Sbobinando un po’ di vecchio materiale, trovo questa spiegazione breve e illuminante di Serge Latouche sul perché sia assolutamente necessaria una decrescita.
Lo sviluppo non è sostenibile. Perché non è sostenibile? E’ semplice da capire. Perché gli economisti hanno costruito un modello sul modello della meccanica di Newton ma il mondo reale non è un mondo meccanico, anche i fisici lo sanno bene. Ci sono le leggi della termodinamica, in particolare la seconda che ci dice che un’energia consumata non si può ritrasformarla nella sua forma prima. Ovviamente nulla si crea e nulla si distrugge, ma quando bruciamo un litro di benzina nella macchina, poi non l’abbiamo più a disposizione, per ritrovarla bisogna consumare altra energia. Gli economisti per anni hanno negato l’evidenza dei limiti fisici: l’aria e l’acqua sono illimitate quindi non hanno valore, era questo che studiavamo ancora negli anni ‘60. Si sono dimenticati del ruolo intrascurabile della biodiversità. E allora è chiaro anche a un bambino che una crescita infinita non è possibile su un pianeta finito. Fortunatamente l’uomo è anche ingegnoso e la scommessa della decrescita è anche sull’ingegnosità umana, che l’uomo sarà capace di trovare soluzioni. (…) Come diceva il ministro ceco dell’ambiente, quando c’è un allagamento in bagno si possono prendere degli stracci ma la prima cosa che faccio io è chiudere il rubinetto. Chiudere il rubinetto è uscire dalla società della crescita.
(Conferenza sulla Decrescita a Mestre, 28 novembre 2007)
Non ultimo, segnalo questo post dell’ormai mitica Madame Equipaje sull’improvvisa comparsa della parola ‘verde’ declinata in tutte le sfumature, per cercare di venderci i prodotti della visione newtoniana del mondo, ma infiocchettati con un po’ di eco e sostenibile che ormai fa sempre figo. “¿Es verde todo lo que se pinta de verde?”, domanda retorica di madame. Il marketing ci ha scoperti, la Coop di recente ha persino cambiato le confezioni: non più bio-logici ma “Vivi Verde”. Le confezioni degli yogurt formavano una volta uno scaffale nei toni del bianco-azzurrino-rosso. Adesso si vira sul verde, avete notato? C’è anche chi come Harlock riceve cataloghi verdi a fiorellini di condizionatori ‘ecologici’ (!) e se la ride… d’altra parte è duro farci cascare uno che ricicla un’auto da collezione come serra. Morale: accattatevillo sto verde! Che tra un po’ lo vedremo solo sui cataloghi di prodotti ‘ecologici’.
(quello sopra sarebbe un mio recente esercizio fotografico nei dintorni, con ampi margini di miglioramento. Per me, non per il paesaggio. Ci sono anche le pale eoliche di Hera che mi forniscono l’energia elettrica)
14 Commenti
Cerchiamo di formare le nuove generazioni al risparmio, noi abbiamo già fatto abbastanza danni. E infatti Anita (5 anni) ci INTIMA di chiudere il rubinetto quando ci laviamo i denti, perché “se no l’acqua finisce!”. 🙂
PS: ma che posti spettacolari! L’erba così verde qui non si è mai vista, l’ho vista solo in Belgio…
è una chiusura metaforica, non solo del rubinetto dell’acqua 😀 Le risorse non sono infinite, ha ragione Anita!
Hei… i posti sono qui per quando venite 😉 Anzi quella è la strada che farete per arrivare!
vivo con un consumista(anche se si sforza un poco per compiacermi e cerca le scritte “eco”)ed è stato proprio lui ha farmi sbattere letteralmente il muso sulle confezioni!
“non ti accorgi che ti prendono per i fondelli?”suo unico commento che mi ha folgorata…non ha torto.mi dò sempre più da fare con l’autoproduzione ora.
Sempre troppo troppo buona, Mademoiselle. La citazione citata da Latouche (“quando c’è un allagamento in bagno si possono prendere degli stracci ma la prima cosa che faccio io è chiudere il rubinetto”) è meravigliosa nella sua ovvietà e semplicità 🙂
Stavo pensando (raramente, ma accade) che potrebbe essere interessante fare una collezione collettiva di questo tipo di comunicazione orwelliana (cfr. gli ormai famosi condizionatori “amici dell’ambiente” di cui sopra). Besi! **
E’ iniziata l’era della Greentrification, resta da vedere se anche stavolta gli abitanti del mondo ad alto consumo sfratteranno quelli a basso. Disse quello con mezzo genoma tra Settefonti e Ca’Bazzone.
“…una crescita infinita non è possibile su un pianeta finito.” Eh già. Ma faglielo capire a tutti!!!!!!!! :-))
piano piano le persone si accorgono delle cose, così come hanno fatto molti di noi….
noi siamo figli del consumismo eppure ci stiamo provando, e siamo sempre di più.
io ho fiducia, gli esseri umani sanno ragionare, sanno scegliere, sanno prendere consapevolezza, e sanno amare. così come ho fatto io: e chi sono per credere che altri non possano capire, così come è successo a me?
e quelli che non ci riescono o decidono di fregarsene, bè, saranno sempre meno….e scusate ma entro 100 anni anche i più stronzi si decideranno [volenti o nolenti] a trapassare….
a proposito! mi sono avanzate una decina di piantine 😉
Green Green, già proninciarlo per me è un problema, con la mia erre moscia. Per non parlare della traduzione italiana: sembro una rana che gracchia, un pò mirelle mathieu un pò depardieu. Verde verde…ma poi, se guardiamo, non è cambiato nulla nella testa delle persone, solo la disponibilità a spendere per comprare “verde”, che è un pò come comprare rosso, giallo o blu. Un bel prodotto!
rifletto, e mi rendo conto che devo stare più attenta a chiudere il rubinetto, sopratutto quando faccio la doccia 😉
estratto davvero dialetticamente geniale (il contenuto lo do per scontato in questo caso)!
ma a parlare di decrescita tanta gente ti guarda ancora come se fossi una deficiente totale…. orco can che fadiga che xe! (rende meglio in dialetto! ^_^)
e poi: santi numi! vivi in un posto davvero da mozzare il fiato! grandioso!!
Che altro aggiungere,analisi corretta di questo nuovo business verde, che predica attenzione e decrescita, ma che ha alla base il solito assioma della crescita infinita. Da un lato può essere confortante, fosse mai che la massa iniziasse a preoccuparsi un po’ di più della salute della Terra a forza di bombardamenti pubblicitari, dall’altro è devastante perché alla base nulla sembra cambiare.
Per fortuna le tue foto mi hanno risollevato il morale.
il punto secondo me è passare alla meccanica quantistica