Ieri sera siamo finalmente riusciti a vedere Super Size Me! Il ‘finalmente’ è dovuto al fatto che non è stato facile trovare una sala con il film in visione. Una volta dentro, abbiamo capito il perché: meno pubblico che alla rassegna su Fassbinder il 15 di agosto. Peccato, gli italiani queste cose non le guardano, preferiscono credere che McDonald poi tanto male non fa. E poi zio Ronald gli dà la tovaglietta con su scritto che tutti i loro prodotti sono controllati, vuoi mettere?! 😉
E’ la teoria vincente della pubblicità in Italia: ti dico che il biscotto è naturale, ti faccio vedere la famiglia che fa colazione in un campo di grano baciata dal sole e tu italiano idiota te lo mangi senza guardare quanta porcheria c’è dentro. E’ buono, l’ha detto la tv! E’ naturale! (parola magica, questo naturale)
E così, dunque, la sala era semi-vuota. Se poi contiamo che due degli spettatori (moi et wiz) sono pure veg, quindi da Mc Donald non ci andavano nemmeno prima… eccoti una foto dell’idiozia imperante in questo paese.
Va là, e allora perché ve ne parlo? E’ presto detto. Il film è un documentario BELLISSIMO. Non ti fa annoiare un attimo, è ironico e cinico, realistico e accurato. Ho riso da matti.
Si alterna tra storie reali di obesi pazzoidi che ingurgitano un big mac dopo l’altro, al magrissimo (e terribilmente fuori di testa) vincitore del premio come maggior consumatore di big mac (ne ha mangiati 19.000!!!!), a interviste al ministro della salute e ai fornitori della catena. Ma è soprattutto un esperimento scientifico.
Il protagonista stesso infatti, prova un mese di alimentazione solo da Mc Donalds, mangiando pasti completi che loro affermano essere totalmente salutari ed equilibrati. Sotto controllo medico (un cardiologo, un gastroenterologo e un internista) e senza pregiudizi, comincia questo regime alimentare che però lo porterà ben presto alle conseguenze di milioni di americani (e europei, aggiungo io!): sovrappeso, ipovitaminosi, trigliceridi alle stelle, bruciori di stomaco continui, addirittura sofferenza epatica.
La cosa buffa è che i tre luminari lo avevano avvertito che avrebbe avuto qualche disturbo, ma nessuno di loro immaginava che sarebbe stato di questa entità!! Sono rimasti tutti esterrefatti nel seguire passo a passo l’esperimento.
Per esempio, lo sapevate che nei fast food:
– per fare i bocconcini di pollo McNuggetts, vengono tritati i pulcini interi?
– che le patatine non sono patate ma polpa di patata liofilizzata, ricompattata in forma di patatine, congelata e fritta nell’olio bollente che viene cambiato ogni (troppo) tot?
– che le salse sono addizionate chimicamente in modo da stimolare la vostra fame facendovi ingoiare altri hamburger?
Il film un effetto l’ha avuto, Mc Donald’s ha ritirato le sue confezioni ‘Supersize’ per il momento, quelle contro cui il documentario si scaglia maggiormente: con lo stesso prezzo ti vende 1 lt in più di Coca, tu ti abitui a berne in quantità industriali, dopo di che sarai costretto ad andare avanti a comprarne in quantità industriali. Semplice no?
Ovviamente nel documentario Morgan Spurlock non parla solo di Mc Donald’s ma anche di Pizza Hut, Kentucky Fried Chickens ecc. Insomma, il meglio dei fast food e il peggio per la nostra salute 😉
Mettere in relazione fast food e sovrappeso/obesità di gran parte della popolazione americana è un atto veramente coraggioso, questo giovane regista/attore/documentarista va seguito attentamente!
Concludo con una visione eticamente corretta di Ronald McDonald: sarebbe questa se mangiasse quello che vende, non il filiforme clown!
Nota
(Questo post è stato reinserito a mano da un backup in seguito al trasferimento di erbaviola su un’altra piattaforma… trasferimento che ha avuto non pochi problemi! Per questo stesso motivo, sono purtroppo andati persi i primi commenti al post – sigh! Da allora comunque mi ha preso la mania del backup di tutto e non c’è più pericolo… peccato invece per questi vecchi commenti, si sono salvati solo i post che sto reimportando man mano)