So che qualcuno dal titolo sarà stato percorso dal brivido “no, ti prego, fà che non sia l’ennesimo rompimento di maroni sul riciclaggio dei tampax e l’uso della mooncup“. Tranquilli. Ho uno stomaco anch’io.
Volevo solo dire che oggi mi stacco da pensieri ortiferi e mi dedico un attimo a pensieri attivi di riciclo.
In particolare, oggi si riciclano tende e un cappotto. Le tende saranno borghesi, yep, anche secondo me. Però quando si è a piano terra non è male l’idea di cenare senza dover salutare i passanti. E anche fare qualche capriola tra il letto e il divano senza che i vicini disdicano l’abbonamento a Sky Primafila. Finché saremo in questa casa, s’ha da fare, le tende necessitano per la privaccì, come disse una signora sul treno.
Nello specifico, quindi.
Le tende della cucina sono già state ottenute da un taglio di stoffa costato qualcosa come 2 euro, mai usato e che ha fortunosamente i colori dell’attuale cucina. Sorvoliamo sul fatto che il rocchetto di filo per cucirle è costato 1,80 euro in una strozzino-merceria di paese.
Le tende della sala arrivano dalle ex tende della sala della casa precedente, che erano gli ex tendoni della camera della casa ancora prima.
Le tende dello studio arrivano dalle tende della sala di tre case fa.
Il cappotto è un ritrovamento del paleolitico, di quando facevo shopping molto chic e poco cheap a Milano. La forma extra-super-large che gli diede Ann Demeulemeester dovrebbe permettere di far uscire qualcosa di decente anche dalle mie mani poco pratiche (ma molto volenterose).
Il tutto con l’ausilio di una macchina da cucire portatile, meccanica e base-base-base, regalatami anni fa dalla mia metà (dato che il trapano me l’aveva già regalato)
Un paio di considerazioni:
– spesa totale: 3,80 euro per tutte le tende di casa e il cappotto (ammesso che io riesca)
– se le stoffe sono di buona fattura, si possono riciclare N volte e più, vale anche per i vestiti
– le tende in acrilico, poli-qualcosa e compagnia che si vedono in giro mi atterriscono. Anche per i prezzi ingiustificati e il made in cina.. ne avevamo veramente bisogno?!
– nella vita non si riciclano solo scarti di cucina nel compost 😉 Però se siete in opera in questo senso, vi consiglio il post di ieri di ortodicarta
Vado a mangiarmi pasta e fagioli con la sferzata, poi impersonerò la piccola sartina alle prese con il riciclaggio estremo.
p.s. comunque per la mooncup, accattatevilla. E’ un gran bel modo di insozzare meno il pianeta e un sistema decisamente più igienico del sifolotto di cotone compresso.
9 Commenti
Ti consiglio i set del cucito del LIDL: decine di rocchetti di tutti i colori, già abbinati con le rotelline per macchina da cucire belle pronte, aghi di ricambio per la macchina, elastici, velcro, ecc ecc a pochissimi euro… io ne faccio incetta 🙂
Buon cucito!! Fai benissimo a riciclare, non solo per il risparmio e l’ecologia, ma anche perché è oggettivamente più divertente!! 🙂 Anche io dovrei decidermi a cucire di più…
P.S. Le mooncup mi fanno un po’ impressione, sinceramente però
Si, riciclare a gogo… è ecologico, divertente ma soprattutto (per me che sono una tirchiona 🙂 ) è economico, come la mooncup che oltre che essere fantastica è anche molto eco-nomica!
Un bacione.
Brava sartina! Crearsi le cose è divertente e poi, secondo le ultime statistiche dei tempi di crisi, riciclare è trendy!
pensa che io ho trovato delle tende che avevamo in cucina quando ero piccola, mostruosamente anni ’70 a grandi dischi arancioni….presto le riappenderò, le vedo perfette con la parete verde acido 😀
Anche tu nel turbine del re-fashion? ottimo!
io sto per riciclarmi una camicia rossa che, essendo anni ’90, mi è larga pure ora che peso 20 chili di più di quando l’indossavo al liceo.
buon cucito!
Ah, e per la mooncup approvo. io da quando la uso praticamente mi scordo di avere le mestruazioni, tanto per dire quant’è comoda.
Uva (che poi sarebbe piperita, non so se ricordi…)
Ah, ecco spiegati i paramenti a lutto nei negozi milanesi! 😉 Mi chiedo se ti basterà questa vita per riciclare tutto (ti riporto alla memoria una che non sapeva che colore di stivali scegliere e ne comprò due paia). Aspetto di vedere per credere! 😀
Gentilissimo Avv. J.,
a nome e per conto della nostra assistita desideriamo segnalarLe che l’interesse per quel memoriale già da tempo in suo possesso -“La vera vita di Erbaviola prima della bioconversione”- permane assai vivo e alto. Certi dunque di poter presto raggiungere un accordo soddisfacente per entrambe le parti, l’occasione ci è gradita per blablabla. Ci faccia sapere, orsù 😉
ma una foto di questi lavori??
uu…