I LIBRI DI CARTA, GLI EBOOK, I SITI E IL PIL DEL GRATUITO

da Grazia Cacciola

Colgo l’occasione di un messaggio di Massimo nel post precedente, per spiegare un paio di cose che forse vanno spiegate. Intanto mi scuso se non ho ancora risposto a email precedenti ma lo sto facendo, purtroppo e per fortuna è stato un periodo pieno di lavoro e famiglia e belle persone e simpatici animali.

Il messaggio è il seguente, inviato a commento del post precedente:

Anzitutto grazie per voler condividere le tue esperienze e dare consigli anche pratici per un auspicabile “buen vivir”.
Tuttavia ho alcuni dubbi che vorrei sottoporre alla tua attenzione. Ho il dubbio che una pubblicazione inserita nel sistema di mercato non contribuisca alla costruzione di una società della decrescita ma, al contrario, favorisca l’incremento del pil. In una logica del dono un manuale in formato liberamente accessibile in internet sarebbe molto più coerente.
Ho anche il dubbio che alcuni lettori, presi dall’entusiasmo e messi in pratica alcuni consigli, cadano vittime del cosiddetto effetto rebound: dato il comportamento virtuoso in alcune pratiche si tende a concedersi delle soddisfazioni (es. viaggi, acquisti di prodotti eco-tecnologici ecc.) che vanno sempre nella direzione della crescita, anche se ammantata di verde.
Tutti questi argomenti dubitativi derivano dalla lettura di alcuni testi di Ellul, Latousche, Bauman. Mi interessa capire se chi, come te, ha già fatto molti passi in questo percorso, ha una visione più ampia e più chiara della mia.

Parto dalla prima. “Tuttavia ho alcuni dubbi che vorrei sottoporre alla tua attenzione. Ho il dubbio che una pubblicazione inserita nel sistema di mercato non contribuisca alla costruzione di una società della decrescita ma, al contrario, favorisca l’incremento del pil. In una logica del dono un manuale in formato liberamente accessibile in internet sarebbe molto più coerente.”

Erbaviola.com ha 11 anni, di cui 7 come blog. Ho aperto questo sito nel 1998-99 e attraverso il sito ho parlato per tre anni esclusivamente del movimento di liberalizzazione della cannabis. Nel frattempo i miei orizzonti si sono un po’ ampliati, un po’ tanto, e ho cominciato a ricercare anche su altro, a sperimentare e provare, a volte anche a fallire. Ora ci sono settimane in cui affronto testi di microbiologia per capire le muffe dei germogli, mesi in cui mi danno l’anima per capire se un terreno va zappato o lasciato a se stesso. Oppure passo ore con i manuali di ingegneria dei materiali e biologia per capire se il teflon è davvero dannoso. Poi magari lo scrivo in tono ironico e leggero, ma dietro c’è un lavoro costante di ricerca e documentazione. La diffusione ‘simpatica’, chiamiamola così, è semplicemente una questione di comunicazione: mia perché non mi piace ammorbare e annoiare la gente, stilistica perché resto convinta che con una risata si capisce più che con sei pagine di formule chimiche. Che però ci sono, oh se ci sono!
Tutto quello che capisco o che trovo, lo pubblico qui, in questo blog. Dove non ci sono banner e pubblicità, quindi non ci guadagno nulla monetariamente. E’ questo il mio ebook gratuito, un gigantesco ebook gratuito aggiornato da sette anni. Che anzi, per me ha un costo perché ho fatto la scelta di non cedere alle lusinghe di google e altri, di non avere uno spazio gratuito per finta ma asservito a multinazionali che sostengono la censura e quindi pago circa 250 euro all’anno per questa scelta. Ma sono indipendente e per il mio punto di vista è una scelta che vale quello che vale.

Il libro stampato ha altri canali di distribuzione. Arriva a persone che non conoscono né questo sito né i circuiti in cui girano parole come ‘decrescita’ e ‘autoproduzione’. Su erbaviola.com ci vieni se lo conosci o se lo trovi citato, l’ebook eventuale lo trovi se sai che esiste o se lo inserisco su questo sito ma difficilmente arriverà agli stessi utenti del libro. Sono canali diversi per parlare a persone diverse.

