dell’alluminio in acqua (vedi alla fine la spiegazione della pila chimica).
Ho selezionato alcuni oggetti diversi per fare esempi concreti di come gestire questo tipo di pulizia facilissima. Partiamo dalle posate in argento, una vera rogna soprattutto se sono lavorate con scanalature o se non vengono utilizzate da anni. Con altri metodi ci vorrebbe almeno un’ora.
Esempi con vari oggetti in argento da pulire con questo metodo naturale e veloce:
ESEMPIO 1: posate d’argento, io le inserisco prima di tutto il resto e le lascio in ammollo mentre pulisco gli altri oggetti, le tolgo solo alla fine e sono splendenti. Quindi per prima cosa: dentro tutte le posate! Come vedete dalla foto, sono una serie di palette da gelato e forchettine da dolce molto ossidate che non vengono pulite da parecchio tempo. Dentro tutto e dimentichiamocele. A metà pulizia degli altri oggetti le ho tirate fuori per vedere a che punto erano e… guardate che differenza dopo pochi minuti!
ESEMPIO 2: un silver plated, in questo caso una ciotola. Il silver si pulisce subito: ovvio, è solo una lamina di argento su metallo di altro tipo, non può ossidarsi in profondità come le posate. Quindi alla ciotola di silver basta un veloce bagno di due minuti ed esce spendente! Asciugare subito con un panno pulito, altrimenti l’oggetto bagnato tenderà subito ad ossidarsi (acqua + ossigeno nell’aria…).
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3) ESEMPIO 3: affarini rognosi con parti da non bagnare. Ecco un affarino davvero rognoso e dal design discutibile, ma ci serve per l’esempio. Questo è difficile da pulire per finta, nel senso che l’orologio si può togliere e l’elefantino può essere immerso senza problemi nella soluzione. Ma facciamo finta che non si possa togliere l’orologio e quindi ci sia una parte dell’oggetto che non va assolutamente bagnata. Basta procedere per parti immergendo l’oggetto man mano da una parte e dall’altra, controllando sempre che almeno un punto tocchi l’alluminio sott’acqua.
ESEMPIO 4: il servizio da té. Se i pezzi sono troppo grandi per la ciotola, come nel caso di questa teiera, basta immergerla prima per un pezzo e poi per un altro, non rimarranno i segni dei diversi bagni, l’ossido si toglierà in modo uniforme ovunque.
Ed ecco il prima e il dopo!
Magia o scienza? Scienza, ovviamente. Ho in pratica realizzato una pila chimica. In pratica, la patina di ‘sporco’ sull’argento non è altro che ossido. Io ho fatto reagire l’alluminio, il sale e l’acqua per ottenere un’azione di ossido-riduzione, ovvero uno scambio di elettroni da una specie chimica a un’altra. Versando acqua calda sul sale, ho creato una soluzione salina. La soluzione salina insieme al catodo (argento) e all’anodo (alluminio) ha dato vita alla pila. In pratica, in questa reazione elettrochimica, l’argento si riduce, ovvero perde l’ossidazione, trasferendola all’alluminio che al termine dell’operazione infatti appare opaco e consumato.
E il bicarbonato? Aiuta a sciogliere altri tipi di sporco che fanno da protezione all’ossidazione, per esempio i grassi che possono depositarsi su soprammobili e posateria.
Voilà! 5 minuti per fare tutto.
(Più altri 5 per rassicurare l’uomo di casa che ha trovato quest’apparecchiatura al posto della colazione: no, non ho invitato Queen Elizabeth per un té, tranquillo!)
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dalla mia esperienza di anni con guida completa
181 Commenti
Graziee!!! Io il mio argento l’avevo messo tutto via così occhio non vede cuore non duole!!
Ora cuore felicissimo, vedrai! ci vuole davvero un attimo 🙂
Ma hai usato lo stesso metodo anche per lavare la tovaglia?
Perchè nel prima e dopo anche lei (prima) è gialla come l’argento e poi, magicamente, bianchissima.
Photoshop ti fa un baffo.
Hai appena guadagnato il titolo di Rincoglionita dell’anno, complimenti!!!
Ti sarebbe bastato leggere i commenti per constatare che figura da babbeo ha fatto quello che ha ipotizzato la stessa cosa prima di te. Direi che comunque anche un demente, visto il livello delle foto del resto del blog, arriverebbe a capire che se volessi fare qualcosa con Photoshop, non te ne accorgeresti mai.
D’altra parte, mia cara Rincoglionita dell’anno, perché l’avrei fatto? Per venderti l’acqua o il sale? O la carta d’alluminio? Cosa ci sarà dietro? GOMBLOTTO, GOMBLOTTO!!!
Grazie, proverò. Un abbraccio affettuoso
anche a te cara Speranza, abbraccio! Fammi sapere se funziona 🙂
Grazie, utilissimo, ma per fortuna non possiedo niente d’argento ^____^
Ah, i vantaggi della scarsa abbienza!
Qui non è che si navighi nell’oro ma anni fa ho fatto una selezione tra l’inutile (regali, soprattutto da aziende ecc., potevo aprire un negozio di vassoi, cornici e portacenere in argento!) e le poche cose che considero affettive, soprattutto quelle dei nonni e che hanno anche finalità pratiche… io con grande orrore di tutti uso le posate, il servizio da té, tutto!
Grazie Erbaviola! Questo metodo funziona alla grande e le dosi da te suggerite sono perfette! ???
Ps: mi chiamo Grazia come te
Davvero interessante e utile, grazie!
…secondo te funziona anche con gli anelli?
