La segnalazione arriva da Dogwelcome – dogwelcome@dogwelcome.it e l’appello viene diffuso da AgireOra
E’ urgentissimo mandare una email di protesta (vedi testo sotto) con un appello per la terribile vicenda di Cadiz, di cui potete leggere i dettagli qui:
Siamo ora in contatto con la compagna di Simone, recluso a Cadiz, e abbiamo appena deciso di creare il “Comitato per la liberazione di Simone”.
Nel messaggio-tipo da inviare, qui sotto, trovate spiegata in sintesi tutta la vicenda.
Questo testo e’ gia’ stato inviato da Dogwelcome all’ambasciatore e ai consoli, ma e’ stata ricevuta una risposta ben poco soddisfacente – chi
di voi aveva partecipato alla protesta l’avra’ ricevuta a sua volta – 2 frasi di circostanza e nessun impegno preciso.
Allora, continuiamo a scrivere e facciamo vedere che siamo in tanti!
Scriviamo a:
(blocco copia e incolla)
segreamb.ambmadrid@esteri.it; giorgio.marrapodi@esteri.it;
filippo.larosa@esteri.it; giuliana.delpapa@esteri.it;
emanuele.rozosordini@esteri.it; info.madrid@esteri.it;
comites2001@yahoo.com; segreteria.barcellona@esteri.it;
viceconsuladodeitalia@gonzalezbyass.es
oppure, con la virgola come separatore:
segreamb.ambmadrid@esteri.it, giorgio.marrapodi@esteri.it,
filippo.larosa@esteri.it, giuliana.delpapa@esteri.it,
emanuele.rozosordini@esteri.it, info.madrid@esteri.it,
comites2001@yahoo.com, segreteria.barcellona@esteri.it,
viceconsuladodeitalia@gonzalezbyass.es
Messaggio-tipo:
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Egregio Ambasciatore Pasquale Terracciano,
Egregio Console Generale Sergio Barbanti,
Egregio Vice Console Onorario a Jerez de la Frontera, Terry Merello
Ci mettiamo in contatto con Voi per denunciarVi la situazione in cui si trova un ragazzo italiano arrestato a Cadiz alcuni giorni fa. Il ragazzo, trovandosi per lavoro nella citta’ assieme alla sua compagna, lascio’ i suoi tre cani nel canile municipale di Puerto Real (Cadiz), che funge anche da residenza canina. Dopo alcuni giorni quando i due italiani andarono a ritirare i loro cani gli venne detto che mentre due non si trovavano, uno era morto e che lo conservavano nel congelatore per restituirglielo.
Dall’autopsia realizzata al cane i coniugi hanno saputo che gli era stata iniettata una sostanza che paralizza tutti i muscoli del corpo, e quindi anche i polmoni, lasciando morire i cani per soffocamento in una agonia lenta e dolorosa per piu’ di 3 ore.
La coppia italiana ha quindi denunciato il canile alle autorita’, che hanno potuto accertare che quello e’ il metodo con cui vengono uccisi cani e gatti in quel canile, come in molti altri del comune di Cadiz. Questa sostanza che paralizza gli animali per farli morire lentamente asfissiati e’ molto meno costosa delle sostanze che secondo la legge dovrebbero essere utilizzate dai veterinari per uccidere gli animali (in Andalusia, terra baciata dal sole e dal mare, i cani e i gatti non
vengono sterilizzati ma uccisi indiscriminatamente!).
Probabilmente i cani della coppia sono stati confusi con gli altri cani che “normalmente” vengono sacrificati nelle stesse condizioni. Il gestore del canile, intervistato da una televisione locale, ha negato di aver preso in consegna i 3 cani e di non conoscere la coppia di italiani. Queste notizie sono state riprese dai giornali e dalle
televisioni, insieme ad alcuni video e foto terrificanti, consegnati da ex collaboratori del canile alla polizia, in cui i cani e gatti stavano morendo tra gemiti e sofferenze indicibili in una lenta agonia.
L’associazione spagnola “El Refugio” ha organizzato una manifestazione a Cadice con il fine di chiedere spiegazioni sulle condizioni dei canili municipali della provincia, sovvenzionati tra l’altro con i fondi pubblici. A questa manifestazione hanno partecipato moltissime persone, circa 2000, tra cui Simone R., che e’ stato arrestato assieme ad una ragazza spagnola per offese e lesioni alle autorita’ locali.
Mentre Isabel S. dopo 72 ore nella Comisaria de Policia e’ stata liberata dopo aver pagato 3.000euro di cauzione, Simone R. e’ agli arresti per minacce e lesioni alle autorita’ e potrebbe restare in carcere per 6 mesi fino al processo, in cui rischia una condanna di 4-6 anni.
Nei video della manifestazione di fronte al Comune di Cadice si vede perfettamente che il signor Simone non ha commesso nessuna “lesione o danno” alle autorita’. Il canile di Puerto Real, al contrario, e’ attualmente sotto inchiesta da parte delle autorita’ del Seprona, in seguito ai video diffusi.
Ci rivolgiamo a Voi affinche’ sia chiarita la situazione del nostro compatriota, per evitare che un semplice viaggio di lavoro si trasformi in una ingiustizia tanto sconcertante quanto assurda, anche considerando che uno dei due denuncianti (in conseguenza alla morte dei loro 3 cani) si e’ trasformato, forse non per caso, in denunciato.
Certi di un Vostro interessamento alla vicenda, confidando nella Vostra sensibilita’, Vi porgiamo i pia’ cordiali saluti.
[nome cognome, citta’, nazione]
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