Passeggiando per il Vegfestival

da Grazia Cacciola

Finalmente ho il tempo (e gli occhi!!!) per pubblicare un po’ di foto con persone e informazioni interessanti che ho trovato al Vegfestival. Ci tenevo particolarmente perché oltre ai vecchi amici ho trovato anche alcune nuove persone veramente in gamba che fanno le cose con il cuore invece che con il portafoglio. Ovviamente non starò ad annoiarvi con acquisti necessari da Ganjamaica che ovviamente ci sono stati (portafoglio e piattina a tracolla in fibra di canapa e semi di canapa sativa per uso alimentare a go-go!). Tanto da loro compro sempre. E non vi annoio nemmeno con banali acquisti personali da toelettatura, ma vi segnalo al volo D’Aymon/s Natural Erbe con uno stupendo sapone di Aleppo con stagionatura 12 mesi e 25% di olio di alloro che mi sono accaparrata subito, da nota fan del sapone di Aleppo quale sono. E per fortuna, perché l’unico che ho visto poi al SANA aveva l’aria triste e contraffatta del sapone di Aleppo da supermercato. Sorvolo anche sull’aver comprato l’ennesima sportina dipinta a mano, questa volta con l’agnello che dice “Sono come te”. Ma ho una buona scusa: verrà regalata alla neo-veg-zia-settantenne 😀  (sìsì, proprio così. Temo di averla presa per sfinimento!)

Ma volevo farvi vedere delle cosine e delle personcine….

per esempio il grande, mitico, ineguagliabile Parva. Un’anima molto profonda e grande. Ci saremo riabbracciati dieci volte tra la perplessità degli astanti ma che ci devo fare, ognuno ha i maestri che si merita. Per me l’approvazione di Parva supera qualsiasi premio. Come dice lui, “siamo vicini, uniti nel fiume della vita”. Snif.
Parva ha portato al Vegfestival il basilico (di Shiva), la stevia, la perilla, un sacco di piantine da orto e l’okra, quella specie di peperoncino che vedete in primo piano sul banco. Ve ne parlerò prestissimo, è una pianta per il futuro! Per chi ha partecipato al gruppo di acquisto della stevia sul forum di Orti e giardini naturali, lui è il nostro natur-fornitore che ha omaggiato tutti anche di brochure autoprodotta con storia e proprietà della stevia 🙂

Vicino a Parva, e la cosa secondo me non era troppo casuale dalle parti del Karma o giù di lì, c’era un’altra anima bella: Rosanna o meglio Patatino Store. Patatino intanto esiste davvero, è il micio adottato anni fa e dà il nome al negozio, a quanto pare è un boss esigente e sornione. Lei aveva in braccio un altro patatino, un piccolo cagnolino vecchietto strappato al canile. Così chiacchierando ci siamo stra-informati su rimedi olistici e terapie alternative per i due pelosi di casa, sui pro e contro delle crocchette vegan e su mille altre cose. E’ veramente difficile trovare una persona così preparata tra chi commercia in alimenti per animali… diciamo che non è esattamente un campo in cui il veganesimo è molto presente 😉 E poi è un’altra fan del viola… ci siamo trovate in pratica! Anzi, ha anche quasi indovinato chi fossi perché è andata avanti a chiamarmi ‘la ragazza tutta viola’ 😀  Inutile dire che l’abbiamo assoldata come nuovo fornitore per i pelosetti.

Altra interessante scoperta è stata la coppia veg che ha fondato GranVeg e inventato la linea Fry’s. Gli assaggi mi hanno detto tutti che erano ottimi (io purtroppo avevo appena finito di pranzare, non ce la facevo proprio) e unanime acclamazione per l’hot dog. Ho visto qualcuno con le lacrime agli occhi dire “erano quasi dieci anni che sognavo un hot dog vero!”. Chiaramente, tutte proteine vegetali ogm free. Purtroppo essendo surgelati la distribuzione è ancora un po’ limitata a chi ha il banco frigo. Riforniscono però i GAS e diversi ristoranti, in più se il vostro bio-negozio ha il banco surgelati, chiedetegli di ordinarli perché ne vale veramente la pena. Come sempre, per fare ottimi prodotti vegan, ci vogliono almeno dei vegetariani,  non un consiglio di amministrazione di vecchi carnivori bavosi 😉

