Sono appena tornata dall’istruttoria pubblica per la ricerca degli idrocarburi in appennino. Se ne parlava qui non molto tempo fa.
Riassunto: una società americana, la Hunt Oil Company, vuole trivellare la zona appenninica tra la provincia di Modena e quella di Bologna per cercare metano. Il Ministero dell’Economia e Finanze ha già detto “ma certo, perché no? Bellissimo!” e ha rimandato la valutazione dell’impatto ambientale alla Regione Emilia Romagna. Chiaramente qualche comune e qualche associazione è insorta perché verrebbe distrutto un territorio, con relativi rischi altissimi per la salute date le procedure altamente invasive di estrazione. Così si arriva all’Istruttoria Pubblica, prevista per legge, in cui la Hunt Oil deve fornire le sue “controdeduzioni”. In sostanza, deve rassicurare i cittadini e la Regione Emilia Romagna sul basso impatto ambientale e i vantaggi dell’avere un pozzo di estrazione davanti a casa.
Oggi:
Sindaci presenti: Loiano e Calderino, che era anche il comune ospitante quindi… lo contiamo? Gli altri sindaci invece si stavano duramente guadagnando il loro stipendio altrove. Tutti. E’ incredibile quanti impegni ci siano il giovedì alle 18.00, vero?
La Regione Emilia invece ha pensato bene di mandare solo due architetti dell’ufficio tecnico a farsi massacrare dai presenti, che peraltro ne avevano ben donde. A un certo punto mi facevano anche un po’ pena. All’inizio no, all’inizio li avrei voluti attaccare al muro con la sparachiodi e obbligarli a firmare una liberatoria per trivellare casa loro. Poi invece ho capito che non prendevano appunti perché sapevano già tutto e quando facevano finta di parlare tra loro era solo perché la pressione dal pubblico era tanta e non sapevano più dove guardare. Io alla fine li capisco, al posto loro mi imbarazzerei tantissimo a star lì a sostenere delle decisioni che non ho preso io e cercherei almeno di distrarmi giocherellando con l’iphone o mettendo giù la nuova sceneggiatura ipotetica di Star Wars se Darth Vader fosse stato uno hobbit trans.
La Hunt Oil ha mandato un ingegnere toscano che ne sapeva (o voleva far credere di saperne) meno di tutti. Nell’occasione ha scoperto con sorpresa alcune gabole legislative italiane che gli permetterebbero di farsi approvare un piano per la ricerca di un tipo di idrocarburi e passare brevemente a ben altre ricerche (oh! meraviglia!), ha appreso anche che la sua società sarà pure un colosso in USA, ma in Italia è composta da due srl il cui capitale sociale fa in tutto ventimila euro (“ma sono società dormienti!”… e appena si svegliano vedi, trivellano tutto e pagano i danni in noccioline… con ventimila euro di capitale a responsabilità limitata cosa vuoi ripagare?!). Insomma, una bella serata anche per lui che però ha portato delle slide, questo bisogna dirlo. Sono nelle foto sopra, se qualcuno vuole informarsi sui vecchi template di Power Point: per qualsiasi altro uso non servono.
Bisogna dire che c’era anche il Defranceschi, quello dei commenti qui: è arrivato, ha salutato i suoi fan, ha fatto una domanda al tipo della Hunt Oil, poi se ne è andato. La risposta gliela riferiremo, è arrivata dopo un’ora e mezza che era andato via. Non che fosse un granché la risposta, ma insomma… educazione vuole che quando fai una domanda, ascolti la risposta. Soprattutto se intaschi 2500 euro al mese più spese per occuparti esattamente di queste cose. Io, che invece ero lì gratis, son rimasta fino alla fine. Ma d’altra parte io non pubblico nemmeno le mie foto in mutande su facebook. Non son proprio tagliata per la politica, io.
C’erano due rappresentanti di Legambiente, è la prima volta che – finalmente! – son contenta che esista Legambiente. Stasera gli abbuono la goletta, và. Chiari, precisi, dritti al punto e senza troppi fronzoli. Bravi.
C’era tanta gente comune e rappresentanti locali. Erano i più preparati, a parte quelli di Legambiente sopra. Parecchia gente con documentazione al seguito, idee chiare e voglia di difendere il proprio territorio. Un piacere ascoltarli. Purtroppo, sembra che non saranno loro a decidere.
