Scrivo poco perché ogni volta che mi ci metto, interviene qualcosa che mi porta altrove. L’altro giorno per esempio mi appresto a scrivere un post e mi messaggia Equipaje annunciandomi uno strano fenomeno in zona. Il tempo di infilarmi le braghe e andiamo a vedere lo strano fenomeno (Abbiamo trovato solo una montagnetta piena zeppa di ottuagenari che andavano a messa, zero formiche volanti. In compenso il panorama da quella collina che è la più alta dei dintorni, è strepitoso.)
Con settembre sono saltate fuori tante belle novità, in più è ripreso il lavoro a ritmi sostenuti e …appena finito di lavorare corriamo fuori come marmotte in primavera, per goderci l’ultimo mese d’estate, sole, passeggiate e raccolta di frutti. Così capita che mi ricordi di rispondere a una mail quando sono già in mezzo alla pineta, oppure risponda a una chiamata di lavoro con malcelata nonchalance, arrampicata su un rovo di more.
In mezzo a questo girovagare, si osserva, si fa scorta, si parla. E’ momento di raccogliere l’equiseto, che si trova un po’ ovunque, considerato una terribile infestante ma in realtà pianta utile e secondo me anche di aspetto simpatico, con questa apparenza da piccolo bambù pelosetto. Ne ho raccolto un bel po’, infilato nello zaino e portato a casa per farne un macerato per fertilizzare il nuovo orto-giardino.
La ricetta sotto arriva dal libro che ho pubblicato quest’anno, L’orto sul balcone. Coltivare naturale in spazi ristretti, FAG (I diritti d’autore sono interamente devoluti a AgireOra per le campagne informative sui diritti degli animali).
Volevo fare l’annuncio del libro in pompa magna, anche per incentivare la raccolta fondi ma … è partito in pompa magna da solo! Le vendite stanno andando molto bene, mi hanno scritto tante belle persone (sto rispondendo a tutti!) e una domanda frequente è stata l’aspetto dell’equiseto… chi l’ha mai visto? 🙂
Del libro ne parlerò più approfonditamente in seguito, per ora l’urgenza era farvi vedere l’equiseto…
impossibile che non l’abbiate mai visto, è ovunque! Così eccovi le foto sopra, come promesso, e anche la ricetta per chi ancora non conosce quest’erba spontanea dalle tante virtù. Ora guardatevi bene attorno, lo troverete anche tra le erbe spontanee del giardinetto in condominio 😉
Macerato di equiseto (Equisetum arvense)
L’equiseto è una pianta perenne che vive negli ambienti umidi e freschi, solitamente in vicinanza di stagni, sorgenti, fossati. Si trova facilmente anche lungo i bordi delle strade, in presenza di fossati e canali, perché è una pianta considerata infestante, presente in tutto il mondo. Dal un punto di vista botanico è una specie vegetale primitiva, se ne sono trovati fossili risalenti al Carbonifero.
Il componente principale di questo preparato è la pianta intera di Equisetum arvense, il tipo di equiseto presente in Europa. Si utilizza perché ricca di silice e minerali se raccolta in estate al culmine dello sviluppo vegetativo.
Si può raccogliere gratis in campagna, anche nelle periferie e coltivare in vaso sul balcone, oppure raccoglierla in giro ogni anno. Averne un vaso sul balcone può essere però più utile, visto che l’equiseto ha anche molti impieghi erboristici.
Per preparare il macerato si utilizza tutta la pianta con fusto che si fa seccare all’ombra. Dopo essere state essiccate, le piante possono essere conservate in sacchetti aerati in attesa di essere impiegate per la produzione del macerato durante tutto l’anno. In alternativa, il macerato si produce come da ricetta sopra del macerato di erbe e si utilizza man mano nell’anno, mantenendolo in una tanica da 40 litri.
Il filtrato potrà essere usato per irrorazioni su terreno o vegetazione (100 l/ha al 5-10% di concentrazione) durante tutto l’anno ad eccezione del periodo invernale.
Ha azione preventiva contro lo sviluppo di funghi data l’elevata concentrazione di silice, aiuta lo sviluppo della frutta e irrorato sulle foglie rinforza le piante. L’azione preventiva e coadiuvante per la difese delle piante dalle malattie fungine è dovuta all’elevata presenza sia di silice che di sali solforici.
Viene usato inoltre, soprattutto tra la primavera e l’estate, nella lotta preventiva contro qualsiasi fungo che possa colpire le piante ed è utile anche per arginare l’insediamento di afidi, cocciniglia e ragnetto rosso.
Quando utilizzato per la nebulizzazione sulle foglie, va diluito maggiormente e applicato esclusivamente dopo il tramonto perché il rischio di bruciature con la luce del sole è alto.
L’orto sul balcone. Coltivare naturale in spazi ristretti, FAG, 2009 ; cap. 6.3 Macerati Vegetali, pag. 81-82
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Ricetta per 40 lt di macerato di equiseto:
Raccogliere 1 kg di equiseto fresco, preferendo le piante più giovani e i germogli.
Immergerle in un secchio con 10 l di acqua, coprire con un coperchio. Le piante possono essere immerse intere oppure spezzettate, secondo la dimensione del vostro secchio. Se le immergete intere, togliete la radice.
Rimescolare di tanto in tanto e dopo circa 7 giorni (anche meno se la temperatura è alta) le erbe introdotte si macerano, fermentando leggermente. A questo punto il macerato è pronto: le foglie risultano sciolte, si intravedono appena le nervature e il colore è ancora verde.
Si filtra e si diluisce con altra acqua ferma fino a 40 volte ovvero 1 litro di macerato si diluisce in 40 litri di acqua. Per utilizzarlo, si dinamizza, ovvero si rimescola per una decina di minuti. Va usato per irrigare il piede della pianta. Per l’uso a spruzzo invece, è meglio diluirlo ulteriormente.
L’orto sul balcone. Coltivare naturale in spazi ristretti, FAG, 2009 ; cap. 6.3 Macerati e prodotti naturali pag. 81
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