Altra meravigliosa scoperta sono state le ragazze di Vegusto. Giuro, volevo abbracciarle e metterle in valigia, portarmele a casa e rinchiuderle nella mia cucina, a mia disposizione! Fanno TUTTO e quando dico tutto, intendo proprio tutto tranne le pulizie (ma tanto da me passano di continuo i rappresentanti della Folletto). Fanno tutti i prodotti a base di seitan, dai burger agli affettati e sono buonissimi. Poi fanno dei formaggi vegan notevoli come il No-Muh che conoscevo già per altri canali, la maionese vegetale davvero buona (non la solita crema di farina al limone!) e anche gli alimenti vegan per animali!! Quelli che vedete sotto sono per cani, quelli per gatti li avevano purtroppo finiti ma mi hanno dato un paio di campioncini che provvederò a testare. Ora non è il momento, i pelosi sono sclerati per il cambio di clima, non si capisce quando non mangiano perché non gli piace o solo perché hanno il capriccio meteropatico. Mi sono fermata a chiacchierare con Raffaella (che non sa di aver rischiato il rapimento seduta stante) e si è rivelata un pozzo di scienza sull’alimentazione animale e gli alimenti vegetali in genere.

Quella nella foto con i guantini invece è Karin che dispensa assaggi di formaggi e affettati gustosissimi.

E questo è il Vegusto per cani. La particolarità rispetto agli altri mangimi è che è umido (e quindi non le solite crocchette) ed è arricchito da Vegedog TM, una miscela di vitamine e minerali ideata  dal veterinario americano James A. Peden in vent’anni di ricerca.

Purtroppo dovendo fare due corsi non ho potuto partecipare a molti eventi – sigh! – e ho saltato la conferenza di Isabelle dove dovevo anche prendere appunti per due amiche – sob!- ma in compenso sono passata per caso vicino al teatrino dei burattini e sono stata piacevolmente sorpresa. Di solito non mi attirano, forse perché sono stata cresciuta a spettacoli di Gianni e Cosetta Colla, delle messe in scena così meravigliose e magiche che è poi difficile accontentarsi di meno. Al Vegfestival sono stata piacevolmente sorpresa da questo spettacolo animalista che come vedete ha raccolto giustamente una piccola folla. I bambini erano incantati, letteralmente. Recitazione ottima, i burattini molto carini e ben fatti. Tutto ad opera della Compagnia La Vecchia Soffitta. Bravi bravi. Lo spettacolo di burattini era Pierino e la strega.

Qui è uno dei momenti animal-clou: quando il lupo chiede “Lo sai quanti lupi ci vogliono per fare una pelliccia? eh, lo sai? 5 lupi come me! E lo sai, lo sai, quanti ermellini ci vogliono per fare una pelliccia? Cento ermellini!!!”. Si è alzato qualche urletto “noooo cattivi!!”… animalisti in erba 😀

Altra cosa che mi è piaciuta, è che l’organizzazione del Vegfestival si è curata anche dei particolari eco-equo-sostenibile quindi niente Coca-cola e caffé dalle piantagioni bombardate di pesticidi, niente plastica non biodegradabile. In alternativa hanno proposto Ubuntu cola (sì, a chi come me viaggia dalle parti di Linux fa sempre un po’ ridere il bere dell’Ubuntu), chiaramente a scelta anche le compagne bollicinate del commercio equo, stoviglie in carta riciclabile e mater-b, persino i cucchiaini del caffé in legno, quindi stesso sacco del biodegradabile 😀  Notevole, perché in altre fiere ben più grosse come alcune edizioni di “Fà la cosa giusta”, mi è capitato di vedere il gruppo Coca Cola al gran completo.

Ho infine qualche segnalazione buffa extra-Vegfestival, ma lì intorno comunque.