In sostanza: sappiamo quello che sta succedendo, quindi state attentissimi nei vostri territori. Queste aziende arrivano, aprono in Italia delle srl con un capitale minimo, presentano progetti che il Ministero dell’Economia per qualche motivo approva. Attraverso una serie di facilitazioni legislative devastano i territori in cui trivellano (è già successo in Abruzzo e Basilicata, di recente) e se fanno danni non ne rispondono perché hanno il capitale sociale del vostro panettiere. In più pagano delle royalties allo stato, alle regioni e ai comuni interessati solo dopo il superamento di un tot di metri cubi di estrazione… a cui facilmente non arrivano. Quindi non solo guadagnano sul tuo territorio e lo devastano, ma tu ne avrai solo i costi puri: crollo del turismo, innalzamento spesa sanitaria, spese mantenimento strade più elevate ecc.
Cosa si può fare contro questa gente?
In sostanza, i comuni non possono opporsi alle regioni, le regioni non possono opporsi al Ministero MA la gente può fare tanto. Può dire di no. Può prendere a calci nel culo il suo sindaco affinché partecipi a queste riunioni e si guadagni la pagnotta (ringraziate che il mio sindaco ha partecipato e ce l’avevo anche seduto di fianco, sicché rimarrò fuori di galera per ora), può costituire un comitato e presentarsi a tutte le riunioni in merito che vengono tenute nei comuni coinvolti e in Regione, può dire di NO finché le orecchie di questi devastatori non si spaccheranno. Si può fare. Ma attenzione, non affidatevi MAI solo ai politici. I politici per la maggior parte vanno a queste riunioni quando proprio obbligati, fanno la marchetta di presenza e se ne vanno a farsi gli amatissimi cavoli loro. Se va bene gliene frega poco, altrimenti un emerito niente. E’ il nostro territorio, è nostro, non loro. Difendiamolo, si può fare!
In quanto alle trivellazioni & c. scriverò qualcosa di più sensato e dettagliato altrove, a breve, non è questa la sede per farci venire l’orchite a suon di numeri e dati. Però. Una cosa, l’ultima e la più importante.
Il fotovoltaico, mannaggialamiseriaaaaaa! Il fotovoltaico! Ma che si trivellino il bus del cul in Texas, se proprio ci tengono, ma qui vogliamo il fotovoltaico! E se non basta, spengiamo qualcosa in più, consumiamo meno! Non c’è bisogno di provocare cancri, devastazioni di territori, depressione di aree, frane e radiazioni ionizzanti (leggete le slide, lo dicono loro!!!) per cosa? Il riscaldamento??? Ma stiamo scherzando?
Un pozzo di estrazione metano costa 12 milioni di euro. Sapete quanti pannelli fotovoltaici ci si comprano?
25 Commenti
Un post, da rileggere e rileggere perchè l’orticaria che viene alla prima letta deve essere cacciata in fretta! troppa accomodazione da parte di troppe persone che trovate le seggiole vogliono farle fruttare. Ancora non capisco l’inghippo che avviene in certe testoline, che quando arrivano ad accappararsi una sedia fanno di tutto, anche contro sè stessi come in questo tuo caso, per far del male.
Una considerazione sul fotovoltaico: ho il timore che che ci si troverà invasi da pannelli; i tetti delle case/aziende li tollerò, ma si iniziano a vedere in estesi campi, sottratti alle colture (come in molte zone in Germania). Altra cosa che non accetto è l’investimento in fotovoltaico da parte dei privati, quando tutte le altre forme non ecologiche sono fatte dallo stato o gestore energia elettrica(naturalm. indirettamente da noi…però i rischi di usura, smaltimento?). A calcoli fatti sul tetto di casa mia e in base alle ns. necessità e creando una stima ventennale (paragonando lo smaltimento inverter e silicio alla pari amianto) non era conveniente…mi puzza un po’ questo pesare sui poveri cittadini, che dici?
Ti abbraccio,E.
Molto interessante e preoccupante. Siamo soli e sempre più agguerriti. Grace sono con te!
