Motivo del post: supermercati e vivai pieni di vasetti di edera e signore che comprano vasetti di edera. Ora, l’edera è carina, piace tanto anche a me che ne ho almeno sei varietà in giro per il giardino, però… è edera! Se non abitate nel centro di Milano (ma anche se ci abitate) è in generale una pianta GRATIS, basta mettere un rametto di edera in un vasetto con acqua e avete già una piantina. Rametti di edera se ne trovano ovunque, tra l’altro gli sfalci di potatura che in questo periodo sono abbondanti, si buttano: non fate male a nessuno se ne prendete dei pezzetti 🙂 Tanto andrebbe buttata. Lo stesso vale per boschi, dove abbonda e dove si riforma continuamente: fate una passeggiata e procuratevi dei rametti, diventeranno in breve altrettante piantine.

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L’Hedera, appartenete alla famiglia delle Araliaceae, costituisce un genere di circa quindici specie di piante rampicanti, sempreverdi, rustiche e molto diffuse. Le più comuni in Italia sono:* Hedera helix, caratterizzata da foglie verde intenso screziate di macchie argentee lungo le nervature e frutti di colore nero, velenosi per gli uomini ma non per gli animali. Oltre ad essere sempre verde fiorisce in autunno e fruttifica in inverno. Può raggiungere anche un’altezza di 15-30 metri.
* Hedera colchica o amurensis: varietà rampicante che cresce molto velocemente. Le foglie sono cuoriformi, di colore verde scuro, larghe e lunghe anche 20 cm. L’altezza si aggira generalmente intorno ai 10 metri. La vedete spesso sui muri di cinta e le recinzioni.
* Hedera azoica: una varietà vigorosa, con foglie di colore verde chiaro che da giovani sono ricoperte, come i fusti, da un leggero strato di peluria marrone.
* Hedera canariensis: originaria delle Isole Canarie e dell’Africa Settentrionale, cresce in maniera rigogliosa sia in ombra che al sole. Le foglie sono ovate e lobate, verdi d’estate, verdi-marroni d’inverno. In ogni specie comunque le piante più giovani presentano rami con foglie lobate e radici aeree, che si “agganciano” a tutte le superfici, quelle adulte invece sono caratterizzate da rami, detti arborescenti, con foglie intere, dal contorno ondulato, privi di radici aeree, sui quali spuntano fiori e frutti. I rami arborescenti crescono sui rami rampicanti e si sviluppano in lunghezza. Spesso viene chiamata erroneamente “vite canadese”, errore popolare di “canarese”, delle CanarieTutte le specie di edera hanno una grande capacità di adattamento. In generale la pianta non richiede particolari attenzioni: cresce bene sia in posizioni soleggiate, anche se è meglio evitare l’esposizione diretta ai raggi solari, sia in ombra. È in grado di resistere anche in situazioni di scarsità d’acqua; teme in misura limitata le stagnazioni di acqua ma non l’umidità. Predilige posizioni riparate ma riesce a sopravvivere anche in zone esposte al vento; in tal caso però le foglie possono restare danneggiate. Va piantata in autunno o all’inizio della primavera.

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Non richiede un particolare terreno; questo deve essere soltanto ben drenato. In primavera o in estate si consiglia la somministrazione di concime liquido, magari a base di chelati di ferro in modo che eventuali carenze del terreno non spengano il verde brillante delle foglie. Se coltivata in vaso, è bene fornire alla pianta dei sostegni ai quali la stessa possa appoggiarsi e procedere al rinvaso almeno una volta all’anno nello stesso periodo consigliato per la piantumazione.
La moltiplicazione avviene per talea. Se si desidera ottenere un’edera cespuglio, talee apicali, di circa 10-15 cm, dovranno essere prelevate dai rami adulti, quelli che abbiamo definito arborescenti. La piantina così ottenuta sarà in grado di produrre grandi quantità di fiori e frutti fin da giovane. Nel caso in cui si voglia invece ottenere un’edera rampicante, le talee lunghe 10-15 cm dovranno essere ricavate da rami giovani. Si possono mettere le talee direttamente nel terreno o nei vasetti che si utilizzeranno, oppure metterle come dicevo all’inizio in acqua e quando spunteranno le radichette si trapianteranno. Non sono davvero necessari letti di semina particolari.