Per esempio questo è il bar Rumenta in corso Casale. Al banco si alternano un emulo di Johnny Rotten e sua cugina, simpatici e fanno tutto al momento, anche le insalate, con gli ingredienti che chiedete, quindi anche vegan (ci sembrava brutto scroccare di continuo il wi-fi e il bagno solo per un aperitivo). Sono stati la nostra salvezza per il bagno, perché il comune di Torino su questo non brilla… dentro il parco c’erano due bagni chimici su cui stendo un velo pietosissimo e degli altri bagni in muratura con cui non ho approfondito la conoscenza perché già da fuori sembravano il set di Christiane F.

So che non è carino citare qualcuno solo per il bagno, ma li abbiamo scoperti per quello e ci torneremo quando saremo di passaggio a Torino, ovviamente per gli ottimi aperitivi, intanto sappiate che sono aperti dalle 6 del mattino alle 3 di notte e volendo si può mangiare veg 🙂 La nota buffa è che “Rumenta” dalle nostre parti vuol dire “immondizia” mentre loro intendono un gioco di parole tra Rum e Menta. Loro comunque sono tutto tranne ‘rumenta’!

Pare che qualcuno nei dintorni mi abbia beccata, ha capito che sono tutta una montatura e ha piazzato un mio libro sull’orto sul balcone tra Il mondo secondo Monsanto” e “Il club Bilderberg” (ottime letture tra l’altro). Mi è scappato da ridere, ma provo a dare questa lettura: l’orto sul balcone come gesto insurrezionalista contro la schiavitù imposta dalle multinazionali dell’alimentare 😀
Che è poi l’esatta lettura, secondo me. Infatti la chiacchierata del venerdì sera al Vegfestival  l’ho cominciata proprio citando Kissinger che nel 1975 disse al congresso americano “Controlliamo il petrolio e controlleremo le nazioni. Controlliamo il cibo e controlleremo i popoli“.   (Io quel libro volevo intitolarlo “Vaffanculo Kissinger” ma l’editore ha ritenuto più opportuno “L’orto sul balcone. Coltivare naturale in spazi ristretti”)

Concludo con i nostri meravigliosi ospiti che non solo mi hanno sopportata due giorni (e non è da tutti!) ma ci hanno anche deliziati con squisiti veg-pancake a colazione! Due di loro hanno fornito una quantità di coccole e fusa da far intenerire anche un orco, quindi mi piace chiudere questo reportage tra il serio e il demenziale con le immagini dei patatissimi Choo (detta Mimì) e Jimmy (… Jimmy Choooooo!!! Ci sono arrivata solo dopo, con una risata!)

Ricordo per quanti si trovassero a Torino in questo weekend che gli eventi del Vegfestival continuano!

Per esempio sabato 2 ottobre c’è l’aperi-cena al parco Michelotti e ci sarà nientemeno che Yari, non ancora stramazzato dalle fatiche (è Bruce Banner, alla fine l’abbiamo capito!) che terrà una demo di cucina vegan a tema autunnale!

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11 Commenti

Tommy David Ottobre 2, 2010 - 11:07 am

Toh, nel mio Grand Tour vi ho fatto tappa anch’io, ma ho fatto l’errore di prendere la vegpizza la sera – a mio avviso non una gran pubblicità per il cibo vegano.
I “formaggi” e gli “affettati” che ho assaggiato, invece, erano davvero buoni – anche se i primi mi sono parsi troppo sbilanciati verso i lipidi e i secondi troppo aromatizzati d’aglio.
Insomma, meglio il veg che non tenta di copiare i cibi e i prodotti animali (eccezion fatta per il muscolo di grano!).

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Celidonia Ottobre 2, 2010 - 4:16 pm

Bellissime foto e bellissimo racconto, pieno di quella leggerezza e allegria che non sempre si trova nel mondo veg! E’ così contagioso che mentre lo leggevo è uscito il sole! 😀

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Yari Ottobre 5, 2010 - 1:31 pm

Grazie di avermi fatto vedere il Vegfestival e gli stand… perché io, tra una corsa e l’altra, come al solito non ho visto nulla…
I semi di canapa di Ganjamaica sono ottimi, così come tutti i suoi prodotti.
Ti consiglio anche D’Aymons, i prodotti sono molto buoni e quando ricapiti a Torino ti porto nel loro laboratorio, sono tra l’altro persone fantastiche.
Fry’s e Vegusto sono eccezionali, concordo. Peccato solo non siano bio, ma non si può mica avere tutto 😉

