L’orto biologico e i lavori di Marzo

da Grazia Cacciola
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rapanelli appena spuntati

Con qualche giorno di ritardo ho aggiornato la sezione ‘Come fare un orto biologico’ qui di fianco, inserendo tutti i lavori di marzo.

Con questo mese si entra nella primavera, quest’anno decisamente in anticipo anche se non c’è da farsi prendere da un eccessivo entusiasmo. C’è da fare ancora molta attenzione a gelate improvvise… Sì, lo so che la televisione dice che è il marzo più caldo, l’inverno più caldo e l’anno più caldo. Essere prudenti però non guasta e francamente da un’osservazione degli orti altrui, dalla Lombardia al Piemonte, vedo che la pensano un po’ tutti così. Quindi per ora coperture, teli e serrette li teniamo, semmai nelle giornate calde li apriamo per arieggiare (almeno nelle ore centrali della giornata.
L’impegno è ormai costante, ma senza strafare. L’importante è non farsi prendere dall’assillo di veder subito i risultati del proprio lavoro, specialmente se si è agli inizi.
L’orto insegna anche a vivere con più serenità, a vivere il gusto dell’attesa e a rallentare. La verdura non è subito lì disponibile come sul banco del supermercato, bisogna aspettare che cresca, curarla, osservarla e questo regala il tempo per pensare e rallentare.
In marzo si procede con gradualità alle semine e se si è seminato in gennaio si cominciano anche a raccogliere le primizie, soprattutto al sud.

Si cambia tipo di concimazione, passando dallo stallatico ai pellettati ricchi di azoto e a cessione più veloce. Chiaramente sempre acquistati per agricoltura biologica (o il compostaggio per chi è in grado di farlo). In questo momento ci sono in giro diversi prodotti per agricoltura biologica, se posso permettermi il consiglio commerciale, la Coop fa sia un pellettato per agricoltura biologica che il cosiddetto ‘sangue di bue’ (è fatto con barbabietole, nonostante il nome infelice!) a prezzi ottimi e con i soliti controlli Coop sul biologico.

Le erbe infestanti cominciano ad arrivare. Ho abbandonato Fukuoka l’anno scorso dopo un non felicissimo esperimento e quindi per le infestanti uso l’unico metodo disponibile in agricoltura biologica: lo strappo manuale. Un consiglio se fate il compostaggio: non buttate nel compostaggio le infestanti, alcune si riproducono dai rizomi (pezzetti di radice) e dai semi anche non maturi e rischiate di trovarvi in breve con il doppio delle infestanti.

Infine molto lavoro sul versante trapianti e nuove semine. Alla fine di marzo è molto facile trovarsi con tutte le prode dell’orto occupate dalle vecchie e dalle nuove colture, cosa che a me quest’anno non capita visto che avendo cominciato da un terreno impoverito e eroso (coltivato solo a vigneto), per due anni abbiamo sospeso la coltivazione in inverno per dar modo al terreno di ingrassarsi il più possibile con i concimi. Effettivamente quest’anno la terra sembra molto meglio e abbiamo trovato simpatiche colonie di coccinelle e lombrichi.

Per aumentare la quantità di lombrichi, ho scoperto casualmente un metodo che funziona. Ho lasciato per caso un sacco di terriccio molto ricco sotto una panca dell’orto, dimenticandomi che c’era per 3 mesi. Riaprendolo ora, l’ho trovato pieno di lombrichi che avevano pasteggiato allegramente con il terriccio rendendolo ancora più ricco e riproducendosi allegramente. Ho sparso per tutto l’orto. Non ho idea di come funzioni, qualcuno dice che i lombrichi escono con la pioggia e vadano a cercarsi terreni gustosi… in questo caso devo aver organizzato involontariamente un banchetto luculliano per tutti i lombrichi della zona 😀  Ora ho lasciato un altro sacco di terriccio pieno a metà e ‘inavvertitamente’ un po’ aperto…

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2 Commenti

Loris Maggio 14, 2007 - 9:00 am

volevo sapere se il suo metodo di coltivare lombrichi e riuscito o meno. perche vorrei fare la stessa cosa pure io e dato che a lei si è riempito il sacco , vorrei sapere che tipo di terriccio a utilizzato e se per caso lo a anche bagnato oppure sta in una zona umida. spero che mi accontenterà

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Cutty Marzo 31, 2010 - 2:10 pm

Ciao Erbaviola/Grazia!! Ho comperato non so neppure perchè una bustina di semi di rapanelli. Come e dove seminarli?? Grazie, Francesca

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