A forza di andare in giro, scrivo poco sul blog. E’ un periodo di contatti più reali che virtuali, anche se molti arrivano da qui. E’ quasi finito questo periodo intenso di corsi e presentazioni e non ho ancora avuto il tempo di ripensarmi bene ogni incontro, uno per uno. Ognuno è stato ricchissimo, soprattutto dal punto di vista umano, e ne parlerò tra un po’, alla fine, come in una sorta di ‘recollection in tranquillity’ alla Coleridge. Non che mi stia paragonando al poeta, semmai paragono la natura e le emozioni che hanno fatto la parte principale in questi incontri.
Quando torno a casa, a parte il lavoro che dà da mangiare (sì, perché con gli incontri di cui sopra è una festa se vado in pari), cerco di ritagliarmi il tempo per qualche passeggiata nei dintorni. Ultimamente mi sembra di godermi poco questa scelta di vivere in un posto magnifico, visto che la maggior parte la passo in giro o in studio. Oggi, nel sole di un maggio un po’ freddino, la condivido con voi questa scelta, con questa manciata di immagini scattate qui e là in un giro a zonzo in pausa dal lavoro.
Domani si riparte. Sabato 19 alle 13.20 su Rai Radio 1, dagli studi di Milano una chiacchierata con la mitica Jo Squillo. Tema: gli orti urbani. Il programma è “Doppio femminile“. Si può sentire anche da web qui: http://www.radio1.rai.it/dl/radio1/2010/Page-84ec4428-abb4-4e70-a0a7-0c2e68780769.html [AGGIORNAMENTO 19.07.2017: il podcast linkato non esiste più] o scaricare il podcast. Quello con Jo è stato un incontro meraviglioso, oltre che una rivincita adolescenziale. Mio padre era un grande censore, Jo Squillo era già un cult del movimento punk di area milanese e le Candeggina Gang avevano fatto scuola con il lancio dei tampax sul pubblico [1]. Inevitabilmente, nella somma di questi elementi, il suo poster finì nella spazzatura insieme a un’ottima compagnia che andava dai Sex Pistols ai Pogues. Il censore sentenziò che non voleva “poster di drogati in casa”. Per la cronaca, mentre scrivo sto ascoltando gli Zen Circus e vivo lontano dal censore dall’età di 21 anni, a dimostrazione che se una ha le idee chiare, non c’è censura che tenga. E poi, mi dice Jo, “avremmo fatto tutto quello che abbiamo fatto se non ci avessero fatte incazzare? No“. Probabile.
Durante l’intervista metteranno anche la canzone “L’orto sulla luna“, vale la pena di ascoltarla bene!
Avviso: Per rispetto alle vittime della strage di Brindisi del 19 maggio, il programma è cambiato e l’intervista è stata spostata a sabato 26 maggio
Domenica 20 sarò invece con la mia amica e grande gourmand vegan Nicole Provenzali, per un incontro “L’orto sul balcone: metti in tavola il tuo terrazzo” che fa parte della bella rassegna di Cucina Consapevole. Tutti i dettagli qui.
E ora vado a impacchettare semi e germogli per la partenza 🙂
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[1] Se conoscete Jo Squillo solo per la moda o la canzone “Siamo donne”, siete fagocitati dal sistema informativo manipolatorio dello spettacolo di massa italiano. Pochi punk le hanno perdonato questa svolta pop e l’abbandono del punk duro e puro per la musica considerata più commerciale. Ma sono opinioni. E’ un po’ come quelli che credono che per capire la musica punk bisogna spunzonarsi la faccia con clip metallici e tatuarsi fino all’ano. Che tristi omologati.
1 Commento
mi sarebbe piaciuto ascoltarti oggi ma ero in treno, verso l’esame…..
e domani ti penserò tanto che sarete una coppia formidabile tu e la Nicole 🙂
un bacione, sarai splendidissima ^_^