@Elena: il fotovoltaico dovrebbe servire solo per l’energia elettrica e infatti dovrebbe essere promosso dallo Stato, esattamente come è stato fatto per centrali nucleari e combustibili fossili. Per il riscaldamento invece esistono soluzioni alternative, dal geotermico alle biomasse (quelle realmente bio) con uso individuale che hanno un’incidenza molto inferiore rispetto all’estrazione di metano e altri combustibili fossili (perché qui sostanzialmente si chiedono i permessi per il metano e se poi salta fuori che c’è il petrolio… )
Sui campi di pannelli non sono d’accordo nemmeno io, a parte lo scempio si sviluppano campi elettromagnetici troppo alti, rischiosi per la salute.
Un’altra mossa, tassativa, è consumare meno. Ridurre i consumi, riduce la necessità di produzioni enormi di energia. Pensa solo allo spreco dei supermercati e ipermercati: se si tornasse ai piccoli negozi, sarebbe una riduzione enorme dei consumi.
@Mirko: sostanzialmente siamo soli. Sull’agguerriti non ci conterei troppo, ieri sera sono uscita così schifata da questa riunione che a ogni cosa rispondevo “Io torno a vivere in Austria, o in Inghilterra”. Le cose purtroppo peggiorano solamente con questi “politici” che fanno esclusivamente gli affari loro. Voglio dire: ma dove hai mai visto in UK che uno arriva, si ferma un’ora e poi va a farsi una pizza perché è ora di cena, lasciando lì i cittadini a discutere con la Regione che fa solo ostruzionismo??? O che non si presenta nemmeno?? Io sono sostanzialmente stufa degli italiani. Come dice Elena Sole, appena hanno la sediolina, fine.
Non sono riuscito a essere presente all’incontro (anche se il comune di residenza ospitava l’evento), ma davvero occorre stare attenti a queste ditte e ai politici scelti per rappresentarci: se si vuole che le cose cambiano o che non succedano, occorre che sia la gente a darsi da fare e opporsi. Perché lasciare andare, subendo passivamente come si sta facendo, sta portando a una china che peggiora e fa vivere sempre peggio.
@M.T. sicuramente avrai avuto un impegno improrogabile, ma detta così fa un po’ ridere… come si fa a darsi da fare e opporsi se tutti, tutti, hanno sempre impegni più importanti? 🙂
Quanto affermi è vero e provare a spiegare sembrerebbe essere soltanto una scusa.
Tuttavia sono a conoscenza di certe problematiche e quello che faccio nel mio piccolo è di parlarne con la gente, cercando di sensibilizzarla, renderla consapevole. A esempio, dato che nel comune ospitante si fa la raccolta differenziata porta a porta, cercando di far capire a chi si lamenta e non vorrebbe farla, che se ognuno dà un contributo le cose migliorano sotto molti aspetti. O sensibilizzando a chi ne ha la possibilità di farsi l’orto: se ne guadagna in gusto e portafoglio 🙂
quando il “noi” smettera’ di essere “tu/voi” e comincera’ ad essere “io” le cose andranno meglio.
oltre al vigilare, vigilare sempre e stanarli come la mia Mafalda stana le talpe, sarebbe bello se ognuno di noi (quindi per prima io) cominciasse a fare le cose.
ovviamente non e’ una critica a nessuno, men che meno a te Grazia/Erbetta, che fai da anni e ogni giorno, ma un’esortazione a quelli che criticano sempre e solo.
facile distruggere, soprattutto a parole, un po’ piu’ faticoso costruire.
io proporrei una serie di gruppi fisici e virtuali con lista in cui ognuno indichi il suo piccolo o grande obiettivo concreto nella direzione del risparmio energetico e della riduzione dell’impatto ambientale con tracciatura degli obiettivi raggiunti.
sarebbe bello anche proporlo a livello comunale, non solo nelle neo-amministrazioni ma anche in quelle non toccate da queste elezioni amministrative.
provero’ ad informarmi al mio comune (dove finora l’UNICA casa con i pannelli del solare termico e’ la mia) se magari il sindaco, che sembra avere un elettroencefalogramma con qualche movimento, ha voglia di lanciarsi in questa specie di micro/pseudo/quasi-transizione
@M.t.: era detto in simpatia 🙂 Solo che detto così era un po’ balzano 🙂 Comunque quello che ho notato è un modo di fare eccessivamente ossequioso dei rappresentanti della Regione nei confronti della Hunt Oil, e di contro un atteggiamento piuttosto sufficiente quando non addirittura aggressivo nei confronti dei cittadini. Questo è indecente. Sono pagati da noi, con le nostre tasse e ci trattano come deficienti.
