
Leggendo un post di Freenfo, blog che consiglio caldamente a milanesi e non, mi è tornata alla mente una realtà ben diversa che si chiama sempre Ecopass ma che sta in Canada, a Ottawa per la precisione.
Ma partiamo da Milano, una città il cui accesso è costellato da inceneritori. Le polveri sottili e la diossina si muniranno di ecopass per entrare? Verranno multate e respinte se prive di card? Niente da fare. I colletti grigi bianchi e operai si piegheranno a questa ennesima gabella o allo stiparsi sugli insufficienti mezzi del trasporto pubblico, ma continueranno ad inalare le medesime particelle volatili. Che nome carino, vero? Io trovo molto delicato chiamare “particelle volatili” una delle principali cause di cancro.
La verità è che l’Ecopass sfoltisce solo il traffico, con unico beneficio delle classi più abbienti che se lo possono permettere, o che più semplicemente si permettono gli ultimi modelli di auto se non addirittura facili vie per l’esenzione (vedi seguito).
Voglio dare un ulteriore suggerimento al Sindaco Moratti: dopo le distese di parcheggi riservati ai residenti, che interrompono solo saltuariamente le distese di parcheggi a pagamento e dopo l’ecopass, metta una tassa anche sulle esalazioni corporee. E’ indubbio che l’aria di Milano puzza, ma non potendo toccare questi inceneritori – termovalorizzatori, pardon – è necessario intervenire direttamente sui cittadini. Che si cambino, si lavino e si puliscano almeno tre volte al dì! Altrimenti che paghino lo Smellpass. Naturalmente esentiamo coloro che indossano abiti griffati della corrente stagione, è evidente che costoro non possono puzzare.
Ci sta già pensando, eh, Sindaco? Riusciamo contemporaneamente a profumare Milano, allontanare i barboni dal centro, incassare nuove gabelle e il tutto in un gioioso clima di eau de Givency che ci regalerà questa nuova Milano da odorare.
Altra piccola osservazione: per i portatori di handicap l’ecopass è gratis. Sono d’accordo. A Milano però si osservano strani fenomeni. Per esempio, c’è la più alta concentrazione di portatori di handicap con il suv. E’ più comodo, direte voi. Sì, sono d’accordo, anch’io se fossi un disabile ci terrei particolarmente a sovrastare la fila di macchine dall’alto di un carro funebre 4×4 su cui mi sono seduta facendo bunging jumping dalla mia sedia a rotelle.
Direte voi: ma non c’è bisogno di essere paraplegici per essere disabili! Vero. Qui c’è la tabella delle classi di invalidità civile. Ne vedete qualcuna con cui diventa indispensabile guidare un gigantesco suv di sei metri? Noooo?! Siete disattenti, io almeno una l’ho trovata: la 121. Sindrome delirante cronica.
Non mi dilungo oltre anche se mi piacerebbe parlarvi dei milanesi disabili con il pickup 4×4. Faranno legna tra i platani del Viale Abruzzi?
Non preoccupatevi, posso essere cinica quanto voglio senza offendere nessuno. Perché i disabili veri non girano con il suv e nemmeno con la Porsche. I disabili veri hanno la Panda, nemmeno quella nuova, o la opelastrastationuegon se tengono famiglia. E qui vi spiego come si bypassa l’Ecopass e il parcheggio per residenti/pagamento. Prendi la nonna, sbattila all’ospizio, chiedi l’invalidità civile a suo nome per persona non autosufficiente e ritira il tuo pass arancione per disabili. Parcheggi assicurati, Ecopass gratis. Non credete alle balle de “il disabile deve essere a bordo“: controllano solo nei paesini se è a bordo. Controlleranno magari-forse i primi giorni per l’Ecopass, poi basterà avere l’adesivo Ecopass per i disabili fornito dal Comune.
