Visto il sole, il caldo e il lavoro che continua a rincorrermi (costante, il tipo!) facciamo una pausa gossip. Quello che vi racconterei se stessimo prendendo l’aperitivo insieme sul mio balcone, in questa mattinata di sole sull’appennino, a destra i colli bolognesi, a sinistra il verde fitto della Toscana. Vedi foto.
Mi rendo conto sempre più spesso che tra i commercianti la locuzione “Non ce l’ho” è caduta in disuso. Ormai ti dicono qualsiasi cosa piuttosto che dirti che non ce l’hanno, quasi che pronunciando le fatidiche parole non-ce-l’ho un fulmine li bruciasse all’istante. Però, delle volte, un onesto “non c’è” o “non ce l’ho” è meno imbarazzante delle corbellerie che riescono a tirar fuori. Ultimamente ne ho collezionate tre, tre perle di raro ingegno… della serie “forse non tutti sanno che”.
Forse non tutti sanno che il miso…
NaturaSì di Bologna, quello con il bioristorante per sceicchi. Ormai ci compro solo 2-3 cose, tra cui il miso in barattolo di vetro. Guardo tutto lo scaffale ma nulla, non lo trovo, ci sono solo le immonde bustine del liofilizzato. Guardo in altri, niente, sparito anche il posto che di solito alloggia i vasetti. Intercetto una NaturaSì-girl in magliettone giallo. “Scusa, dove avete spostato il miso in barattolo di vetro?”. Mi guarda come se fossi matta, un serial killer. “Il miso in estate non c’è. Scoppia. Fermenta nei barattoli e quelli scoppiano, il vetro scoppia, E’ PERICOLOSO!”.
Ah.
Torno a casa con due pensieri: primo, che potrei trovare il mio alloggio devastato da un’esplosione estiva di miso. Secondo, che tutti gli altri NaturaSì, specialmente quelli di Milano, appartengono senz’altro a qualche cellula impazzita di Al-Qaida. Beccati! Vogliono farci saltare in aria con il miso!
Forse non tutti sanno che le padelle senza rivestimenti interni…
Ferramenta del paesino di montagna. Fornitissima, il Leroy Merlin in confronto è un cassonetto. Sto cercando disperatamente una padella di 35-40 cm senza rivestimenti interni. Non voglio il teflon perché è cancerogeno (no, non venite a raccontarmi che se non lo gratti e bla bla bla. E’ cancerogeno anche da freddo). Non voglio i nuovi rivestimenti in ceramica perché sono pieni di piombo, anche se cercano di propinarli in alternativa al teflon. Voglio una diavolo di padella senza rivestimenti, è così difficile?? Sì. Ne ho trovata solo una dell’Alessi disegnata da Jasper Morrison, 60 euro la più piccola da 28 cm e non voglio immaginarmi la grossa, ammesso di trovarla. Le Bionatural hanno solo un padellino piccolo per ora, inutile per noi. Prima di rinunciare alla ricerca e comprare quella di design, spendendo il 40% per l’oggetto, il 60% per la stampigliatura del nome Alessi e 40 euro perché l’ha disegnata Jasper Morrison, provo con il ferramenta super fornito che può anche ordinarmi quello che voglio.
“Senza rivestimento non ne abbiamo, ma possiamo ordinarla”. Perfetto, ecco un vero commerciante: “non l’abbiamo. possiamo ordinarla”. Evvai! E’ così che si fa! La moglie telefona subito al rappresentante di pentole e padelle. “Senti vorrei per una cliente una padella di almeno 35 cm in acciaio inox senza rivestimento interno”.
Rappresentante: “Non esistono più, non le fanno più. Sono state VIETATE PER LEGGE”.
Oddio, quest’estate non riesco a fare shopping senza commettere reati!
Ma non si limita a questo, continua: “Sicuramente la tua cliente sarà una vecchia signora che è abituata senza l’antiaderente”.
Pure. Vecchia signora ci sarai tu, scimunito!
La legge che vieta le padelle senza rivestimento interno mi mancava… secondo voi è codice civile o penale? E se ne ho una in casa devo denunciarla? Ci vorrà il porto d’armi per padella senza rivestimento interno? Cosa dite, rischio e la compro lo stesso, magari usata e la tengo ben nascosta?
