L’umiltà di ascoltare e il coraggio di informare

da Grazia Cacciola
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John T.Huger – Guerrilla Public Art

Ovvero: vagli a spiegare chi sono i vegani.
La condizione del giornalismo italiano la conosciamo tutti. Al di là delle ultime urlate di Grillo, sono almeno quindici anni, forse di più, che è sempre più dura prendere in mano un giornale. Non dico guardare un telegiornale, lì proprio ci vuole un’incrollabile calma gandhiana. A volte riesco a guardarne qualcuno intanto che cucino, con un più banale distacco rassegnato, aiutata dal dover prestare attenzione anche ad altro. Inutile dire che quando attaccano con le ricette e le rassegne gastronomiche devo cambiare canale, lì proprio di calma gandhiana non resta che il vago ricordo. Ma non sono d’accordo sulla teoria di Grillo e altri, che questi giornalisti siano tutti imbavagliati. Alcuni sono atrofizzati, sono così abituati a trattare solo superficialità e sciocchezze, che ormai non sono più in grado di fare giornalismo. Il giornalismo è anche ricerca, umiltà di informarsi, oltre che coraggio di informare.
Qualche tempo fa mi contatta una giornalista, vuole sapere chi sono i vegani. A volte capita. Pensavo a un discorso etico o ambientalista, in fondo era una giornalista con esperienza, sui cinquant’anni, di una testata nazionale. La definizione di vegano c’è anche sul Devoto-Oli e sulla Wikipedia, penso. Quindi “Chi sono i vegani?” sarà il tema del suo articolo.

Invece si presenta proprio così, alla cieca, chi sono i vegani? Non lo sa. Disarmante, ma non perdiamoci d’animo. Spiego. Con calma. Per lei scelgo la mia spiegazione etico-ambientalista. Sorrisi. Alla prima domanda, Allora non è solo una moda?, resisto. Tiro fuori la spiegazione simpatica, quella che puoi usare agli happy hour, molto meno impegnativa. Prende appunti, ci siamo. Tiro un sospiro e il discorso va sulla decrescita. Le spiego anche chi sono i decrescitori, perché spesso la scelta vegan faccia parte di un percorso di decrescita ma che non tutti i vegan sono decrescitori in senso stretto, la maggior parte ha una coscienza ecologista marcata, ma non aspira a vivere come un folletto nei boschi. Parliamo anche di decrescita estrema, di chi vive isolato inseguendo l’autarchia, dei primitivisti e via dicendo. Ma davvero?? Esistono persone così?? Sì davvero, pensa. C’è gente che non compra Vogue tutti i mesi, è strano il mondo vero? Però non glielo dico, devo esercitare la calma gandhiana per far passare il messaggio. Le faccio vedere una rivistina scritta tutta a mano, diffusa con il passaparola, dove scrivono tante di queste persone, per dimostrarle che non sono eremiti sociopatici ma menti che hanno fatto una scelta personale, spesso individui con una solida cultura. Finita la conversazione mi viene da pensare che non dovrei essere io a fare tutta questa fatica per spiegare, ma lei ad avere la voglia e l’umiltà di capire. Lei è la giornalista, non sarebbe il suo mestiere informarsi per informare?
Penso anche che altri si sarebbero ritrovati dopo dieci minuti a urlarle a cinque millimetri dal naso che no, le verdure non soffrono a essere raccolte, non è la stessa cosa che macellare i vitelli e non mi puoi venire a dire che se non mangio la carne perché gli animali soffrono, allora non dovrei affettare neanche i pomodori. Sono discorsi che si accettano difficilmente anche da un quindicenne in crisi esistenziale.

Poi mi sono pentita di tutto questo esercizio di calma gandhiana. Risultato della sua inchiesta… I vegani, dovete sapere, sono ecologisti fondamentalisti. Parte di loro vive nei boschi cibandosi di quello che trova. Rifiutano totalmente il progresso, vivono in comunità isolate o in piccoli gruppi. Si cibano principalmente di verdure e alcuni alimenti ottenuti dalle verdure, come il tofu.
Io ho una domanda banale. Facciamo finta che io non sia in grado di spiegare e di farmi capire o che la mia spiegazione fosse in antico norreno. Se lei mi ha scritto una mail per contattarmi, dopo aver trovato il mio sito internet, mi ha chiamata sul telefono fisso e sul cellulare e le ho persino citato un programma della Fox che vedo su Sky …come fa ad aver capito che i vegani sono degli eremiti sociopatici che rifiutano qualsiasi tipo di progresso?!