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La potatura è da effettuare due volte l’anno: in marzo-aprile e durante l’estate, al fine di rafforzare la pianta e contenerne la crescita.
In molti posti come l’Irlanda e il Regno Unito, si usa far arrampicare l’edera sulle facciate delle case perchè oltre ad essere molto bella, è anche un COIBENTANTE NATURALE: infatti crea una seconda parete che aiuta a trattenere il calore d’inverno e a rinfrescare d’estate.
Cosmesi e autoproduzione:
- Decongestionante per il viso e anti-acne: far bollire per 10 min. 200g di foglie di Edera (meglio se fresche) in 1 litro di acqua, inzuppare un fazzoletto di cotone e applicarlo direttamente sulla pelle; lasciarlo raffreddare prima di cambiarlo.
- Decongestionante per il viso e anti-acne: d un pugno o più (a seconda della zona da trattare) di foglie di Edera, aggiungere acqua bollente fino ad ottenere una pasta consistente, applicare poi direttamente sulla pelle o fra due strati sottili di garza, per mantenerlo attivo appoggiare una borsa di acqua calda per 30 minuti.
- Pomata o olio per il corpo (ad esempio olio di mandorle dolci o di germe di grano) al 10-20% (Estratto fluido o Tintura Madre di Edera) da applicare frizionando – possibile associazione con Ippocastano, Rusco e Calendula (anch’essi in Estratti fluidi o Tinture Madri).
32 Commenti
[…] Edera: sta mettendo le radici in un ex-vasetto di marmellata. Basta un contenitore di vetro, anche un bicchiere. (Per come fare le talee di edera, vedi il post sull’edera). Per la luce è bastato lasciare il vasetto su una finestra della cantina. Però l’edera è talmente carina che può essere lasciata anche in giro per casa e il vasetto inserito in quel caso in un portavaso. Il colore ambrato dell’acqua è datto da pochissima terra che mischio all’acqua quando inserisco le talee, mi sembra che vengano meglio. […]
interessante
superinteressante…mio nonno circa un mesetto fa, tornando dal supermercato prese un piccolo rametto di edera che s’arrampicava su di un muro di un palazzo vecchio abbandonato..oggi, dp un po’ di tempo l’edera è cresciuta molto e l’ho attacata su di una rete fuori il mio terrazzino..oggi, provvederò a prendere un altro rametto di edera a foje grandi!!..xD..spero nn le faro male..xD..grazie x il post..interessante!!
ho 2 fioriere con edera e non crescono molto , in superfice al vaso ho messo tutti sassolini bianchi estetici, che sia quello
Non è vero che cresce facilmente tramite talea,è tutta una balla. Ho provato con 15 talee giovani e sono morte tutte e alla fine ho comprato un vaso con l’ edera già cresciuta. Non è facile assolutamente!!!!!!
Probabilmente le piante sentono questa tua rabbia 🙂
Ti elenco qualche errore che potresti aver fatto:
– uso di acqua del rubinetto, con troppo cloro. Inibisce la radicazione-
– taglio errato dell’edera da riprodurre, per esempio rami di due-tre anni invece di rami giovani di un anno
– rami troppo lunghi o troppe foglie sul ramo usato come talea.
L’edera è in assoluto la pianta più facile da riprodurre per talea, fa da sé. Se non riesci con le talee, puoi usare la tecnica della margotta: senza staccare il ramo dalla pianta, ne interri un pezzetto (tranne la parte finale, a metà va benissimo) e mantieni il terriccio umido, finché non radica. Una volta che ha le radici, puoi staccare il nuovo ramo di edera e trapiantarlo altrove.
Il giardinaggio è un gesto di pace, la rabbia in giardino non deve mai trovare posto, è un’energia distruttiva. 🙂
erbaviola adoro la tua risposta!
Io mi sto avvicinando al giardinaggio da circa 2 anni e per il momento sperimento… 🙂 ma ho notato che con l’amore e le attenzioni i fiori ci “ringraziano”! 🙂
Io faccio il medico e vedere come i fiori rispondono alle mie cure mi da tanta soddisfazione proprio come quando vedo guarire i mie pazienti .-)
Grazie Cristiana, ti ringrazio davvero molto del tuo commento perché ormai il giardinaggio viene visto come una gara a chi ha il giardino più bello, raramente come gesto di pace e consapevolezza. Bellissimo il tuo parallelo con la guarigione dei pazienti, ci vorrebbero più medici con questa sensibilità 🙂 Un abbraccio!