Prendete i mezzi pubblici, mi raccomando. Quei bei bus a gasolio ricoperti di pulviscolo nero. “Ma io prendo il tram! E’ elettrico“. Certo… l’elettricità come la fanno a Milano? Con i pannelli solari? Con le torri eoliche? …dai, è facile. Con il gasolio. La quasi totalità delle centrali elettriche italiane va a gasolio. Quindi, a parte le ore di punta, nel resto della giornata per non spostare quattro utilitarie, spostiamo un jambo tram elettrico che consuma e inquina come una settantina utilitarie (sto bassa, così non mi fate le pulci).
Veniamo a Ottawa, all’Ecopass canadese. L’ecopass in Ontario è la concretizzazione di un accordo tra azienda dei trasporti e aziende locali. Obbligatorio per tutti gli enti governativi, locali e nazionali.
In pratica, tutti possono avere l’Ecopass, con qualche variazione. Se sei un dipendente statale o comunale puoi avere l’Ecopass, che è facile come comprare l’abbonamento annuale in qualsiasi paese che non sia l’Italia.
La differenza è che grazie all’accordo Ecopass, questo abbonamento ha:
– Costi contenuti, soprattutto per i pendolari. 42 euro al mese per tutti i mezzi di Ottawa e hinterland. Se abiti fuori puoi integrare ferrovia e mezzi pubblici con solo 67 euro al mese. Per paragone, prendiamo un abitante di Busto Arsizio che si reca a lavorare a Milano usando Ferrovie Nord + ATM. Spende mensilmente 82 euro, ovvero 52 euro di Busto Arsizio-Milano in seconda classe, più 30 euro di tessera mensile ricaricabile ATM (non ho calcolato i 10 euro una tantum per l’acquisto della tessera). Non è un esempio estremo, ci sono pendolari di Como e Lecco il cui abbonamento mensile viene a costare 130 euro circa.
– Viene detratto mensilmente dallo stipendio, decidi tu se a scadenza bisettimanale o mensile. Niente code, niente dimenticanze, niente assembramenti. Soprattutto, limiti molto grossi ai viaggiatori a scrocco, tutti soldi che vengono reinvestiti nei trasporti stessi.
– Se l’azienda non è statale ma privata, le tariffe vengono addirittura personalizzate. L’azienda dei trasporti discute infatti, modello broker, le sue tariffe con le aziende: più clienti mi porti, più sconti ti faccio. E’ un GIGANTESCO incentivo all’uso dei mezzi pubblici!!! (E finalmente i sindacalisti delle aziende avrebbero qualcosa di concreto da fare…). I dipendenti della Corel Corporation di Ottawa, per esempio, pagano solo 22 euro al mese per tutta la linea urbana.
Avete per caso sentito nominare Ottawa tra gli esempi di Ecopass con cui il comune di Milano si è giustificato? NO. Hanno portato come esempio Toronto, una città per molti versi invivibile, credetemi, che non rappresenta per niente il Canada. Non a caso Toronto è l’unica in Canada ad applicare l’Ecopass “all’italiana”: la tassa per entrare. Così leggo su tutti i quotidiani, ripreso dal comunicato stampa del Comune di Milano: a Toronto in seguito all’introduzione dell’Ecopass il traffico in ingresso è diminuito del 50%.
Io avrei voluto leggere invece: a Ottawa in seguito all’introduzione dell’Ecopass il 70% dei pendolari ha scelto i mezzi pubblici. Non sarebbe meglio?
Questo è il sito dell’Ecopass di Ottawa, lustratevi gli occhi e sognate… io a leggere la prima frase mi sono quasi commossa: ” With an ECOPASS, you can relax. “
10 Commenti
Erbaviola, grazie mille per aver citato il mio articolo. Un caro saluto, ancora grazie. Freenfo
… fortuna che me ne vado!!!
La sindachessa Moratti ha detto che utilizzerà i “soldi della questua” x potenziare i mezzi pubblici. Cominciamo col potenziare le ferrovie locali, così possiamo arrivare a Milano e utilizzare i fantastici mezzi pubblici!