Voi che leggete dalle vostre capanne nei boschi, potete cortesemente mandarmi un segnale di fumo se avete delle spiegazioni logiche su questa totale mancanza di capacità di elaborazione e conseguente disinformazione?

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Voglio citare uno scrittore e un vero pensatore. Uno scrittore che rivendica il diritto, di fronte ai fatti preoccupanti della nostra società, di prendere posizione e, quando è necessario, suonare l’allarme. Sarebbe ora di suonare l’allarme signori giornalisti, o almeno la campanella della scuola.

Venga dottor Pereira, disse cordialmente Manuel, per lei c’é sempre un piatto, immagino che non abbia ancora pranzato, è dura la vita dei giornalisti. Eh sì, rispose Pereira, specie per i giornalisti dche non sanno niente come non si sa mai niente in questo paese, che novità ci sono? Pare che delle navi inglesi siano state bombardate al largo di Barcellona, rispose Manuel, e che una nave passeggeri francese sia stata inseguita fino ai Dardanelli, sono i tottomarini italiani, gli italiani sono fortissimi con i sottomarini, è la loro specialità. (…) Manuel gli portò un giornale. Il titolo di testa era: Sculture di sabbia sulla spiaggia di Carcavelos. Il ministro del Secretariado Nacional de Propaganda inaugura la mostra dei piccoli artisti. C’era una grande fotografia a mezza pagina che mostrava le opere dei giovani artisti da spiaggia: sirene, barche, vascelli e balene. Pereira girò la pagina. Nell’interno c’era scritto: Valorosa resistenza del contingente portoghese in Spagna. L’occhiello diceva: “I nostri soldati si distinguono per un’altra battaglia con l’aiuto a distanza dei sommergibili italiani”. Pereira non ebbe voglia di leggere l’articolo e posò il giornale sulla sedia.

Antonio Tabucchi, Sostiene Pereira, 1994

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14 Commenti

yari Marzo 7, 2008 - 12:02 pm

Ma questa è tutta scema… Dove si può leggere questo fantastico articolo?

Reply
Vera Marzo 7, 2008 - 6:42 pm

“Penso anche che altri si sarebbero ritrovati dopo dieci minuti a urlarle a cinque millimetri dal naso che no, le verdure non soffrono a essere raccolte, non è la stessa cosa che macellare i vitelli e non mi puoi venire a dire che se non mangio la carne perché gli animali soffrono, allora non dovrei affettare neanche i pomodori. Sono discorsi che si accettano difficilmente anche da un quindicenne in crisi esistenziale.”

Ah, se fosse arrivata a me in questo periodo, l’avrei uccisa trafiggendola al petto con una carota nel giro di cinque minuti.

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mammafelice Marzo 8, 2008 - 3:46 pm

E’ incredibile, a volte forse sono DAVVERO idioti. Mi è difficlie credere a tanta scemenza e quindi la mente vola sempre verso il pensiero cattivo del giornalista che alla fine riesce sempre a scrivere quello che voleva lui, stravolgendo il senso ad ogni cosa…
Sul serio, dove l’articolo? Così dalla mia capanna provo a fare qualche segnale di fumo al giornale, chissà che non gli scoppi un incendio in redazione!

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equipaje Marzo 11, 2008 - 2:43 pm

Comecomecome? Erbaviola tu stare me dicendo che voi veganiani *non* siete i celebri umanoidi provenienti dal pianeta Vega? Eppure vegano fa rima con marziano e c’è una chiara assonanza con venusiano, roba da fini filologi. Un’intervista in autentico antico norreno l’avrebbe fatta assai più contenta, mi sa.

Più seriamente: se un film come Into the wild riesce a provocare una tale ondata di commozione, quanto potrà risultare conturbante per le odierne coscienze un vegano? Leggo che la TV ha recentemente riesumato il caso di Cecina: ora un testimone ricorda di aver parlato con i due ragazzi sulla spiaggia, essi gli avrebbero detto “Noi siamo vegani!”.

besos
equipaje, non vegana

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erbaviola Marzo 12, 2008 - 11:06 am

La giornalista è televisiva, la cosa è passata di giorno in una rubrichina che penso abbia un pubblico di casalinghe che sentono e non sentono, che tanto non cambiano posizione comunque nel loro adagio giornaliero di ottusità, quindi niente crocifissione … sperando in una redenzione. E’ pasqua in fondo, potrebbe anche risorgere a nuova vita questa testina. Fosse stato un articolo, scritto nero su bianco, a imperitura memoria, l’avrei incollato ovunque scatenando un flaming di mail al giornale che osava 😉
Sono più che altro spaesata dalla carenza di preparazione di questi giornalisti e dalla loro incapacità a informarsi.