Forse non tutti sanno che le pecore…
Conversazione telefonica con una merceria della provincia di Bologna. Sto cercando un filato in bamboo per farmi un poncho e non usare la lana.
“Buongiorno, la ditta Ornaghi vi segnala come rivenditori dei loro filati. Avete anche quelli in bamboo?”
“Quelli in bamboo non li fanno più”
Sì, figurati.
“Ma scusi, ho parlato dieci minuti fa con la Ornaghi …”
“Sì, ma ne dicono tante! Tutti questi filati li facevano quando andavano di moda, adesso è passata la moda del bamboo. Ma lei per cosa ce l’aveva bisogno?”
“Per un poncho, al posto della lana… sono vegana, non uso prodotti animali…”
“Beh, ma cosa c’entra? Mica deve mangiarsi la pecora! Guardi che la pecora resta viva dopo che le prendono la lana!”
“Sì, fa niente, ma io non uso prodotti animali, quindi non avete i filati in bamboo?”
“No, no, non li fanno più. Io le consiglio di usare una bella lana, ce ne sono anche di ECOLOGICHE, dalle pecore che mangiano solo erba!”
Mi ha instillato il dubbio che esistano anche pecore carnivore…
(per le knitting-girls, il filato in bamboo esiste ed è ancora prodotto ma si trova facilmente solo online o all’estero.. è made in Italy ovviamente, come la cretineria)
38 Commenti
ma li trovi tutti tu?
comunque hai ragione : la balla clamorosa, pronunciata con la granitica certezza della VERITA’, manco fosse scolpita sulle famose tavole, invece di un modesto e onesto “non so” e’ una cosa terribile (e squallida)
e viene voglia, se non hai la risposta subito perche’ tu, invece, la VERITA’ non ce l’hai, di informarti e poi tornare a istruire anche l’assolutista
oppure girare con un foglietto stampato in lettere grandi e a colori vivaci, da tenere in borsa ed estrarre alla bisogna, con una bella citazione sulle assolute certezze e il dubbio relativista
magari la cerco e poi ve la scrivo
io invece devo spezzare una lancia a favore dei venditori, stavo cercando un fornitore di grano (dato che ho il mulino da tavolo e voglio la farina integrale macinata fresca) faccio una ricerca su internet e trovo diversi rivenditori in zona Padova. Chiamo e chiedo se possono vendermi un 30 kili, mi dicono di passare che possono farlo. Nel pomeriggio raggiungo il posto che ha 6 enormi silos e un viavai di autoarticolati da far paura. Entro nell’ufficio e dico di aver chiamato la mattina, e che su internet c’era scritto che vendevano sia all’ingrosso che al dettaglio e perciò se era possibile avrei comprato una trentina di kili. Sono stati gentilissimi e cortesi, avrebbero potuto mandarmi a quel paese, invece mi hanno dato un sacco da circa 40 kg di grano (da pulire ovvio) e non me l’hanno fatto pagare, ci hanno attaccato su l’etichetta “CAMPIONE OMAGGIO” sicuramente 40 kg a loro non hanno fatto danno, ma potevano dirmi al telefono che non vendevano al dettaglio. In tutti i casi son tornata il giorno dopo con delle bottiglie di vino, fosse solo per la loro cortesia.
@diana: sì in effetti mi sono accorta che cercando cose ‘strane’ finisci inevitabilmente per trovare personaggi strani… io poi sembro una calamita 😉 attendo la frase per il cartello! 😀
@nadir: ottimo!!! ma in effetti questo gentilissimo produttore è un produttore, non un commerciante… io ricevo risposte assurde da quest’ultima categoria. I produttori di solito sono più gentili e competenti 😉
Mi hai fatto ridere come al solito, ma anche questa volta ho imparato qualcosa… solo poche settimane fa mi sono fatta fregare con le padelle di ceramica. Non sapevo che contenessero piombo! Tra l’altro pure quelle costano tantissimo (per i miei standard almeno).
