… io per prima.
Ma cosa avete capito, siete i soliti malpensanti!
Parlo del cuscino per le svampite come me che volano dalle scale e si fratturano il coccige. Sto un po’ meglio, grazie, ma sedermi è un’impresa ardua. I primi giorni ho tentato di stare in piedi e basta, così ho rimediato anche il mal di piedi.
Dopo questa esperienza, da più parti mi è stato consigliato, per sedermi, un cuscino a ciambella. E qui viene il bello. Non avevo idea di cosa fosse questo “cuscino ortopedico a ciambella” ma ho subito scoperto che:
1. costa come un accessorio della Lamborghini ma non vi dà la stessa aria di fighezza. Capisco che ormai riescano a vendervi 3 foglie di prezzemolo in vaschetta a 1 euro, ma 50 per un ciambellino di plastica gonfiabile…
2. sembra uno di quei palloncini che petano da mettere sotto il sedere dei prof. L’idea di mettermene uno volontariamente ogni volta che mi siedo fa abbastanza ridere. Ma non abbastanza da convincermi.
3. tende a farvi passare per un novantenne con le emorroidi croniche o un sodomita che ha esagerato. Entrambe le interpretazioni solleveranno in ufficio nugoli di bisbigli alle vostre spalle
4. essendo disponibile esclusivamente in una sobria plastica arancione fosforescente, potete passare inosservati solo nei cantieri edili o a casa di Elton John
5. l’unico modello alternativo a queste ciambelle arancioni è una specie di sedile da water in poliuretano, al costo di un accessorio della Maserati. Non mi dilungherei sulle possibili reazioni alla comparsa dell’accessorio in ufficio.
6. essendo tutti i modelli in plastica o poliuretano, diventano accessori godibilissimi per stare seduti con 30 gradi all’ombra. Forse erano stati progettati come sciogli-cellulite.
Deciso che non avrei speso 50 euro per un “cuscino a ciambella in poliuretano con fodera in cotone lavabile a mano con acqua e sapone“, ho dato retta a un paio di amiche neomamme che mi suggerivano di usare il cuscino da allattamento. Anche lì prezzi niente male, ma almeno per materiali naturali, la maggior parte sono in lino con imbottitura in pula di farro. Però… ci sono tantissimi tutorial in rete per realizzarli e il costo si riduce nettamente, oltre a guadagnarci notevolmente in estetica.
Ecco quindi il mio cuscino da rottura del coccige, ispirato ai cuscini da allattamento: ho scelto questo modello aperto dietro e regolabile con due laccetti perché mi sembra funzioni molto meglio che non una ciambella e soprattutto potrò riciclarlo per altri usi, una volta finito questo doloreeeeee. Scusate, mi ero spostata sulla sedia. Dicevo.
Non ho seguito nessun modello in particolare, dopo aver visto una quantità di pattern in rete (basta cercare “cuscino da allattamento” e esce l’enciclopedia del come costruirlo di tutte le misure). Ho sfoderato il mio metodo classico, altrimenti detto “a occhio”, basandomi solo sulle mie misure e necessità. Tutto è riciclato:
– imbottitura: la vecchia imbottitura di un cuscino malmesso. Buttate le fodere, l’imbottitura era ancora utilizzabile
– fodera interna bianca: un pezzo di un vecchio tendone in cotone, cambiato perché aveva due buchi alla base, ma la stoffa ancora godibilissima (presa dal mio Santo Baule delle Stoffe da riciclare)
– fodera esterna: un vecchio lenzuolo copri-piumino in stile etnico (sempre dal Santo Baule delle Stoffe da riciclare)
Costo: zero. Tempo di realizzazione: 1 ora (di cui 30 min a far ripartire la macchina da cucire, ferma da mesi e recalcitrante). Secondo me, con questa forma riescono a farlo tutti.
Il cuscino interno, bianco, è lavabile esattamente come la fodera esterna. Ma ho preferito fare così per lavare un po’ più spesso l’esterna senza smontare tutte le volte il cuscino.
L’apertura è centrale, con il velcro. In questo modo può stare sotto verso la sedia e non dare fastidio alla seduta. I laccetti servono come dicevo sia a regolare la dimensione che a trasportarlo… infatti lo uso anche in macchina e portarmelo dietro modello serpentone era un po’ noioso, così legato e messo a spalla sembra quasi una seconda borsetta. (beh insomma, non toglietemi l’illusione, soffro già abbastanza).
Se lo realizzate, attenzione a rinforzare le aperture: visto l’uso e lo sfregamento, evitate sonori strappi 😉 Io ho fatto dei semplici rinforzi ai lati dell’apertura a strappo con la stessa stoffa, non si notano quasi.
Con l’occasione condivido la mia felicità per avere di nuovo, dopo qualche anno, un angolino per il cucito e non dover rimettere via ogni volta tutto. Al momento è stato improvvisato, manco a dirlo, con cose riciclate, in attesa di un vero craft corner attrezzato (e autocostruito, chiaramente). Nello specifico, due vecchie cassettiere da ufficio dell’Ikea con sopra il ripiano interno di un armadio (avanzava… a casa mia avanzano sempre le cose più strane dopo i traslochi) e la macchina portatile (la Elna da sartina che va senza elettricità arriverà dopo settembre, non è ancora stata traslocata). Una vecchia sedia da ufficio dell’Ikea e il gioco è fatto. Inaugurato l’angoletto cucendo il cuscinone di cui sopra… poi mi attenderanno tutte le cose per la casa nuova… e sono veramente TANTE! (leggete la disperazione nei miei occhi… )
L’armadio nelle foto sopra è l’attuale sostituto del Santo Baule delle Stoffe da riciclare. Riciclato anche lui, in attesa di restauro 😉
19 Commenti
Il cuscino è bellissimo e lo condivido..Ennesima spintarella per la mia pigrizia con ago, filo e affini 😉 Però povera mi spiace tanto per la caduta. Un incrocione per te!