🙂
sì, io quelli d’argento li pulisco così 🙂
sei veramente incredibile!!!
non che abbia molte cose d’argento (6 cucchiaini per il caffè che mi sono stati regalati), ma ho parecchi anelli ed orecchini e quindi lo utilizzerò sicuramente
grazie grazie grazie
eh, la mia indole di pigrona mi fa cercare sempre le vie più brevi per le pulizie 😛
io ho solo un bracciale in filigrana d’argento, che da un pò non uso più. Ma da perito chimico quale sono mi do della stupida per non averci pensato 🙂
Non me lo dire, cara, io mi son studiata tanta di quella chimica tra liceo e successivi che mi son data della stupida per non esserci arrivata anni fa! Ho trovato un accenno in un librettino per casalinghe degli anni ’60..! Certo che con tutta la chimica ‘teorica’ che ci hanno fatto studiare, un paio di esperimenti come questi sarebbero stati utili a capire alcuni argomenti e direi che questo è facilmente realizzabile anche nella scuola statale più scalcinata e priva di attrezzatura! Vabbé, l’importante è che ci siamo arrivate 😉
La filigrana si pulisce in modo meraviglioso!
avevo un vassoio d’argento veramente molto ossidato e con questo procedimento è diventato ancora splendente.Funziona veramente e bene! grazie.
bene, son contenta! ^_^ e vedrai come dura pulito molto più a lungo! A seconda dell’umidità della zona anche 2-3 mesi passando solo un panno di cotone o microfibra ogni tanto!
Per tanti anni ho lavorato in albergo, tra le incombenze quella relativa alla lucidatura delle posate d’argento non mancava.
La soluzione era esattamente quella da te proposta, unica differenza è che al posto della carta stagnola usavamo i grandi pentoloni di alluminio dell’albergo e niente bicarbonato, quella mi mancava, infatti la tua argenteria è più brillante di quella che usciva dai nostri pentoloni.
Mi hai fatto ricordare che conosco un trucchetto per rame e ottone, anche quello assolutamente ad impatto ambientale zero, visto che si utilizzano solo prodotti commesibili.
Appena ho tempo mi decido a pulire qualcosa, faccio un po’ di foto, e pubblico la “ricetta”
cara Vera,
Ho provato con dei pezzi da tea e zucheriere e posate con alcuni pezzi ho esultato per ilsuccesso con altri molto meno. prosegirò la tecnica in cerca di soluzioni. Mi potresti dare un’anticipazione per ottoni e rami?
grazie se puoi raimondo
GRAZIE!!!!!!
Funziona meravigliosamente!!!!
L ho fatto testare a mia suocera che h molti oggettini in argento,ogni volta la vedevo intossicarsi con mille prodotti ed aveva sempre le mani nere dopo ore ed ore di fatiche.
Ora,non solo impiega un attimo,ma si.diverte un mondo e l argento brilla come mai ho visto!!!!!
Quindi GRAZIE!!!!!!!!!!
Grazie 🙂 ho provato a pulire anelli e catenine e in un attimo sono venuti benissimo !!
Ecco come far resuscitare 12 cucchiaini da caffè, sei grande Erbaviola! Grazie.
Grazie mille ho sempre speso un patrimonio per i liquidi spray per tutti i miei argenti piccoli medi grandi tutti regalati o ereditati per nn parlare degli oggettini da vetrina!!!!!! Grazie eccezionale
Grazie per il vostro suggerimento l’ho provato subito è stato ottimo il risultato!
bella trovata!!! solo una cosa: ho un vaso in vetro, degli anni 50, con un disegno in argento. non ho provato ancora con il metodo sopra descritto e vorrei sapere, secondo voi, se può andar bene o se è meglio evitare. grazie!!
puoi pulire tranquillamente tutto il vaso nella soluzione se è solo vetro e argento 🙂 verrà anzi molto splendente. Se la parte in vetro non ti sembra splendente a sufficienza, passala alla fine con un panno e aceto di vino bianco (non la parte in argento ovviamente). Ma anche solo con la soluzione per l’argento verrà pulito tutto il vaso 🙂
Grazie mille per il consiglio:purtroppo pero non ho un piatto in vetro o pyrex abbastanza grande: posso usare un altro materiale, tipo ceramica?
Grazie, Erbaviola! Domani ci provo! Un ottimo natale ed uno splendido anno nuovo a te e a tutti voi!
ciao, anche io, come Maria Giovanna, volevo sapere se si può usare un contenitore di un altro materiale. Grazie mille
ok. grazie proverò anch’io. io ho trovato un liquido in commercio da usare come quest’acqua.probabilmente il processo è uguale ma non il prezzo!!!!!!! cmq anch’io vorrei sapere se la ciotola può essere di altro materiale o solo in vetro. grazie
scusa un’altra cosa. non ho capito se prima di asciugare l’argento devo sciacquarlo o posso lasciare su la soluzione.
ma …. vi sono problemi ad utilizzare un contenitore in plastica?
( o gomma … pensavo ad un “gabasso” usato per mischiare sabbia e cemento senza sporcare in giro … conterrebbe senza problemi un paio di portacandele … grandi)
Ho anche io un paio di candelieri, posate e piatti d’argento … che non vengono ripuliti da tanti anni … mi furono regalati da monsignor Myriel ….
Grazie!!!
Non ho ancora provato ma non ho dubbi che funzionerà!
grazie provero’ senzaltro quanto da te consigliato
Mia moglie per l’argento usa il dentifricio ed e’ fantastico!!!.
Invece per il silver Plade i tuoi consigli sono letteralmente meravigliosi!!!
Grazie ancora
Grazia, credi che se si usasse questo metodo con gioelli in argento, ma con pietre dure, queste ultime potrebbero rovinarsi… tempo che si opacizzino per la reazione chimica, e per questo non ci ho ancora mai provato. Che ne pensi?
Grazie :o)
già risposto sopra 🙂 Le pietre dure non si rovinano con una reazione elettrolitica, si rovinano semmai con i prodotti chimici per pulire.
ops! credevo di aver letto bene tutti i commenti, invece mi è sfuggito… scusa per la ripetizione e grazie! allora ci provo senz’altro in questo modo, anche perché, proprio come dici tu, con i pulitori chimici dell’argento devo fare molta attenzione alle pietre e quando gli oggetti sono piccolissimi, tipo gli orecchini, diventa un delirio! Grazie ancora!