Ho visto che sarai al vegfestival! Mi spiace tantissimo non riuscire a venire quest’anno…
Che bei ricordi con quella foto 😉
Ma come, non sapevi delle pecore assassine e carnivore (carne umana, un giusto contrappasso oserei dire)? Ci hanno pure fatto un film quattro anni fa… (Black Sheep).
Io, da commerciante, lo dico quando una cosa non ce l’ho. Tipo ” Avete il Termoburner, per bruciare più calorie? Mi hanno detto che sii trova in erboristeria perchè è naturale”. E io dico che no,non ce l’ho quella roba, non epr niente sono un erborista tradizionale 😉
Però la signora dove compro i filati io, una vecchietta stupenda che potrebbe essere la Nonna di tutte le kitting-girl, ha il filato in bamboo della Ornaghi, e quando le ho spiegato che sono vegana e come mai non uso la lana, non mi ha guardata come se fossi pazza.
Se ti serve ancora quella padella io ne ho almeno tre come le vuoi tu e un migliaio di alre forme e dimensioni.
il mio moroso le vuole tenere tutte perche “à’s campa via nient!” ma oramai le devo tenere tutte per terra in cucina tante sono.
sono certa che se te ne spedissi un paio nemmeno se ne accorgerebbe.
(dico sul serio, se le vuoi te le spedisco, gratis ovviamente. sono usate, ma sono anche ben pulite e vanno benissimo)
Grande. Non fai altro che fomentare il mio atavico odio per la categoria. Il numero uno nel titolo fa ben sperare. A presto. 🙂
Ma che vita difficile hai!
Abbiamo sostituito le antiaderenti con padelle in alluminio, tutte, o quasi comprate dal nostro supermercato di fiducia, “passaparola” mercatino dell’usato. Queste stanno appese in cucina, vanto di meeme.
In effetti la Toscana è una delle regioni più boscose d’Italia 😉
io sapevo degli orsi assassini che si sbafano di notte pecore e galline arrivando a mettere in pericolo anche l’uomo… ma le pecore assassine boh!
Devo ammettere di non essermi informata prima di comprare il saltapasta rivestito di ceramica… 🙁
Per le padelle di alluminio prova http://www.medagliani.it, hanno un mondo di prodotti a prezzi decenti, io ogni volta che vado a Milano ci faccio un salto 🙂
Il filato di bambù è bellissimo, ne ho un tipo a strisce per calzini, ha dei colori brillanti ed è morbidissimo. Difficile da trovare, hai ragione, e molte mercerie non espongono queste novità perché hanno il 99% delle clienti ancorate alla lana di una volta. Peccato! Così si scoraggia la clientela più giovane o che vuole provare cose nuove.
@abete: sì ti confermo la faccenda del piombo che interessa anche tutte le pentole in ghisa e ferro smaltate. Tanto che negli USA è obbligatorio indicare la percentuale di piombo e ovviamente c’è un limite. Ci sono pochissimi modelli super costosi con rivestimento quasi del tutto esente da piombo, ma a questo punto preferisco non correre rischi. Peccato per il Vegfestival, pensa che è il primo anno che riesco ad andare a quello di Torino, dopo anni di desiderio irrisolto (capitava sempre qualche impegno di lavoro, manco a farlo apposta!). Sarà per la prossima 😉
@Yari: 😉 Credevo che foste già partiti per gli States! Ti è giunta la mia email? Invece le pecore assassine in effetti mi sfuggivano… si impara sempre qualcosa!
@Edera: Ma no, che commerciante sei!!! Dovevi rispondere “No, non lo fanno più perché fa esplodere lo stomaco, è anche fuorilegge” 😀 Ma tu sei la mia erborista di fiducia, non rientri mica nella categoria del “ce l’ho lungo solo io e mi cade seccato se devo ammettere di non avere qualcosa” 😉 Francamente mi trovo benissimo se mi propongono qualcosa di più naturale come alternativa.