Anche se in realtà hai scoperto chi sono davvero, mi sono però dimenticato di farmi firmare la mia copia di “Vaffanculo Kissinger”, me l’ero portata anche dietro, ma tra il casino vario alla fine non ce l’ho fatta…

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elena Ottobre 5, 2010 - 3:11 pm

Mi ha fatto piacere vedere che alla fine ti è piaciuto il Veg 🙂 Da buona torinese c’ho un po’ di complesso nei confronti dei lombardi… Anch’io ti raccomando i prodotti di D’Aymons, ce li ho in bottega tra un tè e l’altro e sono favolosi!

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valentina Ottobre 6, 2010 - 11:37 am

sono una veterinaria specializzata in chirurgia ortopedica, terapia d’urgenza e medicina interna
sono molto aperta a tutte le cure per animali che esulino dalla medicina tradizionale, infatti sto finendo il master di agopuntura per la terapia del dolore
Amo gli animali, casa mia è lo zoo di recupero di tutto quello che le persone scaricano come ciabatte vecchie: ho due alani , 3 gatti, 1 tartaruga, 1 amazzone, 2 ara, 1 furetto, 4 conigli…e la mia fidanzata sopporta arrivi continui di casi disperati

la mia filosofia è: cura ricordando che l’animale sente come te
sono contraria agli antibiotici che, come in medicina umana, vengono spacciati a caso. opero in sterilità in modo da non somministrare antibiotici.
da un medico cinese mi sono fatta insegnare una serie di rimedi a base di zucchero e radici diverse che curano ferite e principi di setticemia meglio di tantissimi farmaci

e sono vegana…

MA: gli animali non sono vegani. In clinica curo in continuazioni insufficienze croniche che si sviluppano in età adulta a causa della totale mancanza di proteine animali nell’alimentazione, ho dovuto sopprimere una 40ina di gatti ridotti in fin di vita da umani vegani che hanno deciso di curare tumori grossi come meloni con impacchi di argilla e stevia perchè…boh?? perchè condanni a morte il tuo compagno di vita improvvisandoti medico? perchè sui siti vegani si parla di controllare e impedire l’istinto un pò da killer del felino?

gatti e cani sono onnivori.
per uno sviluppo ottimale hanno bisogno anche di proteine animali. è una questione di metabolizzazione dei grassi!!
io non tocco carne pesce e derivati da quando sono bambina
un’unica volta nella mia vita ho voluto provare Mc Donald, a 15 anni e sono stata male 3 giorni

ma non si può dire al leone o al lupo di non mangiare la gazzella! non gli si può propinare un salsicciotto di seitan!!

anche questa è una forma di crudeltà verso gli animali. non vanno umanizzati. vanno amati, rispettati e protetti ma trattati secondo la loro natura e non la nostra.

aggiungo anche che personalmente considero un crimine tenere gatti in casa….il loro istinto è cacciare, stare in mezzo alla natura, farsi le unghie sui tronchi, dormire all’ombra dell’erba e tornare a casa dai suoi amichetti umani quando vuole lui. Non è un criminre costringere un felino, animale primitivo, a vivere 18 anni in 80 mq??

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Erbaviola Ottobre 6, 2010 - 6:53 pm

@Tommy: condivido in gran parte anche se io da un po’ ho limitato parecchio l’uso di prodotti a base di glutine, soprattutto muscolo di grano, perché probabilmente il mio corpo non era più tanto felice verso questi bombardamenti di glutine 😉

@Celidonia: …quando si dice esagerare…! 😀 O troppo polemica o troppo allegra da far uscire il sole 😉

@Yari: ci saranno altre occasioni 😉 Tra l’altro sono appena partita a scrivere “A morte tutte le lobby dell’agribusiness” (ma non so quale titolo gli darà l’editore per evitarmi la galera 😉 )

@Elena: mi auguro che non tutti i torinesi abbiano queste fobie speciste 😉 Comunque io sono una commistione tale che bisognerebbe farsi venire in antipatia Italia e europa tutta 😉 Il vegfestival mi è piaciuto, ho solo gradito meno la parte che mi riguardava di persona personalmente, ma chissà quante cose agli altri non piacciono di me! Se dicessi sempre e solo che tutto è bello non sarei io e magari sarei meno affidabile nelle valutazioni.

