Settembre è decisamente il mese che dà il massimo per quantità e varietà di raccolti. E’ un mese in cui c’è molto da fare nell’orto, anche per le oberate dal lavoro come la sottoscritta… c’è da fare sia per gli ultimi prodotti estivi che per quelli autunnali e le preparazioni per l’inverno. Fortuna che ultimamente la mia metà ha maturato una certa passione per il compost e la pulizia delle prose… ho il dubbio che sfoghi lì le ire destinate ai clienti 😀 Devono farlo arrabbiare molto, perchè in un paio di giorni è capace di riempire una compostiera da 450 litri!
E’ arrivato il tempo di bilanci e di conserve. Una cosa che spesso va di pari passo.
IL BILANCIO DEL “COSA HO MANGIATO E COSA HO CONSERVATO”
Agosto l’ho passato lontano dall’orto per motivi di forza maggiore ma ho continuato ugualmente a raccogliere il frutto delle mie fatiche nei mesi precedenti: ottime melanzane lunghe, peperoni gialli e rossi (raccolti a volte ancora verdi per un tocco piccante a qualche piatto) e soprattutto pomodori pakino, pomodori perini e insalate. Ho fatto il pesto con il basilico profumatissimo, anche se meno dell’anno scorso. Anche qui il tempo è stato un po’ tiranno.
Sto raccogliendo ancora misticanza, rucola, ravanelli, carote e le ultime angurie. Le melanzane continuano ad abbondare, così come peperoni, fagiolini e tutte le aromatiche. Queste ultime vengono tagliate drasticamente ogni 15 giorni, facendo grandi mazzi che si appendono a seccare nel seminterrato.
Quest’anno avevo aggiunto anche la salvia sclarea e la borragine, di cui sono rimasta molto soddisfatta. La borragine si mangia fritta, impanata oppure con le preparazioni degli spinaci. La salvia scalrea, quella che mi ha entusiasmata di più, è stata una gradevolissima scoperta: ci stiamo facendo certe cotolettone giganti profumatissime 😀
Le zucchine no, quest’anno le zucchine sono state proprio una delusione. Lo stesso i meloni, nemmeno l’ombra. Tante foglie e poca sostanza, tutto materiale per il compost (ma del compost e dei tre esperimenti fatti vi parlerò tra qualche giorno 😉 )
La passata di pomodoro non l’ho fatta. Non solo è fuori dalle mie disponibilità di tempo, ma ne usiamo talmente poca… ok, lo ammetto, avevo paura di insozzare tutta la cucina e passare i due giorni seguenti a rincorrere schizzi di sugo dietro i mobili e sognare assalti di scarafaggi di notte. (Lo ammetto, sono un po’ esaurita. Se non avessi ben presente gli effetti dannosi dei detersivi non ecologici, scaricherei in questa casa delle bombe chimiche.)
Tornando al discorso.. sicuramente mi sono dimenticata qualcosa che ho coltivato e mangiato / conservato ma non mi viene proprio in mente ora.
IL BILANCIO DEL “CONSUMO MENO ACQUA”
In particolare sono soddisfatta di alcuni cambi di specie di orticole che ho fatto con l’intento di avere prodotti più adatti al mio terreno e che richiedano un minore consumo di acqua.
- MELANZANE:
Nel cambio di tipologia è stato il successo migliore della stagione, sono molto soddisfatta. In particolare, ho abolito le melanzane tonde, che richiedono molta acqua e sole costante per crescere. Hanno anche lo svantaggio che con 2-3 giorni di pioggia arrestano la crescita del tutto e addirittura se sono prossime alla maturazione cominciano a deteriorarsi per muffe e marciumi vari. Intendo queste:
le ho sostituite con le melanzane lunghe violette:
hanno frutti di massimo 20/22 cm, sodi, con pochissimi semi. Hanno una polpa così soda che non c’è nemmeno bisogno di salarle e farle scolare prima di usarle.
Una di queste melanzane lunghe è circa 1/3 di una di quelle tonde ma il vantaggio è che maturano velocemente, rimangono sode a lungo sia attaccate alla pianta che in frigo (almeno 5 giorni) e la produzione è più alta con meno acqua. In pratica: apparentemente sono più piccole ma una pianta ne fa talmente tante che alla fine in quantità sono di più di quelle tonde. - CAROTE: Dall’anno scorso sono passata dalle bustine di “Carote” generiche alla semina di “Carota rubrovitamina”. A parità di acqua e terreno con le precedenti, la produzione è altissima, ho contato circa 8/9 kg per meno di 1 mq.