Il Pil. E’ molto lusinghiera la tua affermazione ma temo che il prodotto interno lordo dell’Italia non venga nemmeno sfiorato da questo libro 😀 Primo perché è tanto se coprirà le spese di pubblicazione (ma grazie all’Editore per averci creduto!), secondo perché se chi se lo ritrova per le mani applica anche solo 1/10 di quello che c’è scritto, abbiamo fatto un grande passo verso la decrescita e il pil eventuale prodotto da questo libro è bell’e che annullato e anche il pil di altro. Anzi, a livello di economia, questo libro non è nemmeno conteggiato nel pil perché rappresenta un valore intermedio, ovvero un bene consumato e trasformato nel processo produttivo per ottenere nuovi beni e servizi. Dal libro impari l’autoproduzione e hai annullato il pil.
Questo non è un romanzetto promosso da una grande casa editrice che deve pagare reti televisive per le ospitate dell’autore e comprare premi letterari per promuoverlo. E’ un manuale che qualcuno troverà in biblioteca e qualcun altro in libreria, che si spera che serva. Il Pil non è proprio cosa.

E poi, di tutti i consumi che ci sono, vogliamo cominciare a ridurre il Pil proprio dai libri?! Ma spero che sia uno scherzo! 😀

Ulteriore questione ebook gratuiti. Mettendo da parte il fatto che erbaviola.com è il mio gigantesco ebook gratuito per chiunque se lo voglia leggere, succede che qualcuno a volte scambi ‘gratuito’ per “questa sprovveduta ha lavorato per me”. Così trovo pezzi di erbaviola.com, scritti magari con fatica e ricerche di mesi, su testate nazionali a firma di qualche giornalista che per questi pezzi si fa anche pagare. Ora, se diffondi quello che scrivo e citi la fonte, mi fa solo piacere. Se copincolli quello che scrivo e lo vendi a una testata nazionale, mi sorge quel tanto di rabbia sufficiente a denunciarti. Devi sapere che in Italia questi ‘giornalisti’ abbondano, che di cause ne ho già seguite tre, a mie spese e che mi è andata bene che avevo scritto sul sito e che esiste la webcache. Fosse stato un ebook gratuito, privo di codice ISBN, andavo in tribunale a fare la figura della cretina. Anzi, potevano addirittura accusare me di aver copiato dall’esimio giornalista. Questa è l’Italia. (Qui trovi un pezzo gratuito dell’anno scorso su come vengono utilizzati i miei pezzi gratuiti e da chi)

Sempre a proposito di Italia: purtroppo nella nostra cultura è radicata l’idea che quando una cosa è gratis, non vale granché. Non lo dico io ma le statistiche di case editrici che hanno diffuso anche ebook gratuiti: ciò che si acquista e si paga, è un impegno materiale con sé stessi e lo si utilizza. Ciò che viene dato gratuitamente ha valore inferiore. Magari non per me o per te o per i lettori di erbaviola.com, ma per la maggioranza sì.

Ho anche il dubbio che alcuni lettori, presi dall’entusiasmo e messi in pratica alcuni consigli, cadano vittime del cosiddetto effetto rebound: dato il comportamento virtuoso in alcune pratiche si tende a concedersi delle soddisfazioni (es. viaggi, acquisti di prodotti eco-tecnologici ecc.) che vanno sempre nella direzione della crescita, anche se ammantata di verde.”

Francamente non penso, credo che la cosa riguardi una parte minima. Tra l’altro immagino che tu non abbia letto nulla di mio, nemmeno tutto quello che di gratuito c’è su questo sito (giusto per confermare quanto ho detto sopra di quel che viene dato gratis). Altrimenti sapresti che io non sono favorevole a una retrocessione tecnologica e alla decrescita estrema del tornare a vivere nelle caverne. Chi lo vuole fare, lo faccia liberamente, anzi in questo  libro un paio di persone che ho intervistato hanno fatto questo percorso. Però io sono più propensa alla strada dei minori consumi e migliore tecnologia, una tecnologia che ci permetta di eliminare l’inquinamento già esistente e di non produrne di ulteriore. Ford negli anni ’30 aveva già prodotto un’auto realizzata completamente in fibra di canapa, è al museo Ford. Se fosse vissuto in una capanna occupandosi tutto il giorno di raccogliere bacche, non l’avrebbe fatto. Ora il passo è: ridimensionare i consumi e imporre l’idea che bisogna avere una tecnologia sostenibile. Altrimenti tu gli ebook gratuiti come li leggi ? Non credo con le frasche raccolte nel bosco, devi avere un computer. O un iPad. Per leggere il libro che ho pubblicato servono 16 euro, per l’ebook a qualcuno servirebbero almeno 500 euro, una bella decrescita…