@Valentina: tutto giusto e condivisibile. Ho aggiunto infatti che si tratta di integratori, non di pasti sostitutivi, avevo dato per scontata l’informazione. Però ci sono dei dubbi a quello che proponi. Premesso che se dovessi adottare ora i miei gatti, probabilmente non lo farei per le stesse ragioni di cui parli… ora che li ho che faccio?
– ho questi gatti da 7 anni, li butto in mezzo alla strada perché non dovrebbero vivere in casa?
– l’uomo ha fatto scelte del cavolo con gli incroci. I miei per esempio sono incroci persiano-certosino, hanno il pelo lunghissimo. Se non li spazzolo, nel giro di una settimana diventano gatti-rasta con i dreads che gli strappano via la pelle e formano piaghe, come ben sai. Che fa la natura se li butto fuori di casa, gli dà una spazzolata ogni tanto?
– li ho presi a due mesi, li avevano buttati in un cortile. La natura li avrebbe fatti morire, ok. Ma al tempo ero vegetariana e francamente non ci avevo pensato, mi hanno fatto compassione e li ho adottati. Ora li ho svezzati, nutriti e coccolati e non hanno imprinting. Una volta addirittura stavano riuscendo a farsi menare da un gruppetto di bulli gatti che cercavano di entrare in casa da una porta-finestra. Se li mando fuori muoiono in massimo 48 ore ma se c’è in giro il cane del mio vicino, noto e recidivo squartatore di gatti, ci mettiamo molto meno. Che faccio?
– tu stessa dici che hai in casa due alani , 3 gatti, 1 tartaruga, 1 amazzone, 2 ara, 1 furetto, 4 conigli… (complimenti alla fidanzata!) Ma secondo quanto scrivi dovresti lasciare allo stato naturale almeno gatti, tartaruga e conigli. Perché solo i gatti? anche gli altri hanno diritto a erba e scorribande.
Perché ci sono ragioni contingenti che non lo permettono, a volte 🙂

I miei gatti comunque mangiano i prodotti Almo Nature al momento. Le crocchette vegan Amì provate anni fa le hanno rifiutate e io ho accettato la scelta. Il mio dubbio è verso le crocchette classiche in cui come ben sai va lo schifo dello scarto di tutto lo scarto dello scarto di macellazione, farine animali ecc. cosa che vorrei per quanto possibile evitare.

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romantica Ottobre 7, 2010 - 11:34 pm

Ho molto apprezzato i formaggi VEGUSTO che mi sono arrivati per corrispondenza e leggendo l’etichetta degli ingredienti che recita: oli e grassi vegetali, mi sono chiesta a quale specie di oli e grassi appartengano.

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Erbaviola Marzo 10, 2011 - 9:49 am

credo oli non idrogenati ma per correttezza chiedo. Comunque puoi chiedere direttamente alle produttrici, sono molto disponibili 🙂

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Pizza Vegusto | IL CUCCHIAIO DI LEGNO Aprile 12, 2011 - 10:29 pm

[…] Raffaella a partecipare a estenuanti gare di flessioni al Vegfestival 2009, poi sistemando Karin col suo stand sotto una sorta di serra a ultravioletti nell’edizione seguente. Ma per fortuna sembrano aver […]

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Alice Maggio 10, 2011 - 1:07 pm

Ciao! Sono riuscita a trovare a Bologna una piantina di Stevia, sono troppo contenta 🙂 L’ho comprata da loro http://www.pianteinnovative.it/

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Erbaviola Maggio 10, 2011 - 1:14 pm

Ciao Alice, sono contenta!!! Il sito è proprio di Parva, nelle foto sopra, sono sempre loro 🙂 Un abbraccio grande e buona coltivazione!!!

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