PRIMAVERA IN RITARDO, IN ANTICIPO, ATIPICA, NORMALE, DISASTRO ECOLOGICO… LA METEO-PAZZIA ITALIANA

da Grazia Cacciola

violette nel bosco di Settefonti

Premetto che da luglio 2009 non guardo più nessun telegiornale, di nessuna emittente. Suppongo quindi che la meteo-pazzia che mi arriva attutita sia molto più presente per chi li segue. Mi ero stufata di vedere pagliacci imbellettati annunciarmi per due secondi il numero di morti nella striscia di Gaza e per cinque minuti un lungo sfrangiamento di maroni con le stagioni che non sono più quelle di una volta, i trucchi per riscaldarsi con la sciarpa e la quantità enorme di italiani che per questo ponte, festività, weekend è partita per le Maldive, perché la crisi che non c’è.  Quando vorrò sprecare cinque minuti a guardare uno di questi Farinelli con gli zigomi tinti in Orchid Rose di Chanel mentre mi dà consigli sull’opportunità di riporre o meno il cappotto, sarà il momento di prenotare una visita psichiatrica. Per ora preferisco occuparmi del mio orto e degli orti altrui, in senso lato e in senso concreto.

Tolto questo e lasciato ad altri più competenti il discorso annoso sul riscaldamento globale, la verità è che da sempre ci sono inverni più miti e estati più fresche, inverni rigidi e estati torride. Con vantaggi e svantaggi in entrambe i casi, ma si tratta da sempre di una fluttuazione piuttosto normale. Un inverno rigido non giustifica milioni di euro ai coltivatori diretti di un paio di associazioni (mica a tutti!) e non è un “disastro ecologico” come mi capita di sentire. Un disastro ecologico è la quantità di “termovalorizzatori” per la diffusione su larga scala di patologie cancerogene, semmai. Restituiamo un senso e una misura alle cose: questo inverno è stato un po’ più rigido, il riscaldamento globale è un problema grave e la nube tossica sopra la città è un disastro ecologico.

Questa primavera si è fatta desiderare più della scorsa ma non è né in ritardo, né atipica, né tantomeno un disastro. Anzi, ci sono anche dei vantaggi a volte. Per esempio i miei semi di aquilegia flabellata e aquilegia formosa sono stati spediti fuori durante l’ultima gelata a prendersi una bella sferzata di freddo, così da assicurarmi qualche cespuglietto di questo splendido fiorellino, per le insalate estive. Ve l’ho detto? Sto facendo un microscopico orto-giardino tutto da mangiare… sull’onda del detox sono un’ingorda con fame atavica da vegetale.  Il progetto del mini orto-giardino da mangiare – con tanto di disegni! – lo posto alla prossima, ci vuole un po’ di suspence per vedere i miei scarabocchi 😉  (o preparazione psicologica all’obrobio?)

Tornando a questa primavera, si può dire che quasi ovunque ci sia un ritardo di circa tre-quattro settimane sull’arrivo dei primi tepori, è bene tenerne conto per le semine. Ma, meraviglia, è in ritardo di soli 15-20 giorni rispetto a primavere di 40 anni fa, scrive Stephen Moss sul Guardian di ieri (ma forse si riferiva al noiosissimo duello Cameron-Brown? LOL).
In pratica: non è successo niente. Il freddo protratto, danneggerà come sempre i soliti noti: scriccioli, pettirossi, qualche farfalla. A beneficio di chi è stato danneggiato nei precedenti inverni troppo miti: ricci e rane per esempio, i primi che escono troppo piccoli e ignoranti alla scoperta di un mondo che li schiaccia, i secondi che depongono uova a raffica per poi vederle morire alla prima gelata. I rospi che di solito migrano a gennaio-febbraio hanno posticipato a marzo. In pratica, la natura ha ancora una sorta di equilibrio, per quanto bistrattato, vituperato, ammaccato e ignorato. Un equilibrio dell’oggi a me e domani a te. Se gli inverni e le stagioni fossero sempre ugualmente miti, avremmo crescite drammaticamente incontenibili di rospi, morie irrecuperabili di farfalle, stormi di passerotti da oscurare il cielo perché si riprodurrebbero in abbondanza trovando insetti e clima super-accogliente. Tutto il contrario se ci fossero sempre inverni rigidi.

