– Wow è uscito il sole, quindi si semina! eh? eh?
– No, guarda che il 5 nevica ancora..
– Ma allora quando semino??E’ tardissimo!
– Aprile.
– Aprileeee?
– Eh, almeno metà aprile da queste parti…
– Ma..ma… ma… ma io in pianura … a febbraio ero già in piena attività nell’orto!
– Eh, ma qui sull’Appennino è così.
Sconforto. Idee di serre. Qualche vaso sul balcone, coperto e protetto con plastica ma sarà sufficiente? Se nevica mi si riempie anche il balcone, avevo le stalattiti solo dieci giorni fa. E neve, che è arrivata oggi, un giorno in anticipo sulle previsioni dell’amica montanara, ma in perfetto orario con le previsioni del meteo satellitare. Sono un po’ stufa di tutto questo riposo forzato del montanaro, sig. Sole dei miei stivali-di-gomma-verde, si decida ad uscire… voglio seminareeeeee!
E quindi?
Quindi per ora patate nel bidone, come la Consy e qualcun altro sul forum. Ultime ordinazioni per i semi di stevia, se volete aggiungervi dovete seguire le istruzioni (NON scrivere a me, per carità, per pietà! Come da istruzioni, le iscrizioni le raccoglie la prode Annika).
Se siete più fortunati e soleggiati di me, le semine del mese di marzo le trovate qui. Oppure su questo libro qui, che sta continuando a raccogliere delle belle recensioni, inaspettate e gratuite (fenomeni rari in Italia, come sa chi si occupa di editoria), l’ultima delle quali su BravaCasa di Marzo, a pag. 26.
Come ha già notato qualcuno, le riviste natural-style invece mi ignorano bellamente, visto che parlo di coltivazione naturale. sarà un argomento out? Più semplice. Avendo quasi tutte anche una linea editoriale libraria propria da promuovere, preferiscono parlare dei loro. E tant’é.
Nonostante questo silenzio tignoso degli amiciblogger ed espertoni del settore naturalbusiness, mi ha intervistata La Repubblica, chiedendomi un progettino per l’allestimento di un balcone invernale – con fotogalleria di un trapianto di ciclamini sul mio personale balcone (madame, si sguarelli dal ridere!) e Vanity Fair non so ancora per quale numero. Sapete, vero, che gesto sto facendo ora agli amiciblogger tignosi di cui sopra, invece di pereppeppé? 😀
Per addolcire gli animi tignosi consiglio i muffin super-soffici senza lievito. Sono piaciuti a Serena anche se quando è venuta lei mi ero dimenticata di ungere lo stampo e si sono appiccicati ai lati (fortuna che ne erano avanzati dal giorno prima, che figuraccia!). Che c’è da dire ancora sui muffin? Beh questi sono senza lievito, da un’idea di un paio di anni fa che funziona sempre 😉 Ma se non vi piacciono alla banana, potete sostituirla con una bustina di cremor tartaro, la sofficità è assicurata ugualmente.
MUFFIN SOFFICISSIMI ALL’UVETTA, BANANA E COCCO SENZA LIEVITO
Tipologia: vegetariani e vegani
tempo di preparazione: 10 minuti
cottura: 25 min in forno già caldo
Ingredienti per 16-18 muffins :
170 gr di farina integrale
125 gr di margarina 100% vegetale senza grassi idrogenati
90 gr zucchero di canna grezzo
2 banane medie non troppo mature
125 gr di cocco in scaglie
100 gr di uvette ammollate per 6 ore (peso delle uvette già ammollate, secche sono circa 40 gr)
Mettere la farina dentro ad una grande terrina oppure, se usate il mixer/robot cucina, direttamente dentro il contenitore con inserite le lame. Nel frattempo fate sciogliere la margarina in un pentolino a fuoco bassissimo e aggiungete lo zucchero di canna una volta raffreddata.
Schiacciare le banane (o tritare se si usa il mixer, direttamente dentro con la farina) e mescolatele poi con la farina e il cocco. Alla fine aggiungete lo zucchero sciolto nella margarina.
Se l’impasto risulta troppo duro aggiungere pochissimo latte di soia o pochissima acqua tiepida. Inserire tutte le uvette preventivamente passate in un cucchiaio di farina (evita che si appiccichino insieme nell’impasto).
Trasferite l’impasto dentro stampini per muffins e far cuocere in forno già caldo per 20 minuti a 175ºC (io ho usato il fornetto ventilato). Gli stampini vanno riempiti fino a metà, perchè l’impasto grazie alla banana lieviterà.
Lasciateli raffreddare mettendoli su un piano rialzato, come una griglia – non farli raffreddare su piatti o ancora peggio carta assorbente perchè creano umidità e si afflosciano.
Si possono ricoprire con zucchero a velo oppure glassare con cioccolato o irrorare di sciroppo d’acero. Secondo me però naturali sono stra-buoni.
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