Ho provato con argenteria super ossidata ed e’ tornata come nuova. Grazie, il tuo metodo e’ davvero efficace.
ciao scusa ma dopo vanno sciacquati
ma questo procedimento vale anche per collane
vale per qualsiasi cosa in argento o silver-
Grazie mille a Viola per l’efficace suggerimento. Come fare però con le cornici portafoto? Grazie mille a chi potra’ aiutarmi
se sono interamente in argento, come sopra. se sono laminati in argento (per esempio con dietro in velluto o legno) meglio usare pochissimo dentifricio su un panno umido 😉
Un vero sogno per ogni donna che non vuole perdere tempo grazie
di nulla Maria 😉
Ho provato questa mattina. Fantastico, sia con l’argento che placato argento. Inoltre ho messo una collana con pietre dure difficilissima da pulire perché composta da molte pietre dure incastonate, è tornata come nuova!!!! Grazie
bene! anche le pietre dure dovrebbero essere ricaricate con questa ionizzazione 🙂
Provato stamattina e ha funzionato! Grazie
Prego! 😉
Grazie mille, oggi in meno di 5 minuti e seguendo i tuoi consigli ho pulito tutti i miei oggetti d’argento, di solito impiegavo almeno mezz’ora, con i prodotti in commercio che hanno un odore nauseante, e poi, non ultimo, sono andata ieri per acquistarli e costano ben 6,60 euro la confezione e me ne servono 2 per fare tutto. grazie grazie grazie
Bene!! E l’ambiente ringrazia! 😉
Ho seguito il procedimento ma è successo un guaio e alcune cose in argento 800 si sono rovinate diventando quasi rosse!credo sia colpa che a casa uso solo il sale marino iodato e magari con questo tipo non va bene. Ragion per cui forse meglio precisare di usare un sale normale e non iodato. Oltretutto credo di averlo fatto in passato e non mi era successo.. comunque grazie
No, Carmela, purtroppo quello è l’effetto della pulitura chimica che hai usato fino a oggi. E’ molto aggressiva e ha consumato l’argento, ponendo al suo posto un’argentatura ‘falsa’, il rosso che vedi è la lastra di rame sottostante che sta emergendo per la consunzione degli acidi che hai usato. Te lo potrà confermare qualunque gioielliere.
Grazie mille finalmente non mi intossico e il risultato e’ fantastico grazie mille e buona giornata
Grazie a te per averlo condiviso Luigina! 😉
Ma una cosa non ho capito: l’effetto si esaurisce quando l’acqua si raffredda? E poi, posso continuare a mettere roba in ammollo o dopo un po’ devo buttare l’acqua e rincominciare da capo?
Grazie
con l’acqua fredda è meno efficace, ma puoi andare avanti comunque. Se hai grandi quantità di cose da pulire, prevedi di dividerle in due gruppi e di fare 2 bagni distinti. Altrimenti puoi andare avanti finché vedi che funziona, di solito noti che c’è meno risposta quando la carta di alluminio si assottiglia molto e ha la consistenza di una velina 🙂
Geniale! L’ho appena provato e funziona alla grande, l’unico errore che ho commesso è stato non aver messo abbastanza strati di stagnola xke si consuma in fretta
sì ma vedrai che man mano che usi questo procedimento, ti servirà sempre meno stagnola e resterà pulito più a lungo 🙂
Non ho mai visto il mio Silver splendere cosi!!! Se ripenso a tutti i soldi spesi in prodotti inquinanti, puzzolenti e tossici!!! Mi hai salvata!!! Spettacolare!!!!! GRAZIEEEEE!!!
eh… cosa non fa la pubblicità, cancellando la scienza e sostituendola con prodotti meno efficaci e più inquinanti 😉
ho ritrovato in cantina delle vecchie posate di alpaca. Il procedimento è lo stesso? grazie per la risposta. Luna
dipende dalla composizione dell’alpacca (immagino parlassi di questo e non di immergere un alpaca in una soluzione salina 😉 ) La composizione rame-zinco-nichel dell’alpacca può variare molto, dipende dalle percentuali usate dal produttore. In ogni caso, l’ossidazione puoi toglierla nello stesso modo. Magari se la percentuale di zinco è molto alta resta leggermente opaca la surperficie dopo il lavaggio, perciò conviene strofinare subito con un tessuto morbido tipo spugna per asciugare e lucidare.
Bellissimo riacquisire gli antichi saperi….!
sì! Il lavoro contrario a quello che cerca di fare la pubblicità commerciale! 😉
Grazie per il prezioso consiglio. Lo abbiamo appena sperimentato e ….. FUNZIONA!!!!!!!!
Bene 🙂
avevo delle ciottole in argento conservate molto ossidate ed ho provato debbo dire 1 piccola (anche perchè il contenitore nn era molto grande) è uscita splendente gli altri due son rimasti un pò macchiati chiedo posso rifargli il trattamento anche più volte? grazieeeeeeee
Puoi ripeterlo quando vuoi Maria Antonietta 🙂 Non è un prodotto chimico che alla lunga rovina l’argento, è una pulizia naturale che lo lascia intatto. L’importante è che l’acqua non si raffreddi troppo e che appena tolti dall’acqua li asciughi 🙂
grazieeeeeeeeeee…..senza saperlo avevo intuito che dovesse essere calda l’acqua. proverò di nuovo domani. grazie ancora consiglio utilissimo
c’è scritto sopra: acqua BOLLENTE 😉
Grazie; vorrei provare questo metodo al più presto, ma non ho una ciotola di vetro né di pirex abbastanza grande per immergervi il mio odiato vassoio. Un catino di plastica rivestito di carta-alluminio non va bene? o un ciotolone di ceramica?
Il catino di plastica se è preposto a contenere acqua bollente, tipo quelli da bucato, va benissimo, ma ti avviso che non è per nulla semplice tenerlo foderato quando è pieno di acqua calda. Però se è solo per un vassoio, ti conviene di più prendere una pirofila di alluminio un po’ più grande del vassoio e usare sempre quella 🙂
purtroppo ci sono delle macchie nere che non sono sparite…forse devo lasciarlo a bagno di più ??
Funziona a meraviglia. Potresti spiegarmi però la patina bianca che si forma subito dopo aver estratto l’oggetto dall’acqua….( anche se strofinando un po’,viene via). Grazie mille.