Non sto dicendo ovviamente che il cambiamento climatico non sia un problema. O meglio, il cambiamento climatico in effetti non è un problema. Il problema è semmai il riscaldamento globale. Queste definizioni purtroppo vengono spesso invertite, con poca cognizione di causa. Infatti il cambiamento climatico è naturale e c’è sempre stato: il clima della terra è sempre variato, a volte anche in modo drammatico come durante le glaciazioni. I cambiamenti pericolosi sono semmai quelli causati dalle attività umane,  come le emissioni ad effetto serra come l’anidride carbonica e il metano, principali imputati del riscaldamento globale. Il riscaldamento globale non c’è sempre stato e non è per nulla naturale.

Mi guardo con sorriso sornione la quieta, elegante valutazione delle repliche di Springwatch BBC e esco nel mio pezzetto di mondo a incoraggiare i germogli di zucca che occhieggiano incerti, a legare i pomodori esuberanti e a curiosare gli accenni di primavera tra qualche rovina. Queste sotto sono del bosco attorno alle rovine della cinquecentesca chiesa di Settefonti di Ozzano, trovate per caso tornando a casa oggi.

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13 Commenti

Alessandra Aprile 8, 2010 - 9:08 am

Interessante il tuo post, sono in Italia da un mese adesso, e la cosa che noto di piu’ e’ la gente che si lamenta. Ma lo fanno sempre, penso che sia tipico degli italiani, e sembra quasi rude non dover ammettere in conversazione, che anche noi si e’ stanchi della pioggia e freddo ecc. ecc. insomma, se rispondo “grazie, sto da dio!” ti ritrovi persone a bocca aperta dalla sorpresa…bisogna rispondere qualcosa come ‘si tira avanti’ (anche perche’ poi nessuno vuol ascoltare i tuoi lamenti, ma allo stesso tempo non puoi mica dire che stai benissimo, perche’ poi gli interlocutori ci rimangono male!).

Ed il tempo e’ una di quelle poche cose che hanno in comune i poveracci ed i ricconi, cosi’ tutti possiamo lamentarci in senso ugualitario (sempre che non si sverni alle Maldive). Per me, che questi mesi sono una nomade staccata dal mio orto, ritmo e terra, mi rimane solo il vento, e un pretesto con cui iniziare le conversazioni con nuova gente (anche quella che ama lamentarsi) 🙂

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Sibia Aprile 8, 2010 - 11:57 am

oh, sì, lamentarsi del tempo è necessario qui.. se piove, piove troppo; se c’è il sole, fa troppo caldo; se c’è il vento, innervosisce; se nevica (e dopo anni e anni che non nevicava più), la neve è pericolosa e che pizza sta neve…
mai contenti! 😉

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Rossana Aprile 8, 2010 - 12:28 pm

Sì, non c’è niente di male in questa primavera in ritardo, che si offre e si ritira, che ci tocca la spalla e poi si nasconde come una ragazzina timida. Siamo noi a doverle andare incontro. È un po’ pretenzioso aspettarsi sempre che siano gli altri a renderci migliore il giorno. Persino il tempo. 😉
(e poi mi affaccio sul terrazzo e guardo le gemme delle magnolie, che ogni giorno da puntini diventano ciuffetti e poi si aprono come ballerine piene di grazia. Vuoi che non sia già primavera, questa?)

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Vera Aprile 8, 2010 - 4:02 pm

Notizia! Notizia! L’inverno fa freddo e l’estate fa caldo!
Non credo sia un caso che le medie climatiche si basino su analisi trentennali, ma un po’ di neve è un ottimo modo per occupare qualche minuto di un tg così almeno si evita l’increscioso rischio di dover parlare di qualcosa di concreto. Un po’ piu freddo degli scorsi anni in effetti lo è, ma non è forse che erano gli anni appena passati ad essere un po’ troppo caldi? Le cince, rispetto all’anno scorso, consumano il doppio del becchime evidentemente i ragnetti sono ancora scarsi, ma i nidi hanno cominciato a farli comunque.

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Celtibera Aprile 8, 2010 - 6:49 pm

Per non parlare poi di come questo “clima pazzo” colpisce i poveri bambini e gli anziani :-O “100,000 persone con le vacanze di pasqua rovinate per il raffreddore…ecco i consigli degli esperti”. Che i vaccini, che le medicine…roba da matti, io comunque il tg lo guardo dopo avermi fatto una canna, fa più effetto (cioè la canna!).