Ma dai!
Purtroppo milioni di guerrafondai di ogni nazione allevano, crescono, producono e vendono piante, fiori e frutti. Incuranti di qualsiasi legge inesistente di pace.
per questo noi autoproduciamo e scambiamo 🙂
Grazie !
Buongiorno,
avrei bisogno di un consiglio: voglio rivestire una parete esterna della mia casa con dell’edera perché possa riparare dal caldo, dare frescura e rendere la parete bella e particolare, mi chiedevo ogni quanto spazio mettere le piantine e se devo costruire un supporto per farle arrampicare nella fase iniziale, poi dovrebbe andare da sola.
Grazie mille in anticipo per la risposta
Marilena
Cara Marilena, è davvero difficile il rivestimento in edera, perché cresce molto lentamente e molte specie non arrivano oltre i due metri. Inoltre ha una controindicazione piuttosto importante: non perdendo le foglie in inverno, può creare fenomeni indesiderati di umidità nei periodi più freddi.
L’ideale, secondo me, è invece la vite canadese- Se guardi sotto nelle mie foto instagram, ho fotografato una casa coperta da vite canadese proprio l’altro giorno. I vantaggi sono molti: cresce in fretta, non ha bisogno alcun supporto perché si attacca al muro da sola, in autunno assume colori rosso-giallo molto scenografici e durante i mesi più freddi perde le foglie, evitando che la parete si trasformi in una coltivazione di muffe e umidità interna. Nel caso della vite canadese, una sola pianta adulta (comprarla di almeno 1,50 mt di altezza, 2,5 ancora meglio) può ricoprire un’intera casa, basta orientare man mano i rami. Attenzione, con qualunque rampicante, a non farlo arrivare in prossimità di tubi di scolo, grondaie ecc. perché li ricopre progressivamente e man mano li deforma.
Nel mese di aprile è uno scherzo prelevare dei tralci di vite canadese, fare le talee e ottenere nuove piantine 🙂 Da provare invece di comprarla.
Buon lavoro!
Ciao. Ho provato senza successo a ottenere una pianta nuova dalla vite canadese. Ho staccato dei rametti, li ho tenuti per una notte nell’acqua, il giorno dopo li ho passati nell’ormone radicante e piantati, ma su cinque non è sopravvissuto neanche uno. Dove ho sbagliato secondo te? Grazie e complimenti per il tuo bellissimo sito
Ciao Maria, probabilmente questi trattamenti non sono adatti alle piante più rustiche che radicano facilmente. Io non utilizzo mai ormoni radicanti. Per la vite canadese, o prendo dei getti ai piedi di una pianta già sviluppata, che hanno anche le radici (questo è il metodo migliore) e che comunque andrebbero tolti. Oppure prendo dei rami dell’anno prima, li accorcio togliendo eventuali getti nuovi, tolgo le foglie alla base lasciando solo i nodi e li metto direttamente nel terriccio umido, facendo attenzione che affondino almeno 2-3 nodi. Mantengo il terriccio umido ed è fatta, radicano sempre. Ovviamente è un lavoro che in Italia funziona solo in aprile, al massimo fino a metà maggio e in settembre, difficilmente in altri periodi. Aprile per le edere e la vite americana, come per altri rampicanti, è il migliore. Se poi li pianti in luna crescente, saranno veloci nello sviluppo. Spero ti sia utile!
GRazie per la risposta,
avevo scelto l’edera proprio perché perenne e mantenedo le foglie anche d’inverno avrei voluto creare una protezione anche per il freddo (come una piccola coibentazione), inoltre la canadese, che è bellissima, perde le foglie e non sarebbe servita alla protezione invernale.
Senza foglie non cedo che faccia la stessa funzione coinbentante.
Tu dici che una sola piantina può rivestire tutta una parete? beh grndioso e risparmioso!
GRazie mille e a presto.