Macché ferrovie locali, come sei antiquata! 😀 Facciamo altre fermate della metro sventrando Milano e hinterland, io propongo una linea Duomo – Arcore Centro oppure un’altra bella scultura disney-style come l’ago e filo di piazza Cadorna (opera di Gae Aulenti, con i soldi dei viaggiatori delle Ferrovie Nord che si fanno ancora Milano-Como sulle panchine di legno del ’45 )
ciao, mi sono appena fatta un giro sul tuo sito a cercare info x l’orto….ma una volta non c’erano delle sezioni dedicate: tutti i lavori di gennaio, febbraio,marzo ecc…?
Non so perchè ma arriva gennaio e io sono con la testa nell’orto…anche se fuori c’è la neve e il terreno è gelato..eheheh
Buona serata.
Ciao Marta
ciao Marta, li ho spostati nella barra superiore 🙂 Qui:
grazie…non avevo visto…anzi non avevo letto bene 🙂 Buon pomeriggio
ciao ciao
marta
Credimi, un sito spendido, ci frequenteremo spesso, ciao
Ciao Erbaviola, c’è un’altra “chicca” in merito al traffico. 1° febbraio entra in vigore un’altra legge per i neopatentati. Chi prenderà la patente dopo quella data non potrà, per tre anni, guidare una macchina al di sopra dei 50 kw. e fin qua potrei essere anche d’accordo. Però quando vai ad informarti quali sono le macchine al di sotto dei 50 kw, cosa scopri? quasi nessuna….a parte la solita panda e forse la nuova cinquecento.
Una famiglia italiana media, che ha solo un macchina, e magari non nuova è sopra i 50 kw, per mio figlio cosa devo fare? comprargli una Panda o una cinquecento?
Noi abbiamo una punto tre porte comprata di seconda mano l’anno scorso, secondo loro dovrei comprare un’altra macchina? la follia di chi fa le regole rasenta la paranoia.
Non aggiungo niente sull’ecopass, buona parte è già stato detto, dico solo che io abito nella prima cintura dei paesi di Milano, e il traffico e lo smog c’è li becchiamo tutti noi, “lei” deve pensare solo a portare a casa l’Expo! prego la notte perche ciò non succeda.
Carmela
Cio Erbaviola.
Ho trovato il tuo link leggendo sul blog di Veruccia e altri siti/blog ecologici/veg… e complimenti davvero per il tuo sito web! 😉
Questo articolo sull’Ecopass è davvero scritto molto bene!
Io non abito a Milano (provincia di Cremona) e faccio la pendolare per motivi di studio… Per me ogni volta venire a Milano è un grande stress: l’aria talvolta è davvero irrespirabile, i mezzi pubblici sono scarsi sporchi e sempre in ritardo, e poi..la cosa che più odio…i marciapiedi pieni di cacche di cane e macchine parcheggiate in ogni modo!!! Dalle mie parti l’unico odore sgradevole che si può sentire è quello del letame.. 🙂
L’Ecopass così come è allo stato attuale, non serve a molto..creano solo problemi alla gente comune che con i mezzi pubb. ci vive! Dovrebbero riprogettare l’assetto urbano della città, sistemare le strade, potenziare i mezzi pubblici e renderli davvero efficienti! Ecco cosa dovrebbero fare! I Suv e tutte quelle categorie di auto enormi e ingombranti, non dovrebbero nemmeno esistere…e aimè chi le compra credo abbia dei grossi problemi di autostima e deliri di onnipotenza, giusto per comprensare qualche loro mancanza psicologica e sessuale..! E l’inquinamento dato dall’enorme spreco di energia degli edifici pubblici?! Ne vogliamo parlare?! Con tutti i soldi che ogni anno vengono sprecati avrebbero potuto rimettere a norma molti impianti…invece…
Ma la cosa più difficile da cambiare, mi spiace dirlo, è la testa delle persone, in particolare degli italiani.. Io sono cresciuta in campagna, e forse per me è più naturale fare certi discorsi, ma credo che il rispetto delle leggi, dell’ambiente e del buon senso comune siano fondamentale! In fondo basta davvero poco..basterebbe che ognuno facesse la sua piccola parte e questo sarebbe davvero un mondo migliore…!!!
Dopo tutto questo gran casino, tra rifiuti e politica… forse ingenuamente, spero ancora in un risveglio delle coscienze di noi italiani!
Saluti, SaraBi.