@diana: fare? ancora?? 😀 giro da anni, a mie spese, a spiegare come sia necessario decrescere. Oltre a farlo, chiaramente. Ho partecipato a proteste in passato, speravo francamente di ‘riposarmi’ su questo versante per qualche tempo, perché ne sono uscita proprio spossata. Invece si ricomincia. Più di così…
In ogni caso, approfitto per dire che sono esterrefatta da una cosa: io non ho figli e non possiedo immobili qui, se domani piantano una trivella davanti casa, faccio la valigia e vado altrove. Eppure ieri sera io c’ero come ci sono stata altre volte e in altre occasioni. Mentre la maggioranza di chi ha casa e figli se ne guarda bene. Su un territorio di circa 2,5 milioni di persone, ieri sera a Calderino saremo stati in massimo 50.
ciò detto, la tua proposta mi piace 🙂
Sono sconfortato. A Calderino c’ero ed ho fatto il possibile per informare il maggior numero di persone ad intervenire.
Tutti hanno degli impegni e loro (HuntOIl+Regione), lo sanno benissimo. Altrimenti non farebbero una riunione a Calderino alle 18,00 di giovedì.
Anch’ io confidavo in una massiccia presenza dei Sindaci (i Comuni interessati sono 54) e non solo due come dice Erbaviola. In questo caso sono però i cittadini che devono muoversi e chiederne conto. E’ sufficiente scrivergli e chiedergli perchè non sono intervenuti.
Ho apprezzato la presenza del Sindaco di Loiano, ma ne ho apprezzato meno l’intervento a parziale difesa della Regione (secondo me indifendibile). Comunque , almeno, lui c’era.
E’ il quinto incontro su Hunt Oil a cui partecipo nel giro di quattro mesi e incredibilmente aumentano le presenze dei cittadini e diminuiscono quelle degli amministratori.
Quando ho poi visto che i rappresentanti della Regione difendevano come arieti i petrolieri , ho pensato che questa sia una battaglia persa in partenza.
Mi sa che da domani comincio a guardare i giornali immobiliari…..
PS Forse Defranceschi del M5S ha fatto male ad andare via (non conosco i suoi impegni), ma almeno lui c’era ed era l’unico Consigliere regionale presente.
ciao
d
Ciao Danilo, il tuo impegno infatti è evidente, io sono propensa a credere che chi non è venuto per la maggior parte non avesse proprio altri impegni. Semplicemente si annoia, non gli interessa, non ci si vuole mettere, è convinto il che il problema si protrarrà ben oltre la sua carica e quindi non gliene può fregare di meno. Mi chiedo però dove abitino questi idioti, dubito fuori regione. Bisognerebbe fargli quindi capire che il problema è anche il loro, delle loro case e dei loro figli.
Non so che motivi abbiano avuto nella scelta del posto ma è sicura una cosa: la strada per arrivare a Calderino mostra già zone bellissime e ancora parzialmente rurali. Io ci sono arrivata in un pomeriggio di sole in una primavera lussureggiante e mi sono incavolata ancora di più con i farabutti che vogliono distruggere questo patrimonio naturale.
Il sindaco di Loiano ha i suoi alti e bassi però devo dire che avendolo avuto seduto di fianco, ho ascoltato in diretta i borbottii contro quello che dicevano i due della regione. E’ arrivato con un faldone di documenti sulla Hunt Oil e man mano che passavano gli argomenti andava anche a consultarseli. Tutto sommato, visto che i due della regione smettevano di chiacchierare tra loro solo quando le domande erano rivolte da cariche pubbliche (quindi quasi mai), è stato tutto sommato importante che ci fosse almeno un sindaco a dire: il mio comune ha detto no e anche questi altri comuni. Mio personale gradimento per aver parlato a braccio e non aver letto una relazione di tre pagine sfrangiando i maròni a tutti gli astanti. Poi d’accordo, non è il massimo quello che ha detto ma io l’ho interpretato più come diplomazia che come ossequio… ma non lo conosco così bene da esserne certa 😉 di sicuro lo sai meglio tu!