@Lara: davvero??? grazieee!!! però facciamo un baratto a questo punto! Ti passo via mail la mia lista baratti, magari c’è qualcosa che ti interessa. Anzi, se qualcuno è interessato ai baratti…
@TroppoBarba: ehehe aspetta trepidante allora, il prossimo è orticolo ma gossip puro 😉
@Harlock: davvero, è un casino vivere con me 😀 Alluminio vade retro! Una volta si pensava che non venisse assorbito dall’uomo ma sono ormai cinquant’anni che si sa con certezza che non solo viene assorbito ma addirittura ci vuole oltre un anno di dieta crudista per eliminarlo. Gli effetti da intossicazione da pentole di alluminio sono: disturbi nell’apprendimento di bambini e adolescenti, confusione, disorientamento, perdita della memoria, coliche intestinali, mal di testa, bruciori di stomaco e coliti, anemia, carie, ipoparatiroidismo, disfunzioni renali, disfunzioni del fegato, osteomalacia, aggravamento morbo di Parkinson. Ti cito direttamente: “In passato si credeva che non venisse assorbito, così è stato usato largamente come additivo alimentare, in farmaci e come utensili. Oggi si sa che è molto tossico: si lega al DNA, si lega ad alcune neurofibrille cerebrali e blocca totalmente un importante enzima (esochinasi). Si deposita inoltre nel fegato, tiroide, ossa, polmoni.” (fonte: “Tossicità dei metalli non ferrosi. Corso di Metallurgia dei metalli non ferrosi”, dispense della Facoltà di Ingegneria dei Materiali, Università di Trento, 2004). Spero che meeme non si sia affezionata troppo alle padelle… comunque lo vedi anche lavandole: un po’ di alluminio si gratta via e si annerisce, è lo stesso che entra nei cibi e nel tuo corpo. Ne ho avuta una ‘professionale’ della Lagostina, fatta per i ristoranti, ma mi sono venuti i brividi alla seconda volta che la usavo per la quantità di alluminio che si stacca, da vederlo a occhio nudo!
In toscana fanno ottime terrecotte senza piombo 😉
mi devo fare un’idea più precisa riguardo la composizione degli smalti utilizzati per alimenti.
nel frattempo mi pare che una buona soluzione possano essere le pentole Green Pan, che però sono in vendita in Svizzera, online non so ma ti posto il link (a beneficio di tutti, credo che tu le conosca già) :
baci 🙂
Bibi
@consy: dò un’occhiata ma di solito se sono forniture alberghiere si tratta di pentole in alluminio… e per l’alluminio vedi sotto il tuo commento … 🙁 Alla fine il filato in bamboo mi sa che lo prendo online, su unfilodi.com ho visto che hanno anche quello di soia che dovrebbe essere più caldo… cosa dici?
@Bibi: la Greenpan è svizzera ma il produttore del rivestimento Thermolon cinese, non svizzero 🙂 Del rivestimento non dicono la composizione… solo che è fatto con ceramica e altri materiali non tossici, gli stessi che si usano per stoviglie e bicchieri (argh! sappiamo bene quanto piombo possa esserci nei bicchieri made in china!!!!). Però c’è questo articolo di Supereco che smonta un po’ le Greenpan soprattutto sull’assenza di silicone/silicon… a quanto pare non sono così atossiche e i certificati di non tossicità non vogliono rilasciarli:
Quando le aziende non pubblicano le analisi, io resto piuttosto scettica…
Le Bionatural le conosci? Io le ho usate parecchio, però bisogna avere una cucina a gas un po’ grande, infatti ora il mio problema è che ho una cucina che non le regge…
Sulle padelle in ceramica: davvero sono così dannose? (Stavo per comprarne una giusto un paio di giorni fa…)
Sulle padelle senza rivestimento – in alluminio, suppongo -: alla Coop le hanno. Ma forse, dopo la vicenda delle macellerie, non ci metti più piede…
Ah, un’alternativa è quella di andare da un fabbro e farsi “smerigliare” l’interno delle padelle – con un disco alla carta vetrata – fino a riportare alla luce l’alluminio sottostante (io ne ho fatte trattare così un paio). Nuova vita alle padelle col teflon rovinato!
Sì ma se leggi nei commenti sopra, l’alluminio è assolutamente da scartare 🙂 è tra i più tossici, figurati smerigliato! Le pentole in alluminio si trovano senza troppa difficoltà, il problema è che l’alluminio è un materiale tossico che come ho documentato sopra provoca addirittura danni neurologici.