Ho visto però che alcune tendevano a spaccarsi e avevano un sapore più debole, così ho ridotto l’acqua e sono venute benissimo, anche più saporite. Ho deciso quindi di tenere questa varietà che con il mio terreno è molto produttiva e richiede meno acqua delle varietà comuni.
Come si vede dalla foto non hanno l'”appeal” da supermercato e non sono di quel ridicolo colore arancio fosforescente. Ma sono buonissime.
Trovo ancora difficile ricavare i semi anche perchè i signori macaoni sono grandi mangiatori di barbe di carota … ma sono così belli che posso anche mettere in conto questi 1,75 euro di sementi ogni due mesi.
- INSALATA Le lattughe e in genere l’insalata a cespi richiede tanta acqua, oltretutto il sistema di piantagione che prevede spazi di terreno incolto tra un cespo e l’altro richiede altrettanta acqua che va tutta in evaporazione durante il giorno. Fino a giugno ho ovviato al problema impuntandomi a dare poca acqua e ‘parando’ l’evaporazione con una copertura di tessuto-non-tessuto che evitava anche la bruciatura da sole delle lattughe.Da metà giugno ho messo solo misticanza 4 stagioni con i seguenti vantaggi:
– secondo me 16 varietà di lattughini, valeriana e radicchi insieme, rendono l’insalata più buona e l’apporto in vitamine e sali minerali più vario rispetto a un tipo solo di insalata
– piantandola a spaglio, copre tutto il terreno, mantenendolo umido e fresco anche durante il giorno. La traspirazione è ridotta e il consumo di acqua minore.
– tagliando con frequenza, ricresce per tutta la stagione. Ne ho fatta una prosa intera lunga circa 4,5 mt, quando arrivo alla fine con il taglio, quella all’inizio è già ricresciuta
– grazie alla semina a spaglio e alla crescita fitta della misticanza, ci sono veramente poche erbacce da togliere, al contrario delle lattughe che richiedevano un controllo quasi quotidiano
- POMODORI Ho dato la preferenza a quelli piccoli, stesso discorso delle melanzane. Ci mettono poco a maturare e le piante sono perennemente cariche. Ho messo pakino e roma. L’unica qualità più grande, dei perini ottenuti da semi che mi avevano regalato, è una delusione totale: quando maturano, in ritardo cronico, hanno la buccia durissima e il sapore è acquoso. Per l’anno prossimo proverò qualche altra qualità sempre a risparmio idrico ma sulle varietà precise mi sto ancora informando
- SPINACI Ho provato la qualità Matador. E’ uno spinacio medio che cresce bene anche senza acqua e ha una qualità particolare che ho scoperto in una trasmissione inglese di giardinaggio: è ottimo per il sovescio, ovvero per rigenerare il terreno. Quando le foglie cominciano a essere non più tenerissime, si zappa e si rivolta il terreno senza togliere le piante di spinacio che contribuiranno a concimare e migliorare il terreno fissandone l’azoto (importantissimo per chi pratica l’agricoltura vegan e non usa concimi animali)
Intanto cerco di riprendermi con le semine e i trapianti di settembre. Essendo stata altrove affacendata in agosto, non ho abbastanza piantine di cavolo e verza da trapiantare e dovrò comprarne se voglio mangiarli anche a ottobre e novembre. Ho invece piantato una nuova prosa di misticanza, che sarà pronta a fine settembre/inizio ottobre, una prosa metà di biete e metà di spinaci, una piccola prosa di carote e sto preparando le nuove per accogliere cavoli, verze e cavolini di bruxelles. Pensare che fino a qualche anno fa mi facevano veramente schifo, non capivo come si potesse mangiare una roba così nauseabonda e puzzolente. Adesso non vedo l’ora di averli! Forse perché ho scoperto che mangiandoli crudi con qualche salsina sono buonissimi e soprattutto che sembrano essere dei potenti anticancerogeni.
E, naturalmente, son qui che aspetto con una secchiata di neem quelle terribili scroccone delle cavolaie. Vedremo se il neem riuscirà a tenerle lontane…
Come sempre ho fatto anche un lavoretto più “tecnico” e ho aggiunto qui, l’elenco di tutti i lavori, semine, trapianti e varie per il mese di settembre 🙂 Adesso tutti gli argomenti relativi all’orto sono raggiungibili anche dal menu sopra oltre che dal menu “Guide e percorsi” qui di fianco.
Buon lavoro!
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