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La vicina Marzo 12, 2008 - 8:40 pm

E la signora si spaccia per giornalista? Non dovrebbe far parte del suo lavoro “informarsi prima di fare domande stupide?”

BTW, bella la scelta di Guernica! Ci sta bene…

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il matto Marzo 13, 2008 - 10:01 am

Giornalisti … io ho una mia teoria: una volta fare il giornalista era una professione entusiasmante, fatta da entusiasti. Sempre fuori, a cercare le notizie, a parlare con la gente, a capire cosa succede nel mondo. Oggi sono agenzia-di-stampa-dipendenti: pescano un’ANSA in cui si dice qualcosa (l’importante è che sia “di moda”) e ci ricamano sopra qualcosa, tanto per fare un tot al chilo e riempire un foglio di carta. Hanno perso persino la voglia di usare google o wikipedia (se mai sanno che esistono) per farsi un’idea generale prima di andare ad intervistare qualcuno … una sana pratica caduta in disuso.
Contatto con il mondo = zero.
Valore aggiunto alla notizia = zero.
Disinformazione = sorvolo.
Non sono vegan, solo un matto autarchico che ripasserà a farti visita … saluti
il matto

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kia Marzo 13, 2008 - 11:56 pm

…dire che sono sconvolta non è la realtà, perchè in fondo non lo sono…tutti i giorni- e ci metterei la mano sul fuoco che ognuino di voi lo prova come lo provo io- la gente , come noi ad esempio, che decide consapevolmente di uscire dalla massa e coraggiosamente affrontare delle scelte per ideali più alti del potere o della comodità o ancora dei soldi o di semplici desideri, si ritrova davanti ad altra gente che però non è come noi e purtroppo ormai mi sento di dire che alcuni di loro non lo saranno mai , tanto presi quali sono dai loro vestiti all’ultima moda o dal nuovo taglio di capelli color cioccolato fondente pralinato….insomma le persone che come noi ogni qual volta fanno qualcosa pensano al valore di quel gesto-esso sia cibarsi, acquistare o semplicemnete parlare- hanno dentro di se la consapevolezza che intorno il mondo vada più lentamente e, dove noi siamo arrivati adesso, forse qualcuno arriverà e sicuramente qualcun’altro non lo farà mai…tutto ciò è triste ma ormai sono sinceramente convinta che non a tutto c’è rimedio e purtroppo quando una persona vive con pregiudizi ed ottusaggine…c’è poco da fare….sì lo so’ stasera sono un po’ pessimisrta….sorry!

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Kitiana Marzo 17, 2008 - 11:19 am

purtroppo come giornalista capisco benissimo e condivido la tua critica… troppi di noi sono superficiali (la televisione poi è un mezzo che non aiuta ad approfondire, anzi, tende a schematizzare tutto e ad appiattire le sfumature… semplicemente perchè in un servizio tv di 2 minuti non si può spiegare più di tanto) comunque conosco tanti che cercano ancora di lavorare con passione e di scovare notizie andando oltre l’apparenza… purtroppo ”urlare” una notizia, esagerandola ed estremizzandola, pare faccia più audience e così si finisce per alterare la realtà.
ci vorrebbe più coscienza e molte più critiche come la tua! ^_^

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Erbaviola Marzo 18, 2008 - 2:26 pm

@La Vicina: …e lo sapevo che tu saresti riuscita a cogliere la sottigliezza! 😀 ma ti devi anche stupire poco, visto che cara la mia ex collega, dobbiamo proprio ricordarci chi si occupava dei comunicati stampa nonché dell’informazione outbound?
Vuoi un aiutino…? Il mito della spiaggia di Ipanema? 😉

@Ilmatto: sicuramente è così! Ma sono fantastici anche quando fanno le inchieste, non c’è che dire. Oggi ne ho letta una su LaRepubblica, due giornalisti con un hacker hanno forato il sistema eBay dimostrando secondo loro che possono essere carpiti importanti dati sensibili degli utenti che partecipano alle aste. Tra questi dati, copio testualmente: “Si può rubare anche l’elenco dettagliato di tutte le aste a cui l’utente ha partecipato.” Interessante… pensare che io nella mia banalità riesco a farlo con il search del sito ebay (ricerca avanzata > cerca utente > visualizza aste a cui ha partecipato, opzione “anche aste scadute” ). E non è un caso raro, ogni volta che fanno un’inchiesta su internet, ci rovesciamo dal ridere.
Bello il tuo sito, ti visiterò spesso!

