Sotto l’albero n.1: IL PORT ENFANT O SACCO PORTA BEBE’

da Grazia Cacciola

Questo port enfant l’ho realizzato per una bimba che nascerà tra pochissimi giorni e siccome la sua mamma l’ha già scartato, posso pubblicare foto e tutorial senza rovinare la sorpresa 😀
E’ vegan, realizzato tutto in pile piuma (dralon, anallergico, un pile leggerissimo ma molto caldo), filo di microfibra per il merletto (sempre dralon anallergico per bimbi) e filo di cotone per le cuciture. Si può realizzare a mano oppure con la macchina da cucire (vedi tutorial di seguito). Il costo di questi port enfant ho scoperto che è astronomico, cercando i modelli da cui prendere spunto ne ho trovati tra i 60 e i 150 euro (!) e quindi spero che il tutorial serva a abbattere il costo per le neomamme autoproduttrici, le amiche di neomamme & c.

E’ una cosa che mi dicono essere utilissima per i neonati, anzi, un’amica mi ha elencato gli utilizzi molteplici, che riporto fedelmente:

  • per le uscite invernali al posto delle tute imbottite con cui i bambini non possono muoversi,
  • per i viaggi in auto, perché si adatta a qualsiasi porta bebé per auto, ovetto e cinture varie, senza bloccarlo nei movimenti
  • per le nanne dei bimbi che tendono a scoprirsi, pisolini al volo ecc.
  • per le visite in ospedale, perché tra pesata e visita e altro possono passare delle mezz’ore e continuare a svestirli e rivestirli li fa incavolare oltre che prender freddo
  • per non metterci un’ora di vestizione ogni volta che bisogna uscire cinque minuti… non tutti i bambini si lasciano mettere la tuta buoni buoni
  • per le levate notturne

Finito il port enfant, ho aggiunto le bellissime etichette di Depuriamo [AGGIORNAMENTO 19.07.2017: il sito linkato non esiste più], le adoro e danno un tono molto simpatico alle autoproduzioni. E’ un gioco al no-logo fatto con un logo etico, mi diverte molto e il messaggio viene recepito di più che con un cartoncino scritto a mano, come facevo prima. Probabilmente è una questione di ricezione, chi è abituato all’etichetta del negozio può trovare un bel messaggio su queste etichette no-logo ed è più invogliato a leggerle che non le etichette autoprodotte (che fanno più presa su noi espertoni dell’autoproduzione 😉  ) .  Volevo mettere l’etichetta di stoffa, ma le avevo finite tutte con le altre produzioni, quindi ho optato per il cartellino con certificato di provenienza (si può riutilizzare come segnalibro oppure per altri regali autoprodotti, così il messaggio continua a circolare!).

L’etichetta su questo port-enfant dice:

DePuRiAmo è la prima marca di oggetti re-inventati. Non solo cose già acquistate, ma anche tempo, creatività, abilità, amore che possiamo rimettere in circolo come risorsa energetica da regalare, vendere, condividere, e scambiare. Tutto ciò è energia-denaro pulita, rigenerata grazie all’Amore del Dono. In questo modo contribuiamo davvero a costruire un Mondo Nuovo!

TUTORIAL PER SACCO PORTA BEBE’ O PORT ENFANT

Mi scuso sentitamente con le modelliste precise: io vado a occhio, faccio degli scarabocchi e questo non è un sito di biosciure ricamatrici perfettine. Spiego come l’ho fatto così come lo spiegherei a un’amica, con nessun intento di perfezione.

Premetto che non è necessaria la macchina da cucire, può essere cucito a mano ma in questo caso consiglio di farlo con un ago da tappezziere curvo perché vanno cuciti insieme 4 strati di pile, con un ago normale è impossibile e quello per lana non fora bene il pile.

Premetto che non è un lavoro per principianti, è pieno di cuciture da rovescio e le mie spiegazioni sono tutt’altro che semplici, però con qualche sforzo e qualche cucitura a vista invece che nascosta, ce la fa anche una principiante.

Occorrente:

  • 1 mt di pile piuma (pile leggero anallergico). Se siete alle prime armi, non sceglietelo con disegni grandi, altrimenti centrare i disegni diventa un lavoro certosino. Meglio disegni piccolini e ripetuti, ancora meglio tinta unica
  • 20 gr di filo di microfibra da lavorare con uncinetto n.2,5/3  (benissimo un avanzo da altri lavori se si intona con il colore del pile)
  • cotone da cucito nel colore dominante del pile, in questo caso rosa chiaro

Il modello disegnato al volo, comprese idee volanti di corollario e una macchia di unto, ho oliato la macchina da cucire mentre raccoglievo le idee per il modello. Originariamente era prevista una tasca davanti con dentro un pupazzetto, ma poi ho visto che appesantiva troppo l’insieme e ho lasciato fare la parte principale a questo pile con i gattini che secondo me è carinissimo.