Sei mitica……grazie funziona davvero
L’ha provato mia nuora e funziona! Posso usarlo anche per un grosso vaso in peltro? Grazie
Grande metodo funziona alla grande!Tutti i miei bracciali e ciondoli in argento sono diventati lucidissimi
finalmente qualcuno che dice la verità
funziona benissimo! Miracolo! Grazieeeee!!!! 🙂
Grazie per le meravigliose informazioni- questo metodo può servire anche per il rame e il peltro?
Se lo uso per pulire un ciondolo di una collana con dei piccoli swarovski potrebbero rovinarsi?
Grazia, l’ho provato ieri e funziona davvero. Volevo sapere se va bene anche per l’oro, che tu sappia…
Baci e buon Ferragosto da Roma
Funziona!
Grazie
Fantastico!
Bravissima!
Un sistema tanto semplice quanto intelligente ^_^
Brava brava brava!! E grazie!
Sei un maledetto GENIO!, e capiti proprio a fagiuolo, chè son tornata carica di silver plated dal mio ultimo viaggio in Inghilterra: grazie Erbetta cara!!
a me non ha funzionato…….
Ciao..io ho degli orecchini in argento e al centro c è una pallina in corallo…usando questo metodo rischio d rovinare il corallo?
Geniale! funziona meravigliosamente, senza bisogno di usare prodotti costosi e scarsamente efficaci! oggi l’ho provato su 2 braccialetti Tiffany che avevo dimenticato di togliere alle terme sulfuree. Erano rovinati! Seguito le istruzioni, e sono tornati come nuovi! Davvero geniale …
ma questo procedimento è duraturo? voglio dire dopo qunto tempo comincia ad annerirsi? grazie se vorrai rispondermi 🙂
Ho bisogno di un chiarimento, magari è una domanda stupida pero’, il lato più lucido dell’alluminio all’interno si intende verso il contenitore o verso le posate ?
Saluti…
Ciao Giuseppe, non è una domanda stupida 🙂 In realtà non c’è grande differenza tra i due lati, ma se metti quello lucido a contatto con le posate, il risultato è leggermente migliore, però su questo non ho dati scientifici, è solo un’impressione e potrebbe essere solo questione di suggestione. In ogni caso, funziona con entrambe i lati 🙂
grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
prego, Roberta 😉 felice che ti sia stato utile!
grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee
Ciao avevo letto questo suggerimento sul sito del bicarbonato ma non è spiegato bene come l’hai spiegato tu. Volevo chiederti una cosa io l’ avevo gia pulita con il cif e poi pensavo di lucidarla con questo sistema. Visto che ho sbagliato tutto pensi Che posso rifarlo seguendo le tue istruzioni
I? Non si rovina a farlo 2 volte di seguito? In pratica ho usato acqua tiepida e non ho messo l’ argento a contatto con l’ alluminio. L’ argento ormai è pulito io vorrei lucidarlo bene. Grazie se potrai rispondermi
Buongiorno,
volevo chiedere ma se invece di metterli nella pirofila di vetro ricoperta di carta stagnola li metto semplicemente nel lavandino di acciaio senza carta stagnola va bene lo stesso? dà qualche problema?
Ciao Gloria, sì non funziona perché il lavandino è appunto in acciaio mentre per avere la reazione spiegata sopra ci vuole l’alluminio, per quello si usa la carta stagnola 🙂
ho provato a seguire i tuoi consigli ed ho avuto pochi risultati con i candelabri e con i cucchiaini che mi si sono ingialliti subito dopo, non capisco perchè altre oggetti invece sono rimasti perfetti , potresti dirmi perchè succede ciò.
Io ho provato con dei sottobicchieri in argento massiccio San Marco che non erano in cattive condizioni malgrado non fossero mai stati puliti in vent’anni quando nel novantacinque acquistai nuovo l’intero servizio. Beh, mi sono pentita di aver fatto il trattamento, se prima avevano dei leggeri aloni giallognoli, dopo il bagno sono apparse delle chiazze color ruggine che prima assolutamente non c’erano. Queste sono andate via solo dopo aver tanto sfregato col dentifricio e malgrado ciò il risultatato lascia ancora molto a desiderare. Non posso dire altrettanto di certi soprammobili rivestiti in silver plated che precedentemente ai sottobicchieri avevo sottoposto al trattamento e con cui avevo ottenuto risultati portentosi. Per quanto riguarda i sottobicchieri io ho osservato scrupolosamente tutte le tue indicazioni, ma non mi arrendo. Per le posare invece, che ho sempre lucidato a mano col dentifricio, uso il trucchetto di metterle in buste di plastica sottovuoto dopo averle usate e lavate con cura. Facendo così l’ossidazione è minima anche dopo molto tempo e non è necessario sottoporle a trattamenti troppo frequentemente. Ti ringrazio lo stesso per l’interessante consiglio.
Davvero interessante!!! Proverò certamente. Ho letto commenti di periti chimici, io non lo sono ma da quanto ricordo dagli studi fatti, anodo e catodo non dovrebbero toccarsi per avere una reazione elettrolitica perchè toccandosi andrebbero allo stesso potenziale…Argento ed alluminio poi dovrebbero ionizzarsi dando origine entrambi a ioni positivi o cationi.. Boh! Comunque provo. Grazie.
Grazie mille! La mia catenina è tornata come nuova e praticamente a costo zero! E grazie anche della spiegazione 🙂
Grazieeee! Ho provato con degli orecchini pendenti molto difficili da pulire e il risultato è stato fantastico…volevo provare con dei vecchi anelli ma ho paura che le pietre incastonate possano scoppiare 🙁 !!! Che dici erbaviola?
MITICO……………………………finalmente sono riuscita a pulire un rosario………………in filigrana…….
Grazieeeee
prego 🙂
…………………..hai qualche consiglio…………………cosi magico per rame e ottone………………….!!!
per il rame puoi guardare questo filmato, lo spiego dal vivo 🙂 https://www.youtube.com/watch?v=rsFQMG2uTOA
Ciao il procedimento va bene anche per oggetti (orologi) con parti in argento ed in acciaio?