Brava!!!
Anch’io mi sono fatta da sola i cuscini a ciambella che uso normalmente. Ho usato la pula di farro soffiata, comprata in Toscana. Doppia fodera ecc…
Complimenti per tutte le idee. 🙂
Guarisci presto e bene, tanti auguri!!!!! ( mi era scappato il tasto… 🙂
Genio riprenditi presto
ecco ora tutte le volte che andrò a letto coperta dallo STESSO-COPRILETTO-PROPRIO-UGUALE-UGUALE mi sembrerà di essere il tuo cuscino-ciambella… Ahahahahahah
ecco brava, che esempio che mi sei in questo periodo di profonda apatia e scarsa inventiva!!! riguardati!!!
@Anna&Ipa: bellissime, un abbraccio grande a voi… e l’apatia è del tutto giustificata con questo caldo!
@Patrizia: grazie a te. L’idea della pula di farro mi è rimasta, purtroppo non ce l’avevo sottomano subito e il cuscino mi serviva… ma mi sa che appena la ritrovo provvedo alla sostituzione 😉
@Mirko: grazie carissimo 🙂
@Simona: ma dai, abbiamo anche lo stesso copriletto? Non ci posso credere… XD
Riesci a farci ridere anche in questa situazione, vuol dire che ti stai riprendendo bene… 🙂
Sorvolo sul tempo di cucito del tuo cuscino se no mi metto a piangere se penso a quanto ci ho messo a cucire il mio per l’allattamento…
Buona giornata sul morbido, Silvia 😉
Silvia, le prime cose che ho fatto… sorvoliamo… potevo metterci mezza giornata per una presina 😉 poi si velocizza e francamente quello che velocizza di più secondo me è il metodo “a occhio” 😉
bella che sei con il tuo angolino del cucito ti ci vedo sai mentre intenta metti il rocchetto ^_^
il tutorial del salsicciotto che ho già intenzione di fare con un paio di jeans di riciclo (le gambe, così sono piuttosto lisci) mi è infatti utilissimo così io che cucio a mano perchè la nonna così mi ha insegnato mi do una svegliata e inizio a usare gli accatastamenti di stoffe che ho messo da parte, manco dovessi mettere su una bottega di scampoli.
sono contenta che qualcosa allevii finalmente il tuo sacro dolore (questa è fine, dai) e non vedo l’ora di poterti abbracciare, cosa che come sai avverà purtroppo non prima del prossimo anno. Ma noi abbiamo pazianza vero? ♥
Cara Erbaviola, spero che si sistemi tutto velocemente, che fastidio…
Il cuscino è veramente molto bello (sopra cosa ti sei seduta per cucirlo?), molto bella anche il disegno. Io, quando avevo i punti del parto, usavo un plaid arrotolato, molto pratico ma vuoi mettere il tuo cuscino? Quello lo potrai usare anche in altre occasioni.
Un abbraccio, Elisa.
bravissima (e sfigatissima, perche’ cadere sul …o oltre che fare male immagino ti faccia pure sentire un po’ scema e tutti ti prendono in giro)
e’ un po’ come rompersi un dito del piede: un disastro!
mi piace moltissimo il tuo angolo del cucito: io per ora vado a mano, ogni tanto mi coglie la voglia quando al mercato trovo un bello scampolo (adoro quelli di pile, morbidi morbidi) ma poi non vado oltre il taglio ad occhio e le cuciture stile-kimono.
pero’ mi devo attrezzare per l’inverno, in modo da sfruttare i mesi di “sonno” con le autoproduzioni di vestiario e angosciare amici e parenti con altri regali autoprodotti
un abbraccio
utilissimo, grazie!!!
E’ possibile conoscere le misure del cuscino che hai realizzato?
Grazie
Anche io ti auguro di guarire presto!
Ed esco completamente fuori tema, chiedendoti se hai voglia di raccontarci la tua esperienza con il crudismo, come va? O come è andata? Sono molto curiosa perché anche io ci sto provando in questi giorni…
A presto!
ma sei un mito. Ho scoperto oggi il tuo blog ma nn ti mollo +..
Psicotaxi: una scoperta reciproca 🙂
Alchemilla: il crudismo l’ho vissuto un po’ troppo come imposizione. Mi prendo una pausa e ricomincio, magari con più amore e meno inflessibilità 🙂
Orzowei: sono andata ad occhio. Ma ti serve un tutorial con cartamodello? Nel caso ti dò i link di qualcuno che ho visto online prima di fare il mio 😉
Bravissima!!!!!!!!!!!!Anche io ho una frattura, anche se in un altro posto e comunque una sublussazione del coccige e ti posso capire…spero sia passata per te…
Io avrei bisogno delle misure almeno più o meno…me le potresti inviare? Grazie
Bellissimo il cuscino fatto a mano, ne vale la pena anche solo per la soddisfazione di averlo fatto con le proprie mani! Però ho appena comprato una ciambella ortopedica in plastica arancione gonfiabile per 18 euro… mi sa che se dove sei andata tu ti hanno preso un po’… come dire… per il coccige!:D
ahahah sì, mi sa di sì, ma anche online avevo visto diversi modelli, ci saranno delle differenze che continuo a ignorare…