Defranceschi, permettimi di dirlo, aveva lì te e una decina dei suoi fan che gli hanno chiesto direttamente di partecipare e avrebbero notato fin troppo l’assenza.
Sicuramente avrebbe partecipato lo stesso, ci mancherebbe. Però, quello che ha fatto, a Milano si chiama “marchetta”, non so qui. Arrivi, saluti tutti, giri per la sala, ti fai vedere, ti fai riprendere, fai un intervento e te ne vai. La gente non può dire che non c’eri ma di sicuro il tuo apporto è meno di niente. Ho conosciuto parecchi politici, sia nuovi che vecchi, e questa è una pratica consolidata. Magari dal Movimento 5 stelle, visto il programma, ci si aspetta ben altro. Ma d’accordo, c’era.
C’erano anche le risposte che non ha sentito e almeno due interventi piuttosto interessanti, dopo che se ne era già andato.
C’è ancora molto da fare prima di guardare gli annunci immobiliari, non scoraggiarti 😉 Te lo dice una che ha aspettato fino all’ultimo prima di vendere casa e trasferirsi. Se ti può consolare, io sono uscita dall’incontro pensando “Comunidad Valenciana o Comunidad Autonoma de Catalogna?” 😉
Il 19 era il mio compleanno. In quasi quarant’anni di vita questi giorni della memoria li ho trascorsi in vari modi, più o meno belli, più o meno sobrio, più o meno vestito. Mi mancava festeggiarne uno di fronte a tre affaristi che mi raccontano del mio futuro cancro a norma di legge.
Le quattro ore di riunione non hanno fatto che confermare le mie idee, che non esporrò qui, in quanto impopolari. Un’ora dopo, mentre mangiavamo in un locale, un tizio ubriaco ci spiegava il perché a lui, delle trivelle, non frega un cazzo. Più ti avvicini alla gente che vorresti difendere e proteggere, più ti domandi per quale motivo non sei in un privé del Café Atlantique a bere drink con i lacché di Silvio.
Su Defranceschi non mi esprimo. L’ultima volta che ho votato la mia preferenza è andata al M5S, ma siccome a differenza di molti non ho rappresentanti se non mi rappresentano, eviterò di tifare per lui. Non so cosa ci porta a difendere sempre i nostri paladini, tollerare tutto, accontentarci di tutto, ma so dove ci porta. Affanculo. Defranceschi è venuto a fare la dovuta presenza, ha letto il suo foglio, si è alzato attorno all’ora di cena e via, una pizza in compagnia/ una pizza da soli/ in totale fan due pizze/ e l’Italia è questa qua.
Ciao ErbaViola,
grazie per il tuo impegno e la tua passione!
Mi piace sottolineare un momento importante della tua riflessione:
“MA la gente può fare tanto(…), può costituire un comitato e presentarsi a tutte le riunioni (…) Ma attenzione, non affidatevi MAI solo ai politici. I politici per la maggior parte vanno a queste riunioni quando proprio obbligati, fanno la marchetta di presenza e se ne vanno a farsi gli amatissimi cavoli loro”.
Hai perfettamente ragione, la spinta dal basso non deve mai mancare, deve farsi nuova istituzione accanto, a supoorto e a controllo di quella già formalizzata dalla politica, deve crescere come intensità d’azione nel tempo e nella sua massa critica. Inoltre, è indispensabile che si organizzi in modo rigoroso anche sul piano tecnico, senza lasciare nulla al caso (documentazione, aspetti amministrativo-legali, ecc.) perchè la buona volontà non basta.
Senza lasciare nulla al caso, deve elaborare una strategia per il confronto, per l’inclusione di altri fronti di resistenza, e impegnarsi a salvaguardare la propria integrità e trasparenza, così da prevenire le spinte centrifughe e gestire i dissidi interni (fattori che possono far perdere elementi preziosi o frammentare l’azione).
Qui in Puglia (e lungo il basso adriatico) sta accadendo qualcosa di simile, progetto di trivellazioni al largo delle Tremiti (http://www.legambiente.it/dettaglio.php?tipologia_id=3&contenuti_id=2708)e sia i cittadini che le istituzioni, proprio in questi giorni, si sono mosse compatte (http://qn.quotidiano.net/cronaca/2011/05/07/502011-tremiti_tremila_petrolio.shtml). Speriamo bene.
