Pare che Donne di Zucchero sia tra le canzoni che incassano di più in diritti SIAE. Una di quelle che si usano di più per le pubblicità e che passano di più nelle radio.
Io non la sopporto quella canzone.
In generale non sopporto le canzoni che parlano di donne in termini generali, soprattutto se sono canticchiate al mare da donne cretine quanto la canzone. Intendo quel genere che subito dopo averti portato alla pancreatite con la loro radio (l’uso di cuffie sarà entrato negli out di Cosmopolitan) spengono la radio e attaccano con il cellulare. Di solito allo stesso volume della radio o di più alto, dipende se parlano con il fidanzato/marito rimasto a casa dicendo che senza di lui si annoiano e gli manca tanto puccipucci (sopportabile non fosse per il contenuto), o con la mamma dicendo che si divertono al mare e vanno a letto dopo cena e hanno una verruca purulenta sotto l’alluce (volume medio) o se chiamano l’amica per vantarsi della nottata con il ballerino hip hop della sera prima (volume da rave party). Poi spegne, riattacca la radio e via di Donne dududù in cerca di guai. A parte questo tipo di umanoide denominata zoccolas recidivas, il resto del genere femminile tende a non sopportare donnedududù in cerca di guai. Il testo tra l’altro è tra i più dementi nella storia della canzone italiana. (Poi è arrivato Povia, ma per fortuna la canzone del piccione è difficile da canticchiare)
Donne, dududù in cerca di guai
Beh oddio, certo, se una accetta un passaggio da due tipi che non conosce, alla stazione centrale di Milano a mezzanotte, i guai se li cerca di proposito. Di solito infatti a mezzanotte alla stazione centrale c’è la meglio società di Milano ad elargire passaggi. Anzi, è risaputo che i milanesi non vanno più nei locali, vanno alla stazione centrale a dare i passaggi. (Piccolo inciso: ma a queste due che dovevano fare la vacanza della loro vita, le parole “ostello”, “taxi”, “bed & breakfast” ecc erano del tutto sconosciute? Io ho girato l’europa, ho perso treni e aerei, ma non mi è mai sembrata un’idea geniale accettare un passaggio da due magrebini casualmente alla stazione centrale a mezzanotte. Nessuna donna dovrebbe mai subire violenze, d’accordo, ma sarebbe anche da prendere in considerazione ogni tanto la realtà in cui si vive, più che la filosofia del come dovrebbe essere.)
Quindi sarà che qualcuna è in cerca di guai, magari senza neanche saperlo (le avranno allevate nella Casa nella Prateria, in Francia), ma questo concetto delle donne in generale in cerca di guai non mi sta bene, sig. Fornaciari. Ne abbiamo già abbastanza tra lavori precari, cococo, cocopro, temporanei e indeterminati. L’altro giorno son passata all’Esselunga superstore di Vigevano e nella vetrina della profumeria stava scritto: “Assumiamo commessa per sabato 26 e domenica 27 agosto”. Che altri guai ci dovremmo cercare?
Donne a un telefono che non suona mai..
Questa è fantascienza. Prima di tutto basta girare per Milano all’ora di punta per avere la prova empirica che a ogni donna dotata di auto e cellulare, il cellulare suona in continuazione. Il picco massimo di frequenza di chiamate di solito lo raggiunge quando si trova davanti a me mentre svolta a sinistra sulla corsia per girare a destra. Riceve ancora più chiamate se quel giorno si è dimenticata a casa l’auricolare, così da eseguire la svolta a sinitra in quarta. Se poi ha un suv, è scientificamente impossibile che non stia parlando al telefono. Quindi il binomio “donna” e “telefono che non suona mai” è già di per sé impossibile. Un sillogismo con queste due ipotesi risulterebbe comunque falso.
Inoltre, si tratta di rispolverare nozioni banali di base. Se sei al telefono, non suona.
Se deve suonare mentre sei al telefono, ti metti l’avviso di chiamata. Ogni donna, anche quelle che non sanno usare il videoregistatore e cambiare le marce, sa che se sta al telefono, il telefono non squilla. Se vuole che il telefono suoni, mette giù. Persino l’esemplare di zoccolas recidivas sa le basi del telefono, anzi le sa meglio di tutte. Quindi non è possibile che una donna stia a un telefono che non suona mai, caro il mio sig. Fornaciari.
Donne dududù in mezzo alla via …
questo è veramente offensivo. ma sua sorella starà in mezzo alla via!
Donne allo sbando senza compagnia
Torniamo al discorso di prima. Una donna senza compagnia? Ma che gente conosce il sig. Fornaciari? Anche la peggior racchia conosce il modo per avere compagnia. Magari c’è anche chi sceglie di non averne di compagnia, sig. autore che conosce le donne, e senza per questo essere allo sbando. E’ anzi più facile che allo sbando ci siano gli esemplari di cui sopra, che di compagnia ne hanno parecchia di solito.
Non mi dilungo, ma dalla sua visione delle donne si direbbe che abiti nel braccio femminile di Regina Coeli :
Le vedi camminare insieme, nella pioggia o sotto il sole, dentro pomeriggi opachi, senza gioia né dolore.
Quando non è totalmente ermetico (Poviano, più che ermetico):
Negli occhi hanno gli aeroplani Per volare ad alta quota Dove si respira l’aria E la vita non è vuota
Non so se l’autore di questa quartina è mai stato ad alta quota, soprattutto con gli aeroplani che noi avremmo negli occhi. Ad alta quota non si respira l’aria, tanto per cominciare, e in compenso la vita è effettivamente vuota datosi che sono presenti solo ossigeno, vapor acqueo e un freddo da rimanerci secchi.
E questo sarebbe il nostro sogno di vita quando ci aggiriamo insieme sotto la pioggia in pomeriggi opachi senza gioia né dolore?!
3 Commenti
Donne a un telefono che non suona mai..
Questa è fantascienza. Prima di tutto basta girare per Milano all’ora di punta per avere la prova empirica che a ogni donna dotata di auto e cellulare, il cellulare suona in continuazione. Il picco massimo di frequenza di chiamate di solito lo raggiunge quando si trova davanti a me mentre svolta a sinistra sulla corsia per girare a destra. Riceve ancora più chiamate se quel giorno si è dimenticata a casa l’auricolare, così da eseguire la svolta a sinitra in quarta. Se poi ha un suv, è scientificamente impossibile che non stia parlando al telefono. Quindi il binomio “donna” e “telefono che non suona mai” è già di per sé impossibile. Un sillogismo con queste due ipotesi risulterebbe comunque falso.
QUESTA è LA MIGLIORE DEL BLOG. SEI UN UOMO, AMMETTILO!!!
ciccio, sei tu che sei una checca 😉 pciù
ecco io “dentro pomeriggi opachi” l’ho sempre capita come “dentro pomeriggi ai parchi” e non mi sono mai sbattuta per andare a cercare il testo… chissenefregava.