@Kia: l’unico rimedio è ridere 🙂 D’altra parte dell’ottusità altrui si può solo ridere …e sperare in un futuro migliore 😉 In fondo, i vegetariani e i vegani continuano costantemente ad aumentare, quindi la gente alla fine non è così ottusa 😀

@Kitiana: purtroppo ci sono pochi giornalisti seri e penso dipenda più dai criteri di selezione che dalla censura supposta. O almeno che siano concause parimerito. Per esempio ogni volta che si parla di Ilaria Alpi si sottolinea che era entrata alla RAI per concorso, perché molto brava, senza nessun altro appoggio. Vergognamoci di un paese dove questo sistema meritocratico costituisce un’eccezione!
Mi piace molto come scrivi, tornerò a leggerti!

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Meristemi Marzo 19, 2008 - 9:08 pm

Anche io non sono vegano. Neanche vegetariano se è per questo. Però tutte le volte che cerco di spiegare a qualcuno cosa sia il mio senso etico questi mi guarda stralunato. Devo partire dalla definizione di etica, cioè da “caro amico” o “dalle palafitte”, come diceva il mio profe di storia al liceo.

Coi giornalisti di costume (metterei in un’altra categoria quelli che si occupano di questioni tecniche) la battaglia è dura, o vana se vogliamo vedere il bicchiere mezzo vuoto. Inevitabilmente sceglieranno un taglio ipersemplificato (se va bene) o deformato (se va male, come nel tuo caso) in funzione della captatio che vogliono suscitare, prendendo solo quello che ritengono faccia “lampeggiare” il loro testo…

Ma il problema non è solo loro: c’è davvero tanta tanta tanta gente che non ha nessunissima voglia di imparare/ascoltare/recepire/fare uno sforzo. Tutte le volte mi fanno venire in mente “l’analfabeta politico” di Brecht.

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fra Aprile 4, 2008 - 11:53 am

QUOTO
-Le faccio vedere una rivistina scritta tutta a mano, diffusa con il passaparola, dove scrivono tante di queste persone, per dimostrarle che non sono eremiti sociopatici ma menti che hanno fatto una scelta personale, spesso individui con una solida cultura.-

Potresti per favore farmi avere qualche riferimento al riguardo (siti, riviste, contatti…)
Tante grazie e a presto, fra.

Reply
erbaviola Aprile 4, 2008 - 12:37 pm

Ciao Fra, certamente! Mi riferivo al Seminasogni. Lo puoi vedere online e scaricare un paio di copie qui sul sito di Roberto (qualchiccò) http://www.qualchicco.it/bio/seminasogni.htm
Per riceverlo a casa è veramente semplice: chiama il 338.8685427 e ti diranno il prezzo che viene aggiornato man mano in base al costo delle fotocopie e della spedizione (quando si dice essere onesti fino in fondo…!) oppure scrivi a: Seminasogni c/o Felice, loc. Palombara,9 -62027 San Severino Marche, MC

Siti ce ne sono veramente pochi, quasi zero direi… quando uno fa una scelta così radicale è già tanto se ha il telefono, di solito cellulare. Trovi le notizie sparse in giro, in questo sito per esempio nella sezione Permacultura > Veg-eco villaggio (menu in alto) trovi il progetto di Ruben per una nuova comunità rurale vegana. Sul sito di Roberto che ho linkato sopra trovi gli indirizzi dei mercatini di scambio e baratto nelle marche, poi su http://www.mappaecovillaggi.it trovi i principali ecovillaggi e comuni italiane, ci sono comunque solo le più grandi e famose, ma è un punto di partenza 🙂

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fra Aprile 15, 2008 - 9:41 pm

Molte grazie per il link, grace, ho letto i numeri del seminasogni, davvero molto interessante.
Scusami, tu conosci personalmente qualcuno, per esmpio la Tribù delle noci sonanti, conosci qualcosa in più di loro e del loro modo di vivere? Grazie ancora e a presto, fra.

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