Un saluto
ciao tesoro…a volte (spesso per la verità) leggo i tuoi post e penso a tutto quello che fai.
e poi penso che …ma come fai?
sei impegnata praticamente in tutto, ti autoproduci un sacco di cose, vai in giro per l’Italia a promuovere e diffondere questi messaggi, scrivi libri, tieni corsi, ti informi e ti interessi incessantemente…..
sei la Freccia Argento cocca, ti lovvo e ti ascolto, mi informo e inizio a fare piccole cose.
una per volta, ma certo non tutti siamo nati per essere messaggeri come te 🙂
baciotti 🙂
Bibi
E io vengo con te a trivellargli il “bus del gnao” (come direbbe il mio babbo) a questa gentaglia che espatria per trivellare qua e la i paesi altrui 🙁
Speriamo che queste trivelle non entrino mai in funzione!
Un abbaccio e come sempre complimenti per il tuo grande impegno!
scusa per la ri-risposta tardiva, ma ho passato gli ultimi due giorni ad arrostirmi ad una fiera da cui ho ricavato la copertura delle spese (e basta!).
ovvio che tu fai e che sei piu’ che stufa di fare, il mio commento era rivolto pensando esattamente alle persone che sono sempre pronte a criticare, ad indignarsi e poi, al momento di fare davvero, aspettano sempre che qualcun’altro faccia per loro. Sono quelli del “vorrei MA non posso” che evidentemente sfogano cosi’ la loro indignazione e che non si sono ancora resi conto, anime belle, che stanno facendo esattamente il gioco degli altri
per usare in un altro contesto un detto buddista:
nessuno puo’ respirare per te (ne esiste anche un’altra versione un po’ piu’ grezza ma ve la lascio immaginare)
questo e’ il cambio di prospettiva necessario, pensare che nessuno meglio di me puo’ curare i miei interessi e il modo per prendersene cura e’ costruire e non criticare gli altri.
coraggio!
@Gianluca: grazie a te per l’ascolto!! Sì ho visto anche questo problema analogo in Puglia! ma c’è anche l’abruzzo, dove hanno già fatto uno scempio e stanno per replicarlo davanti a una delle spiagge più belle d’Italia, Roseto degli Abruzzi! La situazione è critica perché ormai queste società vengono appoggiate da subito dal Ministero dell’Economia ed è difficile anche per le regioni fare azioni di contrasto (se poi sono regioni come l’Emilia dove pare non si voglia contrastare granché… figuriamoci!).
Si fa fatica a fare qualcosa dal basso: la maggior parte della gente è sempre impegnata nei fatti suoi, quando proprio non ti prendono per deficiente… ma intanto andiamo avanti 😉
@Bibi: “messaggera” mi piace! 😀 Io spero che ci siano sempre più persone a farlo, possibilmente senza fini di lucro (o almeno non esagerati!!!) Più siamo, più si rafforza l’idea e passa il messaggio 🙂 E comunque lo fai anche tu: dal blog e facendo concretamente delle scelte!!
@Chicca: Ciaooooooo 😀 La mia nonna avrebbe detto “ghe vegniss la pecòla!” (ma mi sa che capiamo solo io e te 😀 )
@diana: ciao cara, purtroppo in Italia la crisi si fa sentire… oggi sei la terza che mi scrive “torno da una fiera da cui ho coperto le spese e basta”. Sigh. Ma il tuo presidente del consiglio non ha detto che siamo in ripresa? che la crisi è finita? 😀 dai, scherzo…
“Nessuno può respirare per te” mi piace moltissimo!!! Secondo me però il primo passaggio è far capire che c’è qualcosa da difendere… perché qui mi sa che manca proprio la base, il comprendere che quel prato là fuori non è dello Stato, ma tuo e lo Stato lavora per te, non il contrario. E’ dura da far passare… ma ci si prova 😉
ottimo 🙂
mandiamo la lettera di licenziamento al berlusca e a qualche altro centinaio di signori; data l’eta’ molti possono comodamente andare in pensione senza incentivi al prepensionamento, giusto? 😉
erbaviola, ammiro te e tutti quelli che come te si battono e difendono il proprio territorio e la propria dignità umana.
mi dispiace non poter partecipare a questa e a tante altre battaglie e iniziative di cui leggo sul tuo blog. queste però sono le vostre battaglie, il vostro territorio. Io combatto le mie sul mio territorio, prendendo esempio da te.