Ciao Roberto, gli orologi direi proprio di no, a meno che tu non possa smontare la parte in argento e immergerla da sola 🙂 L’intero orologio in ammollo io lo eviterei…
Grazie grazie grazie! Ero un po’ scettica, ma ho provato ed ho ottenuto risultati strepitosi! Orecchini come nuovi e senza fatica!!! 🙂
Bene Alessandra, sono contenta! Gli orecchini in effetti sono molto lunghi da pulire con altri sistemi 🙂 Con questo si pulisce in un attimo anche la filigrana 🙂
Grandioso!!!!!!!
E’ impressionante come funziona l’effetto di pulizia sull’argento.
Quando la soluzione era caldissima, non appena immergevo una posata, si vedeva istantaneamente l’argento più pulito sotto il pelo dell’acqua.
Grazie
Grazie Vincenzo per la testimonianza, felice che la pulizia sia riuscita bene! 🙂
Ciao, grazie per la guida proverò sicuramente! 🙂 Però questo metodo ogni quanto è sicuro effettuarlo? l’argento non si consuma un pò ad ogni pulizia?
Si consuma molto meno che con i detergenti. L’azione di sfregamento è del tutto assente, quindi è un metodo molto più delicato di qualsiasi spray e crema in commercio, non c’è nemmeno il rischio di rigare. Ogni quanto va fatto dipende da dove vivi, come sempre per l’argento. In alcune zone più umide si ossida prima, in zone più secche dura a lungo. Sicuramente, dovunque tu sia verificherai che questo tipo di pulizia dura di più di quella con i prodotti per argento 🙂
L’argento non si ossida…
Gentile Nadia, la invito allora a informare subito la comunità scientifica internazionale di questa sua mirabolante scoperta sull’argento. Già che c’è, chieda anche l’aggiornamento dei testi scolastici dalle elementari all’università.
Fino ad oggi infatti a noi poveri ignoranti è stata propinata questa bufala: l’argento è stabile nell’aria pura e nell’acqua pura, ma scurisce quando è esposto all’ozono, all’acido solfidrico o all’aria contenente tracce di composti dello zolfo. Nei suoi composti l’argento ha numero di ossidazione +1. Questi scienziati sono stati così convincenti che pensi un po’, ci siamo suggestionati di veder ossidare il centrotavola della nonna!
Grazie 🙂 Solo un ultimo dubbio, quando si tira fuori l’argento dalla ciotola basta asciugarlo o bisogna anche sciacquarlo?
ciao Alessandro, solo asciugarlo bene con un panno morbido, io utilizzo pezzi di vecchi pile. Se lo bagni ancora con acqua, si ossida 🙂
Grazie mille 😉
GRAZIE INFINITE! rischiavo di dover buttare un anello per colpa dell’acqua sulfurea , non era di grande valore economico ma inestimabile dal punto di vista emotivo. Semplice,rapido e super efficiente! Grazie mille ancora!
Bene, sono contenta Arianna! Il valore affettivo è tutto, davvero, non esistono valori maggiori 🙂 Sono quindi contenta che il tuo anello sia di nuovo in ottimo stato!
Ciao erbaviola, post e blog stupendi… grazie per queste preziose informazioni. Ho colto l’occasione per fare un lavoretto con i miei topi e… il risultato è ottimo. Ti ho citato, spero non ci siano problemi ;).
Nessun problema Monica, anzi! 🙂 Mi fa piacere che ci siano mamme che fanno questi esperimenti con i bimbi, visto che la scuola non lo fa più … sicuramente avranno un bel bagaglio per il futuro! Un abbraccio
Nn e vero …ho provato sui miei gioielli di argento e indovinate ….nulla sono rimasti uguali nn e successo assolutamente nulla…. ho dovuto fare il vecchio metodo con dentifricio e spazolino …..
Mancherà qualche elemento, come alla tua ortografia 🙂 Io mi chiedo però che ego smisurato bisogna avere per affermare che una reazione chimica non ha luogo invece di chiedersi se magari si è sbagliato qualcosa nel procedimento… E’ davvero una sicurezza che ti invidio, sono seria!
E’ una reazione chimica banale, non può non funzionare se segui il procedimento. Non è un’opinione o un metodo inventato da me, E’ CHIMICA. Se non funziona, hai sbagliato qualcosa tu, non dobbiamo riscrivere la chimica elementare. 😉
Dopo una giornata alle terme i nostri anelli erano diventati di un.colore orribile… forse non abbiamo rispettato proprio bene bene le dosi ma alla.fine il risultato è stato alquanto soddisfacente! Bravi.. utile!!
Grazie Mauro 🙂
Ma com’è che, nelle foto, anche la tovaglia del tavolo è più bianca nella foto con l’argento pulito e più giallignola con l’argento sporco? Hai messo pure la tovaglia a lavare? Oppure l’hai sporcata su Photoshop? 😉
Perché, caro Sherlock Holmes, ho cominciato il lavoro con la luce elettrica e l’ho finito con la luce naturale. L’indizio “prima di colazione” poteva svelartelo.
Ma fossi in te chiamerei direttamente Le Iene: sto cercando sicuramente di truffarti per venderti… mmmmhhh… aspetta… cos’è che sto vendendo e per cui mi impegno così tanto a camuffare le foto… aspetta che non mi ricordo… mmmhhh… cosa ti voglio vendere, vediamo… ah! Ecco! Niente. Una truffona con i fiocchi eh. 😀
Ciao, io vorrei fare il contrario!.. Come posso rendere l’argento della mia collana meno lucido? Esiste un prodotto naturale ?Grazie
Ciao! sono un restauratore e ho trovato molto interessante questo articolo, io ho per lo più a cheffare con l’ottone ed il bronzo, è un sistema valido anche per questi materiali?
Grazie!!
Per il bronzo in genere sì, per l’ottone no, non lo rovina ma nemmeno lo pulisce. E’ un metodo che resta valido per lo più per l’argento.