L’effetto rebound esiste, ma esiste anche la costanza della scelta, che mi capita di vedere più spesso. Qualcuno retrocede e qualcun altro molla? E’ fisiologico. Non ci sarà mai l’unanimità su nulla al mondo, bisogna accettarlo. Io comunque sarò sempre qui, casomai qualcuno ci ripensasse e avesse bisogno una spinta per riprovarci. Io delle volte ho persino bevuto la Coca Cola.

Tutti questi argomenti dubitativi derivano dalla lettura di alcuni testi di Ellul, Latousche, Bauman. Mi interessa capire se chi, come te, ha già fatto molti passi in questo percorso, ha una visione più ampia e più chiara della mia

Interessante citazione, questi testi. Li hai avuti come coerenti ebook gratuiti? Non mi risulta che Ellul, Latousche, Baumann distribuiscano ebook gratuiti.Però mi chiedo se hai detto anche a loro che avrebbero dovuto fare degli ebook gratuiti, farebbe crescere di molto il mio ego sapere che ricevo le stesse domande di Latouche 😀

Jacques Ellul in Italia è edito da Mursia, in Francia da Gallimard. Son sicura che di ebook non ne ha fatti perché, poveretto, è morto nel 1994 mentre in Italia cercavamo di far partire i modem a 28.8 kb/s e a non farci sgamare a scrivere sulle bbs di nascosto dal papà che poi doveva pagare una bolletta astronomica.

Serge Latouche pubblica in Italia per Feltrinelli, Bollati Boringheri, Dedalo, Paravia, L’Hartmann Italia, Arianna Editrice.  Lasciamo stare le piccole che sopravvivono a stento, parliamo semmai del Pil di Feltrinelli con i megabookstore aperti di fronte alle piccole librerie autonome, con il prezziario sul posizionamento dei libri nei suoi store, con i laureati in lettere presi a lavorare gratis con la formula stage per sei mesi e poi sostituiti con altrettanti, sempre in stage, in barba a qualsiasi legge di tutela sui lavoratori parasubordinati. Ma va bene così, secondo me, se almeno di fianco al libro del comico di turno (il pil! il pil! e quanta carta inutile!) qualcuno trova quello di Latouche e decide di andare a cercare la libreria locale indipendente. Però, francamente, da Latouche mi sarei aspettata un occhio consapevole sull’acquisto dei diritti esteri, non certo la pubblicazione da parte di Feltrinelli o Mondadori. Ma è solo una scemata di ombricola dietro a un uomo meraviglioso.

Zygmunt Bauman è edito in Italia da Laterza, Il Mulino, Erikson e qualche altro editore minore. Anche di Bauman non mi risultano ebook gratuiti e nemmeno ebook in genere.

Detto ciò, a parte la questione Feltrinelli, ma comunque anch’essa marginale, ritengo importante che queste idee vengano messe su libri a stampa e abbiano anche questo canale di diffusione. Per quanto ti parrà strano, l’80% degli italiani non legge ebook. La maggior parte di chi legge, legge libri.