Comunque sto diffondendo a quante più persone possibili questa faccenda dell’Hunt Oil company. In bocca al lupo!
@diana: esatto! 🙂
@daniela: grazie 🙂 è ovvio che non si può partecipare tutti a tutte le battaglie, però il messaggio che volevo dare è duplice: da una parte quello che sta succedendo, dall’altra mettere in guardia perché non arrivano solo qui e per accorgersene bisogna sapere. Diffondere, come farai tu, è sempre molto importante: più informazioni circolano, più si riescono a fermare questi distruttori.
“Queste aziende arrivano, aprono in Italia delle srl … e se fanno danni non ne rispondono … pagano delle royalties allo stato, alle regioni e ai comuni interessati solo dopo il superamento di un tot di metri cubi di estrazione… a cui facilmente non arrivano. Quindi non solo guadagnano sul tuo territorio e lo devastano, ma tu ne avrai solo i costi puri”
Scusa ma se non estraggono il massimo possibile, perchè altrimenti dovrebbero pagare royalties, come fanno a guadagnare? L’Italia non credo riconosca loro un credito d’imposta sul valore aggiunto, quindi non possono approfittare di aiuti monetari diretti.. Se non guadagnano, non continueranno. E se trivellano per esplorare, non è a quel momento che avviene “l’inquinamento”, quindi se trivellano e basta possono causare qualche danno bucando la falda (danno anche grave, teoricamente), ma poi non guadagnando dovranno fermarsi. In ogni caso tutta l’Europa si sta mobilitando contro le esplorazioni di gaz di scisti, speriamo si riesca a fermarli.
I partecipanti di Legambiente facevano parte del Circolo Setta-Samoggia-Reno. vi ringraziamo dell’apprezzamento per il nostro lavoro. E’ da circa un anno che ci occupiano di questo argomento con lettere, incontri ecc.
Abbiamo avuto l’apporto di gruppi e comitati di Sasso Marconi e Marzabotto e di tanti privati cittadini.
Il consigliere Defranceschi ha seguito sempre gli incontri e forse se una volta ha mancato di presenziare a tutta la riunione avrà avuto delle buone ragioni. Ricordo che è dall’anno scorso che ci muoviamo, prima con lettere, incontri a Sasso Marconi e Marzabotto, con osservazioni al momento della prima pubblicazione della Via regionale. Poi incontro alla istruttoria pubblica di Sasso Marconi con il seguito di altre osservazioni scritte e quindi altra istruttoria pubblica a Calderino. E naturalmente la cosa non finisce qui perchè se le royalties italiane sono così interessanti le multinazionali non si fermeranno. In questo periodo ci sono richieste in tutta Italia. Cordiali saluti.
Ci tengo a segnalarti questo articolo:
http://www.agoravox.it/Fracking-il-vero-prezzo-del-gas.html
Ciao.
Sono una rapprsetante della Rete del Comitato No Tubo che da anni in Umbria e nelle Marche, di recente anche in Abruzzo, si sta opponendo al passaggio del gasdotto Brindisi-Minerbio. Qui da noi la devastazione ambientale sarebbe totale ed irreversibile, ma quel che e’ ancor piu’ grave e che mette a rischio direttamente la popolazione, e’ che da noi il tracciato del gasdotto si sovrappone esattamente al sistema di faglie attive che negli ultimi 20 anni ha prodotto i terremoti piu’ devatsanti (L?Aquila ne e’ solo l’ultimo esempio, prima di lei Norcia, Foligno, Cascia….).
Sarebbe bello che ci mettessimo in contatto, se volete per far fronte comune. Questo il nostro sito: http://notubo.blogspot.com/. Altre info le trovere anche sul mio http://www.sibillando.org e sui nostri canali facebook.
A presto, spero…
Cri
[…] Sì, magari qualche goccia di petrolio c’è pure, ma rischiamo di vederci in casa le solite multinazionali, che si prenderanno tutto il prendibile, distruggendo territorio e fragili ecosistemi, e […]