Complimenti! !scrivo solo una cosa per te e i ciuccioni complottisti qua sopra. 1 se si aprisse un libro di chimica ogni tanto, non farebbe male, invece di dire non funziona(cosa che Trall’altro deriva dalla vostra inconpetenza) . E poi non penso che erbaviola riceva miliardi ogni anno per questo consiglio, non capisco questa idiozia a cercare di smascherare una banale seppur utile reazione di elletrochimica…. un saluto
Gianmarco laureando chimica farmaceutica
Grazie Gianmarco, “ciuccioni complottisti” mi ha fatta veramente ridere, adotto il termine! 😀
Sì, molta colpa è anche dell’istruzione italiana. Io alcune di queste reazioni chimiche di base me le ricordo addirittura dalle elementari, più che dalle lezioni di chimica e fisica del liceo. Ma mi rendo conto spesso che altre persone, anche intelligenti e curiose, hanno avuto un insegnamento che riguardava solo l’imparare formulette a memoria e recitarle all’interrogazione. Chiaramente senza nessun nesso con la realtà, è stato tutto vittima della memoria a breve termine.
Ciao,articolo molto utile. Spero anche per me,perché io ho da ridare alla vita delle posate che sono nere per colpa del fuoco,non sono una esperta ma è sempre ossidazione?…
Ciao e grazie
no è una diversa ossidazione e dipende molto anche se si tratta di silver o di argento. Prima di fare qualunque cosa, ne farei vedere un campione a un esperto.
Ciao mi potresti aiutare?ho degli oggetti in argento 800 con un ossidazione di colore verde….cosa può essere?potrei fare questo esperimento che tu consigli per togliere queste macchiette verdastre???
Il verde di solito è generato dal rame… li farei controllare a un argentiere per vedere se c’è un danno o se si tratta solo di una lega metallica rivestita di argento.
Ciao Erbaviola!
È da tantissimo che uso il tuo metodo.
È ecologico ed è fantastico che sfrutti l’ossido-riduzione!
L’unica nota negativa è che ora, ogni volta che torno da mia madre, lei mi fa trovare pile di argenteria da pulire XD.
Ho disperatamente bisogno di un metodo x pulire l’ottone.
Puoi aiutarmi?
Ciao Rita, furbissima tua mamma! 😀 Per l’ottone massiccio (non placcato o leghe diverse dal vero ottone di rame-zinco) puoi usare passata di pomodoro, aceto e sale. Metti in una ciotolina un po’ di passata di pomodoro, un cucchiaio di aceto di vino bianco e un cucchiaino di sale fino. Mescola bene e usa il composto con un panno, come se fosse una crema pulente. Al termine pulisci con un panno asciutto.
Wow! Risultati eccezionali anche su oggetti finemente cesellati! Ho provato in passato questo metodo con scarsi risutati forse la ricetta non era esatta. Grazie se potessi darti le stelle te ne direi senza dubbio 5!!!
Grazie! sei molto gentile e sono felice che ora funzioni!
Ciao Erbaviola, vorrei provare il tuo rimedio per dei pezzi di argenteria dei miei genitori che sono moooolto ossidati, ma ho molta paura perché loro hanno tante volte utilizzato prodotti chimici quali l’Argentil ed ho letto in tuoi precedenti commenti a persone a cui questo rimedio non aveva dato gli effetti desiderati, che il motivo è proprio che l’argenteria era rovinata da prodotti chimici. Tu cosa mi consigli di fare, dal momento che so per certo che loro tante volte hanno utilizzato questi prodotti? Tengo tanto a questi pezzi di argenteria e non vorrei in alcun modo rovinarli. Grazie se mi risponderai.
Ciao Ivana, ti rispondo con quello che farei io 🙂 Prenderei un cucchiaino, cercherei il punzone (marchiatura impressa) e mi accerterei prima di tutto che sia argento e non una lega o silver. Per avere la certezza puoi chiedere a un gioielliere, anche se non ne hai uno di fiducia di solito sono molto disponibili a dirti cosa è riportato sul punzone. Un argentiere è ancora meglio perché può dirti anche l’epoca esatta di produzione. Se non c’è punzone, o non sono d’argento oppure sono molto antichi, per esempio prima del 1872 si faceva raramente la punzonatura, dal 1872 ai primi del novecento era facoltativa per alcuni titoli (per esempio non si faceva quasi mai per l’argento 800/1000). I più recenti sono punzonati. Però, da appassionata di modernariato, mi è capitato di vedere del silver anni 50-60 punzonato 925… qualcuno che è stato imbrogliato. Quindi, prima cosa, accertati di cos’è chiedendo a un esperto.
Poi, accertato che è argento massiccio e non altro, procedi tranquillamente con il metodo sopra. In genere quando vengono fuori delle macchie da prodotti usati in precedenza, è sempre perché si tratta di una lega con rame e non di argento massiccio. L’argento massiccio si può macchiare difficilmente, in ogni caso si smacchia e si può sfregare se non ha patinature particolari. Io farei la prova su un cucchiaino o qualcosa di piccolo e sacrificabile. Alla fine, se andasse male (ma non capisco perché, è chimica non filosofia) sarebbe solo il cucchiaino di un servizio che non utilizzate (immagino, visto che è molto ossidato), quindi la situazione non è peggiorata.
Innanzitutto ti ringrazio tantissimo per la tua risposta, anche molto dettagliata ☺️. Più che piccole posate, a me interessava lucidare oggetti di una certa dimensione, come vassoi o brocche. Da qui il mio timore, perché non vorrei rovinare dell’argenteria antica e che ha anche un valore effettivo per me. Dopo aver letto il tuo messaggio, sono subito andata a controllare la punzonatura…in alcuni oggetti non c’è, in altri leggo “925” ed altre sigle, in altri leggo “800” ed altre sigle. Dovrei quindi far vedere questi pezzi ad un argentiere secondo te, per essere sicura che siano effettivamente in argento massiccio, prima di procedere, giusto?