In ogni caso, ho voluto tener conto del 20% di internettiani ebookomani negli ultimi 7 anni, con il sito, con il forum, con risposte costanti a email di lettori (e sono ore! e non è il mio lavoro per mangiare visto che è gratis!) e alla fine ho pensato che forse potevo arrivare anche a una parte di quel restante 80% di lettori che legge i libri di carta. La mia visione è che l’idea di decrescita va diffusa il più possibile e forse è necessario non cercare la perfezione in tutti: non c’è bisogno di guru, c’è bisogno di gente comune motivata. Non c’è bisogno di identificare un guru e spulciare tutto quello che fa per vedere dove sbaglia, c’è bisogno semmai di identificare sé stessi e vedere dove si può andare. A me piace pensare di cavarmela come persona comune motivata, resto convinta che anche accettando alcuni compromessi si possa raggiungere un migliore risultato. Non mi interessa che Latouche sia perfetto al 100%, trovo più interessante che cento persone siano convinte della decrescita per l’80%. E’ per questo che ci metto dei soldi miei ogni anno per il sito, è per questo che ci metto tanto tempo per scrivere e documentarmi, che ci metto altri soldi per comprarmi i libri che mi servono quando non sono in biblioteca ed è per questo che non me ne importa niente se i diritti d’autore non copriranno nemmeno le spese per le interviste. Io ci credo e se qualcuno ci crederà di conseguenza, è già un guadagno enorme.

Spero comunque che ti verrà voglia di leggere questo ebook gratuito 🙂

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25 Commenti

Silvia P Novembre 6, 2010 - 2:39 pm

Io ringrazio per l’ebook gratuito sempre interessantissimo mentre l’altro lo devo acquistare a breve (mi pento anche di non averlo ancora fatto…), Silvia P.

Reply
Bibi Novembre 6, 2010 - 3:31 pm

“Non c’è bisogno di identificare un guru e spulciare tutto quello che fa per vedere dove sbaglia, c’è bisogno semmai di identificare sé stessi e vedere dove si può andare. A me piace pensare di cavarmela come persona comune motivata, resto convinta che anche accettando alcuni compromessi si possa raggiungere un migliore risultato. Non mi interessa che Latouche sia perfetto al 100%, trovo più interessante che cento persone siano convinte della decrescita per l’80%.”

……non potevi esprimere meglio il mio pensiero.
Sinceramente ne ho strapiene le scatole degli spulciatori, quelli che alla fine si limitano a rompere le scatole con piaggeria e domande pignole e poi non fanno un cacchio. Ma cercano in TE (in senso lato) che fai qualcosa, la minima cosa per poterti contestare. Se FAI devi essere perfetto, altrimenti puoi tranquillamente sbattertene e non fare nulla.
Sembra che TU che fai qualcosa ti debba costantemente difendere. Dagli spulciatori.

Brutta razza gli spulciatori.
Mia nonna (la donna più saggia che abbia mai conosciuto anche se faceva la cassoela ogni 1° novembre) mi diceva sempre: “Puttost che nient, l’è meji puttost” .
Tzè.

Baci Erbetta, sei strepitosa :))
Bibi

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Massimo Novembre 6, 2010 - 5:01 pm

Ti ringrazio molto per la risposta. La mia voleva essere ovviamente una provocazione, è molto ammirevole tutto ciò che fai ed è un ottimo proposito cercare di diffondere queste idee ma dobbiamo tenere presente che tutto ciò è ancora poco e nello stesso tempo è tutto ciò che possiamo fare. Ho letto molte cose interessanti sul tuo sito, ho anche conosciuto Serge Latousche poco tempo fa a Parma e ti assicuro che non aveva l’aureola 🙂 Un abbraccio

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Alchemilla Novembre 6, 2010 - 5:37 pm

Che risposta! Che chiarezza! Che lucidità!
Immagino tu non sia una santa…nemmeno un guru, per fortuna, ma una persona da ammirare sì.
Grazie per questo sito.
Io, il tuo libro, alla fine ho deciso di ordinarlo e comprarlo perché credo ne valga la pena. Nel frattempo però ho anche proposto l’acquisto alla mia biblioteca e ad altre della zona. Perché magari visto lì nello scaffale delle novità qualcuno proverà a leggerlo.
Un abbraccio!

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Vale Novembre 6, 2010 - 8:57 pm

Io è una settimana che rompo le palle ad Ale per farmelo prendere ^_^

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liliana Novembre 7, 2010 - 11:04 am

Ho già ordinato 2 dei tuoi libri “Scappo dalla città e L’orto su balcone”, penso che la cultura abbia sempre un costo.. qualunque esso sia.
Ciao e continua così.