Marilena, non mi sono spiegata bene forse. Il fatto che l’edera crei una coibentazione è una cavolata solenne, una cretinata messa in giro da qualche idiota paesaggista che pontifica dal suo studio asettico di Milano. Prova a guardare nelle campagne, ci sono solo due casi in cui vedi l’edera sulle case: quando sono abbandonate e diroccate oppure quando sono nuovissime ed è intervenuto l’architetto idiota con l’ideona dell’edera. Nessun altro lascia crescere l’edera sul muro, perché è un abbonamento perenne all’umidità.
Se proprio vuoi farlo, devi mettere almeno 1 pianta ogni 50 cm e attendere anni e anni prima che arrivi a coprire tutto. La misura che dicevo nel commento precedente, invece, era per la vite canadese. 🙂
Ciao! Sono confusa, non hai scritto tu stessa nel tuo post che l’edera è un coibentante naturale? ?
sì lo è infatti, ma come tutti i coibentanti, anche quelli artificiali, se messi su muri in pietra o che non hanno un isolamento per l’umidità, creano condensa e di conseguenza i muri diventano molto umidi. In Italia purtroppo le case sono state costruite (e in parte lo sono ancora) senza mai tenere conto dell’umidità di risalita perchè tanto si verifica dopo qualche tempo dalla consegna della casa.
L’edera è un ottimo coibentante quando si tratta di muri che ‘respirano’, per esempio le case in pietra o sasso non intonacate, un classico in Inghilterra e Irlanda dove infatti l’edera è largamente usata come coibentante naturale. Ma se lo fai su una casa in muratura in Italia, i muri saranno umidi.
Grazie, rivedrò la mia scelta, sei stata di grande aiuto
MArilena
Mi sono informata ed acculturata sull’argomento: coibentazione con le piante rampicanti tipiche delle zone del Nord europa e della parte siberiana (dove fa veraemnte freddo) e ritorno delle mia idea, poco usata dalle nostra parti non perché sono tutti idioti ma perché la coibebtazione fatta con materiale prefabbricato e non naturale è il punto di forza (di maggior guadagno) di tutte le ditte, quindi fortemente consigliata.
I sistemi naturali e più semplici sono spesso i più efficaci ma non arricchiscono nessuno e non riempiono le tasche di nessun impresario.
Liberissime di pensarla diversamente
É stato un piacere confrontarmi
Marilena
Ti ringrazio dell’aggiunta Marilena. Per curiosità, hai valutato anche la paglia come coibentante? Sulle ditte che fabbricano isolanti concordo, qui in zona da noi fanno disastri, applicano i “cappotti” alle case di sasso e la conseguenza è condensa e muffe. Sono muri che invece hanno bisogno di respirare e non essere incamerati. Personalmente vivo in una casa di sasso, che purtroppo nella parte superiore è stata isolata in questo modo molti anni fa. Il risultato è che la parte sotto, non coibentata, è calda d’inverno e freschissima d’estate. La parte sopra d’estate è un forno e d’inverno non si notano differenze, per fortuna non ci è toccata la condensa non arrivando fino a terra.
Ciao Erbaviola,
dici che la paglia può essere usata per coibentare le pareti? in effetti è naturale traspirante e sicuramente isola…
e come la finiresti? con una struttura aggrappante?
Gazie del suggerimento non l’avevo proprio considerato
Ciao Marilena, se io dovessi ristrutturare la casa in sasso in cui sono ora (non è mia), farei una coibentazione con balle di paglia. Ha una fila di vantaggi positivi tra cui appunto i materiali naturali e il costo ridotto (la paglia ora va a 7-9 euro al quintale, a seconda delle zone). Per fare la coibentazione esterna, di solito appoggiano le balle di paglia sui muri esterni, le ancorano e procedono all’intonacatura con materiali naturali. Qui trovi diverse informazioni sull’isolamento di case tradizionali con la paglia: http://www.caseinpaglia.it/index.php?option=com_content&view=article&id=66&Itemid=79
Secondo me l’effetto finale è molto bello e morbido.