Ok, m’ero perso il commento. Ma allora in che metallo la cerchi? Acciaio? Rame? Rame stagnato?
acciaio inox. Dopo un lungo periodo di documentazione e meditazione e valutazione dei dati tecnico scientifici e di sacramenti su tutto quello che intossica, ho stabilito che il meno intossicante è la terracotta senza piombo (ovvero le bionatural ma che come dicevo non posso usare per questioni di cucina poco solida), seguito subito dalla pietra ollare (ma mica ci si può cucinare tutto) e infine l’acciaio inox senza rivestimenti. Il rame sarà anche bello, ma intossica, non c’è niente da fare.
…bene a sapersi, avevo letto da qualche parte che era sicuro e atossico :-/
io le padelle in acciao inox di varie misure le ho prese anni fa al mercatone…
ho letto un po’ in fretta i commenti ma mi pare non si parli della ghisa… con la ghisa come siamo?
il post mi ha fatto scompisciare dalle risate! 😛
Ho provato anche lì ma hanno tutto tranne le padelle, le hanno solo con rivestimento interno mentre casseruole ecc si trovano in acciaio e basta. La ghisa può contenere piombo ma in parti veramente minime perché presente nel ferro (spesso di riciclo) utilizzato per le pentole in ghisa. L’unico problema è che la maggior parte della ghisa è smaltata con vernici al piombo, quindi non è un granché… il problema si ripropone.
Erbaviola, capisco. Comunque, probabilmente è difficile trovare padelle in acciaio inox di quel diametro perché peserebbero un botto…
In pizzeria.
“Scusi, ma non avete il forno a legna per cuocere le pizze?”
“Come, non lo sa? Sono state proibite dalla Comunità europea, siamo tra i primi ad esserci attrezzati con un forno elettrico!” (era l’estate del 1996)
ok, dopo attenta valutazione anch’io ero arrivata a pietra ollare che non ho; coccio non industriale ,io però li ho presi in Puglia, fatti a mano con argilla grezza e non smaltati; con il frangifiamma sono perfetti per le cotture lunghe , gli umidi, gli stufati..; acciaio inox non rivestito e ci sono delle ottime Ballarini non rivestite oppure la linea firmata da Gualtiero Marchesi (volevo comprarmi la batteria ma mi scocciava dare i miei soldi a uno che ne ha già tanti) anche delle dimensioni che cerchi tu; e avevo scartato decisamente i rivestimenti, il rame e gli smalti.
sul ferro vorrei capirci di più, e anche sullo smalto garantito come senza piombo……..indovina un po’: secindo te mi hanno risposto? ^^
baci 🙂
e così dopo tempo..gustandomi divertita del tuo faticoso shopping estivo, in quelle colline tosco emiliane,finalmente HO CAPITO!!!
erbaviola = guru di una serena vita alternativa
ecco xkè la tua “azzecatissima” metà (sì , leggendoti, ho avuto conferma che siete una coppia formidabile)non elatgisce inviti in quell’angolo di mondo migliore(potevate aiutarci qui a migliorare!!!)
e dopo questa strepitosa scoperta..capiterà di venire a disturbare la vs quiete con migliaia di domande!!!!!!!
complimenti Grazia!
Oggi Google Reader mi ha consigliato tre blog, tra cui il tuo.
Non pensavo sapesse leggermi nel pensiero…Il tuo è un blog fantastico proprio quello che cercavo per uno stimolo a migliorare la mia vita.
Ti seguirò assiduamente!
Ciao.
Alchemilla
e diventare tutti crudisti e non sbattersi più? 😀
comunque, a proposito di commercianti assurdi, ti è mai capitato di andare in un bar e chiedere un bicchiere di acqua di rubinetto, e la cameriera sconvolta che ti guarda come se fossi una che mangia la cacca e ti risponde “ma non si può!!! Non si può bere!!!”