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mammafelice Novembre 7, 2010 - 12:07 pm

Io il libro l’ho acquistato e già letto. Non potevo resistere. E sono tra quelli che pur leggendo molto in rete ama la carta stampata, possibilmente stampata su carta ecologica, ma ammetto che la amo.
Leggere sul monitor mi fa diventare orba!
Però questo libro pensavo, ora che è letto e goduto, di regalarlo alla biblioteca.
Pensa sia giusto diffonderlo, che ne dite?

Reply
Bibi Novembre 7, 2010 - 12:24 pm

@Mammafelice penso che la tua proposta sia giusta 🙂 …io sto pensando di fare la stessa cosa con tutti i libri che affollano, inscatolati, la cantina….uno spreco inutile che può invece diventare utilità per altri 🙂
B.

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Elisa Novembre 7, 2010 - 8:54 pm

Sono assolutamente d’accordo con la teoria economica di Mako anche se dissento da essa sul periodo espresso. Per esperienza ritengo di poter confermare che la diffusione omogenea di Pil “dappertutto” sia da considerarsi per l’intero arco dell’anno solare, tranne periodi di “crescita esponenziale del Pil”, in effetti come enunciato dal nostro economista, nei periodi di cambio stagione.

Comunque, per tornar seri, sono convinta che anche il prodotto peggiore camuffato da prodotto “verde” (e questo secondo me vale anche per le abitudini, i servizi ecc…) contribuisce a cambiare la mentalità di cittadini, enti pubblici e aziende. Naturalmente una persona attenta che si informa sarà in grado di fare distinzioni. La decrescita non può a mio parere essere considerata solo in termini di Pil.

Grazie Erbaviola per l’ebook.

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Edera Novembre 8, 2010 - 2:05 am

Io me lo sto gustando piano piano, questo tuo ultimo libro. Lo trovo molto stimolante, e ho trovato il mio compagno tutto preso a stilare la lista delle cose da fare per cambiare, finalmente,lavoro. Quindi…direi che iltuo libro dà stimoli assai positivi 🙂

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mara Novembre 8, 2010 - 9:50 am

mi inchino…sei stata PERFETTA! ti abbraccio

Reply
chiaragallo77 Novembre 8, 2010 - 10:50 am

Anche io me lo sto centellinando, poche pagine al giorno, anche per riuscire a capire e a far miei i concetti nel modo migliore…..anche se sicuramente molti, ancora, non sono applicabili nella mia vita di tutti i giorni!
Quando sara’terminato credo finira’dove e’finito “orto sul balcone”: per le mani di una cara amica, che, piano piano si sta “convertendo” ad un nuovo modo di veder la vita….e poi, chissa’, come dice mammafelice, magari in biblioteca! 🙂 Comunque complimenti Grazia!

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mascia Novembre 8, 2010 - 1:06 pm

Ringrazio per l’ebook, ho copiato molto da qui e molto ho adattato alle mie esigenze. Grazie per gli spunti e la grinta.
Il mio spirito critico non l’ho ancora smarrito e conto di usarlo sempre….evviva il Prodotto Intero Lordo concima.

Reply
equipaje Novembre 8, 2010 - 6:22 pm

… ma come, come! proprio ora che ho investito in Kindle..? 😉

Scherzi a parte, Mademoiselle, eccomi buona ultima (ultimissima) con i miei più vivi complimenti :)*
“Recensendo” Pallante su aNobii qualche tempo fa, ricordo di aver scritto: ” […] pare infatti poco probabile che un lettore affronti questo libro totalmente sprovvisto di senso critico e/o consapevolezza. E’ casomai in cerca di tecniche e di modalità quel lettore […] “.

E’ anche per questo motivo che io apprezzo grandemente questa uscita: non solo teorie, ma anche le fondamentali tecniche, il fare e saper fare.
L’altro motivo, ovviamente, è che saluto sempre con grande giubilo tutto ciò che può aiutare a “fare rete”. E anche per questo, una volta letto (diamo tempo al tempo e alla pila), mi sembra ottima l’idea che hanno espresso altre: farlo girare, portarlo in biblioteca. Che ci vuoi fare, ormai hai creato i tuoi mostri decrescitori..!

