Una canzone, un po’ di paglia, un po’ di gente

da Erbaviola

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Il titolo del post è per ricordarmi cosa devo scrivere, altrimenti come sempre comincio a scrivere e mi sono già dimenticata e finisce che invece del problema serissimo dello scioglimento dei ghiacci in antartide , motivo per il quale dovremmo tutti andare in giro con la faccia da funerale e ‘magari’ fare qualcosa, mi viene solo la ricetta per il paté di lenticchie che ormai è un mio trip personale, proprio nel senso di trip, sto studiando anche come iniettarmelo in vena.
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Allora comincio con la canzone nuova di Lello Vitello, un grande, per me una grande scoperta di veg, che mi ha fatta rotolare dal ridere e mi ha fatta anche tornare al tempo dell’ufficio, con le riunioni da beoti per parlare di aria fritta e sentire genialità del tipo “Perchè per il nuovo portale della Camera di Commercio non registriamo www.com.com ?” (questa è verissima, posso testimoniarlo in tribunale, magari insieme agli altri che sono implosi internamente come me per non ridere in faccia al grande capo). Se la canzone l’avesse scritta prima avremmo potuto rispondere Ma cliccamelo!
Come ho già avuto modo di dire, la sua “Canzone erotica definitiva” e “Servi della gleba” di Elio e Le storie tese sono delle perle che andrebbero aggiunte alle antologie.
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Ho aggiornato anche un po’ di link qui di fianco con nuove scoperte e altre che mi ero dimenticata di mettere. Sto ancora soffrendo i postumi del passaggio dal vecchio sito su blogspot, nel salva-e-comprimi-e-scompatta-e-reinstalla ho cancellato tutto il file dei link, ci metterò mesi e anni a ricostruirlo tutto. Tra le new entry in particolare c’è ItaliaCivile.it che è un’ottima finestra quotidiana e me la sono già bookmarkata, ora me lo leggo tutti i giorni, grazie Marcello.
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Per chi vuole fare un’eperienza davvero unica con la bioedilizia e l’autoproduzione, ci sono 10 famiglie che hanno fondato l’ecovillaggio Fri og Fro (significa liberi e felici) e cercano aiuto per l’estate. In particolare, persone interessate alla bioedilizia che vogliano stare un mese o due, condividendo la vita di comunità e imparando materialmente la costruzione con le balle di paglia, tecnica che (alleluja alleluja) si sta diffondendo anche in Italia. Il periodo è a vostra scelta, da maggio ad agosto. Si dorme in tenda e in cambio del lavoro danno vitto (che non è poco!) e la frequenza del corso, in inglese. Chi è interessato può mandare una mail a Lars e Niels, fondatori del villaggio: organisk@hotmail.com . Hanno anche un sito, però solo in danese e non ci ho capito una fava, comunque ci sono le foto delle prime case che hanno fatto e parlano tutti anche l’inglese.
Il progetto di questo ecovillaggio è anche nel numero di febbraio di AAMTerranuova (pag. 22 : Una comunità di paglia). Per chi invece come la sottoscritta ha un insano lavoro che la tiene legata mani e piedi, può farsi un’idea della costruzione con balle di fieno con il libro Costruire con le balle di paglia di Barbara Jones oppure andando qui il 17 febbraio: visita guidata e seminario nella prima casa italiana fatta con le balle di paglia (grazie Felis!).

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Sempre in tema di beatitudini: beato chi sta nelle Marche o bazzica nei dintorni domenica 11 febbraio, al CSA di Macerata, c’è il 19° incontro dell’autoproduzione e dell’usato. Ovvero, in parole povere, i VERI mercatini del biologico, dove si incontrano piccoli produttori, chi fa autoproduzione e scambia ecc. La locandina autoprodotta è FANTASTICA, io ci andrei anche solo per la locandina.

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Per finire… l’immagine qui sopra. Sono quelle opere d’arte orride che non condividerò mai. Ho un cervello che si rifiuta di capire che due volumi della collezione Reader’s Digest (riassunti brevi di romanzi più o meno famosi) attaccati al muro possano essere considerati una scultura. Sicuramente, possono essere un’idea di riciclaggio per questo sperpero insensato di carta che è il Reader’s Digest, ma vorrei proprio vedere in faccia, prima di concludere la mia breve e inutile vita, uno di quelli che si recheranno alla galleria Michela Rizzo di Venezia per ammirare o magari comprare ‘sti due bignami attaccati al muro. Un conto è l’orinatoio di Duchamp, un altro è la presa per il culo. Questa è presa per il culo. E in ogni caso, autoproducibile al 100%, ne verrebbe fuori un mercato del falso che neanche gli scarabocchi di Schifano… Per chi proprio non può farne a meno: Sergey Shutov, Books Project, 2006, oggetto-scultura, 40×30 cm . Però chiamatemi quando la comprate, voglio venire a guardarvi in faccia.
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Intanto che stavo finendo di scrivere la mia metà mi ha segnalato questo sito di uomini che amano indossare i collantSono quei siti che nella vita servono sempre, specialmente quando ci si sente giù. Si aprono e si comparano i propri guai con quelli di qualche poveretto che deve fare i salti mortali per non farsi sgamare da genitori o moglie ad indossare i collant. E’ buona cosa però non bookmarcarlo sul pc dell’ufficio 😉

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1 Commento

Erbaviola.com » 20° incontro dell’autoproduzione e dell’usato 22 aprile 2007, Mecciano (MC) Aprile 4, 2007 - 11:35 am

[…] Domenica 22 aprile, ospiti di Carla e Francesco a Mecciano, presso Castelraimondo (MC), si svolge il 20° incontro dell’autoproduzione e dell’usato. Qui puoi consultare la locandina con il programma della giornata e gli annunci. La locandina è bellissima, come ho già detto io ci andrei anche solo per la locandina! Si pratica liberamente il baratto, il regalo, lo scambio e la vendita. Saranno i benvenuti artisti, attori, poeti, musicisti e giocolieri. Chi si ferma a pranzo porti cibo da condividere e si prepari a notiziare i presenti in dettaglio sui contenuti eventuali di carne e zucchero Nella locandina sono già contenute alcune proposte di scambi, baratti e ricerche varie. […]

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