Disegnato il modello, ho preso le misure al Cicciobello e ho disegnato e ritagliato un cartamodello. Sono partita a disegnare il retro: 60 cm di altezza totale + 1 cm ai lati per le cuciture, di cui 40 cm tra il fondo sacco e lo scalfo manica. Una volta disegnato il dietro, ho piegato a 3/4 e disegnato i due davanti (sormontati tipo kimono), che di diverso dal dietro hanno solo uno scollo più ampio. Sono poi passata a tagliare i modelli delle maniche: se il neonato è già nato, si prende la misura da spalla a mano + 5 cm. Se no si va a occhio, tanto la manica si può piegare nel caso sia troppo lunga e, magari, più lunga è meglio, così può sfruttarlo più mesi.

In questo caso il pile è stato tagliato in modo da centrare i disegni dei gattini ma se usate pile in tinta unica o a disegni piccolini potete tagliare consumando meno stoffa e appoggiando il cartamodello ai bordi.

Una volta disegnati i  3 pezzi del cartamodello:

  • 1 dietro
  • 1 metà davanti (basta una, per la seconda basta usare la prima a rovescio)
  • 1 manica (idem come sopra)

ho tagliato 6 pezzi di pile:

  • i 2 dietro (andranno cuciti insieme per uno strato bello caldo e per bilanciare la sovrapposizione dei due strati davanti, con 4 strati di pile il bimbo starà sicuramente caldo)
  • le 2 metà davanti
  • le 2 maniche

Ho fatto una prova di assemblaggio per verificare che tutti i pezzi combaciassero.

Ho unito per prima cosa i 4 pezzi del sacco e cucito da scalfo manica a scalfo manica, da rovescio (purtroppo non si nota molto perché questo pile è double face, quindi i disegni sono ovunque)

Poi ho chiuso le due maniche. La manica si assembla poi nel sacco in questo modo:

– parte posteriore destra: tra i due lembi del dietro, cucendo da rovescio e rivoltando

– parte anteriore destra: dopo la parte posteriore, agganciandola alla metà del davanti destro

Al termine, chiudere la spalla e procedere con la manica sinistra. A differenza di altri capi, non va chiusa prima la spalla, altrimenti non si riesce a fare il gioco delle cuciture a scomparsa con lo scalfo manica.
Mi spiace per le foto giallognole ma son lavori che faccio la sera, la luce è quella che è 🙂

Una volta cucito tutto il sacco si può procedere con il merletto all’uncinetto:

  • cucire una riga a punto festone con ago da lana lungo tutto il bordo da orlare, ovvero dall’interno del sacco fino al collo, fin giù alla fine della metà sormontante. Poi le due maniche.
  • Nel giro manica lasciare solo il punto festone, per permettere la piegatura eventuale (con il merletto tendono a srotolarsi)
  • Proseguire la lavorazione solo del bordo davanti
  • Lavorare con l’uncinetto una riga a punto basso sopra il punto festone
  • Chiudere il lavoro e riavviarlo dal punto di inizio (altrimenti la seconda riga verrà a rovescio)
  • Lavorare una riga: *1 punto basso 3 catenelle saltando 2 punti*, ripetere da * a * fino alla fine della riga.

Ti è piaciuto l'articolo?

Iscriviti alla newsletter, tanti altri contenuti interessanti ti aspettano!

Nella newsletter troverai articoli esclusivi che non pubblico sul sito, tutorial, guide e chiacchiere gentili tra noi.


Ti potrebbe interessare anche:

13 Commenti

Bibi Dicembre 19, 2010 - 3:42 pm

come sarebbe che la mamma per cui l’hai fatto “l’ha scartato”??????

va bè. de gustibus.
mi piace molto e con quel tipo di pile mi ci vesto anch’io: li trovo al Decathlon e costano poco, forse perchè non hanno una marca “importante” stampigliata a grandi lettere, cosa di cui sono felicissima per la verità ^^
in tema di fare le cose a mano, mi sto adoperando per rimodernare alcuni capi di abbigliamento che volevo buttare solo perchè “non mi piacciono più”, e così ho acquistato pietruzze colorate e fili di cotone, e mi metterò all’opera con l’anno nuovo 🙂

il tuo portabimbo è bellissimo, mi viene voglia di accarezzarlo ^^
Bibi

Reply
Elle Dicembre 19, 2010 - 4:54 pm

SEI MAGGGGGICAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!

Reply
Silvia Dicembre 19, 2010 - 6:53 pm

Bibi, con “scartato” credo intenda che ha aperto il pacchetto in cui era contenuto, non che l’ha eliminato/disprezzato.
o no?