Fatto questa mattina…..strepitoso GRAZIE
ciao Erbaviola è la prima volta che ti contatto. Ho trovato delle posate d’argento molto ossidate (ci sono come delle macchie di ruggine); LE HO MESSE NELLA SOLUZIONE CHE TU HAI INDICATO ma non sono venute via. Cosa devo fare? Insistere per molte volte e naturalmente lasciarle cnella soluzione fino al raffreddamento? Ho un pesciera ovale comprata negli anni settanta di alluminio (ma non è marcata) lA ROVINO SE METTO LA TUA SOLUZIONE PER L’ARGENTO? Grazie se mi rispondi
ciao Valentina, se sono arrugginite non è argento massiccio, l’argento non arrugginisce. Potrebbe essere una lega o silverplate in cui la patina superiore è stata danneggiata e il metallo sotto arrugginisce. Sarebbe meglio che prima stabilissi di che materiale sono realmente perché la soluzione sopra funziona solo per l’argento. Idem per l’alluminio, tra l’altro l’alluminio si pulisce facilmente con acqua calda e aceto bianco. Fai una ciotola con tre bicchieri di acqua calda e un bicchiere di aceto, poi sfrega bene l’alluminio con una spugnetta e asciugalo subito, la pentola viene perfetta 🙂
Grazie Erbaviola per la risposta, le posate sono marcate argento 800 però ora sono diventate rosa e tu hai detto in una tua precedente risposta a chi lo chiedeva che non c’è più niente da fare perchè il film di argento che le rivestiva se ne è andato via. Visto che le ho trovate forse non vale la pena farle argentare. Grazie
Sì Valentina, temo purtroppo che la lastra di argento sovrapposta a quella di rame si sia consumata e lasci intravedere il rosa del rame 🙁 Non c’è molto da fare purtroppo…
Ciao,ho un tavolino fatto tutto d’argento,con parti leggermente bianche e altre parti con macchie nere,ma come posso fare la reazione?
Sei sicura Giorgia che non si tratti di un mobile dipinto color argento o fatto in un metallo color argento? Perché un tavolo in argento massiccio non ce l’aveva nemmeno il Re Sole… 😉
I mobili dipinti in argento o in leghe simili all’argento vanno puliti secondo le indicazioni del costruttore, la soluzione sopra serve solo per l’argento vero, metallo.
Ottimi consigli, grazie!! Ha funzionato alla perfezione!! Solo su una salsiera in silver mi è apparsa una patina bianca, forse non ho asciugato a dovere dopo averla tolta dall’acqua. Visto che ci sono, ne approfitto per chiedere se conosci un modo per ottenere l’effetto inverso, ossia anticare oggetti in argento o placcati argento. Ho una ciotolina e qualche altro ninnolo che ora splendono più del sole a mezzogiorno e sinceramente li preferivo prima. Intanto, complimenti per il sito!
Ciao Alessandro, la macchia bianca come hai intuito già tu è data da un’asciugatura non perfetta, di solito basta che lo sfreghi un po’ con un panno morbido pulito, senza rifare tutto il procedimento. Invece per dare un’aspetto invecchiato all’argento, il procedimento è inverso. Il migliore è lasciare gli oggetti in un ambiente molto umido, tipo una cantina: si ossideranno di nuovo in breve tempo riacquistando la patina dell’argento antico. Oppure passali con un panno umido e non asciugarli, entro qualche giorno dovrebbe ricominciare a formarsi la patina. Se poi non li vuoi lucidissimi, basta che li passi con un panno asciutto senza sfregare troppo: restano puliti ma mantengono la patina originaria.
Grazie per i complimenti, buon lavoro! 🙂
Grazie davvero per lo splendido ed efficace consiglio. Ho pulito tutti quei ninnoli d’argento che non indossavo da 20 anni e son tornati come nuovi! L’ossido è sparito anche da quei minuti interstizi in cui normalmente con l’Argentil non si riesce a penetrare. Buon risultato anche sulla bigiotteria in cui la percentuale d’argento è dubbia.
Ottimo, sono contenta! Ecco, c’è da dire che sull’argento massiccio il risultato è sempre garantito, mentre sul silver dipende dalla qualità e dall’usura. Comunque non succede nulla di tragico, al massimo si pulisce un po’ meno bene perché il rame della patina sottostante all’argento interviene nell’elettrolisi 🙂
Buon giorno ,con lato lucido verso L interno intende che la parte lucida e ‘ quella che non va a contatto con le posate o quello che viene immerso? Grazie se risponde … Raffaella
Mi infastidiscono tantisssssimo le domande ripetitive, cosa che noto in tantissimi blog, specie quelli in cui si ricevono tanti commenti. Trovo sia un comportamento poco rispettoso per l’autore del post….santa pace, ma se un argomento attira, interessa, incuriosisce, costa troppo leggersi anche i commenti? Poi, fra l’altro,tra i commenti, sovente, compaiono domande e quesiti con relative risposte altrettanto interessanti e utili. Grazie Erbaviola per aver riproposto questa chicca che girava qualche tempo fa….il merito tuo sta non tanto nella scoperta quanto nell’averla magistralmente saputa spiegare…non è magia, non è incantesimo…ma solo scienza!!
Salve! Ho trattato per la terza volta il mio argento, come da te consigliato, riportando ottimi risultati. Nel caso di oggi è capitato un avvenimento strano. Il colore di due oggettini d’argento è virato al color rame scuro. Sto cercando di riportarli al colore originale usando un prodotto specifico. Cosa ho sbagliato??
Grazie! Attendo una tua cortese risposta ?
è una lega o rame ricoperto di foglia argento, quindi purtroppo non si torna indietro, deve intervenire l’argentiere. Sarebbe successo anche con prodotti per la pulizia dell’argento. Quando si vede apparire il rame è la foglia argento che è stata consumata.
Bisogna davvero sempre controllare bene le punzonature, i marchi perché il rivestito argento se non è di qualità altissima va trattato in modo diverso dall’argento massiccio.
Ovviamente solo a me non ha funzionato.
Cara Tessa, non abbatterti! Se non ha funzionato, c’è solo un errore di procedimento, rileggi e trovalo o magari sai già di avere fatto qualche modifica 🙂 E’ chimica, funziona sempre, fallisce solo quando si cambia la formula 🙂
Il procedimento in sé ha funzionato, ma sono rimaste molto macchiate, non so come.mai.
Se vuoi mandarmi una foto a grazia(chiocciola)erbaviola.com provo a capire cos’è successo. Di solito se si rispettano le dosi e si asciuga subito non restano macchie 🙂
Ciao, ho un quadro d’argento che ha preso la tonalità rossa… il problema é che è incastonato tutto sul legno! Come lo pulisco? Non posso immergerlo
ciao Rita, non saprei, non capisco neanche cosa sia un “quadro d’argento”… un’incisione su lastra d’argento? Chiederei direttamente a chi l’ha fatto o a chi vende questi articoli.