Ma davvero signorina? Fate il caffè e lavate le stoviglie con acqua di fogna? Che ne direbbe allora l’ufficio igiene?
alcuni suggerimenti per cartellini da borsa (o portafoglio) da esporre in caso di commessi/commercianti in profondo delirio di certezza
si possono anche citare a voce, e forse e’ un po’ piu’ semplice che sfrugugliare nella saccoccia per estrarre un pezzetto di carta, come quei ragazzi sordi (?) che passano in treno, ti danno un bigliettino in cui ti chiedono un contributo/offerta e poi ripassano riprendendoselo
1 – questa citazione e’ a sua volta un po’ dogmatica, ma pazienza
“Le convinzioni, più delle bugie, sono nemiche pericolose della verità.” (Friedrich Nietzsche)
2 – questa invece e’ piu’ educata e ha un tocco cultural/scientifico
“In ogni cosa è salutare, di tanto in tanto, mettere un punto interrogativo a ciò che a lungo si era dato per scontato.” (Bertrand Russell)
3 – questa e’ velatamente insultante
“Sapere di non sapere è la cosa migliore.
Fingere di sapere quando non si sa è una malattia.” (Lao Tzu)
comunque da questo post mi sono portata a casa anche la revisione del pentolame, oppure passare direttamente al suggerimento di MissVanilla
grazie Erbaviola 😉
ma a questo punto mi sorge un dubbio : le eventuali pentole che si eliminano in che sezione della raccolta differenziata vanno?
vetri/lattine? oppure tanto per cambiare nell’indifferenziato ?
@ alchemilla: condivido appieno!!!!Erbaviola è una rivelazione, una guida nel ns cammino (almeno il mio di vegetariana in TRANSizione verso il vegano puro)impervio e sempre ostacolato.
cmq complimenti a tutti.
meno contenta di aver appreso la questione delle pentole in ceramica…giustamente acquistate per la mia sempre + prossima cucina della MIA casetta (finalmente)!!
a fa’ la cosa giusta non le ho comprate xkè temevo di distruggerle prima di prendere la metro e sulla metro stessa (ke poi si è pure bloccata per 15min…causa mancanza di elettricità..crepavo con le padelle???)
ciao
lia
Grazie per tutte le info sulle pentole. L’unico mio problema è l’antiaderenza: ho paura che brucerò tutto su quelle in acciaio inox, sempre se riuscirò a procurarmele!
Visto che il mio orto è sempre più ridotto e forse più piccolo di molti balconi credo proprio che cercherò di procurarmi il tuo libro in attesa di una lezione dal vivo… Quest’anno abbiamo piantato proprio poche cose 🙁
Buon vegfestival!
Ehehehe,sto ridendo ancora! XD
Cmq..meglio seguire il suggerimento di Sara :-).
Ciao sono la felice moglie carnivora di un vegetariano. Abbiamo trovato assieme per caso il tuo blog e da qualche mese abbiamo iniziato a fare l’orto sul terrazzo (abitiamo a Roma). Abbiamo anche trovato il tuo libro da Feltrinelli e ci accingiamo, anzi, mi accingo a mettere in pratica gli utili consigli e a correggere il tiro su un sacco di errori fatti. E’ strano ma nell’animo mi sento veramente vegetariana anche io, solo che poi non ho corrispondenza nei fatti.
Grazie cmq per il tuo bel sito che ci fa divertire un sacco e ci da un mucchio di spunti.
allora, non riesco a riportare tutto perchè forse è troppo lungo il commento, sostanzialmente però ti dico che mi devo correggere: mi hanno risposto dalla Alluflon , che è l’azienda che produce il rivestimento Ceramica delle Moneta, assicurandomi per iscritto che non ci hanno cacciato dentro nè piombio nè nichel nè schifezze simili.
mi pare una bella notizia 🙂
Bibi
io per un periodo ho usato solo la vaporiere con i cestelli di acciaio inox, consuma elettricità ma in questo modo non respiri il gas dei fornelli quando li accendi e la cottura a vapore a me piace tanto….
Cara Erbaviola, ho saputo della tua esistenza circa 3 minuti fa e ho capito una cosa: sei un idolo!
Fantastico post!!!
Ti ho già messo nella lista Amici e… presa dall’entusiasmo ho riaperto il mio blog!!!
GRAZIE
Francesca
l alluminio é tossico. anche.