Erbaviola, grazie per il tutorial!
anche io cucitrice ad occhio, apprezzo molto tutto quanto 🙂

Reply
Erbaviola Dicembre 19, 2010 - 7:20 pm

@Bibi: intendevo scartato = aperto il pacchetto!!! 😀 E’ piaciuto tantissimo ma visto che la bimba è attesa pochi giorni prima di Natale, ha già aperto il regalo e infilato il port enfant in valigia… servirà infatti per portarla a casa al calduccio 🙂 I pile, lo dico soprattutto per me, bisognerebbe imparare a cucirseli.. non è difficile e evitiamo l’importazione dalla Cina (il Decathlon oltre ad essere una multinazionale che in Italia abusa dei contratti a tempo determinato, importa il 100% dalla Cina senza controllo per i lavoratori in loco). Ehi, resto in attesa di vedere le tue modifiche ai vestiti!!! quello sì che è interessante…!

@Elle: SEI PAZZZZZZZAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!!!!! (ma già si sapeva…)
Per chi non lo sa, questa tipa urlante è una delle tre socie di Depuriamo nonché una delle autrici del librissimo “I detersivi bioallegri”. Non morde, fa solo un sacco di casino 😀

@Silvia: ecco, temevo francamente che ti accorgessi di questo post! Tu sei super-precisa, anche se non sei biosciura. Anzi, una delle rarissime precise modelliste non biosciure e non casalinghe! Ditemi se non ho ragione, guardate qui cosa fa Silvia: http://www.etsy.com/listing/50523549/women-kimono-room-shoes-size-8?ref=em

Reply
mammafelice Dicembre 19, 2010 - 10:39 pm

Ma che meraviglia!!!!
Devo proprio cercare un mini- corso di cucito. Non si può non imparare a cucire, sono pessima….
Mumble mumble

Reply
Bibi Dicembre 20, 2010 - 1:01 am

ha ecco non avevo capito…sono contenta perchè mi pareva davvero impossibile che potesse non essere piaciuto….è strabellissimooooooooooooo!!!! 😀

per la Decathlon: hai perfettamente ragione, so che sono degli sfruttatori. Però: i pile che ho preso sono Quechua, loro li vendono ma non li producono. Li ho comprati perchè sono fatti in parte con bottiglie di plastica riciclate, sono biodegradabili al 100% e prodotti in Francia. Vero, i soldi alla fine li ho dati al Decathlon…..ma sono sempre per il salvare il salvabile, almeno in questa fase del mio percorso conoscitivo.

Baci, e grazie 🙂
Bibi

Reply
Erbaviola Dicembre 20, 2010 - 5:17 pm

@mammafelice: ma guarda che io ho imparato con il libretto della prima macchina da cucire, un libro e qualche filmato su youtube 😀 Secondo me trovi qualcosa già in biblioteca, il resto è creatività e ne hai parecchia 🙂 I corsi di cucito secondo me valgono la pena sui livelli avanzati, mentre ai livelli base… a meno che non si tratti di banca del tempo, io non butterei via dei soldini per imparare a infilare l’ago e cucire un grembiule quadrato (i classici dei corsi base!)- se ti serve qualche dritta, comunque, sono qui 🙂

@Bibi_ uh grazie 🙂 io son curiosa di vedere le evoluzioni dei tuoi abiti comunque 😀

Reply
LLa Dicembre 21, 2010 - 3:10 pm

ho la macchina da cucire da 6 mesi, regalo della mia dolce metà e ancora non ho imparato a mettere due punti di seguito… si può?!
basta devo mettermi di impegno anche io per fare oggetti belli e utili come questo!!

Reply
Marta Dicembre 21, 2010 - 3:26 pm

ma è bellissimo questo port enfant ne farò uno anche al mio pupo 🙂 ma ho un problema con il pile…di solito i vestiti o coperte di pile o sintetici il mio bimbo ci suda dentro… cercherò di farlo in cotone…
comunque complimentoni è veramente stupendo.
ciao
marta

Reply
Celidonia Dicembre 22, 2010 - 7:58 pm

E’ meraviglioso! Delicato e poetico… 🙂

Reply
diana Dicembre 23, 2010 - 10:19 am

grazie a questo post, ho (quasi) finito una giacca in pile come regalo di natale alla zia
penso che non diventero’ mai una sarta provetta, ma qualche punto mi sono ingegnata a darlo
grazie per l’idea (e +1 per i regali autoprodotti)

Reply
Serena Dicembre 23, 2010 - 6:05 pm

Eccomi, ciao a tutti, sono la mamma in attesa che ha ricevuto questo bellissimo regalo.
Ho aperto il pacchetto ma non ho ancora potuto usarlo perchè la pupa si sta facendo desiderare!!
Anche il port enfant in questione è impaziente di essere usato! 😉
Speriamo presto!

Reply
elena Dicembre 28, 2010 - 1:38 pm

sulle etichette di Depuriamo: sono bellissime, le uso sempre anch’io, anche per le amiche non troppo permeabili al discorso riuso-riciclo-baratto…lì per lì prendono i regali per robe “firmate”, ma così le frego e leggendo, sono obbligate quanto meno a farsi una domanda…magari penseranno che sono una “stracciona”, ma il fine giustifica i mezzi!!

Reply

Lascia un commento