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Nadir Aprile 10, 2010 - 12:26 pm

Il fatto è tutto insito nella mente umana, io sono anni che sento dire (in giro eh! non al tg) che è arrivato l’inverno appena si abbassano le temperature (e cioè tra ottobre e novembre) hai voglia a spiegare che quella stagione lì è autunno! è ovvio poi che l’inverno sembra interminabile (lo fanno iniziare 2 mesi prima!). Poi come arriva metà febbraio li senti parlare di primavera, ehi! sveglia, la primavera arriva il 21 di marzo, e per sua natura è variabile e piovosa (quasi più dell’autunno a volte) ed io la amo, perchè le giornate si allungano, perchè la natura si risveglia, ed è bellissimo svegliarsi con gli uccellini che cinguettano. 🙂

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Erbaviola Aprile 10, 2010 - 6:38 pm

@Alessandra: sì in effetti c’è parecchia abitudine alla lamentela ma bisogna anche dire che i media in generale abbondano di ricette di cucina e meteo perché non è più possibile parlare d’altro. Dovendo rincoglionire la gente con qualche tam tam, va benissimo la velina che dà le sue opinioni sul weekend con pioggia, l’importante è che gli italiani non pensino e non vedano altro 😉

@Sibia: sobillati ad occuparsi troppo di essere scontenti per il tempo, così da non essere scontenti per altro 😉

@Rossana: che meraviglia le magnolie! ho sempre avuto grande simpatia per le piante che fanno prima tutti i fiori e poi tutte le foglie!

@Vera: attenta che a dare questi annunci… ti assumono in un tg 😉

@Celtilibera: io penso che non riuscirei più a reggerlo nemmeno con samovar pieno di salvia divinorum 😀

@Nadir: sì in effetti hai ragione, la gente ha una visione sfalsata delle stagioni, corre sempre avanti senza godersi il momento presente. Ma temo che parecchio sia imputabile ai media e a questa mania del meteo degli ultimi anni… Avrebbero tutti bisogno di svegliarsi con gli uccellini! 😉

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gunther Aprile 13, 2010 - 11:10 pm

io lo chiamo il rabadan dell’informazione, da noi rabadan è il carnevale, si ques’anno la primavera è un po in ritardo, ma nulla di male, infatti bisognerebbe parla di piu di riscaldamento globale

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luby Aprile 15, 2010 - 5:12 pm

anche io è da un bel pò che non guardo le previsioni, tanto poi non ci prendono mai!
esco sempre con in borsa un ombrellino e …sarà quel che sarà!
ho appena allestito e postato il mio mini orto, come ogni anno.
aspetto i tuoi disegni ora!
non ho moltissimo spazio ma se riuscissi a mettere altro…
ciao

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Erbaviola Aprile 16, 2010 - 12:25 am

nel weekend rimetto in moto lo scanner e posto i disegni 🙂 Per il meteo.. quelli online sono abbastanza affidabili, io di solito guardo 3bmeteo

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Stefanover Aprile 22, 2010 - 3:37 pm

belle le foto, bello il posto.
non amo la pioggia, mi lamento solo per il freddo, il caldo mi piace… il tuo è un Blog apprezzabilissimo !

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Kabinda Aprile 28, 2010 - 6:27 pm

Ciao erbaviola! Volevo chiederti se t’intendi un po’ anche di rimedi naturali per la bellezza del viso e dei capelli. Ho la fortuna di vivere immersa nella campagna circondata da una grande varietà di fiori e piante selvatiche, ma non conosco nessuna valida ricetta di bellezza che non preveda enormi pasticci in cucina! Sono un’appassionata di cosmesi, ma i prodotti che si vendono al supermercato o in erboresteria non mi soddisfano (a parte quelli che costano una fortuna e che, ahimè, sono tossici e artificiali). Mi piacerebbe saper creare delle essenze naturali da usare come profumo, ad esempio, utilizzando i fiori di lillà del mio giardino. Oppure della creme viso e impacchi per capelli a base di piante selvatiche raccolte in campagna. Sono sì vegan ma anche parecchio vanitosa 😉 Qualche dritta???

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Erbaviola Aprile 28, 2010 - 6:40 pm

@Stefanover: grazie 🙂 Bella scoperta anche il tuo 🙂

@Kabinda: ah di selvatiche a parte edera e tarassaco non ne uso… il mio must per capelli pelle ecc. è il gel di semi di lino, facilissimo da ottenere, trovi la ricetta qui: https://www.erbaviola.com/2007/07/27/oil-non-oil-ai-semi-di-lino-fortificante-per-capelli.htm

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