Bisous 🙂

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Andrea Ruwett Novembre 8, 2010 - 7:54 pm

penso che esistano moltissimi livelli su cui si possa agire per il cambiamento, per il livello di coscienza che come singoli abbiamo sviluppato magari esistono cose che ci sembrano inutili o dannose ma per persone che si sono approcciate da meno tempo a determinate tematiche queste cose possono essere il gradino fondamentale per salire la scala…e questo se la vediamo in maniera molto occidentale: il cambiamento come una tendenza positiva che dal passato progredisce nel futuro in linea retta…se invece assumiamo altre prospettive,chi lo sa, forse tutto fa parte di un cambiamento positivo nel complesso anche se i singoli che lo compongono adottano metodologie e compiono scelte addirittura antitetiche, tipo una prospettiva di complementarietà…vabbuò, sto un po’ spaziando…scusate
@bibi: grande la nonna! gli spulciatori sono veramente i peggiori, tipo quando fai i presidi contro le pellicce e ti rompono i gioielli che dovresti occuparti dei poveri bambini africani invece che dei visoni e delle volpi…poi interrogati non sanno manco il significato della parola riciclare e unesco credono sia un uomo politico dell’ex jugoslavia.

Reply
diana Novembre 9, 2010 - 11:00 am

Grande!
anche e soprattutto il ragionamento sulla diffusione presso persone che ancora devono scoprire cosa si puo’ fare.
solo dai blog a volte mi sembra di essere in un mondo chiuso, autoreferenziale, fatto da individui simpaticissimi e coraggiosi, ma apparentemente chiusi in se stessi.
ogni occasione e mezzo per “divulgare il verbo” (senza nessuna implicazione messianica) e’ utile per tutti gli altri : solo per restare in Italia i circa 60 milioni meno qualche migliaio
ti auguro questi livelli di diffusione, cosi’ con i diritti di autore non solo ci copri i costi delle interviste ma anche qualche nuovo seme 🙂
intanto io ho rotto le scatole a ben 3 commesse di Feltrinelli (eh, si) che non sapevano piu’ dove avevano messo il tuo libro; avevo fretta e me ne sono andata senza, quindi riprovero’ in un’altra libreria, alla faccia loro
baci (anche al gatto)
diana

Reply
kia Novembre 9, 2010 - 7:16 pm

ciao^-^…ti ho invitata alla staffetta dell’amicizia!1bacione

Reply
MissVanilla Novembre 10, 2010 - 10:36 am

Vuoi ridere???
Come sai anche io sono spesso vittima di commenti simili……ecco l’ultimo (PS ti ho anche citata, questo post è capitato a pennello :-D):

Reply
Dea Novembre 10, 2010 - 12:03 pm

Ciao Erbaviola,
fai tanto per educare e divulgere informazioni utili. Ma secondo me la cosa più importante è che hai il DIRITTO di farlo. Siamo diverese io e te, io non avrei dedicato 1 minuto a questa persona che a differenza di te non CREA niente, e che oltre a le sue critiche non contribuisce in maniera positiva alla conversazione, dialogo e condivisione splendida che c’è online. E’ libero anche lui di fare le sue critiche e commenti pignoli e strani… ma non è positivo.
Sono molto più menefregista di te, non avrei dedicato un attimo a questa persona anche perchè io tendo a credere che forse non è utile scendere nel conflitto, cascarci…reagire.
Non critico ciò che hai fatto…ma ritengo che il mondo è bello perchè è vario.
Io non leggo bene l’Italiano, mi stanco perche devo tradurre..ma visito il tuo blog regolarmente e mi fà tanto piacere sapere che ci sono persone consapevoli, aggiornate e buone come te qui. TVB xoxo Dea

Reply
fam.cuore Novembre 10, 2010 - 12:13 pm

sto leggendo il libro
sono al 3 capitolo , xo’ ho saltato il 2 che leggero’ dopo
sai che e’ entusiasmante , voglio prendere quello dei germogli , e poi quello dell’orto
xo’ io leggo anche il tuo blog , e bello leggere commenti , articoli di storia vera diversa dal branco , poi ho stima di te e lo sai.
un bacio enorme

Reply
laura Novembre 10, 2010 - 1:21 pm

Mako è davvero intellettuale quando vuole…che foto!!!