É un effetto molto particolare per un cascinale, io purtroppo abito in una cittadina ma vorrei trasformare la mia casa, in ristrutturazione, con interventi e modifiche il + naturali possibili, ecco da dove parte l’idea dell’edera…
comunque hai delle idee particolari e di sicuro innovative perché mai proposta ma antiche e semplici come quelle di un tempo
Marilena ti ringrazio, cerco anch’io di capire cosa sia meglio fare orientandosi sempre su materiali naturali. Per mia esperienza, posso dirti che avevo isolato così i vani sotto alle finestre, che provocano un abbattimento notevole del calore in inverno. Ha funzionato e non si vedeva nulla, ho semplicemente fatto un’intercapedine con cartongesso ignifugo e riempito di paglia. Non so se è un sistema ideale, magari gli esperti ne hanno di migliori. Di sicuro so che anche l’isolamento interno fatto con paglia funziona molto bene e ovviamente lo spessore è inferiore a quello del rivestimento esterno. Di soluzioni naturali ce ne sono davvero molte 🙂 Nel caso trovassi qualcosa che non abbiamo citato, ti ringrazio se vorrai aggiungerlo. Un caro saluto.
Sicuramente, ad esempio io sto cercando di installare nella mia casa a due piani una stufa a legna in muratura, tipo tirolese ma senza le ceramiche che hanno una funzione puramente estetica, le ditte che le realizzano approfittano in modo assurdo del fatto che sono poco usate dalle mie parti, con preventivi davvero fuori di testa, così ho incominciato a studiare il funzionamento ed è tra i miei progetti.
Scaldare tutta casa con l’uso della semplice legna…
Credo che le idee e le opportunità si trovino quando si vuole realmente investire nel naturale e nell’ecologico, fa bene a noi e fa bene alla natura.
GRazie mille e a presto
Ecco, questo è un mio pensiero del momento. Noi scaldiamo tutta la casa a due piani a legna, ma è un lavoro e fattibile solo se si è tutto il giorno a casa, altrimenti bisogna dotarsi di una di quelle stufe temporizzate che esistono solo a pellet.
Vorrei lasciare la stufa al piano di sopra che dopo il nostro upgrade funziona egregiamente ( https://www.erbaviola.com/2013/02/18/quel-ravaldone-della-stufa-olimpia-splendid.htm ) e richiede poche ricariche al giorno. Mentre vorrei cambiare la questione della cucina a legna ( https://www.erbaviola.com/2015/02/22/non-e-successo-niente.htm ) perché scarica dentro un camino enorme che potrebbe essere utilizzato meglio. In pratica: trasformare un camino con una canna fumaria bella grande in qualcosa di più efficiente, senza spendere una follia in inserti già pronti che poi scaldano sì e no.
Una delle soluzioni che stavo valutando è la rocket stove. Prova a cercare “mass heater rocket stove” e ti si apre un mondo di gente che le costruisce da sé, finendole come preferisci. 🙂
Ciao Grazia, bellissimo post!
Puoi aiutarmi? È possibile prendere una piantina di edera (vaso con diametro 15 cm), dividerla a metà barcamenandosi tra le piccole radici e creare così due piante diverse? È troppo stressante per la pianta?
Grazie per la tua risposta!
Certo, si può fare soprattutto se la piantina non è molto radicata, ovvero se le radici sono dritte e non arrotolate nella circonferenza interna del vaso.
Basta immergere qualche minuto la pianta in acqua a temperatura ambiente, con tutto il pane di terra. Poi appoggiarla su una superficie piana e con le mani separare i due blocchi. Vanno toccate il meno possibile le radici, perché altrimenti si vanno a rompere le radichette invisibili a occhio nudo e si alterano gli essudati radicali. Uno strappo netto e sicuro, mettendo i due pollici al centro per separare e tirando di netto. Se si strappa qualche radice non fa niente.
Interrare subito le due piante, senza fare pressione sul terriccio e umidificare il terriccio. Se nei giorni successivi cala di livello, basta aggiungerne di nuovo.
Tutto qui 🙂 Buona divisione!
Ho dei “ciuffi” di edera che escono da un muretto (erano già così quando ho comprato casa) e ho tagliato una decina di rametti, li ho piantati direttamente nella terra di un’aiuola vicino a una rete che vorrei coprire con edera.. vediamo se sopravviveranno al mio pollice nero (ho fatto morire il pothos di una collega). Vicino alla stessa rete è nata spontaneamente una bella pianta di edera che sto facendo crescere sulla rete..
Dovrebbe venire benissimo! Attenzione solo a rinforzare la rete con qualche filo orizzontale (cavetti in acciaio sono i migliori in questi casi). Altrimenti dopo un po’ che cresce, tende a trascinare la rete verso il basso 🙂