Buongiornissimo, vorrei chiederti…questa pila chimica va bene anche per l’ottone? Inoltre cosa fare in caso del verderame? Grazie, Anita.
ciao Anita, no non funziona per per l’ottone e il rame, ma sono molto semplici da pulire senza pila chimica! Per ottone e rame io utilizzo i limoni spremuti, quelli che butteresti via, con un po’ di sale. Frego la cosa in ottone/rame e poi asciugo con un panno pulito. Spero ti sia utile, magari farò un tutorial apposito sui modi ecologici di pulire ottone e rame.
Ho ereditato posate da pesce custodite in panni nei quali si custodiscono le posate in argento. Sulle posate non vi è il marchio arg 800 ma una A e alcune lettere talmente minuscole che non si leggono però erano ossidate come quelle d’argento. Le ho pulite e sono tornate lucide. Potrebbe dirmi che materiale può essere? Grazie
Cara Teresa, dovresti portare una posata su cui si vede meglio il punzone (marchio) da un argentiere, in modo da stabilirne l’origine. I punzoni indicano di solito la lega dell’argento, il produttore e a volte il luogo. In linea di massima, ma proprio dicendolo in modo semplicistico, se ci sono più di due punzoni vale la pena di approfondire. In linea di massima, se non c’è una stellina e l’indicazione 800 o 900 o 950 è prodotto prima degli anni 90. Però ho visto servizi degli anni 50-60 del novecento con tre punzoni che erano solo silver e valevano meno della confezione. Bisogna proprio farlo valutare a un esperto, hanno anche la possibilità di ingrandire e vedere meglio 🙂
Non ho tanto argento, giusto qualche pezzettino, ma non ho più voglia di pulirlo, i prodotti hanno un odore sgradevole e sento che fanno male, quindi non guardo i pezzetti in argento e pace, come si dice, ma adesso, un po’ perché lo devo fare e un po’ per curiosità e divertimento. Hai un blog strepitoso, verrò spesso a visitarlo. saluti
grazie Tamara! Anche il tuo sito è stata una gran bella scoperta. Per l’argento questo metodo è super, inoltre lo mantiene pulito a lungo, molto di più che utilizzando i prodotti in commercio. Dopo averlo pulito così, vado avanti almeno 2-3 mesi spolverando e basta. Dipende solo dall’umidità, ad alcuni dura 2 mesi, ad altri addirittura 6. Un abbraccio!
Ciao Grazia,
Ho letto il tuo utilissimo articolo e ho utilizzato subito questo metodo una prima volta per dei gioielli pandora. Provenivo dal test di un altro metodo che spiegava di immergere gli oggetti in acqua tiepida e sale (ma senza dosi), quindi ho fatto un danno perchè i gioielli sono diventati rossicci. Mi sono fatta prendere dal panico per aver rovinato un intero bracciale e 2 anelli. Poi, cercando ancora mi sono imbattuta nel tuo articolo. Ho letto anche tutti i commenti ma ciononostante, se possibile, vorrei 2 delucidazioni, perchè vorrei ripetere l’operazione. Quanto si devono lasciare gli oggetti in acqua bollente a contatto con l’alluminio(io ho usato un contenitore in alluminio per alimenti)? e posso usare anche un panno di spugna per asciugarli? grazie mille e complimenti per il sito!
ciao Chiara, se sono diventati rossi è semplicemente un argento non di altissima qualità, una lega con tanto rame che costa molto meno dell’argento e dà la tipica colorazione rossiccia dopo un po’ di tempo. Non utilizzerei più questo metodo, fossi in te, perché va bene solo per l’argento e il silver di altissima qualità… io ho dei bracciali in argento 900 e 925 (lo vedi dalla punzonatura), alcuni addirittura antichi, che pulisco tranquillamente così da anni e vengono benissimo. Leggo che i gioielli Pandora sono in Argento Sterling 925, ovvero una lega di 92,5% di argento e il resto rame. A seconda della qualità e della purezza della lega, l’argento sterling può “buttare fuori” il rame quando sottoposto a pulitura.
In ogni caso, i gioielli d’argento non li lascio in ammollo più di un paio di minuti intanto che pulisco il resto, di solito è sufficiente.Non va usato un contenitore di alluminio ma i fogli di alluminio, perché la reazione è proprio diversa. I contenitori infatti sono progettati per limitare il più possibile la ionizzazione, per mantenere meglio i cibi. Per l’asciugatura io uso dei canovacci da cucina normali, che al contrario della spugna non lasciano pelucchi. Alcune cose le lucido poi con un panno apposito in microfibra. Ma si può usare anche una pezza di lana.
Però, visto che questa marca ti ha già dato problemi, io per sicurezza li farei pulire in gioielleria… così magari ti fanno una lucidatura che li riporta a una situazione ottimale. Un caro saluto!
Grazie, finalmente un metodo efficace, anche se per le parti cesellate ho comunque dovuto integrare con un’energica passata di spazzola durante il bagno (schizzando ovunque per la gioia di mia moglie)
Leggendo le tue annotazioni sull’orto e lasciando perdere il famigerato Fukuoka sto provando il metodo di Gian Carlo Cappello, vedremo…
Bene Augusto, sono contenta che sia stata utile! Prossimo tutorial: come non schizzare tutto attorno quando si pulisce l’argento! 😉
Il metodo di Cappello lo conosco, è praticamente il metodo sinergico della Hazelip utilizzando però il fieno al posto della paglia. Può funzionare in alcune zone. A me, sia in montagna che nella pianura umida, ha dato pessimi risultati, ci siamo riempiti di marciumi, muffe, molti più insetti e zanzare del solito. Sono tornata alla paglia che non mi dà questi problemi. Credo dipenda molto dal luogo.
Sì penso anche io che dipenda dal terreno e dal luogo, qui da me è duro, argilloso e calcareo… peggio di così non poteva essere 🙂