Reply
Manu Novembre 16, 2010 - 5:42 pm

Ciao Erbaviola,

Una domanda tecnica: mi piacerebbe leggere il tuo libro ma abito in Svizzera francese. Sai consigliarmi su come/dove ordinarlo senza farmi spennare dalle spese di spedizione? Oppure esiste una versione e-book?

Complimentoni per il sito e grazie in anticipo per la risposta!

Manuela

Reply
Alchemilla Novembre 16, 2010 - 10:00 pm

Uffa! A me non è ancora arrivato, l’ho ordinato insieme ad altri che sono “in fase di reperimento” da un mese!!!

Posso farti una domanda: secondo te posso coltivare delle insalate DENTRO casa durante l’inverno?
Ho un bel piano della cucina davanti ad una finestra con tantissima luce e abbastanza sole, volevo fare questo esperimento. Ce la farò?

Reply
annamaria Novembre 18, 2010 - 1:32 pm

Ciao….Quest’anno ho organizzato lo swap natalizio….spero vorrai partecipare anche tu:-) ti aspetto nel mio blog dove è tutto spiegato come avverrà:-) un bacio
Annamaria

Reply
Erbaviola Novembre 23, 2010 - 11:13 pm

@Silvia P: poi mi dici se ti piace? 🙂 abbraccio!

@Biiiibiiiiii! Ciao 😀 Lo diceva anche la mia nonna! Però ho conosciuto una suora missionaria che diceva “Non è che perché non posso essere una suora perfetta al 100% allora vado a fare la puttana” e mi ha sempre fatto ridere 😀 Sì, la gente cerca guru perfetti, motivo per il quale parecchi si fanno poi infinocchiare da pseudo-religioni e guru di turno.

@Elisa: grazie anche a te!! 😉 di ebook se ne scrivono tanti online, mica c’è solo il mio 🙂

@Edera: mi dirai se il work plan ha avuto riscontro positivo! A parte che con te in casa non c’è molto bisogno di quel libro 😉

@chiara, mara: un abbraccio! e in biblioteca, certo!!! E anche nei book cross!

@mascia: LOL il pil che concima è lollissimo! 🙂

@equipaje: sarei orgogliosissima di aver contribuito alla nascita di mostri della decrescita. Biblioteche uber alles! Lei, madame, mi fa arrossire ma temo che Pallante sia per me irraggiungibile. Ho questa frenesia della praticità che mi frena la teoria, sigh!

@Andrea: spazia pure che a me il discorso interessa e qui di spazio abbondiamo 🙂 Dicevi, quindi? Diverse prospettive o diverse varianti? Io sono per la seconda.

@Diana: grazie grazie grazie per la lezione pro arbusti e fake alla Peyron! Per la catalogazione Feltrinelli invece, a Bologna l’ho visto nella sezione Management. No comment.

@Kia: visto ora, grazie, cerco di farlo quanto prima!!!

@MissVanilla: eh ma tu le cerchi, le chiami proprio! 😀 come sarebbe che non diffondi le ricette?! Ma scusa, io ero rimasta che venivi anche a farle a domicilio portando gli ingredienti! Sei proprio egoista, sai?

@Dea: Un abbraccio gigantesco perché so lo sforzo che ti è costato leggere i miei sproloqui e scrivere il messaggio!!! Sei a-d-o-r-a-b-i-l-e! Al messaggio di Massimo ho voluto rispondere perché è molto educato e alla fine ha espresso solo la sua idea. Me ne sono arrivati altri che non erano educati per nulla, anzi, quindi ho preso il suo per dare una risposta a tutti. Per ora ignoro gli ineducati 🙂

@fam.cuore: ciao lauretta bellaaa! ci sentiamo 😉

@Alchemilla: ah caspita.. e dove lo stanno reperendo? se non hai animali che te la mangiano e un davanzale interno abbastanza ampio per i vasi, puoi coltivare di sicuro l’insalata in casa 🙂 Il problema è che in Italia molto spesso sotto le finestre ci sono i caloriferi… comunque il trucco è sempre il solito: provare! E condividere foto e risultati, ovviamente ! 😀

@Annamaria: ciao, parteciperei volentieri in un altro momento ma quest’anno sono in giro continuamente per lavoro, quindi rischio di non riuscire a star dietro a nulla! Ti ringrazio comunque per l’invito, sei stata carinissima! Un abbraccio!

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